Memories of Mars: un pianeta (rosso) da esplorare

Memories of Mars si appresta a debuttare su Steam in Early Access: lo abbiamo provato, scoprendo un gioco interessante ma al momento privo di carisma.

Memories of Mars: un pianeta (rosso) da esplorare
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  • In un periodo storico dove la formula dei survival online sembra acchiappare parecchi consensi, l'ambientazione e le idee rivestono un ruolo fondamentale per attirare nuove leve. Memories of Mars, sviluppato da Limbic Entertainment (studio tedesco che sta lavorando anche a Tropico 6), si getta in un'arena piena di contendenti piuttosto agguerriti: ARK, con l'interessante idea di fondere fantascienza e dinosauri, Conan Exiles, che permette di esplorare il mondo tratteggiato dalla penna di Howard, ed altri progetti che spuntano - sempre più velocemente - dai meandri di Steam.
    Memories of Mars decide però di metter da parte il fantasy per abbracciare una fantascienza verosimile, dove l'uomo di cento anni nel futuro ha finalmente colonizzato Marte, costruendo laboratori, industrie e centri di svago. Per quanto l'ambientazione marziana possa risultare un po' monocorde, Limbic ha cercato di alternare paesaggi naturali e agglomerati urbani disabitati, ha punteggiato il territorio di rottami ed ha persino iniziato a definire una narrazione in background per permetterci di conoscere i motivi di un visibile disastro.
    Nonostante le strizzate d'occhio ad alcuni temi tanto cari agli amanti della fantascienza, Memories of Mars si presenta al lancio del periodo di Early Access come una creazione con poco carisma, al netto di alcune intuizioni degne di nota che, tuttavia, potrebbero non bastare a cucirgli addosso una personalità di spicco.

    Soli sul pianeta rosso

    Memories of Mars inizia in quello che sembra essere un laboratorio di clonazione: un breve filmato compie una panoramica su misteriosi macchinari distrutti facendoci intuire che qualcosa, in quel complesso scientifico, non dev'essere andato come pianificato. Fatti pochi passi si raccoglie una semplice pistola e qualche risorsa utile per la sopravvivenza. Prima di uscire nell'impervio territorio marziano incappiamo pure in un casco hi-tec che dipinge sul nostro monitor un'interfaccia completa di indicatori di stato e di slot per l'accesso rapido ad oggetti particolari (assegnati al tastierino numerico).

    Una volta che si mette piede sul suolo roccioso del pianeta rosso è necessario cavarsela da soli: l'ossigeno si esaurisce rapidamente e gli sforzi drenano la nostra barra dell'energia, che si riempie consumando razioni di cibo. All'inizio ci si reca istintivamente verso le strutture abbandonate che si stagliano sui colli marziani: lì spesso si trovano risorse indispensabili nonché dei distributori di ossigeno, ma capita anche d'imbattersi in altri sprovveduti, le cui intenzioni sono celate da un casco opaco (per ora non esiste personalizzazione dell'avatar, anche perché avremo sempre una tuta a coprire il nostro corpo). Ci sono casi in cui il sopravvissuto si limita a scrutarci con sospetto, per poi tornare alle sue operazioni di sciacallaggio, altri in cui si unisce a noi e ci aiuta - magari donandoci qualcosina -; talvolta, però, capita pure di essere uccisi da qualche cacciatore di teste alla ricerca di un facile modo di accumulare materiali. La morte, in Memories of Mars, è piuttosto tragica, visto che qualsiasi oggetto nel nostro inventario può essere saccheggiato dal nostro omicida. Portare tutti i proventi con noi può quindi rivelarsi una mossa suicida, specialmente perché la raccolta di risorse ci porterà via tempo e pazienza. Peraltro per la costruzione di una base, le richieste di minerali schizzano alle stelle ed è necessario trovare un partner con cui collaborare se non si vogliono impiegare troppe ore. Insomma, Memories of Mars è aperto a tutti i cowboy spaziali che agiscono da soli, ma l'unione garantisce un numero non trascurabile di vantaggi.
    I benefici della cooperazione non si limitano esclusivamente a assicurare una "forza lavoro" maggiore: Memories of Mars, infatti, permette agli utenti di sviluppare diversi alberi di abilità che sbloccano nuove strutture o strumenti. Vien da sé che un team che sceglie specializzazioni differenti riuscirà ad ottenere equipaggiamento più efficiente in meno tempo. E sembra proprio che il team non solo abbia pensato a questa eventualità, ma che la incentivi caldamente, visto che la progressione individuale è piuttosto lenta. Se da una parte questo potrebbe condurre ad una "dittatura" delle corporazioni più numerose, come avviene in ARK ad esempio, dall'altra gli sviluppatori hanno avuto qualche trovata per rendere la vita dei lupi solitari meno grama. Innanzitutto i punti esperienza non sono computati in modo astratto: questi sono infatti una vera e propria risorsa fisica, chiamata Flop, che è contenuta nell'inventario e può essere saccheggiata dal cadavere di un nemico. Una volta che è stato acquistato un nuovo tratto, però, questo non viene resettato alla morte.

