MediEvil: provata la demo per PlayStation 4

A sorpresa, Sony ha reso disponibile sul PlayStation Store una demo di MediEvil: l'abbiamo provata, in attesa della recensione!

MediEvil Demo 4K 60 fps
Anteprima: PlayStation 4 Pro
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Disponibile per
  • PS4
  • PS4 Pro
  • Sebbene abbia rubato la scena agli intervenuti con discreta facilità, The Last of Us Part II non è stato l'unico protagonista dell'ultimo State of Play. Nel corso dello show infatti, ci è stato confermato che avremmo potuto impersonare Sir Daniel Fortesque sin da subito, in barba al debutto sul mercato che avverrà il prossimo 25 ottobre. Per "colpa" del PS Store nipponico, che si era lasciato sfuggire la cosa poche ore prima del "bip" d'avvio di PS4, la sorpresa è stata in parte rovinata, ma sapere di poter toccare con mano il lavoro di Other Ocean con la Short-Lived demo ha fatto la gioia di molti (tra cui il sottoscritto). Pur offrendo pochi minuti di gioco in fin dei conti, la versione dimostrativa ha messo in luce i primi pregi e difetti della produzione, che - questo è poco ma sicuro - vuole assicurarsi di omaggiare l'opera originale in tutto e per tutto. Rechiamoci quindi alla cripta del nostro ossuto amico, che dopo un sonno durato cent'anni è tornato a pugnare per sconfiggere il malvagio Zarok.

    Un'avventura cavalleresca al sapor di Tim Burton

    È passato un secolo da quando la marcia furiosa di demoni e soldati ha fatto tremare le terre di Gallowmere, da quando Sir Daniel - valoroso e prode combattente - ha dilaniato orde di nemici con le sue stesse mani... o forse no? La verità è che spesso la leggenda supera di gran lunga la realtà, una "lezione" questa che conferisce a MediEvil quell'indimenticabile sapore di avventura di redenzione.

    Ad essere onesti, infatti, Fortesque era tutto fuorché un impavido eroe ed è morto quando le prime frecce dei nemici hanno raggiunto le forze dei cavalieri. Resuscitato da quella stessa magia che ha fatto piombare il paese nel caos, il guerriero è chiamato a dimostrare il suo valore, sconfiggere Zarok, e trovare finalmente un posto a sedere nella mitica Sala degli Eroi. Basta mettere a confronto la scena introduttiva con l'originale per avere prova del buon lavoro di restauro effettuato da Other Ocean, che ha fornito un nuovo look al gioco del '98 senza stravolgerne le atmosfere. Quando abbiamo finalmente messo le mani sul pad, non ci siamo limitati a raccogliere i tesori sparsi per la cripta di Sir Dan: abbiamo infatti trovato il suo elmo, un oggetto inedito che apparirà nel gioco di tutti coloro che l'avranno recuperato all'interno della demo. In linea con quanto accaduto durante la battaglia di Gallowmere, il pezzo d'equipaggiamento non fornisce una maggior difesa o una sensazione di sicurezza: al contrario, indossarlo porta i nemici a essere più coriacei e aggressivi.

    È bastato spingerci poco oltre per ritrovare le mitiche garguglie, che non hanno perso tempo a commentare "il ritorno" del cavaliere scheletrico. Purtroppo però, l'incontro con gli esseri di pietra non è andato come speravamo, perché è rimasto esattamente identico a quello di ventuno anni fa. Ci spieghiamo meglio. Mentre i brani d'accompagnamento sono stati tradotti in versione orchestrale dalla Sinfonica di Praga - dando prova d'essere incredibilmente azzeccati ed evocativi - sul fronte del doppiaggio italiano sono state prese delle scelte "contrastanti".

    Il vecchio narratore, ad esempio, è stato sostituito dalla doppiatrice di Gaia (il titano di God of War) ma le voci delle garguglie, e lo abbiamo verificato, sono proprio quelle originali. MediEvil è figlio di un'era in cui il doppiaggio italiano nei videogiochi non poteva definirsi propriamente "brillante", ecco perché fatichiamo a comprendere la volontà di non sostituirle.

