Little Nightmares 2: un nuovo viaggio tra gli incubi prima della recensione

La nuova prova con Little Nightmares 2 ci ha rassicurato sul potenziale del sequel di Tarsier Studios, malgrado qualche piccolo intoppo sul fronte ludico.

Little Nightmares 2
Anteprima: PC
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Stadia
  • Xbox Series X
  • A tre anni dalla conclusione del viaggio di Six negli oscuri meandri delle Fauci (per approfondire, ecco la recensione di Little Nightmares), un dedalo galleggiante colmo di indicibili orrori, sono in molti a ricordare con una nota di piacevole raccapriccio l'esperienza modellata da Tarsier Studios. Sensazioni amplificate dall'avvicinarsi di un sequel che promette di esaltare i toni cupi del capitolo originale, per dare in pasto al pubblico un'avventura ancor più travagliata e angosciante. Attributi che, nel contesto di Little Nightmares 2, assumono un valore insolitamente positivo, come abbiamo avuto modo di testare con mano grazie a una nuova build messa a disposizione dallo sviluppatore. Avete presente quel lieve senso di oppressione che era solito manifestarsi in concomitanza col ritorno tra i banchi di scuola? Ecco, preparatevi a riviverlo. Moltiplicato per mille. Al quadrato.

    Un nuovo incubo

    Fedele al suo titolo, Little Nightmares 2 accoglie i giocatori tra le spire di un incubo vivido e asfissiante, tetra manifestazione di paure ancestrali cui è impossibile sfuggire: l'ignoto, l'abbandono, la strisciante convinzione di essere osservati da una torma di orrori senza volto, in agguato tra le tenebre e pronti a ghermirci. Proprio come capita nei sogni, specialmente quelli più spaventosi, il gioco si apre "in medias res" senza alcuna delucidazione sulle ragioni che hanno portato Mono, il piccolo protagonista del titolo, a varcare i confini della foresta che fa da palcoscenico alle primissime fasi dell'avventura.

    In linea con i canoni della serie, infatti, l'opera imbastisce un racconto fatto di suggestioni appena sussurrate e narrativa ambientale, trasformando ogni scenario nel tassello di un mosaico straniante, in una distorta parodia della realtà che conosciamo. L'impatto ansiogeno della visione creativa di Tarsier Studios è il frutto malsano di una direzione artistica in grande spolvero, che recupera ed esalta le note più grottesche del capitolo d'esordio per costruire un'esperienza multisensoriale piacevolmente angosciosa, caratterizzata da un ritmo tendenzialmente più sostenuto rispetto a quello del predecessore. Se in Little Nightmares le sequenze più frenetiche erano collocate, per la gran parte, nella porzione finale dell'avventura, il sequel ci costringe a una fuga disperata già a pochi minuti dall'inizio del viaggio di Mono e Six, improvvisamente braccati da un folle armato di doppietta.

    I sinistri ritrovamenti sulla strada verso quest'incontro rendono immediatamente chiaro quale destino attende le prede del cacciatore, imbalsamate e disposte con cura per comporre scene di perversa quotidianità. Già da questa sezione, la prima di molte col medesimo carattere, si avverte la volontà dello studio di inseguire in maniera più esplicita i canoni dell'horror, sfruttando momenti come quello appena descritto per mostrare ai giocatori come le loro inquietudini siano pienamente giustificate. Abbandonata la foresta e le sue ombre, ci siamo ritrovati a vagare verso l'ignoto tra i flutti di un oceano grigio e silenzioso, lo sfondo di una lunga sequenza modellata per enfatizzare una quiete quasi penosa, vissuta con la consapevolezza che il mondo di Little Nightmares non concede mai tregue durature.

    Ed ecco stagliarsi all'orizzonte la Città Pallida: una legione decrepita di palazzi in rovina, pronti ad accogliere i protagonisti con un concerto di contrazioni e sussulti, come dita scheletriche scosse da uno spasmo predatorio. Le strade della metropoli non mostrano alcun segno di vita, solo le vacue tracce di un'ignota tragedia. Scarpe abbandonate come briciole lungo un cammino di perdizione, abiti impolverati che raccontano storie di morte, le cronache di uno squallore dilagante, tanto atroce da consumare ogni parvenza d'umanità e condurre all'insania i pochi sopravvissuti.

    La scuola degli orrori

    Dopo qualche minuto di timoroso vagabondaggio, abbiamo infine raggiunto il cortile di una scuola fatiscente, l'ambientazione della porzione di gioco inedita inclusa in questa nuova build.

    L'edificio pare abbandonato, ma le trappole disseminate nei corridoi della struttura sembrano dire tutt'altro: basta calpestare l'asse sbagliata per ritrovarsi travolti da un secchio sospeso o dalla caduta di un armadietto. Bloccati da uno di questi tranelli, assistiamo impotenti all'assalto di uno sciame di scolari dinoccolati: i loro volti, deformi ma tutti uguali, riportano alla mente le sfumature simboliche che permeano "Another brick in the wall" dei Pink Floyd, tra i brani più emblematici di una fra le migliori rock opera di tutti i tempi.

    Il video della canzone racconta i difetti di un regime scolastico votato alla conformazione forzata, ma anche di come il bullismo sia quasi sempre la conseguenza di una catena di prepotenze, i cui anelli sono al contempo vittime e carnefici. Ben presto incontriamo dunque l'origine di questa catena: muovendoci in silenzio tra i banchi di una classe, vediamo la maestra dell'istituto trattare gli studenti con una severità maniacale, bacchettarli senza ragione né ritegno col viso contorto in un'espressione di sadico compiacimento. Una piccola imprudenza rivela la nostra presenza all'odiosa insegnante, che reagisce mostrando una natura ancor più abietta: dopo aver allungato il collo a dismisura, come un lungo serpente di carne livida, la creatura raggiunge Mono e lo stringe tra le fauci, facendoci trasalire.

