Nintendo Switch Sports: divertimento formato famiglia

Nintendo Switch si prepara a ospitare una compilation di minigiochi sportivi in stile Wii Sports e noi l'abbiamo provata.

Nintendo Switch Sports: divertimento formato famiglia
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  • Ci siamo chiesti tutti, almeno una volta nella vita, cosa sarebbe stato di Wii senza Wii Sports. Un inscindibile rapporto console/gioco che diede vita a uno dei fenomeni culturali più clamorosi che si siano visti nell'industria videoludica, un successo folgorante che sembrava dover portare il videogioco dentro le case più insospettabili, salvo poi interrompere tutto il processo "blue ocean" col dietrofront di Wii U, che spazzò via in un sol colpo quanto seminato negli anni precedenti.

    Oggi di quella generazione rimane l'idea dei controlli di movimento, divenuti fondamentali con l'avvento della VR, riveduti e corretti, e qualche reminiscenza nei Joy-Con di Switch, la cui tecnologia in questi anni è stata sfruttata a corrente alterna, vedendo probabilmente nel pittoresco e spettacolare Arms il loro utilizzo più vicino all'era Wii. Ed è veramente curioso assistere oggi al ritorno della serie con Nintendo Switch Sports, proprio a due mesi dal bilancio che ha certificato l'imminente sorpasso di Switch sulle vendite record di Wii, trasformando il titolo virtua-sportivo quasi in un divertissement dell'azienda di Kyoto per dare ancora più respiro e varietà alla sua linea "di movimento", dopo il successo di Ring Fit Adventure e della serie third party esclusiva Fitness Boxing. Adesso la domanda a cui rispondere è una sola: questo tipo di gameplay ha ancora senso di esistere o non ha superato la prova del tempo?

    Alzala, alzala!

    Io e il Mottura siamo stati un'ora a sfidarci su vecchi e nuovi sport per cercare di dare le prime risposte a questa domanda, partendo subito forte con la novità di punta di Switch Sports, quella pallavolo che aveva suscitato parecchia curiosità e ilarità durante l'ultimo Direct, con la sfida improbabile tra Shinya Takahashi e Yoshiaki Koizumi. In questo caso il gameplay è molto ritmico, con bonus legati anche al tempismo dei vari gesti, tra cui bagher di salvataggio, alzate, muri e, ovviamente, potenti schiacciate, tutti da mimare Joy-Con alla mano.

    Il controllo dei personaggi, una versione moderna, simpatica e molto più fisica dei Mii (con annesso editor per creare i propri avatar), è semi-automatico e, giocando in 2 contro 2, la tattica base è quella del beach volley: uno a rete, uno lungo la linea di fondo, e tutti e due a rete in fase di attacco, con la possibilità però di muoversi autonomamente lungo la propria linea orizzontale di competenza. Una soluzione che esalta il dinamismo dell'azione e evita di creare troppa confusione nei controlli, con i movimenti sempre liberi e mai intralciati dalla necessità di premere altri tasti. Il feedback tattile si è dimostrato subito buono, sia come reattività che come precisione nella lettura del movimento, incontrandosi perfettamente con la fisica della palla, che come suono e "consistenza" sembra una di quelle da spiaggia. Si suda, ci si diverte e, facendo ballare l'occhio, si ammira una realizzazione tecnica di pregio, in linea con gli standard Nintendo, con ambienti che potrebbero ricordare certe arene di Splatoon, apprezzabili per architettura, arredamento, illuminazione e "vita" in background, con altri personaggi che osservano, esultano o semplicemente passeggiano e si fanno gli affari propri mentre gli sfidanti sfoggiano animazioni plastiche ed espressioni buffe.

    C'è proprio una bella atmosfera che regala a Spocco Square, il menu/mappa principale, un senso di coerenza tangibile, una cittadina dello sport con 6 strutture molto diverse e caratteristiche. Usciti dal campo di pallavolo viene naturale andare in quello di Badminton, altra novità, che ovviamente si differenzia dal tennis per la fisica che caratterizza il leggerissimo volano dalla classica pallina gialla e per le dimensioni ridotte del campo.

    Il movimento automatico dei personaggi chiarisce subito come questa sia una disciplina tutta basata sui riflessi e sulla tattica dei colpi, tra smorzate a fil di rete (col dorsale a fare da "modificatore") e beffardi pallonetti, nonché slam che metteranno a dura prova i riflessi dell'avversario.

    Gli scambi potenzialmente lunghissimi fanno crescere la tensione, mentre la velocità ridotta dei colpi normali dà a questo Badminton forse meno appeal rispetto al tennis, risultando però anche ottimo per i principianti. In generale entrambe le discipline avrebbero potuto beneficiare di un movimento manuale del personaggio, rendendo le partite meno guidate e più imprevedibili, o almeno questa è la sensazione; rimane il fatto che simulare le racchette resta probabilmente il miglior modo per sfruttare i sensori di movimento dei Joy-Con, sentendosi effettivamente "dentro" l'azione. E il tennis, soprattutto di coppia, è ancora quel divertentissimo delirio che conquistò tutti nel 2006 ma con una fisica ancora più gommosa e raffinata.

