Mortal Kombat 11: nuovo kontatto con il picchiaduro di NetherRealm

Volati a Chicago, abbiamo potuto testare con mano una nuova demo di Mortal Kombat 11, riscoprendo un titolo estremamente promettente...

Mortal Kombat 11
Anteprima: PlayStation 4 Pro
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Stadia
  • Xbox Series X
  • La comunicazione del prodotto videoludico non è una scienza esatta, tuttavia la storia insegna che esistono molte scuole di pensiero già piuttosto consolidate. C'è il titolo che si mostra alla folla a uno o due anni dal lancio, e intanto ti telefona puntualmente per ricordarti che hai una cena a lume di candela con lui, c'è anche quell'altro che ti punzecchia e poi sparisce per mezza decade mentre tu vai in astinenza da trailer, e infine c'è Mortal Kombat, che si presenta sotto casa tua a soli quattro mesi dall'appuntamento, a momenti si scorda il biglietto da visita (tanto lui è leggenda), e in quattro e quattr'otto ti convince che non avrai altro Dio (del Tuono) all'infuori di lui.Seriamente: pochi giochi possono permettersi un'uscita così, ma quando i nostri occhi si posano sul logo del dragone non ce n'è per nessuno. Con l'undicesima incarnazione del picchiaduro di Ed Boon è stato amore a prima vista, già dal primo timido reveal sganciato sul palco dei The Game Awards, e poco dopo siamo volati a Londra per il gran galà di presentazione ufficiale, dove ci siamo praticamente scambiati gli anelli di fidanzamento e la promessa che ci saremmo rivisti presto. E infatti, siccome non c'è due senza tre, la settimana scorsa siamo volati nella ventosa Chicago, ospiti dei Netherrealm Studios, dove assieme ad una build estesa di Mortal Kombat 11 ci siamo concessi una vera e propria luna di miele a base di Blues, deep-dish Pizza, freddo polare e anche un immancabile trionfo di sangue e schegge d'osso che volavano da tutte le parti.

    Warner Bros Games ha sempre trattato con un occhio di riguardo Skorpion e associati, e noi eravamo certi che questa volta non sarebbe andata diversamente, ma le conferme senza riserve, si sa, in questo ambiente fanno sempre un gran piacere. Mortal Kombat 11 non è soltanto una meraviglia per gli occhi, ora che è finalmente intriso del realismo dell'Unreal Engine, ma è anche una delizia per i polpastrelli; un notevole salto in avanti per la saga, rappresentato da una lista di preziose modifiche che riescono con successo ad evolvere e potenziare l'ottimo lavoro svolto dal capitolo precedente. Lo Story Mode, prima soltanto anticipato, si è finalmente mostrato a noi il tutta la sua Hollywoodiana spettacolarità, mentre il Kombat system, forte di una riscrittura piuttosto netta, appare solidissimo sotto la luce di un nuovo equilibrio. Oltre ad una panoramica approfondita su molti fronti, compreso anche quello della personalizzazione, abbiamo finalmente provato Cassie, Johnny e quell'incorreggibile balordo di Kano, e lasciateci dire che, nonostante gli anni (trentasette suonati, mica noccioline!), sono tutti in grandissima forma.

    Smarmella tutto, Cage

    Fuori nevicava, la temperatura era di quelle poco simpatiche, ma per fortuna noi eravamo protetti dalle mura robuste della Ignite Game Lounge, armati di pad PS4 e lista mosse. Prima di lanciarci nel baccanale di fatality e brutality, però, abbiamo potuto mettere le mani sul primo capitolo della nuova campagna single player, uno dei fiori all'occhiello della produzione Netherrealm.

    L'incipit già lo conoscete, poiché è lo stesso mostrato all'evento reveal del mese scorso: Raiden, spazientito dalle continue minacce al reame terrestre, questa volta decide di attaccare per primo e visto il suo recente avvicinamento a quello che potremmo chiamare "lato oscuro", non ci va giù per niente leggero. Con un colpo deciso decapita Shinnok, pensando di guadagnare così un vantaggio nell'eterna lotta contro il "regno del piano di sotto". Peccato che Kronika, la custode del tempo, non sia esattamente d'accordo con questa mossa, e all'uscita di scena del Dio del Tuono la sentiamo accennare ad un piano volto a ristabilire il pericoloso equilibrio.

    Ed è qui che comincia la nostra storia, ma state tranquilli: niente spoiler sugli eventi veri e propri. Piuttosto vogliamo parlarvi dell'enorme sforzo produttivo che Netherrealm sembra aver messo in campo questa volta, perché fidatevi quando vi diciamo che non c'è proprio paragone con quanto visto sino ad ora. A confermarcelo è anche Dominick Cianciaolo, lo Story Director, che ribadisce l'impegno profuso dal suo team, tirando in ballo anche l'ausilio fornito da figure esterne specializzate nonché le nuove possibilità garantitegli dall'UE4. E cominciamo allora proprio da quest'ultimo, perché in effetti la grafica è la prima cosa che colpisce l'occhio dello spettatore, un po' come fosse un arpione lanciato dal Ninja giallo.

