Lies of P non mente: tra Bloodborne e Pinocchio, il gameplay stupisce!

Abbiamo provato la demo di Lies of P: il soulslike ispirato a Pinocchio ci porta alla scoperta di un mondo da incubo popolato da creature impazzite.

Lies of P
Anteprima: PC
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • "In onore del grande scrittore Carlo Collodi"

    Alzi la mano chi avrebbe mai immaginato di vedere un'affermazione del genere come prima schermata di un action RPG sviluppato in terra coreana, un soulslike oscuro e punitivo. Eppure Lies of P, la nuova opera degli studi Neowiz e Round 8, che abbiamo avuto occasione di provare negli scorsi giorni, si rifà proprio a Pinocchio, il celebre romanzo scritto dall'autore fiorentino nel 1883. Certo, è un'ispirazione piuttosto fantasiosa e dalle chiare connotazioni steampunk: il protagonista è ancora definito come un "burattino" ma in questo universo è di fatto un automa dai capelli corvini e dal colorito pallido, con il solo braccio sinistro in metallo che ne svela la reale natura di androide.

    Al suo risveglio, ci troviamo a bordo della carrozza di un treno abbandonato nella stazione di Krat, una tetra città decadente dalle architetture in stile Belle Époque. Qui Pinocchio viene raggiunto da una farfalla turchina che parla con la voce di una misteriosa donna di nome Sophia. Per avere informazioni sugli orrori che stanno flagellando la metropoli, ora ridotta a sinistra ombra di sé stessa, il burattino deve incontrare Sophia all'hotel Krat, ed è con questo obiettivo che ci siamo incamminati nel mondo di Lies of P (qui la nostra precedente prova di Lies of P).

    Destati, legno inanimato, perché la vita ti ho donato!

    Il tragitto neanche a dirlo è ricolmo di pericoli di ogni sorta. Per difenderci dalle minacce, quindi, ci siamo equipaggiati a dovere e abbiamo recuperato la lanterna di Gemini, la versione del Grillo Parlante di Lies of P. Ci siamo diretti verso il primo vagone del treno adibito ad officina per ottenere una delle tre armi che il gioco mette a disposizione, ciascuna connessa a una cosiddetta Via.

    La Via del Grillo si basa sull'equilibrio e propone una sciabola adatta al combattimento a breve distanza, anche contro gruppi più numerosi di avversari; la Via del Bastardo, invece, predilige la Destrezza e ci regala uno stocco, perfetto per rapidi duelli uno contro uno. Ultima ma non per importanza, la Via dello Spazzino punta tutto sulla forza grazie a uno spadone a due mani, più lento delle altre due opzioni ma in compenso devastante.

    Lies of P, dunque, ricorda molto da vicino Bloodborne e non solo in quest'ambito. Col capolavoro di From Software infatti condivide qualche ispirazione a livello artistico, nonché diversi elementi di gameplay (a proposito di From, qui la nostra anteprima di Armored Core VI Fires of Rubicon).

    Una volta ottenuto uno strumento di morte, è tempo di abbandonare il treno e scendere in strada per guardare la rovina che si è abbattuta su Krat: i burattini robot che avrebbero dovuto gestire la vita nella città e collaborare con gli esseri umani si sono improvvisamente rivoltati contro i propri creatori, dando inizio a una carneficina i cui effetti sono ben evidenti. Il nuovo soulslike di Neowiz si fonda su di un immaginario cruento e destinato a un pubblico adulto, tra i cadaveri martoriati dei cittadini, che giacciono al bordo delle strade, il sangue che macchia gran parte delle superfici e strutture fatiscenti che ci parlano di un luogo in balia di un male violento e implacabile. Fortunatamente, il nostro Pinocchio è un guerriero formidabile e, grazie alle sue abilità da spadaccino, può far fronte alle decine di macchine impazzite che si sono riversate nelle vie di Krat. Ed è proprio qui che la nuova creatura del team coreano inizia a mostrare i muscoli.

