Provato Mass Effect 3: hands on della demo

Hands on dalla demo

Provato Mass Effect 3: hands on della demo
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Wii U
  • Pc
  • Con il 9 Marzo ad un tiro di schioppo l’intero mondo videoludico è in trepidazione. Il momento di tirare le file sulle scelte del Comandante Shepard sta finalmente per arrivare. Ognuno potrà portare a termine la sua personalissima trilogia Bioware. Atteso da tutti come un vero Messia, Mass Effect 3 concede un breve sneak peek (di circa un’ora) tramite una demo in uscita quest’oggi sul Marketplace Xbox Live e disponibile già da ieri per i pochi fortunati in grado di mettere mano ad uno dei tanti codici messi in palio tramite un curioso mini-game su Facebook. Si tratta di una versione giocabile suddivisa in due parti ben distinte: nella prima vivremo il prologo vero e proprio all’avventura, con succulento contorno di Razziatori. Nella seconda una missione inedita, collocata -possiamo supporre- poco più in la nello svolgimento della trama (il Comandante viene infatti catapultato dal livelo 1 al livello 12).
    Se questa sia o meno la conclusione definitiva della saga non lo sappiamo: di certo c’è solo la maestosità dell’evento, atteso con devozione biblica da milioni di videogiocatori.

    Distruzione totale

    Il sipario su Mass Effect 3 si alza con la convocazione del Comandante Shepard di fronte al Comitato di Difesa, oramai arresosi alla presenza dei Razziatori. Il nostro eroe, ben poco avvezzo alla dialettica, fa immediatamente capire che senza dare la vita, senza lottare al massimo delle possibilità, le speranze di sopravvivere sono pari a zero. Ce lo ricordano le dannate macchine, che con con largo anticipo rispetto ai calcoli irrompono sulla Terra, iniziando a mietere vittime. Shepard ed Anderson sono salvi per miracolo, e nel tentativo di fuggire dalla struttura oramai collassata per oltre metà si imbattono nel relitto di una navicella appena schiantata. I suoi superstiti, feriti ma fortunatamente fuori pericolo, indicano con buona precisione la presenza di una radio all’interno del veivolo. Gettandosi nella mischia ed affrontando i primi sbarchi a viso aperto, i redivivi eroi riescono a raggiungere il punto segnalato, riuscendo finalmente a contattare la Normandy per un’estrazione fortunosa. Al momento di salire a bordo, tuttavia, l’Ammiraglio decide di rimanere a terra, per prestare soccorso ai superstiti e riunirli in quella che, di fatto, è già una Resistenza. Qualche dura parola di conforto, come solo i veri uomini sanno fare, ed è il momento di accomiatarsi, quantomai incerti sul futuro delle rispettive missioni. Poco prima di partire alla ricerca di quanti più rinforzi possibili, in quella che potrebbe essere una battaglia per la sopravvivenza della Galassia, il Capitano assiste alla vera furia dei Razziatori, che spazzano via in un colpo solo -e senza alcuna pietà- due navette di salvataggio con all’interno persino donne e bambini. L’amarezza gela le vene.

    Chiuso il prologo veniamo catapultati in una missione più avanzata. Siamo a bordo della Normandy, in procinto di sbarcare, assieme a Wrex, Liara e Garrus per una missione in una sorta di laboratorio Salarian. L’ansia del burbero Wrex è palpabile: desideroso di salvare una delle ultime femmine Krogan fertili (dopo la genofagia) fa scoppiare quasi un incidente doplomatico. Ottenuta l’approvazione dei Salarian a procedere Shepard e i suoi si imbattono nelle truppe di Cerberus, giunte invece per impedire a tutti i costi la liberazione della femmina di Krogan. Lo scontro, in una struttura molto simile ad un gigantesco centro di ricerca zoologico, si fa sempre più serrato, piano dopo piano. Sino a quando, giunti in prossimità della cima dell’edificio ed all’ultimo “punto di sblocco” della “prigione” in cui la Krogan è mantenuta in vita (rigorosamente per scopi scientifici), i nostri non si imbattono in un seguace di Cerberus armato nientemeno che di esoscheletro. La furiosa battaglia porta, infine, alla vittoria dei nostri beniamini ed alla liberazione della Krogan, che si concede un siparietto semi-divertente con Wrex prima di mandare i titoli di coda definitivi sull’agognata demo.

