Jump Force: provato il picchiaduro crossover con gli eroi dei manga più amati

Jump Force riunisce sotto lo stesso tetto i personaggi più iconici delle serie targate Shonen Jump, da Dragon Ball a One Piece.

Jump Force
Anteprima: Multi
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Tra i padiglioni di Bandai-Namco allo Showfloor si percepiva un'aura un po' deboluccia. In mezzo ad una line-up dotata di un livello combattivo piuttosto elevato, tra cui figurano - ad esempio - Man of Medan, Twin Mirror e 11:11 Memories Retold, ha fatto capolino anche Jump Force, il nuovo picchiaduro sviluppato da Spike Chunsoft (autore di One Piece: Burning Blood) per festeggiare i 50 anni di Shonen Jump. Sulle pagine di questo leggendario settimanale, come sapranno i nostri utenti più otaku, sono nati i manga più importanti dell'ultimo mezzo secolo: similmente a come avvenuto con il discreto J-Stars Victory VS, anche Jump Force rappresenta un omaggio quasi reverenziale alla rivista che ha cresciuto intere generazioni di lettori. La nostra prova alla Gamescom non ha saputo però trasmetterci emozioni troppo distanti da quelle già provate allo scorso E3 di Los Angeles, quando questo fighting game si è presentato in anteprima mondiale. I mesi di allenamento, purtroppo, non sembrano aver davvero giovato all'opera di Spike Chunsoft, la quale, al netto di uno smodato fanservice, non riesce ad offrire al proprio pubblico un'esperienza che sia pienamente appagante sul versante ludico e visivo. Ed è così che, piano piano, mentre i nostri dubbi cominciano ad intensificarsi, le speranze iniziano ad affievolirsi.

    Il riposo dei guerrieri

    Alla base del concept del gioco risiede la volontà di unire in un unico roster gli eroi e gli antagonisti provenienti dagli anime più celebri, i quali verranno catapultati, per ragioni ancora del tutto misteriose, all'interno del nostro universo, ossia quello del mondo reale: i guerrieri saranno insomma costretti a darsi battaglia per proteggere la Terra da una minaccia completamente sconosciuta.

    Questa semplice premessa è tutto quello che sappiamo della trama di Jump Force. Neppure alla fiera tedesca sono stati infatti svelati nuovi dettagli per quanto concerne la storyline. Ci è parso di capire, tuttavia, che il fulcro della vicenda, dai toni apparentemente abbastanza oscuri, ruoti intorno a tre figure principali, quelle di Son Goku, Naruto e Rufy, i quali - a quanto sembra - creeranno singolarmente un proprio team per sopraffare gli avversari intenzionati ad annichilire il nostro pianeta. La presentazione tenutasi alla fiera teutonica, in ogni caso, ha scelto di concentrarsi brevemente su alcune novità legate all'anima online del titolo: proprio come in altri congeneri più blasonati, sarà possibile dar forma ad un avatar personalizzato, con il quale muoverci all'interno di una lobby composta da quattro macro aree di diversa natura, ispirate palesemente sia al mondo reale, sia all'immaginario di Dragon Ball, Naruto e One Piece. Il presupposto narrativo di Jump Force, d'altronde, prevede che i due universi (il nostro e quello delle serie animate) collidano fra di loro, fino a contaminarsi e mescolarsi. Realtà e fantasia si confondono così in un pot-pourri di suggestioni disparate, che danno vita ad un fighting game molto immediato, ed al contempo anche fin troppo semplicistico. Al momento non sono stati svelati nuovi particolari per quanto riguarda il numero di guerrieri né le modalità di gioco online: ciononostante, la demo in quel di Colonia ci ha concesso di provare con mano le ultime new entry del roster, che ora ha aperto le porte ai lottatori provenienti sia da Dragon Ball, sia da One Piece, sia da Hunter x Hunter, sia ancora da Bleach. Ci riferiamo in particolare a Rukia Kuchiki, Gon, Hisoka Morow, Ichigo, Marshall D. Teach (a.k.a Barbanera) ed il grande principe Vegeta. Giunti a questo punto, sebbene il prodotto non ci abbia convinti neppure durante questo secondo incontro, siamo comunque moderatamente curiosi di scoprire quali eroi e villain si uniranno alla battaglia.