    Il primato sul podio, questa volta, se lo litigano il sistema d'illuminazione e l'effettistica, nella fattispecie la resa del sangue, davvero fenomenale e ad oggi decisamente (e perversamente) impareggiabile. L'ultima incarnazione dell'engine di Epic è famosa per garantire luci realistiche e dinamiche, ma quello che colpisce di più in questo Mortal Kombat 11 è anche il sapiente utilizzo del controluce: con una tecnica molto cinematografica, infatti, i bagliori si diffondono in maniera estremamente credibile dalle spalle delle figure, aumentando il contrasto e di conseguenza anche la drammaticità di ogni inquadratura. A proposito di queste ultime, è necessario spendere due parole anche sulla rinnovata tecnica registica.

    Se Mortal Kombat X aveva fatto passi da gigante rispetto al suo predecessore e al primo episodio di Injustice, qui il team delle cinematiche si è decisamente superato; c'è una gran quantità di movimenti di camera completamente inediti, audaci, talvolta persino sperimentali, tutti estremamente dinamici e convincenti.

    È allo stesso tempo una grande celebrazione dell'action movie vecchia scuola e del cinema moderno, e il respiro è infinitamente più ampio rispetto al passato. Gli scenari sono enormi, la quantità di modelli renderizzati su schermo durante le battaglie raggiunge livelli da record, così l'epicità e la spettacolarità sono assicurate in ogni frame. A onore del vero va detto che la nostra modalità storia soffriva di qualche singhiozzo e il framerate non era proprio solidissimo, ma sappiamo per certo che si trattava di un codice piuttosto vecchio, perciò vogliamo sperare che al lancio la situazione sarà migliorata. In ogni caso, tecnica a parte, quello che ci ha sorpreso in maniera genuina è stata proprio la scrittura, molto più schietta e asciutta, senz'altro più credibile rispetto ai vecchi capitoli. Attenzione, lo stile spaccone di Johnny Cage è sempre lo stesso, così come le volgarità gratuite e la faccia da schiaffi di Kano, eppure ci è impossibile non notare un certo innalzamento nella qualità generale dei dialoghi; c'è inoltre una volontà abbastanza esplicita di approfondire le psicologie dei personaggi, ovviamente in maniera misurata e senza strafare con i sentimentalismi, ma si tratta comunque di un altro punto a favore. Ad ogni modo, questo è un tratto che bisognerà confermare una volta raggiunti i titoli di coda, ma insomma, è sicuramente un ottimo inizio.

    Sei più bella coperta di sangue

    Finita la storia viene il momento di darsele di santa ragione, e noi non ci siamo tirati indietro, scegliendo di concentrarci maggiormente su tutte le innovazioni che toccano il gameplay. Abbiamo passato in rassegna ogni menu, ogni modalità ed ogni lista mosse, provando a conteggiare i frames le vie di fuga da ogni attacco, cercando di comprendere al meglio la nuova anima di Mortal Kombat.

    Innanzitutto ci piace far notare come, nonostante la rimozione integrale dello scatto, il picchiaduro di Netherrealm non ne esca affatto mutilato, anzi, risulta apparentemente più bilanciato e ne guadagna anche in termini di velocità complessiva. Designer come Derek Kirtzic ci confermano questa scelta non è dettata soltanto dalla volontà di proporre sempre qualcosa di nuovo alla community, ma serve a incoraggiare un ritmo diverso nei match, che, se vogliamo, strizza perfino l'occhio alla scena competitiva, in nome di una proposta più strategica e profonda. Nel dettaglio, questo significa meno pressione e un flow generale più posato; l'approccio "neutrale" è favorito rispetto ad altri, e di conseguenza ci aspettiamo una percentuale sensibilmente inferiore di giocatori che puntano tutto sul rush forsennato.

    Specchio, chi è la più bella del sotto-reame?Kombattenti vanitosi avvicinatevi tutti, stringetevi in cerchio e gioite assieme a noi, poiché Netherrealm, per quanto riguarda la personalizzazione, ha fatto le cose per bene anche questa volta. Parliamo innanzitutto dei costumi e della cosmetica, ovvero tutto ciò che non ha a che fare con le statistiche. Poligoni a parte, in Mortal Kombat 11 troverete una gran varietà di costumi, realizzati tutti in maniera impeccabile con il solito inconfondibile stile, ma le cose sono un poco diverse da quanto visto in Injustice 2. Potremo infatti scambiare soltanto le vesti integrali, modificare gli slot pre-made dedicati agli stili di combattimento base e crearne di nuovi, ma non sarà possibile comporre un outfit da zero assemblando le singole parti come accadeva con il picchiaduro DC. C'è una limitazione quindi, ma non c'è pericolo di annoiarsi, anche perché a cambiare questa volta sono i tre artefatti iconici di ogni personaggio, che sono tantissimi e sono direttamente collegati con gli upgrade alle statistiche che vi accennavamo prima. Si può ad esempio cambiare la katana o l'arpione di Skorpion, oppure gli shuriken di Sub-Zero con delle bombe e così via, e oltre all'estetica sarà possibile incastonarvi fino a un massiimo di tre pietre totali che garantiranno al kombattente un bonus in più. Parliamo di statistiche pratiche, come un + 9% di danno al proiettile di ghiaccio o un +4% al colpo di rimbalzo di Cassie, e chissà cos'altro ci riserverà il gioco al lancio. Ci sono quindi mod difensive e altre offensive, e in generale tale sistema sembra schietto e intuitivo, ma anche qui, per via dei soliti motivi di bilanciamento, prima lasciarci andare all'euforia preferiamo attendere una prova più approfondita. Conoscete il detto, no? In questi casi è sempre meglio andarci con i piedi di ghiaccio...

