Lego Bricktales: diorami di mattoncini, tra creatività e libertà

LEGO Bricktales apre le porte ad un nuovo universo di mattoncini per dare libero sfogo alla creatività di tutti i costruttori in erba.

Lego Bricktales: diorami di mattoncini, tra creatività e libertà
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Dal team ClockStone, già creatore di Bridge Constructor, arriva un puzzle-adventure che sfida i giocatori a trovare personalissime e ingegnose soluzioni agli enigmi di gioco. Il franchise LEGO ci ha abituato negli anni a una varietà di titoli volti a trasporre nel mondo videoludico le avventure dei personaggi appartenenti alle più famose serie cinematografiche, fumettistiche e della letteratura (ne è un esempio l'ultimo tie-in di Guerre Stellari, come potete leggere nella nostra recensione di Lego Star Wars La Saga degli Skywalker).

    Tutto questo senza però trascurare le proprie produzioni totalmente originali: LEGO Bricktales appartiene proprio a quest'ultima categoria e pone come pilastro del gameplay la meccanica per cui la serie è famosa in tutto il mondo: costruire. Abbiamo avuto la possibilità di testare in anteprima una build preliminare, e di seguito vogliamo raccontarvi le nostre impressioni.

    Stravaganza e misteri

    ClockStone Studio vuole imbrigliare ciò che contraddistingue la linea di mattoncini, continuando a solcare la strada della creatività iniziata in un certo senso con Lego Worlds (eccovi la recensione di LEGO Worlds), e portando in primo piano il focus sulla costruzione anche nel mondo digitale.
    Ambientato in un universo del tutto originale, la premessa di questo puzzle-adeventure vede il giocatore impersonare il nipote di un inventore, il quale avrà bisogno del nostro aiuto per rimettere in sesto e ridare vita al luna park in rovina di cui è gestore.

    Per farlo potremo servirci di un misterioso macchinario alieno che, per motivi non meglio specificati, viene alimentato da cristalli della felicità. Queste risorse, sparse per il mondo, si possono ottenere aiutando altre "minifigure" LEGO a risolvere i loro problemi. E quale soluzione migliore per rendersi utili, se non quella di attraversare un portale magico verso l'ignoto, così da scovare nuovi abitanti bisognosi del nostro aiuto? A supportarci nella ricerca avremo poi un compagno robot, che di tanto in tanto ci indicherà le azioni attuabili nell'ambiente circostante, o ci aiuterà durante l'esplorazione, grazie a peculiari abilità sbloccabili man mano col prosieguo dell'esperienza.

    Bizzarre premesse di trama a parte, i cui misteri verranno certamente svelati avanzando nella storia, nel corso del nostro viaggio attraverseremo diversi biomi: grazie al trailer d'annuncio è possibile notare che il ventaglio di ambientazioni comprende un assolato deserto, isole tropicali e addirittura un castello medievale. Nella versione che abbiamo avuto modo di provare, purtroppo, l'unico luogo accessibile era la giungla, senza contare l'hub centrale costituito dal luna-park e dal suo scantinato.

    Meravigliosi mondi in miniatura

    Impossibile parlare dei biomi senza spendere due parole sulla cura che li contraddistingue. Anche solo nel primo ambiente si capisce pienamente come il team abbia imbastito il mondo di gioco alla stregua di un coloratissimo diorama, completamente costruito con mattoncini e decorazioni presi da un set LEGO. Ogni sezione ci è parsa una ricca opera modellistica, e - detta degli sviluppatori - la scelta delle ambientazioni è pensata sia per rendere omaggio ai temi classici che hanno accompagnato la storia dei mattoncini, sia per offrire al tempo stesso una buona varietà di atmosfere. A giudicare dal trailer di annuncio, gli altri luoghi promettono lo stesso spettacolo visivo del primo bioma esplorato.

    Ogni volta che sbloccheremo un nuovo micro mondo, potremo catapultarci al suo interno grazie a un portale magico, allo scopo di soccorrere i vari personaggi presenti nel livello e ottenere i cristalli necessari ad alimentare il macchinario di nostro nonno. L'esplorazione offre un discreto grado di libertà, benché sia comunque soggetta ad alcune limitazioni, come ad esempio all'acquisizione di determinati strumenti, o di specifiche abilità del nostro compagno robotico, così da rimuovere alberi od ostacoli vari dal percorso.