    E a proposito di scontri, al di là del semplice fanservice, Jump Force mette in scena duelli senza dubbio molto spettacolari, eppure fin troppo caotici ed elementari nell'esecuzione. Non aspettatevi, ovviamente, un sistema di combattimento finemente elaborato, tattico ed equilibrato, ma solo una giocabilità che in più di un'occasione cede il passo al pigro button mashing. Oltre all'attacco leggero e pesante potremo mettere a segno delle mosse speciali da attivare alla pressione dei tasti dorsali in combinazione con uno dei quattro pulsanti frontali: abbandonando ogni forma di tecnicismo, Jump Force premia la fruizione disimpegnata, all'insegna del virtuosismo registico, con inquadrature pronte a seguire con un certo stile la performance degli attacchi più potenti. Tutto, però, si traduce il più delle volte in una bolgia di effettistica che azzoppa la piena leggibilità della scena. Insomma, anche le azioni più pirotecniche e dinamiche potranno essere concatenate senza troppa difficoltà.

    Di per sé la semplicità del battle system non dovrebbe rappresentare un grosso limite in un titolo del genere, ben lontano dall'ottica competitiva. Tuttavia è palese fin da subito che i match finiranno per divenire abbastanza confusionari dopo pochissimi colpi eseguiti.
    Se consideriamo che le battaglie verranno eseguite tramite la formula del 3vs3, ne deriva una caotica baraonda di attacchi energetici, super colpi e mosse finali. I guerrieri nelle retrovie potranno, come in Dragon Ball FighterZ, essere usati al pari di semplici assist, oppure prendere direttamente il posto del loro compagno sul campo del duello.

    A differenza del capolavoro di Arc System, però, basterà mettere KO anche solo un membro del team avversario per aver ottenuto la vittoria di un round. Ogni personaggio, dotato di un moveset che rispecchia con discreta fedeltà quanto ammirato in TV o nei manga, potrà inoltre essere azionato una sorta di rage mode, qui chiamato "risveglio", con il quale sferrare un colpo più devastante del normale, previo il riempimento di appositi indicatori: in simili frangenti, assisteremo a cutscene notevolmente realizzate sul piano visivo, con siparietti ben animati ed indubbiamente adrenalinici.

    I pregi del reparto visivo di Jump Force, sfortunatamente, si esauriscono nel tempo di una fusion. L'opera a marchio Bandai sceglie difatti di utilizzare il versatile Unreal Engine: se da una parte il dettaglio risulta comunque piuttosto elevato, in generale l'uso di uno stile realistico per la modellazione di eroi tratti dagli anime non riesce a soddisfarci completamente. Si percepisce a chiare lettere quindi un "contrasto" stilistico che mal si sposa con le origini a matita dei nostri eroi più amati, i quali assomigliano vagamente a bambolotti di plastilina. Allo stesso modo, le arene che mescolano elementi tratti dalle ambientazioni del manga e quelli del mondo reale non hanno saputo entusiasmarci affatto, dando forma ad un colpo d'occhio dal design confuso e privo di ispirazione. Del resto, il setting ambientato sul pianeta Namecc, in cui si staglia un pezzo della Statua della Libertà, è un palese esempio di kitsch involontario.

    Jump Force Anche dopo questa nuova prova con il picchiaduro di Bandai-Namco, le nostre impressioni preliminari non sono positive: Jump Force allo stato attuale ci sembra un'opera svogliata, priva di mordente, con un combat system basilare e confuso, e con una resa estetica di dubbio gusto, nella quale il piglio realistico di personaggi ed ambientazioni non valorizza il character design dei singoli membri del roster. Seppure il secondo contatto con il titolo sia stato ancora deludente, è bene sempre mantenere il beneficio del dubbio in attesa della release finale, prevista nel corso del prossimo anno. Di tempo per “allenarsi” ce n'è in abbondanza: riuscirà Jump Force a compiere il “salto” qualitativo necessario per permettergli di avvicinarsi al livello di combattimento dei tie-in più forti sulla piazza?

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