    In guardia, fellone marcescente!

    Sempre all'interno della Cripta, l'unica area esplorabile assieme al Cimitero, abbiamo recuperato le armi di Fortesque, dalla fida e scintillante spada fino allo scudo di rame. Non ci siamo dimenticati dei pugnali da lancio e delle fiale d'energia, che permettono a Daniel di tornare in vita dopo aver subito una sconfitta.

    Ovviamente torna anche una delle possibilità più caratteristiche dell'esperienza, che consente - alla bisogna - di utilizzare il braccio del cavaliere in assenza di armamenti più consoni. Chiaramente nel gioco finale ci attenderà un vasto arsenale, dalla balestra al martello da guerra, che sarà possibile rinfoltire con le visite alla Sala degli Eroi.

    Basterà infatti riempire il calice d'anime in ogni livello per riunirsi coi condottieri del passato e ricevere in dono un pezzo d'equipaggiamento. Sebbene la selezione delle armi si sia dimostrata agevole e intuitiva, non possiamo dire lo stesso per quanto concerne la gestione della telecamera: scivolosa e talvolta imprecisa, ci ha regalato qualche grattacapo di troppo durante l'esplorazione degli scenari, sia al chiuso, sia all'aperto. Sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di meglio sotto quest'aspetto, specialmente vista la natura del gameplay.

    Fare incetta di anime al Cimitero del resto è stato facile ma, come lasciano intendere le tante voci oscurate nel Libro di Gallowmere, Dan affronterà delle creature sempre più temibili. La ricetta ludica di MediEvil, inutile girarci intorno, mostra i segni del tempo ma - complice una buona dose d'effetto nostalgia - risulta ancora piuttosto piacevole. Eliminare gli zombie con pochi fendenti leggeri o ricorrere a un singolo colpo caricato è appagante come allora, eppure le opzioni offensive risultano ormai limitate. Che la remaster necessitasse di una parziale riscrittura del gameplay? Non è da escludere, ma siamo certi che i fan dell'esperienza originale si sentiranno a casa quando affronteranno Zarok e i suoi.

    Pur non raggiungendo le vette di Shadow of the Colossus o di Crash Bandicoot N. Sane Trilogy, il restyling grafico di MediEvil pare attestarsi su buoni livelli. Il chiarore di luna piena che fa luccicare l'armatura di Sir Daniel o la reazione dell'acqua al passaggio dell'eroe li abbiamo apprezzati ma, in quanto a mole poligonale e qualità delle texture, pensiamo che si sarebbe potuto fare qualcosa in più.

    Detto questo, è sul versante artistico che il lavoro di Other Ocean ha saputo colpirci. Complice la potenza dell'attuale generazione, il rischio di confezionare una presentazione visiva sin troppo cartoonesca e vivace era dietro l'angolo ma il team non è caduto nella trappola: difatti, nonostante sia caratterizzata da una maggior pulizia e da colori più accesi, l'immagine non tradisce il cupo immaginario partorito dallo Studio Cambridge e ricorda i toni spettrali dei film d'animazione di Tim Burton.

    MediEvil Seppur di breve durata, la Short-Lived demo ha palesato alcune luci ed ombre del "nuovo" MediEvil. L'esperienza confezionata da Other Ocean potrebbe rivelarsi godibile e leggera, perfetta per lasciarsi travolgere dai ricordi in attesa di mettere le mani sui pesi massimi di fine anno. Tuttavia, complice il ventennio sulle spalle, è possibile che la ricetta ludica non riesca a catturare i gusti dei più giovani, dimostrandosi realmente apprezzabile solo per i fan storici. Paradossalmente, questa ricerca della "fedeltà" a tutti i costi, sia su alcuni aspetti del sonoro, sia sul fronte del gameplay, potrebbe in parte minare la riuscita complessiva della produzione, che sembra poggiare sin troppo sul fattore nostalgia. Detto ciò, la voglia di suonarle di santa ragione a Zarok e vivere un'iconica avventura non ci ha abbandonato, anzi, non vediamo l'ora di tornare a battagliare con Sir Daniel per potervi dire la nostra.

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