Men of War 2: azione a non finire nel sequel dello storico gioco strategico

Abbiamo avuto l'opportunità di testare in anteprima il multiplayer cooperativo. Ecco le impressioni sulla nostra prova insieme agli sviluppatori.

Men of War 2: azione a non finire nel sequel dello storico gioco strategico
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  • Una pioggia di proiettili si abbatte sul nostro T-34. Metro dopo metro, il corazzato avanza nel pantano, fornendo riparo alle unità dalla mitragliatrice che sorveglia il campo di battaglia. Un colpo metallico spezza l'incessante frastruono dello scontro: un carro pesante si nascondeva nella boscaglia poco distante e ha colto di sorpresa il nostro, centrandolo in pieno. Una colonna di fumo anticipa la fuga dell'equipaggio dal corazzato, ma non c'è nessuna esplosione. Siamo bloccati, mentre attendiamo di vedere i nostri uomini falciati dal fuoco nemico.

    All'improvviso una tempesta di razzi provenienti da un Katyusha alleato distrugge il carro mimetizzato. Il caos generato permette agli uomini di lanciare una granata nel fortino e, con un ultimo coraggioso sforzo, di conquistarlo. Il grande sospiro di sollievo che sentiamo provenire dal nostro compagno di squadra ci riporta alla realtà. Abbiamo solo vinto un match, ma la tensione generata dall'azione a schermo è stata elettrizzante, al pari dell'intera prova di Men of War II condotta al fianco degli sviluppatori.

    Ogni uomo conta

    Capita raramente di affezionarsi ai soldati lanciati sul campo di battaglia, specialmente in uno strategico. Pur non offrendo una componente narrativa, in favore di una dimensione multiplayer, il sequel di Men of War è riuscito nell'intento di coinvolgerci nei destini di questi uomini. In gran parte ciò è dovuto alla cura con cui gli sviluppatori sembrano aver ricreato le centinaia di unità storiche che potremo comandare.

    Gli attimi finali dell'ultimo match che abbiamo descritto in apertura, sono l'esempio perfetto: i carri armati possono apparire come i padroni del campo di battaglia, indistruttibili e dalla potenza di fuoco inarrestabile. In realtà sono composti da un insieme di fragili parti: il motore, il cannone, la corazza (meno resistente nella parte posteriore) e i cingoli. La distruzione di questi ultimi ha impedito alle nostre forze di portare a termine l'assalto, esponendo infine gli uomini al rischio di essere circondati.

    In generale, siamo stati chiamati a gestire con attenzione le nostre unità, non tanto per meccaniche da apprendere, ma piuttosto per l'incredibile sensazione di vulnerabilità che permea ogni istante di gioco. In continuazione durante la prova siamo stati posti di fronte a nuove possibilità strategiche e dettagli di gameplay. Sebbene sia possibile impartire un'ampia gamma di ordini ai soldati, Men of War II si delinea come un titolo abbastanza accessibile.

    Pur essendo stati gettati nell'azione fin dal primo minuto della nostra prova, l'interfaccia ci apparsa piuttosto semplice, il che ci ha permesso di comprendere facilmente i comandi di base. Le profondità strategiche che è possibile raggiungere sono in ogni caso notevoli, e solo grazie al supporto dello sviluppatore in squadra abbiamo potuto esplorarle a dovere. Men of War II è infatti un gioco che ci consente di controllare con la stessa facilità singoli uomini o interi eserciti, con le carte in regola per bilanciare egregiamente i due livelli di complessità.

    Il secondo match che abbiamo disputato, in particolare, ha permesso all'addetto ai lavori di sottolineare quanto l'azione coordinata sia fondamentale per affrontare efficacemente la nuova feature del titolo, ovvero la "linea del fronte".

    Si tratta di una delimitazione del territorio di gioco che si regola dinamicamente in base alla posizione delle unità di fanteria, influendo su fattori come la possibilità di rifornire e curare gli uomini o la capacità di costruire difese come trincee e fortificazioni. Pianificare quali fianchi bombardare con l'artiglieria per bloccare l'avanzata nemica ci è apparso estremamente naturale, col nostro compagno che intanto ha circondato le forze ostili con la fanteria, così da impedire loro di rifornirsi e renderle facili prede del nostro fuoco combinato. Quella della linea di fronte ci è parsa una meccanica estremamente flessibile nel riuscire a evidenziare quali azioni di basso livello adottare per innescare scenari determinanti per la strategia globale. L'effetto delle nostre scelte si è così avvertito immediatamente su schermo, a vantaggio della piacevolezza del conflitto.

