Esistono innumerevoli realtà che sgomitano all'interno del panorama cinese per emergere e arrivare al mondo intero con i propri videogiochi, e quelle che ci riescono sono solo una piccola parte del totale. Il JRPG Mato Anomalies, sviluppato da Arrowiz sotto l'ala di Prime Matter, si inserisce in questo contesto produttivo e si è fatto strada fino in Occidente con una versione dimostrativa su Steam che abbiamo avuto l'opportunità di provare. Detto questo, sebbene si poggi su alcune buone idee, la produzione non è al momento riuscita a impressionarci del tutto.
JRPG in salsa cyberpunk
Mato Anomalies si presenta come un JRPG "moderno" che strizza l'occhio contemporaneamente agli anime e a un'estetica squisitamente futuristica. Non il più innovativo dei concept, dal momento che il mercato è abbastanza saturo di proposte simili. Arrowiz torna alle origini del cyberpunk, con il vantaggio di giocare in casa: le ambientazioni infatti ricordano da vicino la Shanghai degli anni ‘80, sporca, buia, fredda e labirintica, in cui il cielo è dominato da giganteschi palazzi ricoperti di insegne sgangherate che si stagliano all'orizzonte.
Doe, il protagonista, è un detective privato assoldato dalla misteriosa Nightingale per indagare sui traffici sospetti nell'area del porto di Mato e durante la sua missione entra in contatto con uno strano fenomeno che lo trasporta in una sorta di dimensione parallela piena di mostri biomeccanici e deformi. Qui il detective fa la consocenza di Gram, un esorcista/samurai che sembra trovarsi perfettamente a proprio agio nelle fenditure dimensionali, e i due si uniscono per indagare sui misteri della città e su questi inspiegabili squarci che sembrano aprirsi a loro piacimento in varie zone della metropoli.
È difficile esprimersi su questo primo assaggio di Mato Anomalies, visto che la demo distribuita in anteprima mette in mostra una porzione microscopica del gioco. Si parla di circa quindici minuti di contenuto che, come chi conosce i ritmi tipici del genere di riferimento, non sono sufficienti a farsi un'idea più chiara sul prodotto. Quel poco che abbiamo potuto vedere e giocare del titolo di Arrowiz si è rivelato un po' anonimo e incapace di donare dei tratti distintivi all'esperienza, posto che questa considerazione potrebbe mutare del tutto a seguito di un incontro più completo col buon Doe.
Ispirazioni illustri
Mato Anomalies sembra voler puntare molto sulle sue due anime, rappresentate proprio da Doe e Gram. Il primo, da buon detective privato della "upper city", si muove tra le strade della città, interagisce con i suoi abitanti e si occupa di indagare sui suoi misteri, il tutto inquadrato in una formula di free roaming piuttosto semplice ma non per questo poco funzionale.
Gram, dal canto suo, viene coinvolto nell'esplorazione dei dungeon, che sono impostati in maniera del tutto simile a quanto visto nei titoli della serie dei Megami Tensei di Atlus. Si tratta di lunghi corridoi "virtuali" in cui è possibile entrare in contatto con i mostri che abitano le dimensioni parallele (e che, va detto, godono di un design davvero intrigante) secondo le più classiche regole del dungon crawling applicato ai giochi di ruolo giapponesi. I punti di riferimento di Mato Anomalies sono quindi dei veri e propri capisaldi del genere ma l'unico elemento di rottura con la tradizione è proprio la bipartizione dell'esperienza ludica, tra le missioni affrontabili da Doe e quelle legate a Gram. Non è stato possibile provare a fondo il combat system, dal momento che nella demo sono presenti solamente tre battaglie ma la sensazione è che la formula non voglia distaccarsi troppo dagli stilemi classici del genere.
Al momento, il vero elemento distintivo del prodotto riguarda la barra della vita dei protagonisti che, all'interno dei dungeon, è unica e cumulativa. In buona sostanza non sara possibile rigenerare la salute dei singoli membri del party, il che potrebbe spingere a gestire gli scontri in modo differente rispetto allo standard. Purtroppo, data la brevità dell'incontro, non abbiamo potuto approfondire ulteriormente la cosa ma siamo certamente curiosi di poterlo fare in futuro.