    I grandi trend del meta esisteranno ancora a nostro avviso, come lo zoner e il juggler, ma le distinzioni diverrebbero meno nette, è ciò potrebbe rivelarsi alquanto interessante. Chiaramente, finché non avremo modo di provare l'intero roster non possiamo confermare le nostre sensazioni attuali, ma gli indizi che sembrano confermare la teoria ci sono tutti. Ad esempio, la presenza della cosiddetta "parata perfetta" (strumento super-tecnico già apprezzatissimo dai PRO), ma anche tutto ciò che riguarda il nuovo sistema di gestione delle barre. In Mortal Kombat 11 non siamo più tenuti a condividere le nostre risorse fra attacco e difesa, bensì ognuno di questi fronti avrà un suo indicatore separato, che non è più nemmeno legato all'obbligo di infliggere o subire danni, ma si ricarica automaticamente nel tempo. Tradotto, ciò corrisponde a una maggiore libertà di scelta per il giocatore: puntare sulle lunghe combo o sul potenziamento di una special move non ci impone necessariamente di aggredire l'avversario, così come una tattica basata sul counter o le evasioni è sempre possibile senza doversi per forza arroccare in difesa. Varietà e libertà sono anche gli stessi concetti alla base del rework subito dalle vecchie X-ray, che ora prendono il nome di Fatal Blow e possono essere attivate da tutti una volta che la vita scende sotto il 30%. Non bisogna più scoprirsi per ricaricare la barra, quindi, si tratta semplicemente di una possibilità in più data al giocatore, in forma completamente gratuita, il che ci piace eccome. Infine, chiudiamo con quella che sembra essere la vera meccanica inedita di questo capitolo, ovvero il Crushing Blow. In pratica, in situazioni specifiche, alcuni colpi standard come il montante o il calcio medio possono attivare una mini-cinematica identica alle X-Ray, ma molto più contenuta e meglio integrata con lo scontro. Bisogna soddisfare dei requisiti precisi, come ad esempio nel caso di Sub-Zero eseguire tre volte (nello stesso match) la scivolata, e così facendo alla quarta iterazione questa attiverà la variante Crushing Blow.

    Onde evitare abusi, però, questa pratica è utilizzabile soltanto una volta, ma il vantaggio è che si possono infliggere anche malus come il sanguinamento temporaneo, davvero letale in alcuni casi. Di nuovo dobbiamo ammettere che si tratta di una bella trovata da parte di Netherrealm, per certi versi molto innovativa e anche tecnica, ma finché non avremo una panoramica completa di suddetta meccanica ci risulta difficile avallarla in pieno, anche perché, se la taratura non sarà impeccabile il bilanciamento potrebbe risentirne...

    Mortal Kombat 11 Il nostro primo contatto con Mortal Kombat 11 era andato alla grande, e dopo il reprise di Chicago della scorsa settimana possiamo confermare le nostre aspettative. Inutile trattenersi, oramai avrete intuito l’antifona: l’undicesima incarnazione del picchiaduro firmato da Netherrealm brilla su tutti i fronti, a partire dalla nuova e scintillante veste grafica fino alle numerose modifiche pensate per evolvere il gameplay. L’anima è la stessa di sempre, e di certo non poteva essere altrimenti, ma il corpo che la sorregge adesso è più snello e agile, e ciò nonostante la scomparsa dello scatto e l’arrivo di tante piccole dinamiche che raffinano la formula del picchiaduro più brutale di sempre. Restano ancora da comprendere il bilanciamento generale del roster, le conseguenze del nuovo sistema di personalizzazione dei kombattenti e anche le migliorie apportate al sistema delle torri, che purtroppo abbiamo potuto provare solo in minima parte, ma che comunque sembra più ricco che mai. Di certo, questa volta assisteremo ad uno Story Mode dalle proporzioni colossali, più spettacolare ed epico che mai, rinvigorito nella forma e, non senza un pizzico di stupore, anche nella sostanza, grazie all’enorme impegno profuso dal team della caratterizzazione dei personaggi. Adesso sapete tutto ciò che vi serve per cedere all’hype, e intanto vi ricordiamo che Mortal Kombat 11 uscirà il prossimo 23 aprile, riversando galloni e galloni di sangue su tutte le piattaforme compresa Nintendo Switch, e noi non vediamo l’ora di farci inondare...

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