    Sporcarsi le mani

    Lo spettacolo bellico di cui siamo stati partecipi ha i numeri per rivaleggiare con produzioni più blasonate. Il paragone più spontaneo è quello con Company of Heroes: il terzo capitolo della famosa saga strategica ha recentemente saputo soddisfare i fan per qualità audiovisiva (qui la recensione di Company of Heroes 3), ma la creatura dei ragazzi di Best Way non vuole essere da meno.

    Pur avendo testato una versione ancora in sviluppo, abbiamo percepito l'enorme impegno infuso in un prodotto dal grande potenziale. Il primo match, che consisteva in una schermaglia senza obiettivi strategici, ci ha subito meravigliato per la fisicità degli scontri e la fragorosa distruttibilità ambientale: i colpi d'artiglieria e dei carri contribuiscono a rimodellare le mappe in tempo reale. Complice un'altrettanta cura per i dettagli delle singole unità, accennata in precedenza, il risultato che si è presentato ai nostri occhi è quello di scenari piuttosto verosimili e battaglie dai risvolti imprevedibili.

    Indice della fiducia che gli sviluppatori ripongono nella presentazione visiva del loro titolo è il ritorno della feature del "controllo diretto". In Men of War il giocatore ha sempre avuto la possibilità di vestire i panni delle proprie unità, in modo da influenzare in modo decisivo ogni singolo scontro a fuoco. Nei precedenti capitoli tuttavia la scena rimaneva ancorata alla tipica visuale dall'alto.

    Ora invece potremo calarci in prima persona sul campo di battaglia, osservandolo da vicino come mai prima d'ora. Sia nel ruolo di cannoniere e pilota di un carro armato, sia di mitragliere in una postazione montata, siamo riusciti a mantenere posizioni di vantaggio con estrema facilità, data la maggior cura con cui abbiamo potuto selezionare i bersagli più esposti. Senza contare la precisione di movimento che ci ha consentito di spostare i carri armati per farli mimetizzare al meglio. Se fino ad ora abbiamo accennato solamente a carri armati e fanteria, l'appassionato di strategia bellica non deve temere: la quantità di unità presenti in gioco è enorme. Nonostante la nostra prova si sia limitata al test di tre battaglioni classici, le opzioni tra cui scegliere in multiplayer sono ben maggiori e attendiamo chiaramente di provarle approfonditamente. Ad ogni modo, Men of War II non vanta solo conflitti su scala ridotta. I match 2 contro 2 da noi condotti non offrono la grandiosità degli scontri 5v5, che di certo chiamerà i giocatori a coordinare assalti combinati e gestire al meglio il posizionamento di corazzati, fanteria e artiglieria.

    La nostra preferenza assoluta è ricaduta inevitabilmente sui carri, molto più agili delle postazioni di artiglieria e più resistenti della fanteria, il che li ha resi il candidato ideale per apprendere in tutta serenità le basi della componente multiplayer del titolo.

    Se una simulazione certosina della fisica e della strategia bellica non dovessero bastare, nella componente multiplayer, Men of War II vi permetterà di amministrare le risorse a vostra disposizione: ad ogni unità che è possibile schierare è infatti associato un costo in punti comando, che verranno scalati da una riserva condivisa dall'intero team. Via via che il match prosegue sarà possibile per tutti schierare gruppi sempre più forti e, di conseguenza, più costosi, sottolineando ancor di più la necessità di giocare di squadra.

    Men of War II Dopo 14 anni dal suo capostipite, la saga di Men of War sta per paracadutarsi nel panorama della strategia videoludica con un nuovo gioco. Questo secondo capitolo vede il ritorno di Best Way al timone, che vuole offrire agli appassionati un'esperienza comprensiva di meccaniche già note e soluzioni inedite e ambiziose. Non possiamo ignorare il livello di cura con cui ambientazioni e unità sono state realizzate, così come è impossibile non considerare l'efficacia della distruttibilità ambientale e la piacevolezza tattica derivante dal gioco di squadra. C'è tanto altro da provare, ne siamo consapevoli, ma crediamo che ogni appassionato di RTS debba guardare con interesse a questa produzione.

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