    Giocare a calcio... con le mani?

    Rimesse le racchette in borsa eccoci forse allo sport più curioso di tutti, perché qui si deve fare un lavoro di dissociazione mentale importante, con un controllo che ritorna più videoludico in senso classico e meno legato all'illusione del movimento, all'imitazione.

    È un po' Rocket League che incontra il moveset del tennis di cui sopra, col personaggio questa volta controllato direttamente e capace, attraverso movimenti di polso da sinistra a destra e dall'altro al basso, di effettuare vari tipi di calci (molto stile arti marziali), dal tiro alto al rasoterra fino a diagonali e sciabolate tesissime. E infine ci si esibisce in un esilarante tuffo di testa scuotendo in giù entrambi i controller. Palla enorme, porte larghe e tantissima confusione (variabile dal fatto che si giochi in 1vs1 o 4vs4), tra scatti che consumano la stamina e tackle volanti in un mondo dove non esiste il "gioco pericoloso". È divertente, è strano ma è sicuramente molto poco "fisico", laddove i movimenti richiesti non corrispondono in alcun modo a quelli reali. Fortunatamente però ci pensa la mini-modalità shootout a riequilibrare le cose e far tornare il calcio una questione di piedi. I rigori all'americana (anzi, alla nintendara, è il caso di dire) si giocano utilizzando la fascia già vista in Ring Fit Adventure, da legare alla coscia e dentro cui inserire un Joy-Con per rilevare il movimento della gamba. Il resto è tutta una questione di tempismo, con la necessità di coordinarsi per colpire al volo una porta sì vuota, ma che dopo ogni gol segnato si restringerà sempre di più. Molto thriller.

    La precisione dell'input avrà bisogno di ulteriori prove, perché non è sembrata particolarmente reattiva, ma in generale è tutto il calcio che rimandiamo alla recensione, passando ora a qualcosa di completamente diverso. Perché il Chanbara potrebbe effettivamente essere un nuovo modo per risolvere le discussioni familiari.

    Letteralmente la disciplina di combattimento con la spada tipica dei samurai, questa versione esotica stile "Takeshi's Castle", con spade di gomma piuma e ring sospeso su una piscina, è stata teatro di sfide particolarmente accese. Joy-Con impugnato come un'elsa e giù a menare fendenti, alternando guardia e attacco cercando di leggere il pensiero dell'avversario e anticipare le sue mosse.

    È probabilmente lo sport più profondo, perché ad esempio una parata ben eseguita (mettendo la spada in direzione opposta rispetto al colpo avversario) porterà il rivale a qualche secondo si stordimento, scoperto e inerme davanti ai fendenti che lo spingeranno sempre più verso un bel bagno.

    Ricorda alla lontana certe meccaniche di Arms (ve lo ricordate? Ecco la recensione di Arms per Nintendo Switch) e, ancora più indietro, di Punch-Out, presentando anche due variabili, "spada a energia", che si ricarica parando e dà poi la possibilità di sfoderare un colpo a doppia potenza, e "doppia spada", con entrambi i controller protagonisti. E se al termine dei 3 round si è in parità? Semplice, la piattaforma si dimezza per un round finale concitato, dove anche un solo colpo a segno può decretare il vincitore! A questo punto la stanchezza inizia a farsi sentire, il sole su Spocco Square comincia a tramontare e cosa c'è di meglio di una sfida a bowling per concludere la giornata? Torniamo su un territorio già esplorato ma evergreen, dove il gameplay pende verso la precisione e il gesto trasmette parecchia soddisfazione, lasciando la libertà di fare qualche passo laterale e impostare l'effetto della boccia. Sicuramente la disciplina più rilassante e, se vogliamo definirla così, "realistica".

    Nintendo Switch Sports E quindi cosa possiamo rispondere alla domanda esistenziale di inizio anteprima? Sicuramente Nintendo Switch Sports non punta a rivoluzionare la serie ma è anche un gioco che non sente il peso di quella responsabilità, dimostrandosi sicuramente divertente e spensierato, tecnicamente molto curato e capace di trasmettere belle sensazioni tattili (alcuni sport molto meglio di altri) pur nella sua innegabile semplicità, inno all'immediatezza e al party game. Adesso bisognerà vedere come resisterà a un utilizzo prolungato (6 sport sembrano un po' pochi per tenere alta l'attenzione a lungo, col golf in arrivo questo autunno tramite aggiornamento gratuito), laddove non è prevista alcuna modalità "storia", con il single player destinato a intrattenere limitatamente, soccorso però da una provvidenziale componente online ancora da testare. Per ora dai campi è tutto, l'appuntamento è per il 29 aprile, davanti alla fontana di Spocco Square!

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