Objects in Space: Odissea nello Spazio

Un'avventura spaziale "punta e clicca" che prende ispirazione dai classici del genere, cercando al tempo stesso di innovare un concept non troppo fresco...

Objects in Space: Odissea nello Spazio
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  • Qual è la ricetta giusta per creare atmosfera in un videogioco? Beh, la risposta è sicuramente molto complessa e difficile da riassumere in poche righe, ma una è certa: non è necessario aggiungere al calderone un graficone "top notch", o una spropositata quantità di animazioni e dettagli. Anzi, la soluzione potrebbero averla suggerita i ragazzi di Flat Earth Games, uno studio indie di Sidney, che, in collaborazione con la ben più nota 505 Games, hanno sviluppato Objects in Space: il segreto non sta nell'aggiungere...ma nel togliere! Abbiamo provato questa avventura spaziale "punta e clicca", disponibile in accesso anticipato su Steam, e vogliamo avvisarvi sin da subito, Objects in Space in tutta probabilità dividerà l'utenza in due: gli amanti dell'azione hardcore storceranno il naso, mentre gli "scacchisti" dei videogame potrebbero aver trovato una delle chicche indie più interessanti del momento. Motori accesi e pronti per il lancio: tre, due, uno...

    1999 o 2312?

    Come abbiamo accennato, il trucco utilizzato da Flat Earth Games per creare un titolo che spicca immediatamente proprio per l'atmosfera immersiva, è stato quello di "togliere": più nello specifico, rinunciare volutamente ad uno stile grafico moderno, per ritornare direttamente alla tecnologia degli anni del Millennium Bug. La prima cosa che si nota, dunque, approcciandosi a Objects in Space, è la grafica estremamente minimal: gli interni grigi e marroni delle navicelle spaziali, la bassissima conta poligonale degli NPC, le centinaia di scritte sparse qua e là, tutte in pieno stile DOS.

    La trama è altrettanto semplice: dopo un "salto spaziale" andato male, il giocatore resta intrappolato nell'ammasso stellare (il "cluster", per i puristi) Apollo, con uno shuttle antiquato e senza la possibilità di tornare nel nostro sistema solare. Apollo è una porzione di spazio rimasta semi-inesplorata, cosparsa di stazioni di rifornimento, miniere orbitanti, pirati arrabbiatissimi e nebulose elettriche letali. Da questo momento in poi starà a voi scegliere il modo in cui sopravvivere e guadagnare denaro: portando a termine contratti da fattorino, diventando il miglior cacciatore di taglie dell'universo o, più, semplicemente un taxi spaziale. Il tutto mentre Apollo continua la sua vita frenetica senza degnarvi della minima importanza: il mondo di gioco (a tutti gli effetti un sandbox) è costellato di eventi che accadranno con o senza di voi, intervenire (ad esempio ad una chiamata di SOS da una nave) sarà una vostra scelta...con annesse, naturalmente, le dovute conseguenze!
    Se il comparto grafico è stato volutamente "trascurato" (bisogna avere un certo amore per il "vintage" per poterlo apprezzare), lo stesso non si può dire per il sonoro: eccezionale. Così, Flat Earth Games, come una sorta di Zatoichi degli sviluppatori, sceglie di chiudere gli occhi ed aprire bene le orecchie, creando un'atmosfera perfetta: il sordo rumore di fondo del generatore della nave; i delicati "bip" degli strumenti; il roboante ruggito del motore in partenza e, soprattutto, le musiche (il giocatore possiede un lettore musicale nella propria navicella) che sembrano uscite direttamente da Blade Runner. Tutto questo messo insieme contribuisce a sentirsi soli in mezzo al nulla e, soprattutto, a "sentire" maggiormente l'astronave sulla quale stiamo viaggiando, accorgersi di un guasto o di uno scontro con un piccolo asteroide senza il minimo bisogno di input visivi. Già: lo spazio, in Objects in Space, non lo vedrete mai! L'intera esperienza si vive negli ambienti interni delle basi orbitanti o del vostro shuttle, in nessun caso vi affaccerete per ammirare la vastità dell'universo.

    Odissea nel tutorial

    Le uniche finestre rivolte all'ambiente che vi circonda sono gli schermi: protagonisti assoluti del gioco, attraverso i quali svolgere ogni tipo di attività possibile, dal comando e la gestione della nave, sino al commercio e ai contratti. Vediamo, dunque, di riassumere le funzioni da svolgere e di fornire anche un breve tutorial di navigazione, visto che Objects in Space vi lascerà alquanto rimbecilliti difronte a decine e decine di numeri, dati e percentuali, senza spiegarvi a cosa servono. L'assenza di un tutorial particolarmente approfondito, infatti, si fa sentire, il titolo non è nella maniera più assoluta definibile "user friendly", e sono necessarie alcune ore per imparare a gestire manovre e strategie complesse. Per semplificare ulteriormente, suddividiamo le tipologie di schermo interattive in due categorie: i monitor delle stazioni spaziali e quelli interni alla navicella.