    Mi muovo, so parlare... combatto

    La formula di Lies of P, come accennavamo in precedenza, ricalca molto da vicino quella vista nell'avventura del Cacciatore di From Software, ma lo fa con una riverenza e un'accuratezza che raramente abbiamo potuto riscontrare in un prodotto non partorito dalle menti di Miyazaki e soci, senza escludere, ovviamente, una certa dose di trovate inedite.

    Le fondamenta della ricetta ludica rimangono tutto sommato invariate, in quanto si tratta di un gioco d'azione con importanti contaminazioni da RPG impreziosito da un sistema di combattimento profondo, strategico e galvanizzante. Proprio come nei giochi da cui trae ispirazione, Lies of P riesce a trasmettere con efficacia la sensazione di trovarsi in una città piena di insidie, in cui la morte si potrebbe nascondere dietro ogni angolo e in cui gli avversari, anche i più insignificanti, non devono essere presi sotto gamba.

    È un'avventura piuttosto lineare i cui checkpoint (i soliti falò, qui denominati Stargazer) rappresentano un'occasione per tirare fiato oltre a fornire l'opportunità di salire di livello spendendo i punti esperienza chiamati Ergo. Questi ultimi si ottengono in combattimento per sviluppare le capacità di Pinocchio scegliendo tra i parametri di Vitalità, Vigore, Forza Motrice, Tecnica e quant'altro.

    Nemmeno a dirlo, se si viene sconfitti in battaglia, tutti gli Ergo accumulati fino a quel momento restano sul luogo della dipartita e sarà necessario tornare a recuperarli se non si vuole rinunciare a una buona fetta di progressi. Rispetto ai souls però l'opera di Neowiz ci è parsa più permissiva in tal senso. Difatti i punti abbandonati sul campo non verranno dispersi in caso di una seconda disfatta consecutiva. Parlando del fighting system, c'è un tasto assegnato agli attacchi leggeri, uno a quelli pesanti e uno alle immancabili schivate o alle capriole, utilissime per sottrarsi ai colpi più temibili dei nemici. Data la conclamata penuria di scudi, inoltre, il pulsante dedicato alla difesa permetterà esclusivamente di usare la lama della spada a protezione del corpo, mossa che può attenuare i danni in entrata ma che non garantisce la totale immunità. Non mancano nemmeno i parry, effettuabili sfruttando la parata nel momento esatto in cui un assalitore sta per colpirci. A differenza di quanto visto in Bloodborne, però, non aprono la strada alle consuete e letali riposte. Le armi, inoltre, posseggono delle abilità peculiari attivabili con un tasto dedicato, impiegando una porzione della barra Favola, il cui funzionamento è pressoché analogo a quello dell'indicatore blu introdotto da Dark Souls III.

    Le skill che abbiamo testato nella demo spaziavano da un poderoso attacco circolare, capace anche di rompere l'equilibrio dei nemici, a un potenziamento temporaneo della forza. La gestione delle cure, invece, è assegnata alle classiche pozioni mediche dagli utilizzi limitati ma Pinocchio può rigenerare una percentuale di salute anche aggredendo gli avversari subito dopo essere stato danneggiato. Inoltre, a patto di aver esaurito le riserve a sua disposizione, può guadagnare una carica bonus della fiala colpendo ripetutamente un assalitore.

    Anche gli strumenti, il menu degli equipaggiamenti e le descrizioni di ogni singolo oggetto disseminato nel mondo di gioco richiamano alla mente gli illustri congeneri di Lies of P, eppure l'action RPG ha qualche intrigante asso nella manica che potrebbe avere un impatto sostanziale sul gameplay. Il primo, naturalmente è da ricercarsi nel braccio meccanico Legione in dotazione al protagonista, che può essere modificato e sostituito con altre variabili reperibili come loot durante l'esplorazione. Nella nostra prova abbiamo avuto accesso a una versione capace di infliggere danni notevoli a breve distanza e, addirittura, di spezzare le guardie avversarie.