Per quanto riguarda le missioni in superficie di Doe, invece, Mato Anomalies mette in campo una forma secondaria di combattimento. Il detective può infatti spillare informazioni agli NPC che popolano la città - neanche a dirlo con l'hacking della mente - e il tutto si compie tramite un minigame basato sulle carte che, a quanto pare, potremo raccogliere dai nemici sconfitti in battaglia.
Si tratta di un'idea che potenzialmente potrebbe offrire un pelo di variabilità in più alla formula e che abbiamo trovato sensata dal punto di vista narrativo ma un po' fuori contesto se pensiamo alle meccaniche di gameplay su cui si basa. Allo stato attuale delle cose, attendiamo delle importanti rassicurazioni sul fronte della scrittura: sia chiaro, è presto per prodursi in giudizi definitivi ma i testi del gioco ci sono sembrati ben poco ispirati. Mato Anomalies infatti riversa una quantità enorme di informazioni in faccia al giocatore sin dai primissimi istanti, rendendo la narrazione estremamente macchinosa e confusionaria. Carina l'idea di rendere le cutscene una sorta di fumetto interattivo con tanto di divisione dello schermo in singole vignette affiancate tra loro, anche se allo stato attuale dei lavori (ed è assolutamente normale che sia così) le animazioni in questi frangenti avrebbero bisogno di diversi ritocchi.
Troppo presto per dare un giudizio, ma...
Una quindicina di minuti di demo a fronte di un titolo che promette di durare circa quaranta ore è una quantità di tempo veramente esigua per potersi esprimere in maniera netta. Parlando di impressioni, però, Mato Anomalies si è dimostrato un po' poco ispirato e il tempo messo a disposizione per il primo approccio non ci ha permesso di conoscere come avremmo voluto gli elementi distintivi del JRPG di Arrowiz.
Il team crede nel suo progetto, questo è evidente ma una effettiva pubblicazione nei primi mesi del 2023 potrebbe non fornirgli il tempo necessario per applicare tutte le rifiniture del caso all'esperienza. L'augurio ovviamente è che i lavori possano procedere per il meglio e anzi speriamo che la prossima prova su strada possa darci delle rassicurazioni sulla salute del progetto.
Mato Anomalies: scopriamo il JRPG tra anime e cyberpunk
Il nuovo titolo di Arrowiz è un JRPG in salsa cyberpunk che strizza l'occhio all'estetica degli anime ma attualmente presenta qualche incertezza.
Esistono innumerevoli realtà che sgomitano all'interno del panorama cinese per emergere e arrivare al mondo intero con i propri videogiochi, e quelle che ci riescono sono solo una piccola parte del totale. Il JRPG Mato Anomalies, sviluppato da Arrowiz sotto l'ala di Prime Matter, si inserisce in questo contesto produttivo e si è fatto strada fino in Occidente con una versione dimostrativa su Steam che abbiamo avuto l'opportunità di provare. Detto questo, sebbene si poggi su alcune buone idee, la produzione non è al momento riuscita a impressionarci del tutto.
JRPG in salsa cyberpunk
Mato Anomalies si presenta come un JRPG "moderno" che strizza l'occhio contemporaneamente agli anime e a un'estetica squisitamente futuristica. Non il più innovativo dei concept, dal momento che il mercato è abbastanza saturo di proposte simili. Arrowiz torna alle origini del cyberpunk, con il vantaggio di giocare in casa: le ambientazioni infatti ricordano da vicino la Shanghai degli anni ‘80, sporca, buia, fredda e labirintica, in cui il cielo è dominato da giganteschi palazzi ricoperti di insegne sgangherate che si stagliano all'orizzonte.
Doe, il protagonista, è un detective privato assoldato dalla misteriosa Nightingale per indagare sui traffici sospetti nell'area del porto di Mato e durante la sua missione entra in contatto con uno strano fenomeno che lo trasporta in una sorta di dimensione parallela piena di mostri biomeccanici e deformi. Qui il detective fa la consocenza di Gram, un esorcista/samurai che sembra trovarsi perfettamente a proprio agio nelle fenditure dimensionali, e i due si uniscono per indagare sui misteri della città e su questi inspiegabili squarci che sembrano aprirsi a loro piacimento in varie zone della metropoli.