    Le stazioni spaziali sparse nei sistemi solari, veri e propri checkpoint ai quali potremo attraccare in tutta tranquillità, sono, a tutti gli effetti, i centri operativi del gioco. Qui potremo, infatti, scegliere le "missioni" da svolgere in cambio di denaro o di materiali. I contratti, ad esempio, prevedono la consegna di un carico da un punto all'altro della mappa, e potremo svolgerli per varie ditte di trasporto, guadagnando la fiducia (o addirittura l'esclusiva) di questa o quella compagnia, ricevendo così un compenso sempre maggiore. I soldi non sono mai abbastanza? Nessun problema!
    Avremo la possibilità di scegliere tra numerosi prestiti delle banche con tasso di interesse al 2%...meglio un uovo oggi, che la gallina domani! Molto suggestivi, poi, i contratti da cacciatore di taglie: tutto ciò che bisogna fare è scegliere un bandito, accettare l'incarico, ed imbarcarsi alla ricerca del furfante. Attenzione, però!

    Alcuni pirati sono davvero pericolosi e, oltre ad essere dotati di missili e contromisure, sono anche degli abili navigatori, pronti a nascondersi nelle nebulose per tenderci agguati mortali. Meglio essere ben equipaggiati prima di partire allo sbaraglio: a darci una mano c'è il menù per l'acquisto di nuovi moduli per la nave (offensivi, difensivi, o per prestazioni di manovra migliori). Ultima, ma non meno importante, la possibilità di rifornirsi di componenti e chip per riparare i moduli danneggiati: nel caso in cui un missile dovesse distruggere le vostre batterie, sarà necessario svitare manualmente il pannello e sostituire le parti malfunzionanti. Un tocco che fa molto 2001: Odissea nello Spazio!

    Un solitario Kirk

    I comandi della nave, anch'essi rigorosamente presenti su monitor interattivi, sono tutt'altro che semplici. La vostra migliore amica (o peggior nemica, visto il macchinoso processo necessario a comprenderla) sarà la mappa, sulla quale visualizzerete la vostra navicella e tutto ciò che ruota intorno ad essa grazie ad un sistema, molto simile ad un sonar, che vi permetterà di cliccare su un oggetto non identificato e, tramite i picchi di onde sonore, capire se si tratta di una nave pirata o semplicemente di un relitto che vaga senza meta nello spazio.
    Questo sistema identificativo si chiama IFF, e può essere anche disattivato (magari in combinazione con la modalità stealth) per generare meno rumore e non essere intercettati da altre navi. Il pilota automatico consente di spostarsi in linea retta verso un punto prescelto, ma sarà inutile se gli spazi di manovra si accorceranno, ad esempio in fuga da un missile nemico: in questo caso i motori e la rotazione della navicella andranno attivati manualmente, rendendo così il giocatore molto più visibile e consumando una quantità di energia spropositata.

    Osservare costantemente la mappa per pianificare il tragitto, poi, è di cruciale importanza: basterà poco per ritrovarsi in una fascia di asteroidi e subire danno, oppure in una nebulosa elettrica che metterà K.O. i sistemi energetici. Sono presenti, nella vastità della galassia, anche nebulose "amiche", particolarmente dense ed oscure, in grado di nasconderci da occhi indiscreti. Utilizzate queste nebulose con estrema parsimonia e ricordate: tutto quello che vale per voi, varrà anche per le navi pirata! Oltre alla mappa e al sonar IFF, sono presenti anche un monitor per le comunicazioni (attraverso il quale interagire con l'esterno) e lo schermo dedicato alla guida manuale della nave. Dimenticate ogni forma d'azione dura e pura: i combattimenti di Objects in Space sono una partita a scacchi lenta e ragionata, in cui contano le capacità di manovra, le buone condizioni della nave ed il calcolo cervellotico delle traiettorie e del carburante dei missili da lanciare. Il che, come abbiamo accennato, potrebbe non piacere a tutti, ma, grazie al buon lavoro svolto sin ora, potrebbe accattivarsi gli appassionati di strategia. Nel titolo sono presenti, inoltre, sporadici dialoghi con gli NPC che vagano sulle stazioni spaziali, molti dei quali strutturati con risposte multiple "a bivio". Il punto cruciale della buona riuscita di un titolo come Objects in Space, che sembra viaggiare decisamente sui giusti binari, è la varietà di gameplay: nonostante i contenuti siano corposi, ci piacerebbe vedere nuove tipologie di missioni, affinché non si ricada nel rischio di eccessiva monotonia.

    Objects in Space Objects in Space è un’avventura spaziale “punta e clicca”, sviluppata da Flat Earth Games in collaborazione con 505 Games, attualmente disponibile in accesso anticipato su Steam. Il titolo, quasi sicuramente, dividerà in due l’utenza: mentre gli appassionati dell’azione hardcore storceranno il naso, gli amanti della strategia ben pianificata ed i perfezionisti dei numeri, invece, troveranno pane per i loro denti, anche allo stato attuale dell’opera. La meticolosa e orchestrata “lentezza” del titolo è circondata da un’atmosfera davvero immersiva, che rinuncia all’aspetto visivo (proponendo una grafica in pieno stile retrò) per concentrarsi sul sonoro: non sarà difficile entrare nei panni di una sorta di solitario capitano Kirk, alle prese con la gestione di decine di informazioni, dati e percentuali sullo stato di salute della nave spaziale. Monitoreremo con interesse i contenuti che aggiungeranno gli sviluppatori: il titolo, nonostante la buona quantità di contenuti, ha bisogno di una maggiore varietà nella tipologia di missioni da svolgere, oppure, alla lunga, corre il rischio di ricadere nella monotonia...viaggiando solitario nella galassia di indie spaziali presenti sul mercato.

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