Norco, un gioco punta e clicca dalle atmosfere decadenti

Abbiamo provato per voi la demo di Norco, un gioco che miscela alla perfezione punta e clicca e avventura interattiva.

Norco, un gioco punta e clicca dalle atmosfere decadenti
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  • Pc
  • Norco è una minuscola città della Louisiana, con meno di 4000 abitanti. Non c'è nulla di memorabile da queste parti: giusto una raffineria di petrolio che permette a quella manciata di anime di campare. Lo stesso petrolio il cui odore acre pregna l'aria, così come i fumi che salgono ininterrottamente dalle ciminiere, come spiriti pronti a mollare l'ancora dalle spoglie terrene, per polverizzarsi nell'aere e tornare nel solito, tranquillo, imperturbabile vuoto cosmico che sigla la fine di chi ha una visione del mondo meno romantica e spirituale della media. Insomma, "campare" per modo di dire... ma questa è un'altra storia.

    Norco è talmente radicata nell'oro nero da dovergli persino il suo nome: New Orleans Refining Company. Che cosa di buono ci si può aspettare da un posto del genere?

    In realtà qualcosa di buono, anzi, ottimo, c'è, grazie agli sforzi di Geography of Robots, un collettivo di sviluppatori, e del publisher Raw Fury: un gioco, omonimo, che abbiamo provato grazie alla demo resa disponibile in occasione dello Steam Next Fest 2021, e che ci ha da subito catturato con la sua atmosfera magnetica, le sue suggestioni Southern Gothic, la sua capacità di dipingere un mondo torbido, pregno di fumi ed esalazioni che entrano nei polmoni e li corrodono con estrema lentezza, e di vicende, in pieno stile gotico sudista, che definire weird è un eufemismo.

    She said "Take my hand little, Cajun man"...

    Una rapida introduzione inizia a dipingere il contesto in cui ci troviamo, fatto di rumori incessanti delle ciminiere a ogni ora del giorno della notte, a una fuga da quel rifugio neanche troppo sicuro, dalle difficoltà, dai problemi familiari; da un fratello, Blake, non troppo brillante, e da una mancanza di prospettive, di quelle che ti strappano l'aria al solo pensiero. Kai, la protagonista, si allontana da casa per 5 lunghi anni, girovagando per gli States, passando per Chicago, fino ad arrivare alla West Coast, con la convinzione che il Mississipi e il fumo nero di Norco resteranno solo un brutto ricordo da seppellire sotto nuove memorie felici. Una convinzione che resta tale fino all'arrivo di una chiamata, che aggiorna la protagonista sulle condizioni di salute della madre, già precarie, che si aggravano giorno dopo giorno, fino all'inevitabile tragedia. L'Atto Uno di questo dramma ha inizio cinque anni dopo quella fuga, nella camera da letto in cui Kay è cresciuta, sopravvivendo a inondazioni e uragani, e più in generale a una condizione di disagio tipica di quelle zone.

    It's gonna turn your heart black like coal...

    Di base, Norco è un po' un'avventura punta e clicca, un po' un romanzo interattivo, in cui bisogna setacciare le varie schermate proposte alla ricerca di indizi e informazioni. Nella demo ogni elemento con cui era possibile interagire serviva perlopiù ad offrire un contesto allo svolgersi degli eventi, ma anche a rimpolpare una lore davvero ricca, piena di intrighi e misteri che non vediamo l'ora di dipanare quando il gioco uscirà (per il momento però non c'è una data precisa di lancio).

    Uno sguardo al computer di Blake ci offre qualche elemento in più per decifrarne la personalità da tipico edgelord di cui pullulano le message board nascoste nei meandri dell'Internet, idem i ricordi associati al divano di casa, alla cesta dei panni, o allo sporco e disgustoso microonde in cucina. A primo acchito Norco sembra la solita, pigra, noiosa cittadina del Sud degli Stati Uniti, ma bastano pochi click per iniziare a notare dettagli inquietanti di ogni genere: un peluche offeso dai cinque anni di latitanza di Kay, una statua sacra in giardino, sfregiata, che nasconde lo slot di una scheda di memoria al suo interno, e un gatto decisamente troppo emozionato di ricevere qualche grattino da una sconosciuta. Elementi di contorno disturbanti sono solo una cornice attorno a individui altrettanto poco raccomandabili, tra robot-badanti, registi in cerca di zoticoni che offrano consulenze linguistiche, e bifolchi con zero tatto ma sempre pronti allo scontro, utili peraltro a mostrarci il peculiare combat system di Norco: quando la favella non basta, vi verrà chiesto di scendere in campo e di attaccare l'interlocutore, con Kay o con eventuali compagni di avventura che si uniranno a voi, ognuno dotato di un colpo differente.