    Uccidere un nemico potente potrebbe insomma garantire un ampio numero di Flop in pochissimo tempo. Come si recuperano questi particolari punti esperienza? Il modo più rapido, ma meno semplice, è quello di prender parte a speciali eventi che si verificano in punti specifici della mappa. Quando in cielo appare un fascio di luce vuol dire che in una delle tante basi marziane si sono attivati dei terminali da dove scaricare dei Flop. La dinamica è simile a quella di una partita a "Re della Collina": ci si connette ad un terminale e si aspetta di scaricare tutti i dati, per poi passare al prossimo. Ovviamente altri giocatori potrebbero sabotare le operazioni ed innescare così un combattimento. Nella versione che abbiamo provato, questi eventi PvP non hanno funzionato soprattutto a causa di un numero risicatissimo di utenti e - quando se ne incontrava qualcuno - solo raramente si usava la violenza. Soltanto in un caso ci è capitato di combattere per affermare la nostra autorità su quel punto di controllo, ma si è trattato di uno scontro rapido e poco appassionante, anche per via di un sistema di shooting scarsamente soddisfacente. Per verificare l'effettivo funzionamento di queste arene temporanee bisognerà quindi attendere che il gioco apra i suoi portoni alla moltitudine, e che magari siano risolti pure i problemi di lag che hanno funestato i server durante la prova.
    Un'altra idea interessante - e controversa - di Memories of Mars risiede nelle Stagioni: dei periodi di tempo al termine dei quali un'inevitabile apocalisse uccide ogni giocatore e devasta tutte le costruzioni erette. Una violenta tabula rasa che penalizza soprattutto quelli che hanno investito più tempo ed innalzato le opere più ardite, mentre favorisce chi si accinge ad iniziare una nuova partita.

    Gli sforzi profusi nella raccolta dei Flop vengono comunque ricompensati, dato che è possibile raccogliere in una vera e propria "banca della memoria" tutti i punti spesi fino ad allora, per poi ottenerli nuovamente dopo l'hard reset del server e sbloccare così fin da subito i progetti più avanzati. Il contentino non basta comunque a rassicurare molti giocatori, i quali invece vorrebbero che questa feature fosse limitata solo ad alcuni server: probabilmente gli sviluppatori accoglieranno queste richieste per non scontentare una buona fetta d'utenza.
    L'aspetto che ci ha meno convinto del gioco di Limbic è però la presentazione estetica, che paga un'ispirazione artistica sterile e un comparto tecnico ancora spigoloso. I diversi centri abitati sono tutti simili tra loro, e questo potrebbe essere anche coerente con la natura modulare delle piccole colonie, ma disincentiva all'esplorazione. Deboli anche i brani musicali, troppo ripetitivi e quasi tediosi. Insomma, bisognerà vedere se la software house riuscirà a mettere una pezza a queste evidenti carenze con una narrazione di background perlomeno interessante. Si colgono già alcuni segni: nemici meccanici simili a ragni e a vermi della sabbia pare abbiano decimato la popolazione marziana, sembra inoltre che i cloni fossero discriminati ed allontanati da molti dei luoghi pubblici. Per adesso solo una spruzzata di indizi che, se coltivati, potrebbero contribuire a creare un po' d'atmosfera in un gioco che ne ha assolutamente bisogno.

    Memories of Mars Memories of Mars è un survival online con qualche buona idea, ma che per adesso fatica a spiccare in un agguerrito panorama di congeneri. Manca soprattutto il fascino dell’ambientazione marziana, che è ancora scialba e scarsamente caratterizzata: ci sarà tuttavia tempo per perfezionare questo aspetto e per includere un numero maggiore di attività. Se però, come suggeriscono le premesse, Memories of Mars vorrà assumere l’identità di un survival con grandi connotazioni PvP, sarà anche necessario riporre più cura nei vari eventi competitivi e nel sistema di shooting, che allo stato attuale convince poco, anche per via dell’alto tempo di risposta dei server. Insomma, le nostre impressioni iniziali non sono molto lusinghiere, ma tutto il periodo in cui sarà in Early Access permetterà di certo al progetto di Limbic Entertainment di migliorarsi sensibilmente. E forse persino di sorprendere i più scettici.

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