    Simili talenti o gadget andranno impiegati anche per accedere ad alcune aree che nascondono collezionabili e risorse spendibili, i quali ci permetteranno di sbloccare oggetti per la personalizzazione del nostro avatar, oltre che set e pezzi da utilizzare nella modalità sandbox. Quest'ultima è stata già annunciata dagli sviluppatori, ma al momento, sfortunatamente, non è stato possibile testarla.

    Sperimentare e sperimentare...un mattoncino alla volta

    Il vero nucleo del gameplay risiede nelle sessioni di risoluzione di puzzle ambientali. Ciascun diorama propone infatti una moltitudine di punti nei quali sarà richiesto di liberare la nostra fantasia e il nostro ingegno per risolvere uno specifico problema. Per proseguire con l'esplorazione o salvare un NPC, il gioco ci fornirà una serie predefinita di mattoncini e pezzi unici, e spetterà noi utilizzarli per trovare una soluzione pienamente funzionale.

    Bisogna tenere in conto che non sarà sufficiente completare la sfida in maniera logica collegando - ad esempio nel caso di un ponte - la nostra posizione con la meta da raggiungere: la costruzione dovrà infatti anche rispettare le leggi fisiche. Per terminare ogni puzzle occorrerà dunque superare una simulazione di utilizzo, nella quale il nostro compagno robot farà gentilmente da cavia. Non ci sono veri limiti alla soluzione da adottare, se non i pezzi forniti dal gioco: ogni set a disposizione ci darà modo di approcciare il problema in diverse varianti, e toccherà a noi ingegnarci per individuare il metodo maggiormente efficiente. Più di una volta le nostre costruzioni, all'apparenza solide, sono crollate sotto il peso del passaggio del nostro amico cibernetico. E allo stesso modo è precipitata anche la nostra illusione di aver risolto l'enigma...

    Al fine di individuare il procedimento più efficace potremo ruotare e zoomare la visuale, girare e bloccare i pezzi a mezz'aria, in posizione verticale o orizzontale. Nessun comando risulta superfluo: la necessità di allineare ogni mattoncino per combinarlo ad altri si è scontrata in più di un'occasione con la difficoltà nel posizionarli correttamente, a causa della prospettiva fornita dalla visuale isometrica. Il click sonoro presente al momento dell'assemblaggio dei pezzi da solo non basta: bisogna anche gestire la visuale per rendere impeccabile il processo di costruzione.

    Dal fisico al digitale

    La propensione del team di sviluppo verso meccaniche puzzle basate sulle leggi della fisica è evidente. LEGO Bricktales porta con sé l'essenza del Bridge Constructor sviluppato dallo stesso studio austriaco e la evolve in formato differente, mantenendo sempre l'obiettivo di invogliare il giocatore alla costante sperimentazione. Al netto della deliziosa cornice visiva e della scanzonatezza dell'atmosfera, il titolo non è affatto da sottovalutare in termini di complessità.

    La difficoltà dei puzzle è del resto direttamente proporzionale alla libertà concessa nella progettazione. Giungere alla soluzione degli ultimi enigmi del primo bioma ci ha infatti regalato una buona dose di soddisfazione. Mettere insieme i mattoncini e dare vita a creazioni personali tramite le numerose combinazioni possibili (nonostante la limitata quantità di pezzi a disposizione) racchiude proprio l'anima ludica dei LEGO. ClockStone Studio sembra dunque aver trovato una buona soluzione per imbrigliare l'identità del brand fisico in quello digitale in maniera al momento decisamente convincente.

    LEGO Bricktales La build provata costituisce solo un piccolo assaggio delle potenzialità di un titolo che, senza troppi clamori, vuole catturare l'essenza della serie LEGO. Coadiuvato da uno stile accattivante, Bricktales sembra promettere ai fan una fedele trasposizione della libertà creativa che contraddistingue il carattere puramente ludico del franchise. Al netto delle necessarie rifiniture, la struttura di puzzle game offre sicuramente una ventata d'aria fresca per una saga ad oggi molto legata alle trasposizioni videoludiche di famose serie appartenenti alla cultura pop. ClockStone Studios pare insomma intenzionato a proporre un prodotto godibile, impegnativo al punto giusto, che gli amanti dei mattoncini LEGO farebbero bene a osservare con attenzione.

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