Humankind: lo strategico di Amplitude ci porta tra le gloriose civiltà

Siamo tornati a mettere le mani su uno dei progetti più sorprendenti ed interessanti in arrivo il prossimo anno!

Humankind: lo strategico di Amplitude ci porta tra le gloriose civiltà
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  • Pc
  • Stadia
  • Ricordo bene il mio primo approccio con Humankind. Fu rivelato alla stampa a porte chiuse in occasione della Gamescom 2019. Mi presentai ad un generico appuntamento per un TBA di SEGA, e mai avrei creduto che ne sarei uscito così incuriosito e pensieroso (a proposito, eccovi la nostra primissima anteprima di Humankind). Si tratta di uno strategico a turni 4X che non nasconde l'ispirazione strutturale a Sua Maestà Civilization, rispetto al quale, tuttavia, si discosta per mezzo di un'intersezione ambiziosa di trovate ludiche e stilistiche.

    La produzione dei francesi di Amplitude (Endless Space, Endless Legends) per la verità fece un po' perdere le sue tracce nei mesi a venire, per ricomparire con decisione solamente in occasione del digital E3 di quest'anno. All'annuncio del rinvio al 2021 seguirono anche una manciata di versioni di prova giocabili per gli addetti ai lavori piuttosto contenute, delle quali trovate il responso su queste pagine (per approfondire, eccovi il nostro ultimo hands-on di Humankind).

    Una formula di gioco sontuosa

    Ebbene, nei giorni scorsi abbiamo avuto l'occasione di provare nuovamente il gioco con maggior respiro. La build OpenDev che ci è stata somministrata è ancora una

    alpha, ma questa volta siamo riusciti ad affrontare una buona fetta di partita nonostante le limitazioni contenutistiche. Nello specifico, abbiamo potuto muoverci solamente attraverso quattro delle sei epoche previste nell'evoluzione di un match, ma con libertà assoluta. Una decina scarsa di ore di gioco ci hanno introdotto con maggior consapevolezza alle innumerevoli meccaniche della produzione, e siamo pronti, qui, a raccontarvi delle prime sensazioni un po' più misurate. Prima di partire vogliamo anticiparvi che questa prova non solo ha confermato le sensazioni positive che il titolo aveva già lasciato nelle sue prime apparizioni, ma si è spinta oltre, sempre più vicino alla consapevolezza che Humankind abbia tutte le carte in regola per insediare l'Olimpo del genere.

    Procediamo con ordine. Humankind è uno strategico a turni piuttosto tradizionale nella sua ossatura ludica di base. La partita si articola su di una linea temporale scandita da sei differenti epoche storiche, ciascuna da raggiungere attraverso il raggiungimento di obiettivi specifici. Si parte nei panni di una tribù nomade, nel Neolitico. Qui le attività da compiere non sono molte, e gli obiettivi sono legati all'ottenimento delle prime forme di sapere raggiungendo punti d'interesse nella mappa, e alla caccia. Ben presto otterremo la nostra prima stella e potremo passare all'era dell'Antichità, dalla quale inizierà ad aprirsi davvero la partita.

    Ad ogni passaggio di era dovremo scegliere una civiltà fra le più rinomate della storia. Dagli egizi, gli assiri o i babilonesi agli antichi romani, ai cartaginesi, ai maya o agli unni. Ogni civiltà dispone di caratteristiche peculiari che ramificano l'approccio all'esperienza di gioco e ai connotati stilistici degli imperi che andremo a formare. Ciascuna fazione disporrà di una particolare attitudine che avrà un impatto diretto nella gestione di alcune risorse o nell'accesso ad infrastrutture ed abilità particolari. Gli egizi sono abili costruttori, e vi permetteranno di realizzare le vostre infrastrutture con molta meno fatica di altri popoli. I romani dispongono di un ottimo arsenale per quanto concerne la fanteria di guerra, e se avete delle mire espansionistiche bellicose sono un'ottima scelta.

    La costruzione dell'intera esperienza di gioco parte dalla creazione di piccoli accampamenti. Questi si potranno insediare su uno degli esagoni che compongono la mappa di gioco, e la loro creazione richiede influenza. Si tratta di un parametro essenziale per la progressione, che si ottiene mandando primariamente gli scout in avanscoperta ed interagendo con l'ambiente circostante, alla ricerca di flora, fauna e punti d'interesse di vario genere. Una volta accumulata influenza a sufficienza, si potrà evolvere l'accampamento in città, e da qui Humankind si apre alla sua vasta branca gestionale.

    I parametri di riferimento per la costruzione del vostro impero da tenere sempre sott'occhio sono quattro: il cibo vi permette di preservare in salute la vostra popolazione, aumentarne il numero e tenere sotto controllo anche il livello di stabilità politica; l'industry, invece, è un parametro che indica la capacità produttiva ed edilizia della vostra fazione, e vi consente di costruire edifici e infrastrutture; le monete servono principalmente per gli upgrade; la scienza, infine, vi viene trasferita dal sapere di alcune figure ed infrastrutture particolari e può essere convertita in industry per la creazione di ulteriori risorse.