È difficile esprimersi su questo primo assaggio di Mato Anomalies, visto che la demo distribuita in anteprima mette in mostra una porzione microscopica del gioco. Si parla di circa quindici minuti di contenuto che, come chi conosce i ritmi tipici del genere di riferimento, non sono sufficienti a farsi un'idea più chiara sul prodotto. Quel poco che abbiamo potuto vedere e giocare del titolo di Arrowiz si è rivelato un po' anonimo e incapace di donare dei tratti distintivi all'esperienza, posto che questa considerazione potrebbe mutare del tutto a seguito di un incontro più completo col buon Doe.
Ispirazioni illustri
Mato Anomalies sembra voler puntare molto sulle sue due anime, rappresentate proprio da Doe e Gram. Il primo, da buon detective privato della "upper city", si muove tra le strade della città, interagisce con i suoi abitanti e si occupa di indagare sui suoi misteri, il tutto inquadrato in una formula di free roaming piuttosto semplice ma non per questo poco funzionale.
Gram, dal canto suo, viene coinvolto nell'esplorazione dei dungeon, che sono impostati in maniera del tutto simile a quanto visto nei titoli della serie dei Megami Tensei di Atlus. Si tratta di lunghi corridoi "virtuali" in cui è possibile entrare in contatto con i mostri che abitano le dimensioni parallele (e che, va detto, godono di un design davvero intrigante) secondo le più classiche regole del dungon crawling applicato ai giochi di ruolo giapponesi. I punti di riferimento di Mato Anomalies sono quindi dei veri e propri capisaldi del genere ma l'unico elemento di rottura con la tradizione è proprio la bipartizione dell'esperienza ludica, tra le missioni affrontabili da Doe e quelle legate a Gram. Non è stato possibile provare a fondo il combat system, dal momento che nella demo sono presenti solamente tre battaglie ma la sensazione è che la formula non voglia distaccarsi troppo dagli stilemi classici del genere.
Al momento, il vero elemento distintivo del prodotto riguarda la barra della vita dei protagonisti che, all'interno dei dungeon, è unica e cumulativa. In buona sostanza non sara possibile rigenerare la salute dei singoli membri del party, il che potrebbe spingere a gestire gli scontri in modo differente rispetto allo standard. Purtroppo, data la brevità dell'incontro, non abbiamo potuto approfondire ulteriormente la cosa ma siamo certamente curiosi di poterlo fare in futuro.
Per quanto riguarda le missioni in superficie di Doe, invece, Mato Anomalies mette in campo una forma secondaria di combattimento. Il detective può infatti spillare informazioni agli NPC che popolano la città - neanche a dirlo con l'hacking della mente - e il tutto si compie tramite un minigame basato sulle carte che, a quanto pare, potremo raccogliere dai nemici sconfitti in battaglia.
Si tratta di un'idea che potenzialmente potrebbe offrire un pelo di variabilità in più alla formula e che abbiamo trovato sensata dal punto di vista narrativo ma un po' fuori contesto se pensiamo alle meccaniche di gameplay su cui si basa. Allo stato attuale delle cose, attendiamo delle importanti rassicurazioni sul fronte della scrittura: sia chiaro, è presto per prodursi in giudizi definitivi ma i testi del gioco ci sono sembrati ben poco ispirati. Mato Anomalies infatti riversa una quantità enorme di informazioni in faccia al giocatore sin dai primissimi istanti, rendendo la narrazione estremamente macchinosa e confusionaria. Carina l'idea di rendere le cutscene una sorta di fumetto interattivo con tanto di divisione dello schermo in singole vignette affiancate tra loro, anche se allo stato attuale dei lavori (ed è assolutamente normale che sia così) le animazioni in questi frangenti avrebbero bisogno di diversi ritocchi.
Troppo presto per dare un giudizio, ma...
Una quindicina di minuti di demo a fronte di un titolo che promette di durare circa quaranta ore è una quantità di tempo veramente esigua per potersi esprimere in maniera netta. Parlando di impressioni, però, Mato Anomalies si è dimostrato un po' poco ispirato e il tempo messo a disposizione per il primo approccio non ci ha permesso di conoscere come avremmo voluto gli elementi distintivi del JRPG di Arrowiz.
Il team crede nel suo progetto, questo è evidente ma una effettiva pubblicazione nei primi mesi del 2023 potrebbe non fornirgli il tempo necessario per applicare tutte le rifiniture del caso all'esperienza. L'augurio ovviamente è che i lavori possano procedere per il meglio e anzi speriamo che la prossima prova su strada possa darci delle rassicurazioni sulla salute del progetto.
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