Provato Hollowpoint

Dai creatori di Crackdown arriva uno originale sparatutto che unisce la profondità a un classico impianto bidimensionale, senza contare un sistema procedurale di generazione dei livelli.

Provato Hollowpoint
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Forse i ragazzi di Ruffian Games (ve li ricorderete senza dubbio per Crackdown) hanno volutamente omesso un piccolo dettaglio durante i nostri primi minuti di prova diretta di Hollowpoint, il loro nuovo sparatutto cooperativo sviluppato in esclusiva Playstation 4 all'interno del programma External Developer Program, grazie al quale Sony supporta attivamente progetti indipendenti. Quello che infatti appare uno sparatutto a scorrimento bidimensionale cooperativo nasconde una particolarità davvero interessante, e destinata ad arricchirne molto il gameplay. Alla semplice pressione di un tasto in prossimità di una copertura infatti, vediamo comparire sullo schermo un puntatore che potremo muovere liberamente, sparando in profondità. Ecco dunque che la terza dimensione a tratti fa capolino, sovvertendo le impressioni iniziali. Ma non finisce qui.

    PUNTA CAVA

    Già prima di fare esperienza della "terza dimensione" integrata in maniera tanto originale, Hollowpoint ci aveva fatto un'ottima impressione. Nonostante il design pulito ma non certo originale, che abbina sfondi pseudo industriali e personaggi piuttosto spigolosi nei tratti, ricordando da vicino quello di Shadow Complex, le vere attrattive della produzione si nascondono infatti nel gameplay. A fronte di sensazioni di shooting solide, ma familiari per chiunque abbia esplorato sufficientemente il genere, il gioco presenta un'interessante struttura basata sulla generazione procedurale dei contenuti. Invece del classici "livelli", Hollowpoint offre i cosiddetti Contratti. ogni volta che se ne accetterà uno nuovo nei panni del mercenario protagonista, un'ambientazione verrà generata unendo in maniera casuale una serie predefinita di stanze, e degli obbiettivi verranno opportunamente collocati. Proprio per questo, ogni nuova sessione di gioco sarà diversa dalla precedente, e presenterà sfide inattese. Per affrontarle, avremo a disposizione non solo un'arma primaria e una secondaria (decretate dalla classe scelta, tra assaltatore, cecchino, e via dicendo), ma anche quattro perk, di cui uno solo alla volta potrà essere mantenuto attivo. In certi momenti sarà infatti comodo godere di una velocità di corsa aumentata grazie all'apposito Boost, in altri uno scudo potrà difenderci da attacchi particolarmente pesanti, mentre in caso di necessità di fuoco aumentata si potrebbero preferire i proiettili incendiari. Ancora non è chiaro quanti saranno in tutto questi potenziamenti, ma quelli visti durante la demo ci hanno complessivamente convinto, e la necessità di scegliere in tempo reale quale attivare aggiunge un elemento strategico all'incedere. A questo si aggiungono una discreta serie di gadget, come le classiche granate, da abbinare all'utilizzo delle armi da fuoco tradizionali. Unendo tutte queste caratteristiche, e contrapponendole ad avversari molto diversificati tra loro per mobilità, arsenale e dimensioni, non è difficile capire perché Hollowpoint colpisca da subito con una notevole profondità a livello di gameplay, ulteriormente enfatizzata dalla natura procedurale, e quindi imprevedibile, delle mappe e degli obiettivi in esse collocati.

    Ad aggiungere ulteriore varietà ci pensa poi la "terza dimensione", la quale come accennato si attiva solo quando ci si mette in copertura dietro appositi ripari. In questo caso, la possibilità di sparare in profondità va sfruttata per eliminare i nemici nel giusto ordine, prendendo prima di mira quelli in grado di sviluppare maggiore potenza di fuoco. Sebbene Hollowpoint possa essere goduto anche in solitaria, è proprio qui che si evidenzia la natura principalmente cooperativa dell'esperienza, che può essere vissuta in compagnia di un massimo di altri tre amici (ma solo online, dato che la collaborazione in locale avrebbe generato evidenti problemi con le inquadrature). Durante le nostre prove, ci siamo limitati ai due giocatori in contemporanea, ma gli sviluppatori assicurano che solo con una squadra completa si potrà saggiare la vera sostanza del gioco. In ogni caso, la nostra sessione di gioco ci ha comunque pienamente convinto: dopo un inizio piuttosto rapido e una presa di familiarità con i controlli, le cose si sono fatte ben presto più complesse. Le prime sparatorie in copertura, ad esempio, hanno rivelato come i nemici siano estremamente mobili, e tentino sempre di spostarsi dallo sfondo al primo piano, costringendo così i giocatori ad uscire dal riparo e a tornare in modalità di sparo bidimensionale. Da questa rapida alternanza di situazioni, unita ai livelli ricchi di percorsi secondari e generalmente molto vari, scaturisce un gameplay frenetico ma sempre ragionato, dove la cooperazione e la comunicazione sono assolutamente fondamentali per sopravvivere alle sparatorie più complesse, anche grazie alla possibilità di far rialzare i compagni caduti portandosi loro vicino. La nostra breve prova si è conclusa lasciandoci buone impressioni, e gli sviluppatori ci hanno permesso successivamente di dare uno sguardo al sistema di potenziamenti del proprio mercenario: accumulando soldi con i contratti sarà infatti possibile acquistare nuove armi, gadget e perk, preparandosi per sfide via via sempre più complesse.

    Hollowpoint Sebbene lo stile grafico non colpisca per originalità, Hollowpoint è uno sparatutto cooperativo intenso e ricco di idee originali. La più riconoscibile è l'attivazione dello sparo in profondità quando ci si trova in copertura, ma anche la buona dotazione di armi, perk e gadget, senza contare l'eccellente reattività dei nemici, aggiunge punti di forza ad un impianto apparentemente molto solido. Il progetto di Ruffian Games è riuscito in pochi minuti a guadagnarsi la nostra piena attenzione, e consigliamo anche a voi di tenerlo d'occhio nei mesi a venire.

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