    Da citare è anche un rampino che l'automa ha utilizzato per attirare a sé i nemici. Se Neowiz riuscirà a introdurre un cospicuo assortimento di braccia intercambiabili e a bilanciarne correttamente il funzionamento, il ventaglio di approcci agli scontri potrebbe aumentare sensibilmente, a vantaggio della varietà dell'esperienza. Un'altra dinamica di gioco che ci ha stupito in positivo è quella legata alla gestione delle armi: tutti gli strumenti di morte a nostra disposizione possono essere smontati per recuperarne la lama e l'impugnatura, ciascuna delle quali è dotata di un particolare moveset e di abilità specifiche.

    Va da sé che combinando lame e impugnature differenti si potranno ottenere peculiari ibridi volti ad offrire una notevole quantità di opzioni offensive agli utenti. Davvero una trovata brillante. Per dirne una, ci siamo trovati in battaglia con spade dalle peculiari movenze di attacco, tra fendenti verticali anziché orizzontali e abilità Favola nuove di pacca. Questa componente andrà testata a dovere in sede di recensione e, date le premesse, non vediamo l'ora di comprenderne le reali potenzialità.

    Tra morte e bellezza

    Come ogni soulslike che si rispetti, Lies of P vanterà una buona quantità di boss fight, per giunta di varia natura. Soltanto nella versione dimostrativa, ci siamo trovati faccia a faccia con diversi di questi potenti avversari, a partire da robot un po' più grandi della media. Al netto di un output di danno da non sottovalutare, questi ricorrono a mosse facilmente leggibili e possono essere sconfitti senza troppe difficoltà da giocatori mediamente allenati. Il discorso cambia sensibilmente nel caso dei logoranti scontri con i nemici dalla stazza più imponente.

    In questo caso, sappiate che il trionfo sarà tutt'altro che facile da ottenere, anche per gli utenti più navigati. Durante la nostra prova abbiamo potuto affrontare tre boss maggiori, ciascuno dotato di un moveset letale, che va studiato nei minimi dettagli per anticipare i colpi più devastanti. Si tratta, a ben vedere, di uno dei punti focali dell'esperienza di un qualunque esponente del genere e Neowiz essersi mossa bene anche su questo fronte. Un altro dei fattori più brillanti della produzione, almeno stando alla porzione di mondo da noi esplorata, è la presentazione visiva di Lies of P.

    Sfruttando in modo adeguato l'Unreal Engine 4, gli addetti ai lavori ci hanno incantato con gli interni dell'hotel Krat, l'Hub in cui il protagonista si potrà recare per interagire con gli NPC e accettare quest secondarie. Le pavimentazioni, il mobilio e anche il sistema di illuminazione indicano la grande cura riposta dal team nel costruire questo contesto ludico a tinte fosche, che attendiamo con ansia di tornare a visitare.

    Cosa molto importante per una produzione del genere, il frame rate si è mantenuto stabile per tutte e quattro le ore della prova, anche durante le battaglie più intense. Avremo modo di parlarne più approfonditamente, ma pure l'accompagnamento sonoro su base orchestrale ci è parso di buona fattura.

    Lies of P Lies of P sembra poter contare su un impianto ludico che, pad alla mano, regala sensazioni più che positive grazie a una registrazione sempre precisa e puntuale dei colpi e a un livello di sfida che ci è parso ben bilanciato. Il setting sembra affascinante, al pari della presentazione grafica, fattori questi che potrebbero tratteggiare uno sfondo di assoluto pregio per questa produzione. In definitiva, le circa 4 ore in compagnia del gioco ci hanno rassicurato circa le sue potenzialità, ed è per questo che vogliamo fare ritorno a Krat con una certa impazienza.

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