Grazie a The Town of Light il piccolo studio fiorentino che prende il nome di LKA è riuscito a farsi conoscere non solo nel nostro paese, ma in tutto il mondo: merito ovviamente del lavoro svolto con il thriller psicologico ambientato nell'ex-manicomio di Volterra e ispirato a vicende realmente accadute. Forti del successo del progetto, gli sviluppatori hanno iniziato a dare vita ad un altro prodotto, appartenente allo stesso genere ma molto più ambizioso. Ci riferiamo a Martha is Dead che, proprio come The Town of Light, vuole proporre ai giocatori una storia interamente ambientata in Italia. Grazie all'opportunità offertaci dalla software house, abbiamo potuto vivere la prima ora e mezza di quest'avventura angosciante e oscura.
Un tuffo nel passato
Non vi nasconderemo che parlare di Martha is Dead è un compito piuttosto arduo. L'esperienza imbastita dagli autori di The Town of Light (avete letto la nostra recensione di The Town of Light?) si basa quasi del tutto sulla componente narrativa e svelarvi anche solo piccoli dettagli della storia rischierebbe di rovinarvi la sorpresa. Tutto ciò che possiamo dirvi è che il gioco si svolge nella Toscana del 1944, sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale e, più precisamente, nelle fasi finali del conflitto durante la ritirata dell'esercito tedesco. Il giocatore veste i panni di un personaggio dal background particolarmente complesso il cui obiettivo è quello di risolvere il mistero relativo all'omicidio di una persona cara.
La situazione psicologica della protagonista è messa a dura prova non solo a causa del grave lutto, ma anche dagli intricati rapporti familiari che danno vita a situazioni di pesante angoscia, le quali talvolta sfociano in quelli che probabilmente sono incubi ad occhi aperti. Come spesso accade in prodotti di questo tipo, non è ben chiaro se alcune delle situazioni che viviamo siano frutto della suggestione della protagonista o accadano realmente dinanzi ai suoi occhi: la mente della giovane donna è come un pendolo in continua oscillazione tra realtà e fantasia (la componente sovrannaturale, perfettamente inserita nel contesto, si basa tutta sul folclore toscano), il cui confine è così sottile da confondere chi sta vivendo l'avventura. Dopotutto Martha is Dead è un thriller psicologico e questa componente gioca un ruolo di fondamentale importanza. Che si tratti di situazioni scomode o di immagini assai forti, il giocatore viene ‘colpito' da informazioni in grado al tempo stesso di terrorizzarlo e di fargli provare una grande empatia nei confronti della protagonista. Non entreremo ulteriormente nel dettaglio, ma vi assicuriamo che nell'ora e mezza che abbiamo giocato il coinvolgimento è stato davvero alto e la sequenza finale, visivamente vigorosa e a tratti fuori di testa, ha lasciato in noi una gran voglia di scoprire il prosieguo della vicenda.
La breve prova è infatti riuscita a catturarci grazie ad una serie di elementi che vanno ben oltre la semplice componente narrativa: LKA ha svolto un lavoro certosino quando si tratta della ricostruzione storica e ogni elemento, dai giornali ai quadri appesi alle pareti, passando per gli oggetti sui mobili, riesce a trasmettere informazioni sul contesto storico in cui siamo immersi. Nella cornice imbastita dal team italiano persino un'apparentemente banale tavola imbandita con ogni delizia per la prima colazione riesce a stimolare la riflessione del giocatore e a consolidare il suo rapporto con la protagonista.
La fotografia che cattura l'anima
Per quanto la narrazione ricopra un ruolo fondamentale all'interno della produzione, Martha is Dead è pur sempre un'avventura con visuale in prima persona che dà una certa attenzione anche alla componente ludica. La sezione che abbiamo avuto il piacere di provare non era assolutamente lineare e, sebbene si dovessero seguire in un certo ordine gli obiettivi per procedere, buona parte dell'area di gioco era liberamente esplorabile.

