Outriders: alla scoperta della classe Technomancer

Scopriamo insieme la quarta e ultima classe di Outriders, il promettente looter shooter targato People Can Fly.

Outriders: la classe Tecnomancer
Anteprima: Multi
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • In arrivo a fine anno anche su PS5 e Xbox Series X, Outriders è senza dubbio un looter shooter cooperativo molto atteso, e questo non solo perché a curarne lo sviluppo sono i ragazzi di People Can Fly, già noti al grande pubblico per Gears of War Judgment e Bulletstorm, ma soprattutto per il suo particolare concept, che sembra preannunciare un'esperienza diversa da quella offerta dalla stragrande maggioranza degli altri esponenti del genere.

    Nel recente passato avevamo avuto l'opportunità di dare un primo sguardo allo storytelling e alla composizione del mondo di gioco, ma questa volta il team di sviluppo ci ha permesso di provare in anteprima il Technomancer, quarta ed ultima classe che andrà a comporre il roster disponibile al lancio, offrendoci un'ulteriore punto di vista su un'esperienza che si prospetta tanto frenetica quanto, al tempo stesso, ricca di sfumature. A distanza di qualche mese dalla nostra ultima prova del gioco, siamo dunque tornati nelle oscure terre di Enoch e ciò che abbiamo visto non ci ha lasciato indifferenti.

    La miglior difesa è l'attacco

    Come già anticipatovi nel nostro precedente hands-on, Outriders è uno sparatutto cooperativo in terza persona la cui impostazione dichiaratamente aggressiva emerge in maniera piuttosto evidente sin dall'inizio del gioco. Parliamo infatti di un prodotto fondato su un sistema di recupero dell'energia vitale che dipende dai danni inflitti e non dal tempo trascorso lontano dall'azione, una caratteristica che tradisce sin dai primissimi minuti la chiara intenzione di People Can Fly di offrire al pubblico un'esperienza all'insegna dell'azione e dell'immediatezza.

    In Outriders nascondersi non garantisce infatti particolari benefici, ma solo la costante percezione di poter morire da un momento all'altro, lasciandoci dunque con un'unica soluzione: attaccare caricando a testa bassa, come veri predatori. In sostanza sembra che il modo in cui il gioco è stato concepito possa inevitabilmente condizionare il nostro approccio a singoli confronti armati, spingendoci molto spesso a ignorare il sistema di copertura, piuttosto che ad abusarne come nel caso di qualsiasi Gears of War o aspirante tale. Una scelta coraggiosa, finalizzata non solo ad accrescere la spettacolarità dell'azione, ma soprattutto a esaltare l'importanza della cooperazione, anche in virtù delle profonde differenze fra le varie classi. E questo ci porta finalmente al tema principale di questo nostro approfondimento, il Technomancer, quarta e ultima classe che, esattamente come quelle annunciate in precedenza (Pyromancer, Trickster e Devastator), potrà essere gestita e sviluppata con la massima libertà.

    Parliamo di una classe che, come testimoniano le abilità che la caratterizzano, è rivolta a coloro che desiderano approcciarsi ai combattimenti da una certa distanza, lasciando la prima linea ai propri compagni: si passa infatti dall'evocazione di lanciamissili oscuri per bombardare il campo di battaglia, a mitragliatrici criogeniche per congelare i nemici, senza dimenticare un inarrestabile lanciarazzi in grado di ridurre a brandelli gran parte degli avversari. In poche parole un vero e proprio paradiso per gli amanti del combattimento a distanza, ma ciò non toglie che con build adeguate si possa entrare comunque in "maggior intimità" con le orde di nemici che popolano le terre di Enoch.

    Capitalizzando su uno skill tree incredibilmente ricco di variabili e possibilità, il Technomancer offrirà una vasta gamma di approcci differenti al combattimento attraverso tre specializzazioni: Pestilence, Tech Shaman e Demolisher ognuna delle quali proporrà un'esperienza profondamente diversa dalle altre.

    Com'è facile intuire, Pestilence sarà una specializzazione di supporto finalizzata al progressivo avvelenamento delle orde avversarie, arricchendo il tutto con un focus particolare sull'uso delle armi a lunga distanza; optando per il Tech Shaman si potranno indebolire i nemici con maggior facilità, traendo al contempo dei vantaggi per sé e la squadra attraverso un uso frequente dei gadget a propria disposizione; Demolisher, infine, come suggerisce il suo stesso nome, garantirà una potenza offensiva superiore al normale e, cosa ancor più importante, una resistenza ai danni sensibilmente superiore affinché il Tecnomancer possa avvicinarsi al fulcro dei combattimenti senza correre eccessivi rischi.

