Jump Force: provato il nuovo picchiaduro di Bandai Namco

Bandai Namco presenta all'E3 Jump Force, nuovo picchiaduro con protagonisti i personaggi delle serie manga targate Shonen Jump.

Jump Force
Anteprima: Multi
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Shonen Jump, in Giappone, è un un testo sacro: la rivista su cui sono stati diffusi al volgo i più grandi manga di tutti i tempi, quelli che hanno segnato intere generazioni di lettori, sia orientali che occidentali, ed hanno contribuito ad edificare la cultura degli otaku. Non sorprende quindi se, in occasione del cinquantesimo anniversario della testata nipponica, Bandai-Namco abbia deciso di festeggiare l'evento con un videogioco che racchiuda in sé i volti principali delle serie più iconiche nate tra le sue pagine. Jump Force - picchiaduro tridimensionale presentato sul palco della sfavillante conferenza Microsoft - è chiaramente l'erede spirituale di un titolo come J- Stars Victory Vs, un brawler game intriso di puro fanservice, che vedeva Son Goku di Dragon Ball darsi battaglia contro Kenshiro di Hokuto no Ken. Probabilmente il cross-over più epico di sempre, con buona pace di Infinity War...
    Jump Force segue quindi l'esempio del suo caotico predecessore, proponendo un altro punto di incontro tra le saghe più amate di Shonen Jump. Dal trailer d'esordio abbiamo potuto ammirare, infatti, personaggi come Naruto, Rufy, Freezer e persino Light Yagami di Death Note: un manipolo di eroi ed antagonisti che ha fatto la storia, e che ora si fronteggerà all'ultimo sangue. Ci siamo quindi teletrasportati sullo Showfloor di Microsoft durante la fiera losangelina per comprendere se il gameplay del nuovo fighting game di Bandai-Namco possiede un'aura potente come quella del suo cast. E dopo qualche incontro, sfortunatamente, la risposta non è proprio positiva...

    C'erano un saiyan, un ninja ed un pirata...

    Ancora non sono del tutto chiare le premesse narrative che giustifichino l'incontro tra universi così differenti tra di loro. Dal reveal trailer sembra proprio che il Saiyan, il ninja ed il pirata siano giunti nel nostro mondo per porre rimedio ad un pericolo non ben identificato. È presumibile che il sostrato narrativo non rappresenti nient'altro che un banalissimo espediente per suonarsele di santa ragione: il che, di per sé, non sarebbe certo un grosso problema, considerate le evidenti velleità di puro divertissement del titolo. Eppure il mood della produzione sembra caratterizzato da toni abbastanza "oscuri", come se il racconto fosse ammantato da una patina di serietà che, di primo impatto, non ci ha convinto totalmente.

    Nel corso della nostra prova, in ogni caso, non c'è stato spazio per nessun tipo di approfondimento narrativo: tutto ciò che abbiamo potuto sperimentare consisteva in un semplice, diretto ed immediato scontro tra titani. A nostra disposizione c'erano sei slot, che contenevano altrettanti eroi tratti dai manga di Kishimoto, di Toriyama e di Oda: Jump Force è un picchiaduro 3vs3, con guerrieri pronti a darsi il cambio in qualsiasi momento. Poiché l'esperienza si svolge sulla Terra della nostra dimensione, a fare da sfondo alle battaglie troveremo ambienti piuttosto realistici, come il centro di New York o un panorama naturalistico. A voler essere sinceri, l'impatto complessivo del colpo d'occhio ci ha lasciati alquanto perplessi. L'intento di reinterpretare il tratto di ogni mangaka con un approccio più realistico, modellato tramite l'Unreal Engine, sembra snaturare l'identità di alcuni protagonisti, costringendoli ad omologarsi ad uno stile inadatto alla loro fisionomia.