    La costruzione e la distribuzione della vostra rete urbana non saranno tuttavia completamente libere, poichè dovrete prestare attenzione anche alla

    conformazione del terreno ed alla tipologia e quantità di risorse che ciascuna zolla esagonale potrà offrirvi. Per fare un esempio, ci sono radure naturali particolarmente floride per insediamenti che generano cibo, mentre altre zone saranno più adatte per la costruzione di edifici proficui per l'industry, così come altre zone ancora saranno indicate per l'estrazione di materiali specifici. A seconda della vostra rete urbanistica - e dei territori che siete riusciti a reclamare - si genera un gruzzolo di risorse che vi verrà conferito ad ogni turno. Più espanderete la vostra rete ed il vostro impero, più il bottino crescerà, aumentando esponenzialmente le vostre possibilità ed avvicinandovi sempre un passo di più alla gloria eterna.

    Piramidi a Roma?

    A ben vedere, l'elemento più interessante di Humankind riguarda proprio l'approccio e la gestione delle varie civiltà. A donare al titolo un piglio stilistico assolutamente inconsueto e prezioso concorre una specifica e brillante scelta di game design: la possibilità di creare dei meticci assolutamente unici ed imprevedibili miscelando le caratteristiche di civiltà differenti. Di era in era, infatti, la scelta di una fazione andrà a sommarsi alle precedenti, permettendo al giocatore di usufruire dei vantaggi specifici di ciascuna civiltà e di creare un impero variegato ed assolutamente unico non solo sul piano del gioco, ma anche dell'estetica. La tradizione storiografica, in Humankind, può essere integralmente riscritta, in nome di un'esperienza sempre più personale e videoludica.

    Ad enfatizzare questo concetto, Amplitude ripesca e tramanda nella sua nuova creazione un elemento preso di peso dalla tradizione Fireaxis, ossia le fantomatiche Meraviglie (se volete saperne di più, la recensione di Civilization 6 per Nintendo Switch è a un click). Ciascuna civiltà dispone di un monumento iconico, un simbolo della tradizione che la glorifica ed identifica, e che può essere eretto per ottenere, tra le altre cose, importanti bonus in specifiche risorse. Ciascuna Meraviglia potrà essere richiamata da un solo impero, e la condizione per accedervi è un valore di influenza piuttosto elevato. Avreste mai immaginato di vedere una Statua di Zeus di fianco allo Stonehenge, o ad una Piramide Giza?

    Un solco nella storia

    Ogni costruzione, progresso, battaglia (ne parleremo fra poco), azione in Humankind ha un solo fine: la fama. Tutto concorre all'ottenimento di punti fama. Accumulare influenza, aumentare la popolazione, accrescere la forza militare, annientare un certo numero di armate nemiche, compiere nuove scoperte scientifiche sono tutte azioni che vi faranno guadagnare delle stelle, le quali accresceranno il vostro contatore di punti fama. La partita è vinta dal giocatore con più punti, colui che avrà saputo tracciare il solco più netto nella storia.

    La via per il successo non è univoca, e sebbene ci è sembrato che il gioco in un modo o nell'altro inducesse prima o poi a qualche schermaglia, è possibile scegliere di abbracciare la strada della diplomazia. Espandervi vi porterà ad entrare in contatto con altre civiltà, governate dall'IA o da altri giocatori, e queste, esattamente come voi, disporranno di tratti distintivi, di risorse ed adotteranno una politica di approccio all'espansione in linea con le proprie caratteristiche. C'è una schermata esaustiva ed interessante che regola i negoziati, e vi consente di mediare col leader di ciascuna comunità per determinare le politiche inerenti allo scambio di merci, alla gestione dei territori confinanti ed all'accesso a particolari informazioni.

    Oltre ai parametri relativi all'efficienza ed alla costruzione dei propri centri di vita, in Humankind dovrete curarvi anche di altri aspetti quali la politica, nuclearizzata in un ennesimo parametro che quantifica da 1 a 100 la stabilità del vostro impero, l'ideologia che può essere plasmata adottando degli approcci specifici attraverso la consumazione dei punti civics e la religione, che potrete scegliere e consolidare fra i vostri territori costruendo strutture votive ed ampliando il bacino di seguaci. Tutti questi aspetti sono essenziali da considerare nel pianificare la vostra espansione e soprattutto nell'approcciarvi alle controparti.

    Se entrerete in contatto con un leader tirannico, bramoso di battaglie e conquiste a suon di lame, otterrete poco successo con la diplomazia senza concedere territori, così come interagire con una civiltà attenta a diffondere i valori di uguaglianza e libertà potrebbe portarvi a perdere popolazione a fronte di un approccio troppo autoritario e oppressivo. Il ventaglio di possibilità è davvero sconfinato, e potremmo raccontarvene molte altre. Uno degli aspetti assolutamente straordinari di Humankind sembra toccare proprio una complessità ed eterogeneità di situazioni che faranno certamente gola agli appassionati del genere ed ai curiosi, affascinati dalle trame e dai respiri di matrice storica.