    In relazione alle scelte fatte durante la costruzione della vostra personalissima build, il personaggio vi restituirà dunque sensazioni uniche, incoraggiando non solo la semplice rigiocabilità dell'esperienza ma anche la sperimentazione di approcci differenti, soprattutto al fine di trovare il perfetto equilibrio con i restanti membri della vostra squadra.

    E se consideriamo il fatto che, per una precisa scelta di design, Outriders offra la costante libertà di respeccare il proprio personaggio, è facile rendersi conto di quali e quanti saranno i costanti cambi di ritmo che potrete sperimentare durante la vostra avventura. Le possibilità saranno dunque molteplici e questo senza considerare le tantissime armi ottenibili nel corso delle missioni e, soprattutto, gli svariati pezzi di equipaggiamento con cui sarà possibile ampliare le potenzialità di gran parte delle skill sbloccate in precedenza. Insomma, il fulcro dell'esperienza sarà proprio la continua sperimentazione di approcci differenti alle varie situazioni e non vediamo davvero l'ora di poter approfondire per valutare quanto tutto questo influirà effettivamente sulla qualità dell'esperienza a medio e lungo termine.

    Tanti stimoli ma... anche qualche rischio

    Uno degli aspetti che ci hanno maggiormente colpito di Outriders è senza dubbio l'enfasi data al gioco di squadra, concetto che sembra avere particolari implicazioni anche su ciò che concerne la scelta della propria build. Più alto sarà il tier del mondo di gioco scelto per affrontare gli orrori che popolano Enoch e migliori saranno le ricompense ottenibili, ma maggiori saranno anche le necessità di pianificare squadre particolarmente equilibrate, tanto nell'equipaggiamento quanto nella scelta delle skill e dei talenti di ciascun membro del party.

    A un tier basso non sarà infatti di chissà quale importanza una definizione dei ruoli all'interno del proprio party, ma alzando l'asticella per ambire a equipaggiamenti di primissima fascia, le cose cambieranno in maniera evidente, anche a causa di alcune scelte di design che, almeno in questa fase preliminare, non ci sono sembrate ancora perfettamente a fuoco.

    Nonostante la bontà del gunplay e di una progressione che grazie al loot adattivo sembra poter riservare grandissimi stimoli, Outriders ha tuttavia dimostrato di dover ancora crescere sotto il profilo del bilanciamento, soprattutto in virtù di un'impostazione generale che ci porrà sempre di fronte a nutritissime orde di avversari.

    Nel corso di molte sparatorie il sistema di spawning dei nemici non ci è sembrato particolarmente rifinito, e se a questo aggiungiamo un'intelligenza artificiale molto aggressiva, votata quasi sempre all'attacco senza un particolare interesse verso i principi di autoconservazione, è facile intuire le difficoltà a cui siamo andati incontro durante la nostra prova. E questo nonostante i personaggi a nostra disposizione fossero preimpostati su livelli molto alti. In diverse occasioni abbiamo infatti avuto la sensazione che i nemici apparissero sistematicamente alle nostre spalle senza una logica di fondo che lo potesse giustificare (come se lo scopo fosse quello di accrescere in maniera forzata la difficoltà degli scontri), e sebbene questo possa essere dovuto al desiderio degli sviluppatori di incoraggiare la cooperazione a tutti i costi, non siamo certi che tale scelta possa dimostrarsi particolarmente vincente agli occhi del pubblico. Confidiamo tuttavia che il team di sviluppo possa riuscire a trovare il giusto equilibrio per far sì che un'esperienza nata per risultare stimolante non scada nella frustrazione.

    Outriders Questa ennesima prova di Outriders ci ha dunque lasciato con sensazioni positive, permettendoci di apprezzare in maniera particolare la profondità di un'esperienza in cui la cooperazione con i nostri amici sarà assolutamente fondamentale non solo ai fini della nostra sopravvivenza ma forse anche e soprattutto del divertimento. La nuova classe, il Technomancer, si è inoltre dimostrata ricca di ottimi spunti in termini di build realizzabili, lasciandoci desiderosi di poter approfondire il suo effettivo potenziale, soprattutto nelle fasi più avanzate. Permangono ancora alcuni dubbi sul bilanciamento generale dell'esperienza, ma considerando il tempo che ci separa dalla release del gioco, fissata per il mese di ottobre su PC, PS4 e Xbox One (e in seguito anche su PS5 e Xbox Series X), non c'è davvero motivo di dubitare che i ragazzi di People Can Fly possano riuscire a confezionare un'esperienza complessivamente solida e appassionante lungo tutto il suo corso.

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