    La protagonista, ad esempio, per danneggiare il nemico deve replicare una sequenza di simboli (una trovata applicata anche in altri contesti), mentre in un altro caso (non entriamo troppo nel dettaglio per non rovinarvi la sorpresa), ci siamo ritrovati a premere su indicatori circolari a schermo; in caso di attacco nemico, ci si può curare o persino scansare dal colpo, premendo al momento giusto il tasto dedicato (una barra ci indicherà l'esatto momento in cui eseguire l'azione).

    I said now don't you go messin' with no voodoo mamma...

    La ricerca di Blake ci porta ad esplorare varie aree della città, iniziando anche a sentire di voci riguardanti la madre della protagonista, coinvolta in strane indagini su altrettanto strani accadimenti legati al laghetto artificiale nei pressi di Norco, tutte informazioni e deduzioni che andranno ad arricchire una vera e propria mappa mentale, sempre consultabile, utile sia ad approfondire la lore, sia a capire la mossa successiva da compiere.

    La ricerca, almeno nella demo, viene però bruscamente interrotta con un inaspettato cambio di prospettiva e di linea temporale: la parte del leone tocca ora a Catherine, la madre di Kay e Blake, e le motivazioni che l'hanno spinta a interessarsi ai già citati misteri del lago. La brevissima porzione la porta a New Orleans, e a un gameplay più classico e vicino alle avventure punta e clicca vecchio stile, ma pur apprezzando ancora una volta il meticoloso lavoro di caratterizzazione e world building, come sempre impreziosito da descrizioni minuziose e morbose, l'assaggio è davvero troppo fugace per sbilanciarsi troppo su eventuali trovate ludiche più in linea con quanto visto nella prima parte, o più classiche, così da rendere Norco appetibile anche per i veterani del genere.

    ... she'll take you straight to hell

    Geography of Robots sembra aver voluto più che altro premere l'acceleratore sulla componente narrativa, con un colpo di scena weird e inaspettato (o meglio, ci aspettavamo qualcosa di assurdo, ma non così assurdo, ndr) che chiude la demo e non fa altro che lasciarci mille dubbi e addosso, e ancora più voglia di saperne di più su Kay, Blake, Catherine e i misteri di una Norco neanche tanto noiosa, a quanto pare. Il merito, come detto, va indubbiamente all'impianto narrativo, ma anche quello squisitamente artistico ci ha lasciati davvero di sasso, con un uso della pixelart originale e curatissimo, magnetico in alcuni scorci, seppur un po' altalenante (a causa di alcune schermate meno ispirate), e deliri e suggestioni che ci sono rimasti sotto pelle (la caratterizzazione di Million, il robot-badante, soprattutto). Il tutto accompagnato da una colonna sonora minimale e low-fi, pesante e morbosa, che ben si presta con la torrida Louisiana immaginata dal team come teatro di queste deliranti vicende. Peccato solo per una interfaccia utente davvero poco chiara che rende molto difficoltoso lo spostamento tra le varie aree/schermate, così come meccaniche peculiari ma prive di spiegazione o contesto, che diventano più chiare con un po' di trial & error, ma che nei primi frangenti rischiano di spiazzare (in negativo) il giocatore.

    Soprattutto quando ci si rende conto di aver bruciato una side-quest perché mancanza di chiarezza. Ci chiediamo anche che impatto avranno le nostre azioni e i nostri comportamenti: non ci è parso di vedere un sistema di "karma", e l'escalation di alcune vicende, apparentemente inaspettata e frutto di una conversazione finita male, si è poi rivelata l'unica strada effettiva per poter avanzare. Valuteremo questo aspetto in sede di recensione, poco ma sicuro.

    NORCO Il breve assaggio offerto dalla demo di Norco ci ha lasciati con l'amaro in bocca, ma non per la qualità: semplicemente, l'idea di non sapere quando avremo finalmente la possibilità di scoprire cosa diamine sia successo in quell'angolo di mondo dimenticato da Dio, ci rattrista e sconforta. L'avventura grafica/romanzo interattivo di Geography of Robots sembra infatti sapientemente messa in piedi, tra una narrazione asfissiante e curiosa, un world building attento e un comparto artistico semplicemente delizioso, che sottolinea le vicende con una classe ormai rara. Non ci resta che suggerirvi di aggiungerlo alla Wishlist su Steam, e di restare sintonizzati su queste pagine per la recensione, una volta disponibile. E se non fosse sufficiente la nostra raccomandazione, sappiate che il gioco si è persino aggiudicato il primo Tribeca Games Award, premio dedicato al mondo gaming dal celebre festival cinematografico newyorkese.

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