    Scontri memorabili

    E non è tutto. Quando Humankind vi metterà di fronte alla battaglia, eccoci all'ennesimo elemento di pregio della produzione. Gli scontri non hanno nulla da invidiare ai maggiori esponenti del genere, e sono fortemente votati al tatticismo e alla strategia. Ingaggiando uno schieramento nemico, dapprima ci verrà fornito un prospetto numerico che simula l'esito dello scontro. Le battaglie sono scandite da dei turni, ciascuno dei quali si compone di cinque battle round, in cui attaccante e difendente si alternano nelle azioni. Durante una fase il giocatore può muovere le sue truppe spendendo i punti movimento ed attaccare.

    Oltre all'abilità delle singole armate, che può essere incrementata accumulando vittorie o esplorando il mondo di gioco, all'esito degli scontri contribuisce anche la conformazione del terreno in relazione alle caratteristiche di ciascuna tipologia di truppa. Gli arcieri, ad esempio, saranno molto efficaci se posizionati sopra un dirupo, le truppe di terra verranno debilitate da un corso d'acqua che attraversa il campo di battaglia, ed altre innumerevoli variabili concorrono a rendere avvincente anche l'azione, che può richiedere dunque uno studio accurato del terreno di scontro ed offrire un'esperienza variegata e stimolante. Le battaglie si possono automatizzare, lasciando all'IA l'incombenza di gestire le varie mosse, ed è persino possibile generare automaticamente l'esito finale o battere in ritirata.

    Se proprio dovessimo muovere una considerazione su qualcosa che non ci ha convinto, diremmo che l'interfaccia di gioco non è sempre così intuitiva e funzionale. Nello specifico, molte informazioni sono nascoste e si richiede curiosità al giocatore, che deve sbirciare con il cursore le molte icone per scoprire anche dei dettagli piuttosto importanti, talvolta. Come per molte delle esperienze di questo genere, poi, così vaste e ricche di elementi da comprendere e da gestire, l'accessibilità non è un punto forte.

    Non si tratta di una critica, eppure nel corso di queste ore con Humankind ci ha sfiorato in più di qualche occasione un senso di disorientamento ed eccesso che il pur attento tutorial ripartito nei molti aspetti del gioco ha solo in parte arginato. Le possibilità sono davvero sconfinate, e basteranno pochi minuti per rendersi conto di quanto possa essere dispersivo e complesso padroneggiare tutte le meccaniche alla perfezione. Bisognerà curarsi della crescita dell'impero, di una ripartizione congrua e non troppo sbilanciata delle risorse, far fronte alle esigenze della popolazione e a tutta una serie di eventi casuali che sembrano richiedere lungimiranza e spirito strategico, oltre che una buona conoscenza del gioco.

    Contemporaneamente si dovranno tenere a bada le avanzate nemiche, curare la diplomazia e i rapporti, nonché affermare un'ideologia politica e religiosa coerenti sfruttando a dovere i punti e i turni. La presenza di testi nella sola lingua inglese (molti, ma non ridondanti) di certo non aiuta chi non vi è particolarmente avvezzo, anche perché in taluni frangenti i tecnicismi lessicali non si risparmiano. Sia chiaro, i veterani non saranno spaventati e certamente sapranno destreggiarsi discretamente con poche ore di pratica, ma per i novizi la mole di varietà e situazioni potrebbe apparire scoraggiante. È fuor di dubbio che pratica e dedizione saranno virtù imprescindibili per il giocatore che vorrà estrapolare da Humankind il massimo dello splendore che ha da offrire.

    Humankind Chiudiamo, per il momento, con una nota positiva anche in relazione al comparto tecnico. Anche su questo fronte, il lavoro di Amplitude sembra attento ed importante, con un colpo d'occhio d'impatto che si arricchisce di una quantità di dettagli degna di menzione. Il brulicare delle città è percettibile e gradevole, con texture che accompagnano l'occhio del giocatore sempre in alta risoluzione e con una buona pulizia visiva. Egregio sembra essere anche il lavoro svolto sotto il profilo degli arrangiamenti musicali, che esattamente come nella serie firmata Sid Meier presentano dei motivi specifici ed esclusivi anche negli stili per ciascuna tipologia di civiltà. Per un verdetto definitivo, naturalmente, bisognerà attendere di conoscere l'intera offerta ludica, il pacchetto di modalità di gioco e l'impatto delle due ere mancanti all'appello. Humankind, tuttavia, ha lasciato già un segno importante nel panorama degli strategici a turni. Ora attendiamo da Sega e Amplitude novità più precisa sulla data di lancio. L'appuntamento è per il 2021.

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