Mass Effect Legendary Edition: prime impressioni in attesa della recensione

Con Mass Effect Legendary Edition, BioWare sembra aver colto nel segno con un terzetto di remaster di ottima fattura.

Mass Effect Legendary Edition
Anteprima: PC
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • C'è una ragione molto precisa dietro l'indomabile fomento che accompagna l'esordio di Mass Effect Legendary Edition sugli scaffali. Parliamo della riedizione integrale (più o meno) della più grande "space opera" del mondo dei videogiochi, un tesoro creativo fatto di personaggi, storie e avventure con un posto assolutamente speciale nel cuore della "platea ludens". Shepard e la sua Normandy sono il punto di giunzione di una rete sterminata di emozioni e ricordi condivisi, intessuti lungo il percorso scandito da una trilogia straordinaria, capace di lasciare un segno indelebile nella storia del medium. Partendo da questi presupposti, tanto altisonanti quanto innegabili, è facile comprendere l'importanza "dell'operazione nostalgia" portata avanti da Bioware, specialmente in un momento che vede il team canadese alle prese con una forte impasse produttiva. Fortunatamente, Mass Effect Legendary Edition sembra avere tutte le carte in regola per soddisfare gli appetiti ludici del pubblico.

    Il ritorno di una leggenda

    Come prevedibile, il primo impatto col gioco porta con sé una tempesta di emozioni, riecheggiante delle gesta compiute in uno degli universi sci-fi più ricchi e ammalianti mai concepiti: tra le rovine di Eden Prime si sentono riardere le fiamme di un'epicità trascinante, rattizzate dai meriti di un'operazione di restauro decisamente pregevole.

    Sin da subito, infatti, la Legendary Edition di Mass Effect mostra ottimi valori produttivi, proponendo una revisione tecnica che talvolta si prende qualche libertà sul versante artistico, senza però stravolgere la visione originale. Proprio durante la missione su Eden Prime, la prima tappa dell'ascesa di Shepard al rango di leggenda intergalattica, noterete infatti che il cielo rosso sangue della colonia terrestre è stato sostituito con un nuovo skybox, più particolareggiato e cromaticamente vicino a quello visto nel DLC "Dalle Ceneri" di Mass Effect 3. Una modifica che, a colpo d'occhio, ammorbidisce le sfumature apocalittiche dell'iconica location, senza però comprometterne le atmosfere grazie all'aggiunta di un buon assortimento di effetti particellari e volumetrici che, col contributo di un sistema d'illuminazione rivisto e migliorato, mantengono intatto il carattere drammatico dell'insieme. La logica alla base di questi interventi segue due rotte produttive interconnesse: da un parte c'è la volontà di amplificare la coerenza stilistica della trilogia, cercando di minimizzare le dissonanze con l'obiettivo di dare maggiore organicità alla propria "space opera"; dall'altra troviamo la necessità di ridurre il carico di lavoro utilizzando gli asset più recenti - quelli di ME3 - come base per migliorare ogni aspetto del gioco, dai modelli agli scenari.

    Una considerazione che ci porta a ribadire un punto ovvio ma essenziale: Mass Effect Legendary Edition è una raccolta di remaster e come tale va inquadrata, senza pretendere rivoluzioni sul piano tecnico o ludico. D'altronde parliamo di una saga iniziata agli albori della settima generazione di console, sviluppata con un motore - l'Unreal Engine 3 - dotato di limitazioni piuttosto stringenti. L'assenza del pieno supporto al PBR (physically based rendering) rende ad esempio molto difficile gestire correttamente lo shading dei diversi materiali, sebbene gli sviluppatori abbiano comunque fatto un buon lavoro nell'aggirare questi impedimenti sul piano stilistico.

    Messa da parte queste dovute precisazioni, possiamo garantirvi che la Legendary Edition include migliorie di grande impatto, che in alcuni casi superano i limiti tradizionali del concetto di remaster, in particolar modo per quel che riguarda il primo capitolo della serie. Oltre a disporre di una nuova interfaccia, più immediata e vicina al canone dei sequel, l'originale Mass Effect propone infatti un'ampia gamma di miglioramenti con un peso piuttosto consistente sul bilancio ludico.

    Le dinamiche di shooting sono state infatti riviste con l'intento di avvicinare il gameplay al modello dei capitoli successivi: il sistema di mira appare più reattivo ed efficiente, e va a braccetto con un generale ribilanciamento delle armi (ora senza limiti di classe) e dei cooldown, portato avanti con l'idea di ridimensionare l'elemento aleatorio della componente ruolistica, in modo da rendere più godibili gli scontri a fuoco.

    Si tratta ovviamente di stime relative, visto che l'intero impianto ludico risulta ancora sensibilmente più ingessato rispetto alle successive iterazioni della saga, per non parlare degli attuali standard dell'industria. In barba agli interventi dello studio, la meccanica di copertura "automatica" è probabilmente quella invecchiata peggio, tanto che viene da chiedersi perché non si sia optato per il sistema manuale introdotto con Mass Effect 2. Nel complesso, però, possiamo confermarvi che il team ha trovato un buon equilibrio tra la volontà di mantenere intatto il feeling originale del titolo e la necessità di limare le sue più evidenti spigolosità: l'IA di nemici e compagni di squadra appare più efficiente, l'inventario (ampliato) permette di raggruppare gli oggetti da vendere o trasformare in Omni-gel, gli ascensori non rappresentano più un attentato al ritmo dell'avventura (tutti i caricamenti sono stati ridimensionati), e anche l'iconico Mako vanta ora un sistema di guida più funzionale. Il mezzo da sbarco della Normandy non si comporta più come una palla di gomma spaziale (le intemperanze del modello fisico sono state considerevolmente ridotte), e il nuovo sistema di guida rende l'esplorazione planetaria meno tediosa rispetto al passato, per quanto la struttura di questi incarichi sia rimasta intonsa.

