Northgard Provato

Northgard è uno strategico in tempo reale con una forte componente gestionale: abbiamo provato la versione in Accesso Anticipato.

Northgard Provato
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  • Con le loro lunghe barbe, il fisico possente, l'indomita sete battagliera e la grande resistenza ai fumi dell'idromele, i Vichinghi si sono sempre ritagliati un posto di rilievo nella cultura pop. Dai videogiochi ai film, passando per le serie TV: negli ultimi tempi gli spavaldi guerrieri del nord stanno vivendo un periodo d'oro e sono citati con sempre maggiore frequenza. Per non remare contro questa recente consuetudine, i ragazzi di Shiro Games (gli stessi di Evoland ed Evoland 2) hanno deciso di ambientare il nuovo progetto in una terra brulla ed inospitale, dove corpulenti guerrieri scandinavi se le danno di santa ragione per accaparrarsi risorse e terre. Northgard è uno strategico in tempo reale con forti dosi di gestionale, che si allontana dalle strade battute da altri brand di punta e ne traccia una tutta sua, incorporando, però, caratteristiche di serie più celebri ed affermate (non per ultima quella di Civilization). La versione Early Access che abbiamo provato era abbastanza parca di contenuti e il nostro test ha riguardato esclusivamente le schermaglie contro l'IA, nonostante ciò abbiamo individuato diversi elementi di pregio ed idee interessanti che andranno potenziate nel corso dello sviluppo.

    Chi di barba abbonda...

    Oltre gli impetuosi flutti dell'Iron Sea giace un continente solitario, una terra insidiosa ma prosperosa: una cornucopia bramata dai più valenti condottieri. Rimanendo fedeli al loro spirito da viaggiatori, gli uomini del nord si imbarcano sui rapidi drakkar intonando inni a Freyja, e partono così alla conquista del nuovo mondo. Lì si imbattono in antichi draugr barcollanti, fiere affamate e in altri guerrieri appartenenti a clan rivali, anche loro alla ricerca di ricchezze e gloria.

    Le premesse per dar vita ad una campagna interessante e cosparsa di elementi che esaltano la mitologia norrena ci sono tutte, tuttavia, come abbiamo accennato poc'anzi, la versione di Northgard disponibile attualmente su Steam non mette ancora a disposizione né la modalità storia né quella multiplayer. L'unico modo per freddare i bollenti ardori è quello di intraprendere una serie di schermaglie contro l'intelligenza artificiale, un modo rapido per impratichirsi con le dinamiche di gioco in attesa del multiplayer e della campagna. Attenzione però, poiché questa modalità difficilmente vi terrà incollati al gioco per più di cinque o sei ore, quindi ponderate bene l'acquisto ed attendete ancora un po' se volete avere per le mani un prodotto più completo e corposo. Chi invece deciderà di dare fiducia al team di sviluppo investendo sul progetto, scoprirà un prodotto ancora grezzo, ma con le carte in regola per far bene.
    Northgard è un gioco particolare, che potrebbe non assecondare i gusti dei giocatori più abituati ad RTS incentrati sul combattimento e dal ritmo rapido. Fin da subito è evidente infatti che le intenzioni della software house francese vanno in tutt'altra direzione: l'idea è quella di creare uno strategico che dia spazio al combattimento, alla raccolta delle risorse e alla gestione degli insediamenti, senza però che nessuno di questi aspetti prevalga. Ovviamente tutto ciò implica una riduzione del ritmo di gioco e un approfondimento di dinamiche come il commercio, la ricerca tecnologica e la microgestione dei cittadini, i quali potranno essere assegnati a diverse attività. Diciamo fin da subito che in Northgard non è possibile "addestrare" unità, almeno non nell'accezione classica del termine: la nostra base produce coloni automaticamente e noi possiamo assegnare questi ultimi a varie mansioni, ci basta selezionarli e cliccare con il tasto destro del mouse su un edificio. È anche possibile far tornare i nostri civili alla loro condizione iniziale (di default raccolgono cibarie) oppure assegnarli ad altre occupazioni. Tutto ciò ci costringe ad una gestione oculata e dinamica dei popolani, sempre tenendo in considerazione di quali risorse abbiamo bisogno (cibo, legname, corone, pietra, acciaio o "Lore").
    Le particolari dinamiche di Northgard sono ben visibili già dai primi minuti di gioco: il piccolo territorio iniziale ci consente di raccogliere le risorse necessarie al sostentamento e alla costruzione dei primi edifici (che possono essere edificati in numero limitato per ogni porzione di mappa), tuttavia con il passare del tempo e l'irrefrenabile crescita della popolazione saremo costretti a colonizzare nuove terre. A questo punto bisognerà convertire un civile in un esploratore e spedirlo alla scoperta di nuovi luoghi: l'unico modo per avere accesso ad altri territori, infatti, è tramite l'utilizzo di queste unità, le sole in grado di rimuovere la nebbia di guerra. La colonizzazione di nuove zone ci darà accesso a nuovi tipi di risorse, ma soprattutto ci permetterà di erigere case per aumentare la popolazione massima o scoprire luoghi che nascondono dei ricchi tesori. Capiterà di scoprire anche insidiosi accampamenti di draugr, che non mancheranno di invadere i nostri confini con intenti violenti, foreste popolate da famelici lupi oppure lembi di terra già colonizzati da altri clan avversari. Più la nostra visione della mappa sarà completa, più aumenteranno le chance di sopravvivere ed avere la meglio sui rivali: quando la nostra popolazione sarà numerosa, infatti, l'anima da gestionale di Northgard uscirà fuori con prepotenza, a quel punto dovremo scegliere con attenzione in quali zone insediarci ed evitare che le risorse calino troppo in fretta (esponendo così il nostro popolo ai morsi della fame e del gelo).

