Provato IL-2 Sturmovik: Battle of Stalingrad

Abbiamo raggiunto i ragazzi di 1C a Praga, per una prova nel nuovo simulatore di volo

Provato IL-2 Sturmovik: Battle of Stalingrad
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  • Pc
  • Fondata nel 1991, 1C Company è una delle più grandi aziende di sviluppo e publishing di videogame in Russia, molto conosciuta anche in europa grazie alle molte simulazioni di volo, tra cui la fortunata serie Sturmovik. Impiega oltre 850 persone, e prima di dedicarsi ai videogiochi sviluppava piattaforme gestionali per le aziende. Oggi è una realtà molto importante per chiunque si interessi di simulazione di volo ad alti livelli, al punto da tenere una propria convention annuale dedicata alla stampa, solitamente occasione perfetta per offrire prove dirette ed eventuali nuovi annunci. Siamo così volati verso il Prague'n'Play 2014, dove nella suggestiva cornice della Torre della Televisione Zizkov (brutta come la fame, ma alta 216 metri e provvista di un panorama mozzafiato) abbiamo avuto modo di provare IL-2 Sturmovik: Battle of Stalingrad e Ilya Muromets: Igor Sikorsky, due simulatori adatti agli appassionati di realismo più assoluto e dogfight senza facilitazioni tecnologiche.

    IL2 Sturmovik: Battle of Stalingrad

    Con quasi due anni di sviluppo sulle spalle, IL-2 Sturmovik: Battle of Stalingrad rappresenta al momento attuale un gioco attesissimo da tutti gli appassionati di simulazione aerea, e i motivi per aspettarlo ci sono apparsi evidenti durante la nostra prova. Del resto, il nome dell'ormai storica saga ben in vista sulla copertina doveva necessariamente essere trattato con la giusta dose di rispetto, per quanto lo spiacevole ricordo di Cliffs of Dover ancora non abbia del tutto perso la sua carica negativa. I ragazzi di 1C sembrano comunque più interessati al futuro che ai trascorsi, e durante una breve presentazione hanno passato in rassegna i punti salienti della nuova produzione. Parlare di accessibilità quando l'oggetto della discussione è una rigorosa simulazione di volo può spaventare i puristi del genere, i quali tuttavia avranno tutto il realismo che potrebbero chiedere. Nondimeno, gli sviluppatori hanno lavorato per proporre un livello di difficoltà adatto anche ai nuovi arrivati, definito semplicemente Normal, che presenta una serie di automatismi tesi a rendere possibile il decollo senza doversi obbligatoriamente studiare la manualistica originale del diversi velivoli. Curiosamente, parlando con alcuni membri della community durante la convention, abbiamo scoperto che, proprio come nei predecessori, gli appassionati che sceglieranno di giocare con tutte gli aiuti disattivati potranno fare tranquillamente riferimento ai veri manuali operativi dei diversi velivoli (a quanto pare disponibili per il download sui forum ufficiali), e procedere all'avvio completamente manuale dei caccia. Del resto, quando qualche ora dopo ci siamo trovati, joystick alla mano, a testare in prima persona il gioco, abbiamo compreso quanto Sturmovik riesca ancora a differenziarsi dalla concorrenza. Anche partendo dal livello di difficoltà agevolato, il decollo è tutt'altro che semplice, con la necessità di compensare già durante il rullaggio la rotazione dell'elica e la spinta del vento per evitare di finire in avvitamento prima di aver staccato le ruote da terra.
    Ancora più estrema la situazione in modalità totalmente simulativa, con la necessità di avviare manualmente il motore, gestire la concentrazione della miscela di carburante e molte altre conseguenti operazioni. Una volta in aria si apprezza il buon lavoro svolto dal punto di vista della riproduzione degli abitacoli, completi e operanti in ogni loro parte, ma anche l'eccezionale estensione dei cieli esplorabili. Le due mappe presenti nell'attuale versione Beta del gioco offrono circa 78.000 (settantottomila, e non si tratta di un errore di battitura) chilometri quadrati di territorio. Se dal punto di vista tecnico questo ha portato a un buon numero di rinunce, con i modelli poligonali delle abitazioni e della vegetazioni ridotti all'osso e un'evidente riciclo degli stessi modelli, vero è che la maggior parte del tempo la si spenderà tra i cieli, e una tale vastità delle ambientazioni non può che migliorare l'esperienza di volo.