    Lo stesso si può dire per quanto concerne la resa delle arene, fin troppo verosimili, che cozzano con la visione "fumettistica" alla quale siamo abituati. Si potrebbe ovviamente obiettare che l'abbandono del tipico cel shading incarni una precisa scelta di design volta a proporre sul mercato un prodotto lontano dai soliti canoni di genere, perlomeno sul versante artistico: eppure l'impressione è quella di una dissonanza piuttosto percettibile, che poco si sposa con l'estetica delle opere citate.
    A bilanciare l'efficacia del colpo d'occhio ci pensa fortunatamente un ottimo uso dei particellari che, all'attivazione dei super-colpi, rimpolpa l'immagine a schermo con un turbinio travolgente di sferette luminose, ciottoli e scariche elettriche. Bastano pochi secondi, d'altronde, per accorgersi che il combat system di Jump Force abbandona completamente qualsiasi ambizione di tecnicismo per farsi portavoce di una spettacolarità senza freni inibitori, dove conta solo il virtuosismo della messa in scena: è per questo che ogni scontro sembra tradursi in un concentrato di button mashing sfrenato, nel tentativo di malmenare il contendente e ricaricare al massimo un apposito indicatore che, una volta riempito, ci permetterà di dar sfoggio di un'abilità speciale. Inchiodato ad una formula priva di qualsivoglia profondità, Jump Force è un classico picchiaduro scacciapensieri, dove il massimo dell'impegno richiesto all'utente riguarda semplicemente la scelta di attaccare con un colpo leggero, con uno pesante o con una presa. Ciascuno dei sei combattenti in campo nella build di prova possiede un preciso moveset che rimanda alla sua controparte cartacea, dando così ai fan l'opportunità di sbizzarrirsi nel tentativo di riprodurre le movenze dei loro eroi: c'è da ammettere che - in quanto a spettacolarizzazione - Jump Force si mette d'impegno, orchestrando battaglie piene di caotico dinamismo, nobilitato da un buon uso della camera virtuale, che segue l'azione con perizia e di tanto in tanto si prodiga in inquadrature esaltanti e ricercate. Ma ad un primo contatto, i pregi di questo fighting game terminano qui: un sistema di combattimento così elementare, unito a scelte grafiche non del tutto ispirate, affievolisce inevitabilmente il potenziale di questo crossover. Tra mosse speciali azionabili alla pressione del trigger destro, animazioni imperfette ed hitbox a volte evanescenti, Jump Force non va oltre il mero fanservice. E forse va anche bene così, a patto di chiudere ambedue gli occhi dinanzi ad evidenti approssimazioni ludiche: osservare Zoro battersi contro Freezer potrebbe infatti valere da solo il prezzo del biglietto.

    E chissà che il team non sappia sorprenderci con l'inserimento di un roster estremamente ampio e diversificato, oppure con l'aggiunta di numerose modalità di gioco, oltre allo Story Mode e all'immancabile Versus. C'è senza dubbio molto tempo prima che il titolo veda la luce il prossimo anno: in un periodo sufficientemente esteso, questo fighting game 3vs3 potrebbe anche assumere forme più coerenti e coese, per quanto concerne sia una prospettiva ludicamente solida, sia un contorno grafico che assembli, senza troppe storture, un cast eterogeneo. Benché non ci aspettiamo certo un'opera capace di ritagliarsi un proprio spazio nell'ambiente eSport, la speranza è che Bandai-Namco lavori maggiormente su una rifinitura del combat system, allo stato attuale troppo semplificato e basilare, e su una conformazione artistica più elaborata, che si muova di pari passo con l'equilibratura e la varietà di tutti i guerrieri del roster. Ci troviamo comunque dinanzi ad una versione parecchio preliminare di un prodotto in uscita il prossimo anno, e quindi soggetto - almeno in teoria - a sostanziosi perfezionamenti. Certo è che, ora come ora, per il suo compleanno, Shonen Jump potrebbe meritare, magari, un regalo migliore...

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