Provato Need for Speed

All'E3 di Los Angeles abbiamo provato con mano il nuovo velocissimo capitolo della saga di Need For Speed, il ventiduesimo, un reboot completo in fase di sviluppo negli studi di Ghost Games.

Need for Speed
Anteprima: Multi
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • La seconda giornata di E3 2015 ci ha permesso di mettere finalmente le mani sul nuovo Need for Speed sviluppato dai ragazzi svedesi di Ghost Games, che rimangono al timone della serie dopo l'apprezzato Rivals. Con questo capitolo, che non a caso non presenta un sottotitolo, l'intenzione è chiaramente quella di condensare il meglio che la serie ha saputo offrire in vent'anni di onorata carriera. Troviamo quindi un ambiente urbano liberamente esplorabile, una approfondita personalizzazione dei veicoli che riporta alla mente i due bellissimi Underground, ben cinque linee narrative spezzate da filmati live action e il ritorno degli inseguimenti con la polizia. Tenere ordine in un'offerta ludica tanto densa non sarà semplice, ma gli sviluppatori hanno deciso di proseguire sul solco tracciato con Rivals, offrendo un'ampia ambientazione liberamente esplorabile e caratterizzata da una mappa costellata di attività e sfide da completare. Come esattamente le linee narrative si inseriranno in questo contesto non l'abbiamo tuttavia scoperto, dato che la nostra demo si è concentrata soprattutto sulle attività legate al free roaming. Abbiamo avuto (ben!) sette minuti di tempo per accumulare un punteggio il più alto possibile, e scoprire nel frattempo le caratteristiche salienti di questo Need for Speed.


    Sette minuti di gloria

    La nostra demo è cominciata con un'occhiata al menu principale, dove abbiamo notato le sfide giornaliere, che verranno aggiornate di continuo dagli sviluppatori, e la galleria foto, che funzionerà in maniera del tutto automatica. Ogni volta che compiremo una manovra degna di nota, una foto verrà scattata e messa nella galleria, dove potrà essere successivamente votata dal resto della community. Ci siamo successivamente spostati alla personalizzazione del veicolo, dove abbiamo rivisto in azione l'elegante interfaccia presentata durante la conferenza EA. Sfruttando una visuale ravvicinata del veicolo e spostando la telecamera è possibile interagire con le singole parti personalizzabili, aprendo successivamente un menu con gli eventuali pezzi di rimpiazzo e relativi prezzi. Nel caso si vada, passateci il gioco di parole, "di corsa", sarà possibile semplicemente applicare un body kit predefinito, ma siamo certi che i fan di Underground apprezzeranno la notevole quantità di spoiler, paraurti, cofani, cerchioni, minigonne, decalcomanie, specchietti e molto altro ancora. Il restyling può naturalmente essere ultimato con una mano di vernice, anch'essa personalizzabile sin nei minimi dettagli.

    Non manca un menu dedicato ai settaggi del veicolo, il quale, sebbene limitato (si tratta pur sempre di un gioco puramente arcade) permette di impostare il modello di guida per il drifting o per un maggiore grip sull'asfalto, regolare la pressione delle gomme anteriori e posteriori e la sensibilità dello sterzo. Ancora non abbiamo idea del numero di veicoli contenuti nella versione finale del gioco, ma per il momento tra i costruttori abbiamo notato Porsche, Subaru e Ford. Terminati i convenevoli, abbiamo finalmente avuto modo di esplorare la mappa urbana (nel caso specifico di notte, e ancora non abbiamo idea se la versione finale del gioco comprenderà uno scorrere del tempo dinamico o meno), prendendo parte ad alcune attività, tra cui una gara di drifting e una di velocità. In ogni caso, anche quando non si prende parte ad attività specifiche, ci sono sempre possibilità per guadagnare Reputazione (ancora non ne possiamo essere certi, ma servirà probabilmente per sbloccare eventi e personalizzazioni, queste ultime da acquistare poi con il denaro accumulato in gara): ogni drift, ogni "sverniciata" ad altri veicoli, persino la distruzione di pali della luce e segnali stradali restituiscono un certo punteggio, che va ad incasellarsi in una delle cinque categorie principali. Alla fine di ogni gara, si otterrà inoltre un resoconto completo dei propri guadagni di reputazione, così da capire in quale delle categorie si sono ottenuti i risultati migliori. Si tratta di un sistema di reputazione molto stratificato e complesso, e siamo curiosi di capire come si inserirà nella progressione offerta dal gioco. Una volta in gara, il feeling di guida risulterà assolutamente familiare per chiunque abbia giocato Rivals (ma anche uno degli ultimi Burnout, dato il pedigree degli sviluppatori), caratterizzato da impossibili derapate e dal continuo utilizzo del boost, che si ricarica ogni pochi secondi per fornire preziose chance di sorpasso. L'impressione generale che abbiamo ricavato dalla breve prova è quella di una sorta di Rivals enormemente "potenziato" per quel che riguarda le personalizzazioni dei veicoli (per la gioia dei fan di Underground) e ulteriormente aperto quanto a confini, senza contare l'importanza delle cinque linee narrative, che senza dubbio offriranno un buon numero di ore di intrattenimento e una progressione probabilmente più coesa. Dal punto di vista grafico, la nostra prova su Playstation 4 ha rivelato un rendering leggermente più "sporco" rispetto a quello visto in conferenza EA (probabilmente in quell'occasione il gioco girava su PC), con un aliasing e un pop-up più evidenti, sebbene il look complessivo rimanga molto valido. Gli sviluppatori parlano inoltre di una totale assenza di caricamenti: dal menu principale si passerà direttamente al volante senza attendere nemmeno un istante.

    Need for Speed La nostra breve prova diretta di Need for Speed ci ha lasciato buone impressioni. Chiaramente, i ragazzi di Ghost Studio hanno deciso di non distanziarsi troppo dal predecessore Rivals (nel caso del modello di guida, quasi per niente) per quanto riguarda l'impostazione di base dell'offerta ludica, ma hanno lavorato a fondo sulla personalizzazione dei veicoli, sull'aggiungere trame narrative (per quanto di queste ultime non ci sia stato possibile vedere nulla) e sul potenziare il sistema di reputazione. Il risultato è un gioco che non farà cambiare idea a coloro che non apprezzano il modello di guida tipico di Ghost Studio (che getta le sue radici nel brand Burnout), ma potrebbe davvero riportare il brand Need for Speed ai fasti di un tempo. Tutto dipenderà dalla varietà del parco macchine, delle attività proposte e dalla qualità delle cinque trame. Con l'uscita fissata a novembre, avremo sicuramente modo di tornare a parlarne molto presto, rimanete con noi.

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