    Durante le nostre prove abbiamo avuto modo di cimentarci solamente nelle battaglie personalizzate, per un tempo comunque sufficiente a farci un'idea della qualità dell'intelligenza artificiale. Già al livello Novizio (e ce ne sono in tutto quattro) i piloti avversari si sono dimostrati decisamente competitivi, per quanto gli sviluppatori ci abbiano ricordato di non aver fatto utilizzo di alcun tipo di trucco o scorciatoia. I nemici hanno sempre a disposizione i medesimi strumenti e tattiche del giocatore, così come, al livello massimo, lo stesso quantitativo di "punti ferita" per le zone sensibili dell'aereo. A questo proposito, abbiamo notato peraltro una buona risposta dei velivoli al danneggiamento nelle diverse aree, con effetti immediatamente avvertibili sui controlli. I fori di pallottola sulla ali o sulla fusoliera possono danneggiare il motore, i timoni, i flap, le armi o causare incendi, e questo avrà conseguenze di vario genere sull'esperienza di volo, alcune delle quali molto spiacevoli, come il parabrezza completamente cosparso d'olio in seguito ad un'avaria al propulsore. Anche l'ambiente circostante avrà un impatto sulle condizioni di volo, con le nuvole in continuo spostamento (naturalmente in base alla direzione e forza del vento), ciclo giorno/notte attivo e fenomeni climatici.
    L'ultimo punto su cui gli sviluppatori sembrano aver lavorato con impegno è la semplificazione delle interfacce pre-partita, e con successo: pochi click sono sufficienti a configurare una partita libera, scegliendo la mappa, il numero di alleati ed avversari, e una tra le varie modalità, tra cui volo libero, scontri uno contro uno oppure a squadre. La versione finale del gioco comprenderà naturalmente anche una modalità trama, di cui abbiamo potuto testare molto velocemente solo la prima missione. Per impressioni più approfondite su quest'ultima dobbiamo quindi attendere l'ormai imminente Early Access.

    Ilya Muromets: Sikorsky Viktor

    Se l'attenzione dell'evento organizzato da 1C era quasi tutta concentrata sul nuovo Sturmovik, un po' di spazio se l'è ricavato anche Ilya Muromets, un simulatore di dimensioni più modeste ma non meno interessante, soprattutto per i grandi appassionati della Prima Guerra Mondiale. Un conflitto, a dire il vero, poco rappresentato in forma videoludica, che trova qui un'espressione simulativa decisamente estrema. Per quanto nelle radici del gioco si possano facilmente rintracciare le medesime caratteristiche di Sturmovik, i velivoli dei primi del '900 sono ben altra cosa rispetto a quelli molto più avanzati visti nel successivo conflitto globale, e le differenze si fanno molto sentire. La carenza di strumentazione evoluta, l'utilizzo dominante del legno per la costruzione degli chassis e i motori scarsamente performanti rendono l'esperienza di volo lenta e scomoda rispetto a quanto visto nella media dei simulatori, un qualcosa che potrebbe allontanare una parte dell'utenza, ma anche affascinarne un'altra. Di certo, come riscontrato anche durante le brevi prove sul campo, per un appassionato di simulazioni di volo dedicate a periodi più recenti il ritmo eccezionalmente compassato di Ilya Muromets potrebbe portare molto velocemente alla noia, ma bisogna tenere presente la sua natura di esperienza dedicata dichiaratamente ad una nicchia molto ristretta di appassionati, che possono trovare qui un prodotto certamente unico nel suo genere. Non essendo appassionati di storia, di azzardare giudizi sulla riproduzione dei velivoli non ce la sentiamo, ma una cosa è certa: a livello simulativo, la qualità è la medesima sfoggiata da Sturmovik, e questo dovrebbe essere sufficiente a garantire un'esperienza rigorosa per tutti i cultori del periodo storico.

    IL-2 Sturmovik: Battle of Stalingrad A fronte di un impatto visivo decisamente datato, IL-2 Sturmovik: Battle for Stalingrad sembra deciso a riscattare il nome della serie dopo la delusione dell'ultima incarnazione. La nostra prova, concentrata esclusivamente sulle battaglie libere nei cieli di Stalingrado, non è stata sufficiente a farci un'idea a tutto tondo sul progetto, ma il livello della simulazione ci ha colpito positivamente. Da una parte, ci sono opzioni utili a rendere, almeno in piccola parte, il titolo più accessibile a coloro interessati a provare una simulazione, dall'altra un'infinità di opzioni dedicate solamente a chi invece conosce già il campo. Restano naturalmente da valutare un gran numero di fattori, che potremo approfondire in un futuro hands on, grazie ad un codice preview fornitoci da 1C. Quanto a Ilya Muromets, si tratta di una produzione assolutamente fuori dagli standard a cui siamo abituati, dedicata a una piccolissima nicchia di appassionati. Valutarla non sarà facile, quel che è certo è che si tratta di un titolo assolutamente unico nel suo genere.

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