    Dinamicamente Shepard

    Come già anticipato da hands on precedenti la demo ci mette in condizione di effettuare alcune scelte che determineranno l'impostazione di base dell'avventura. In primo luogo dovremo selezionare il tipo di progressione che volgiamo affrontare: Action, per eliminare il fattore dialoghi (trasformandoli in cut-scene) e goderci l’azione; RPG, in maniera da immergerci completamente nell’avventura e scegliere il nostro destino; o Narrazione, opzione dedicata a chi non volesse impegnarsi per nulla ma godersi (magari perché questo è l’unico Mass Effect a cui potrà giocare) semplicemente la vicenda. La prima e la terza scelta ci porteranno ad un repentino avvio della demo, mentre la seconda ci farà passare per alcuni sotto-menù attraverso un editor del protagonista tale e quale a quello già visto in Mass Effect 2, e quindi non approfondito come spereremmo. Tra uno zigomo ed il colore dei capelli arriveremo infine alla selezione delle classe, con tanto di descrizione che ci spiegherà come verranno investiti i primi punti abilità e quali saranno i rami peculiari in cui il nostro personalissimo alter ego potrà eccellere nel corso della progressione.
    Scesi finalmente in campo ci accorgiamo immediatamente di un rifinito sistema di coperture che, piccole sbavature a parte (un paio di volte abbiamo notato l’uscita automatica dal riparo) si mostra molto più funzionale rispetto al passato, avvicinandosi con passi da gigante a quanto sperimentato nell’ultima incarnazione di Gears of War. E’ possibile sparare alla cieca mantenendosi in copertura, muoversi lungo il bordo di un ostacolo ed utilizzare la normale mira zoomata per fare fuoco scoprendo solo parte del nostro avatar. Le meccaniche legate alla gestione delle bocche da fuoco e dell’inventario (tra proiettili potenziati e poteri biotici) sono rimaste invariate, con la comodità di poter collegare ai dorsali ed al tasto Y (o Triangolo) le varie possibilità in combattimento. Naturalmente è possibile far fruttare il temporaneo arresto dell’azione derivante dall’apertura del canonico inventario circolare, in maniera da pianificare al meglio l’azione.
    I combattimenti, complice un’intelligenza artificiale più evoluta (anche a livelli di difficoltà meno elevati), risultano meno “statici”, grazie soprattutto ad un movimento di copertura in copertura degli avversari (che cercheranno spesso di accerchiarci) ed alle rinnovate possibilità di Shepard, che è ora in grado di prodursi in rapide schivate e potenti quanto letali attacchi melee. Riguardo a questi ultimi una buona notizia per chi avesse paura che Bioware potesse trasfore il titolo in un titolo troppo Action: la lama del Capitano si attiva solamente mantenendo premuto il tasto per l’attacco corpo a corpo ed il colpo, per quanto definitivo, si dimostra leggermente dispendioso in termini di tempistiche d’esecuzione, facendo dunque passare la voglia di utilizzarlo in mischia a mò di katana.
    Le demo ha mostrato infine una presenza non troppo cospicua di proiettili, che costringerà spesso a ricorrere al supporto dei compagni, ai quali potremmo dare semplici ordini. Indispensabili anche i poteri biotici e l'adozione di una ricercata strategia, atta in particolare a valutare le peculiarità del teatro di scontro.

    L'estetica è semplicemente sontuosa. Il chara design, già ricco, già variegato, si cristallizza con una texturizzazione accorta e cromaticamente generosa. Le espressioni facciali, necessarie per veicolare un carico emotivo, puntellano ancora una volta un lavoro certosino, autentico. Il risultato è eccezionale, e stavolta corroborato da un motion capture d'alta scuola. Ottimo l'uso delle luci, mentre gli effetti speciali meritano decisi applausi, con una buona carica di particellari di ottimo livello. Su tutto, comunque, ricade l'ombra di un senso scenico seriamente spettacolare. Alla faccia dell'aliasing che talvolta seghetta la composizione dell'immagine.

    Mass Effect 3 Mass Effect 3 si è dimostrato ancora una volta prontissimo a stupire l’Universo ludico intero, grazie ad una progressione affascinante, funzionale, immediata e quantomai adatta allo stile di gioco di ciascun giocatore. Le velleità da grande RPG “vecchio stile” oramai sono scomparse, ma a rimanere è una fenomenale sceneggiatura, un gameplay fluente e maestoso e tutto l’appeal del Comandate Shepard e dei suoi. E scusate se è poco.

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