Loot Rascals non passa inosservato. Ti fermi a guardarlo catturato dalla sua direzione artistica, un mix di Noby Noby Boy e Katamari Damacy condito da quel gusto sci-fi che fa tanto b-movie anni Cinquanta. Ci sta, perché il gioco racconta la storia di un astronauta che si è schiantato su un pianeta ostile e deve ritrovare la via di casa. Un percorso denso di ostacoli, scontri e tante carte collezionabili. Abbiamo avuto modo di mettere le mani sul gioco all'E3: la postazione occupava il suo bel metro quadrato allo stand PlayStation. Non a caso, visto che il titolo uscirà all'inizio del 2017 solo su PlayStation 4 - sul fronte console - e su PC. A occuparsene i ragazzi di Hollow Ponds, team che annovera tra i suoi membri alcuni sviluppatori che hanno lavorato a un altro titolo decisamente surreale, forse più di questo: Hohokum.
Lost in space
Loot Rascals ha tutto il sapore del piccolo gioco indie. A partire dal quell'estetica retro di cui abbiamo già parlato per arrivare alle meccaniche. Permadeath, scenari generati proceduralmente: l'ennesima dimostrazione che il roguelike va tanto di moda. Una struttura simile non può che rivolgersi a una nicchia di estimatori, che poi forse tanto nicchia non è: se i roguelike spuntano come funghi significa che hanno mercato, che ci sono frotte di videogiocatori che amano complicarsi la vita. Loot Rascals ci aggiunge la variante delle carte collezionabili, vero e proprio perno su cui si poggia l'intera esperienza. Il protagonista si muove in scenari rappresentati da tasselli esagonali. A ogni suo movimento corrisponde il movimento di un nemico sulla scacchiera virtuale. Se il giocatore sta fermo, anche il mondo intorno a lui rimane immobile, in attesa. Un po' come in Superhot. Ogni movimento deve essere calcolato, per evitare di finire nella stessa casella di quel nemico ancora troppo potente. Quell'altro nemico sembra alla nostra portata, che lo scontro abbia inizio.
Carta che ti passa
Qualora il proprio percorso incroci quello di un nemico, si passa allo scontro diretto (e automatico). Sono sfide veloci e molto fluide. In caso di vittoria può capitare che un nemico lasci sul campo di battaglia una carta. Prendetela subito e mettetela in saccoccia. Le carte servono a potenziare il vostro personaggio, e questo è abbastanza ovvio.

Quel che non è ovvio è il modo in cui le carte dialogano tra loro. In base alla posizione in cui ogni carta viene disposta, vengono a essere alterate le statistiche e i benefit delle carte limitrofe. Può essere conveniente piazzare una carta alla destra di un'altra, perché quest'ultima aumenta di due punti la potenza di qualsiasi carta posizionata alla sua destra. Se una carta migliora l'attacco, basta cambiare lato perché sia la difesa a trarne beneficio. Una carta non serve più? Si può riciclare come moneta di scambio per recuperare energia, per esempio. Loot Rascals mostra una certa profondità nella gestione delle carte, per quanto vada verificata la tenuta a lungo termine di questo meccanismo di scontro e recupero carte.
Nemici amici
Il permadeath, si sa, non perdona. Si riparte da zero, nessuna concessione al giocatore. A connettere le varie partite ci pensano i nemici ladruncoli. Quando si muore, un nemico vi ruberà una carta a sua scelta.

Se un altro giocatore dovesse incontrare e sconfiggere il ladruncolo, avrà la possibilità di restituirvi quella carta guadagnata con tanta fatica (in quel caso un ologramma del vostro personaggio lo aiuterà in battaglia per un breve periodo di tempo). Qualora decidesse di tenersela, quello stesso ologramma non sarà altrettanto gentile: cercherà di scovare il giocatore per eliminarlo. L'egoismo non paga.