    Da lì in poi la crudele istitutrice continuerà a tormentare i protagonisti per l'intera durata del livello, tra tese sequenze stealth e fughe al cardiopalma, spesso intervallate dall'attacco di un manipolo di allievi da abbattere utilizzando le armi improvvisate raccolte in giro per lo scenario. Sulla verso l'uscita abbiamo siamo anche incappati in una manciata di puzzle ambientali piuttosto stimolanti (uno in particolare), e in un buon numero di sezioni interamente votate al platforming, caratterizzate da una verticalità sensibilmente più marcata rispetto al capitolo d'esordio.

    In questi frangenti, in particolar modo, emerge quello che al momento sembra il principale difetto di Little Nightmares 2, un titolo che pare in grado di superare il predecessore su quasi tutti i fronti (world building, atmosfera, varietà, ritmo, narrazione ambientale e direzione artistica), senza però riuscire scrollarsi di dosso le mancanze di un comparto ludico che, in determinati frangenti, può suscitare una certa frustrazione.

    Nuove opportunità e vecchi problemi

    Il sistema di controllo risulta infatti un po' farraginoso, caratterizzato da una reattività non sempre all'altezza della situazione.

    Pur trattandosi chiaramente di una precisa scelta di design, tesa ad amplificare il senso di minaccia emanato dal mondo di gioco e dai suoi abominevoli abitanti, ci sono momenti in cui questa rotta creativa rende particolarmente indigesta la progressione "trial & error" dell'avventura. In una particolare sezione, ad esempio, abbiamo dovuto utilizzare un pesante martello ricondurre all'ordine (leggasi "mazzuolare senza pietà") un gruppetto di studenti particolarmente aggressivi: un'azione che imponeva un tempismo assolutamente impeccabile nonché una discreta dose di fortuna, vista l'occasionale imprevedibilità degli avversari. Requisiti che, complice la "pesantezza" del sistema di controllo, hanno richiesto non meno di una decina di tentativi. Ancora una volta la gestione dell'inquadratura rende inoltre tutt'altro che semplice superare le fasi platform più complesse, principalmente a causa di una prospettiva che restituisce un senso di profondità a tratti ingannevole.

    In buona sostanza, il gameplay di Little Nightmares 2 eredita in toto i pregi e i difetti visti nel precedente capitolo, compresa una "leggibilità" dei livelli a volte un po' deficitaria. Va da sé che si tratta di considerazioni basate su un porzione limitata del gioco, che quindi non offrono un quadro completo dell'offerta modellata da Tarsier Studios.

    Una proposta che, al netto dei suoi difetti, resta comunque molto stimolante, con tutto il potenziale per segnare un netto passo avanti rispetto alla prima avventura di Six. Proprio la protagonista di Little Nightmares, relegata al ruolo di "spalla" in questo secondo capitolo, ha permesso agli sviluppatori di ampliare la gamma delle soluzioni ludiche proposte dal titolo, che spesso richiedono agli utenti di "pensare per due" utilizzando la piccola compagna di Mono per superare le sfide proposte dal gameplay.

    Seppur basilari, le interazioni tra i due personaggi ci sono sembrate ben congegnate, sostenute da routine comportamentali che nemmeno per un istante ci hanno portato a percepire Six come un peso. È perfino capitato che la bambina ci sorprendesse lanciandosi in attacchi stealth tanto tempestivi quanto salvifici, e aiutandoci a individuare - tra cenni e sussurri - la soluzione a un enigma ambientale. La presenza di Six e la possibilità di trasportare le chiave in una sorta di inventario invisibile (e non più in mano, ostacolando ogni altra azione di gioco) rappresentano al momento le principali novità di una formula fatta di sotterfugi, furtività e interazione ambientale, valorizzata da un level design generalmente più articolato e pregevole rispetto a quello visto durante il nostro viaggio nelle profondità delle Fauci. Little Nightmares 2 si conferma insomma un progetto promettente, che non vediamo l'ora di spolpare fino all'osso quando il titolo raggiungerà gli scaffali il prossimo 11 febbraio.

    Nel frattempo potete scaricare gratis la demo di Little Nightmares 2 per console e scaricare Little Nightmares gratis per PC, un gentile omaggio da parte di Bandai Namco per non farsi trovare impreparati all'arrivo del sequel.

    Little Nightmares 2 In nostro terzo incontro con Little Nightmares 2 ci ha rassicurato circa il potenziale di un progetto che promette di esaltare le note più cupe del predecessore, trascinandoci tra le maglie di un mondo tetro e raccapricciante. Il sequel di Tarsiers Studio brilla per una messa in scena di grande impatto, caratterizzata da una regia che sfrutta alla grande i pregi della direzione artistica per amplificare un senso di desolazione pervasivo, alla base di atmosfere piacevolmente ansiogene. Se il titolo sembra segnare un netto passo avanti sul fronte del world building, col contributo di un comparto tecnico decisamente solido, abbiamo notato qualche fluttuazione sul fronte del gameplay, indissolubilmente legata a difetti ereditati dal capitolo d’esordio. In termini di ritmo, varietà e level design, Little Nightmares 2 si dimostra però in grado di superare agilmente il capitolo d’esordio, e speriamo che l’esperienza col gioco completo confermi in pieno le nostre impressioni preliminari. Teniamo quindi le dita incrociate, in attesa di varcare nuovamente i confini di una dimensione onirica tanto spaventosa quanto incantevole.

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