    Dovremo anche tenere d'occhio la barra della felicità ed assicurarci che non raggiunga mai un valore negativo, pena l'impossibilità di produrre nuovi coloni ed una diminuzione nell'efficienza dei lavoratori. Come vedete la serie di fattori con cui si ha a che fare è abbastanza corposa, a questo aggiungete anche degli eventi casuali (come gelidi inverni o distruttivi terremoti), ideati dalle sadiche menti di Shiro Games esclusivamente per rendere più dura la vita dei barbuti colonizzatori, e il quadro generale dell'offerta ludica di Northgard dovrebbe esservi abbastanza chiaro. O quasi.

    ...con l'ascia sfonda!

    Nonostante metta a disposizione un buon numero di dinamiche, lo strategico in lavorazione in quel di Bordeaux non trascura gli aspetti legati all'arte della guerra.
    Dopotutto stiamo sempre parlando di brutali vichinghi. Infatti, addestrare possenti guerrieri (sempre partendo da semplici coloni) e magari affiancarli ad un potente condottiero, è essenziale per difendersi dalle insidie del nuovo continente e dagli attacchi dei nemici, nonché indispensabile se si vuole mettere a ferro e fuoco il regno di uno Jarl avversario. Northgard, però, non rende possibile l'addestramento di bande armate troppo corpose, di conseguenza tutti gli scontri avranno il magro sapore di una piccola scaramuccia. I più appassionati di strategie belliche non riusciranno di sicuro a digerire questo aspetto: la scarsa varietà delle unità (praticamente ce n'è solo una tipologia) e l'assenza di counter, deprivano le pugne di tutto il tatticismo, ciò significa che la superiorità numerica è praticamente l'unico fattore che può portare al successo di una battaglia.
    Fortunatamente per avere la meglio sui nemici non esiste solo la via dell'ascia e del testosterone: le condizioni di vittoria sono molto varie e possono essere raggiunte anche tramite la ricerca, il commercio, l'acquisizione di un certo livello di fama (grazie a speciali costruzioni o a particolari azioni) oppure grazie al completamento di alcuni obiettivi specifici, che variano di mappa in mappa.

    Ogni strada ha le sue particolarità e i suoi rischi, ma non ci è sembrato che una via fosse più semplice di un'altra (anche se la "Fame Victory" e la "Lore Victory" non siamo mai riuscite a raggiungerle).
    La scelta di prediligere un approccio piuttosto che un altro dipende non solo dalla volontà del giocatore, ma anche dal tipo di clan scelto all'inizio del match. Il clan del Lupo ottiene dei bonus al danno dei guerrieri: è il più difficile da gestire agli inizi, ma il più consigliato se si vuole intraprendere la via della guerra. Il clan del Cervo e della Capra, d'altro canto, sono ottimi per espandersi rapidamente grazie al numero maggiore di risorse disponibili già dall'inizio, ma sono un po' più complicati da gestire nel late game, soprattutto in una partita stracolma di scontri. Ogni clan ha anche delle piccole differenze nel roster di edifici disponibili e nell'albero delle tecnologie, il quale può essere sviluppato grazie alla raccolta di punti specifici, garantendoci diverse migliorie. Il sistema di potenziamenti, che riguarda sia quelli sbloccabili con la ricerca, sia quelli legati ad ogni singolo edificio, è ancora abbastanza rozzo, ci auguriamo che nelle prossime versioni venga rifinito ed ampliato a sufficienza.
    Anche la diplomazia è piuttosto basilare: per migliorare le relazioni con gli altri capiclan basterà commerciare con loro, se invece faremo pascolare i nostri omaccioni armati di ascia bipenne sui loro territori, i trattati di pace verranno stracciati immediatamente. Non è presente nessuna schermata dedicata ai rapporti diplomatici, e questi ultimi non sembrano avere una vera e propria influenza nell'economia di gioco.
    Chiudiamo l'articolo con una menzione al comparto grafico e sonoro. Northgard adotta uno stile cartoon caratterizzato da colori saturi (per certi versi simile a quello di Warcraft 3), che restituisce un colpo d'occhio discretamente gradevole, pur non brillando in quanto a qualità dei dettagli. Le musiche sono anch'esse godibili e in tema con l'atmosfera nordica, peccato solo che le tracce non siano presenti in quantità numerosa. Ci sarà tempo per lavorare anche a questo.

    Northgard Northgard è già da ora un prodotto interessante. Nonostante la versione Early Access non sia così prodiga di contenuti, si intravedono già le basi di quella che potrebbe rivelarsi una solida costruzione. La miscela piuttosto bilanciata di gestione delle risorse, espansione e combattimenti, dona al gioco di Shiro Games una veste a tratti insolita per il genere, ma sicuramente funzionante. Con un po’ di tempo in più i ragazzi di Bordeaux potrebbero ampliare alcune meccaniche che allo stato attuale risultano piuttosto basilari, come il sistema di potenziamenti e la diplomazia, ed aggiustare qualche piccola criticità nell’aspetto più bellicoso della produzione (magari con l’introduzione di nuove unità). Se proprio non volete spendere soldi nell’Accesso Anticipato, vi consigliamo perlomeno di seguire il progetto. Soprattutto se siete affascinati dalle folte barbe e dai sontuosi banchetti a base di selvaggina ed idromele.

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