La maggioranza delle interazioni ambientali si esplicava nella necessità, per la protagonista, di commentare o utilizzare specifici oggetti sullo scenario contrassegnati da un'icona. Al netto di un meccanismo che talvolta risulta poco preciso, questo sistema ci dà la facoltà di interagire con un notevole numero di elementi sparsi in giro per il mondo di gioco e permette ai più curiosi di approfondire tematiche legate ai trascorsi della protagonista e al contesto storico.
Grande enfasi è posta poi sulla fotografia, arte della quale la ragazza è una grandissima appassionata. In più di un'occasione abbiamo dovuto catturare immagini di animali e oggetti con una vecchia macchina, e poi far visita ad una camera oscura dove eseguire, tramite una serie di interazioni e mini-giochi, lo sviluppo delle pellicole. Da questo punto di vista LKA ha voluto sbizzarrirsi: ha infatti reso le animazioni di questo procedimento molto realistiche, e ha persino implementato una serie di opzioni che permettono agli amanti della fotografia di avere pane per i loro denti. Se non siete fan di questo genere di attività non temete, poiché una serie di aiuti a schermo consentono di effettuare tutti questi processi in maniera immediata e senza troppa attenzione alla messa a fuoco e ad altri elementi che contribuiscono allo scatto perfetto.
Siamo sicuri che nelle fasi più avanzate dell'avventura questo elemento ludico verrà sfruttato per dare vita a momenti di tensione: non escludiamo infatti che lo sviluppo delle foto possa in qualche modo consentire alla protagonista di catturare elementi invisibili a occhio nudo. Seppur in maniera superficiale, abbiamo anche potuto esplorare l'inventario e l'interazione con gli oggetti al suo interno. Al calare delle tenebre infatti, abbiamo tirato fuori dallo zaino un piccolo accendino la cui debole fiamma ci ha permesso di avere luce sufficiente per orientarci. Di tutta la parte giocata non ci ha convinto a pieno solo la meccanica legata alle sezioni di ‘fuga', ovvero delle sequenze oniriche nelle quali il gioco si trasforma in una sorta di endless runner e, mentre il personaggio corre automaticamente, si devono evitare ostacoli attraverso semplicissimi quick time event, oltre a direzionare il movimento di fronte a biforcazioni della strada. Si tratta ovviamente di problemi marginali che, non solo riguardano una piccolissima parte dell'esperienza complessiva, ma che possono anche essere limati da qui all'uscita.
Nulla è lasciato al caso
La nostra prova è avvenuta in streaming e ha coinvolto la versione PC del gioco. Per ovvi motivi non possiamo parlarvi nel dettaglio del comparto tecnico: il sistema attraverso il quale abbiamo giocato presenta una perdita di qualità dovuta allo streaming e talvolta anche un leggero input lag (in questo caso quasi inesistente).
L'impressione che abbiamo avuto è stata comunque quella di avere di fronte un titolo che, pur non vantando un comparto grafico all'altezza dei tripla A visti di recente sulle piattaforme di nuova generazione, riesce a difendersi piuttosto bene non solo sul versante dei modelli poligonali, dell'illuminazione e delle texture ma anche e soprattutto sul piano della direzione artistica e, più in generale, della cura riposta anche nei più piccoli particolari. Più che positivo è anche il giudizio preliminare sul comparto sonoro, il quale vanta la medesima attenzione riposta nella resa grafica.
Una delle peculiarità del gioco consiste proprio nel pregevole doppiaggio in lingua italiana, il quale viene consigliato dagli stessi sviluppatori anche ai giocatori stranieri, che possono così godere dell'audio originale con i sottotitoli nella loro lingua. In effetti le voci scelte per i personaggi che abbiamo conosciuto sono davvero azzeccate, comprequella del padre della protagonista, le cui origini tedesche sono perfettamente percepibili grazie all'attore che gli ha prestato la voce. A fare da sfondo all'avventura troviamo anche musiche tutte italiane appartenenti a quello specifico periodo storico e grazie alle quali è ancora più facile immergersi nel contesto di Martha is Dead.