    L'elenco delle novità include anche un nuovo modello di progressione basato su 30 livelli, contro i 60 della versione originale. Si tratta di un'alternativa del tutto opzionale che, in base alla nostra esperienza col titolo, non sembra alterare più di tanto il bilanciamento generale dell'avventura, sebbene questo aspetto dell'offerta meriti senza dubbio un'analisi più approfondita.

    Un universo pieno di luci ed ombre

    Se il capitolo d'esordio dell'epopea intergalattica di Shepard è senza dubbio quello che ha ricevuto le maggiori attenzioni da parte di Bioware, in particolar modo sul piano ludico, la Legendary Edition di Mass Effect porta con sé un bagaglio decisamente ampio di migliorie tecniche che interessano l'intero pacchetto. Tanto per cominciare, ogni singolo elemento dei tre titoli - cutscene comprese - è stato renderizzato in 4K, e molti elementi grafici sono stati alterati o ricostruiti da zero con l'obiettivo di migliorare la resa generale dell'insieme.

    Come anticipato, la volontà di uniformare (nei limiti del buon senso) la conformazione stilistica e grafica della trilogia ha spinto gli sviluppatori ad utilizzare asset condivisi, e anche la filiera di post-processing è stata "normalizzata" per creare uno standard unico, il tutto senza rinunciare all'identità "tonale" di ciascun prodotto. Si notano pertanto miglioramenti netti sul fronte dei già citati effetti volumetrici e particellari (ben più abbondanti), così come l'adozione di metodi di anti-aliasing e occlusione ambientale più avanzati ed efficienti, che influiscono in maniera evidente sulla qualità visiva di ogni scena, complice un'applicazione meno conservativa del LOD (level of detali) e un miglior utilizzo della profondità di campo.

    L'aggiornamento del sistema d'illuminazione e delle fonti di luce valorizzano ognuno di questi tasselli, per comporre un mosaico sci-fi mai così avvolgente ed efficace, specialmente trattandosi di un'opera concepita e pubblicata la bellezza di due generazioni fa. A questo proposito vale la pena sottolineare che, per quanto i modelli poligonali (dei comprimari in primis) mostrino chiaramente i segni di questo processo di revisione, le animazioni conservano gran parte della loro rigidità originale, sia per quel riguarda il movimento dei personaggi che la loro espressività. In tutta onestà, avevamo sperato di vedere qualche intervento aggiuntivo su questo specifico aspetto dell'offerta, anche solo per mitigare alcuni degli eccessi più clamorosi sul versante delle animazioni facciali.

    Di contro, però, l'aggiunta di effetti come il subsurface scattering, assieme a una migliore gestione di riflessi e ombre, contribuisce a rendere ogni sequenza più naturale e convincente, con conseguenze assolutamente positive sul coinvolgimento dell'utente. Merita sicuramente una menzione l'ottimo lavoro svolto dal team sul fronte delle screen space reflections, che ora amplificano considerevolmente la credibilità degli scenari interni, a partire dalle candide sale della Cittadella. Questo lungo elenco di ritocchi e migliorie finisce per accrescere significativamente il valore di una delle nuove feature incluse nel pacchetto, ovvero quella Photo Mode con la quale presto vi ritroverete ad immortalare ogni passaggio eclatante delle vostre avventure interplanetarie. Passando alla solidità prestazionale della raccolta, la prova su PlayStation 5 ha evidenziato qualche fluttuazione nel conteggio dei frame al secondo optando per la modalità a 4K nativi (il limite è fissato a 60 fps), mentre scegliendo il preset a 1440p non abbiamo notato cedimenti di sorta.

    Queste occasionali incertezze, che comunque non inficiano la qualità dell'esperienza su actual gen, rappresentano uno dei motivi per i quali abbiamo deciso di rimandare l'appuntamento con la recensione finale e col voto. Riteniamo infatti che, prima di stabilire in via definitiva il valore di questa edizione, sia necessario spendere qualche ora in più con ognuno dei titoli inclusi nel pacchetto, non solo per mettere alla prova l'engine durante gli scontri più intensi di ciascuna campagna, ma anche per valutare più approfonditamente l'impatto delle revisioni stilistiche e ludiche proposte da Bioware.

    Già ora possiamo però dirvi che Mass Effect Legendary Edition sembra un prodotto confezionato con passione e perizia, modellato per offrire agli appassionati un eccellente motivo per tornare a osservare l'orizzonte stellare dalla plancia della Normandy, nei panni di una vera e propria leggenda del mondo dei videogiochi.

    Mass Effect Legendary Edition Dopo aver speso un discreto quantitativo d’ore tra le stelle dell’universo di Mass Effect, non possiamo che dirci soddisfatti del lavoro svolto dal team di Bioware nel comporre la raccolta dedicata alle gesta intergalattiche del mitico comandante Shepard. Il pacchetto propone un vasto assortimento di migliorie tecniche che - a diversi livelli - interessano praticamente ogni aspetto del comparto grafico dei tre giochi, senza considerare le revisioni operate sul gameplay del capitolo d’esordio, ora più godibile e coerente con la rotta scelta per i sequel. Sebbene i limiti dell’engine si facciano sentire, è innegabile l’impegno riposto dal team nella realizzazione di una trilogia più organica e coerente anche dal punto di vista stilistico, complici gli interventi operati sull’estetica di alcune delle location più iconiche. Per valutare al meglio il risultato di questa meravigliosa “operazione nostalgia” dovremo necessariamente passare ancora un po’ di tempo in compagnia di Shepard e compagni, ma sappiate che le premesse sono più che positive.

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