Overwatch 2: il ritorno degli eroi Blizzard, abbiamo provato la Beta

La nuova Beta di Overwatch 2 ci ha permesso di scoprire pregi e difetti dell'atteso secondo capitolo dell'hero shooter di Blizzard.

Overwatch 2 Beta
Anteprima: PC
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • L'annuncio di Overwatch 2 ha suscitato un certo grado di stupore nei milioni di giocatori che avevano trascorso un impressionante monte di ore in compagnia del primo capitolo. Non è difficile comprendere il motivo della sorpresa, vista la peculiare struttura di Overwatch: l'hero shooter di Blizzard è stato infatti concepito per essere un contenitore di aggiornamenti periodici, in grado di ampliare l'esperienza con nuove mappe ed eroi, proprio com'è avvenuto nei primi anni dal lancio. A rendere ancor più unico il secondo episodio è poi la sua composizione, dal momento che si tratta a tutti gli effetti di un prodotto costruito sul capostipite, da cui eredita tutti gli eroi, le mappe e le modalità.

    Se all'apparenza sembrerebbe trattarsi solo di un Overwatch 1.5, il nostro contatto con l'ultima Beta ha lasciato emergere una serie di modifiche al gameplay che potrebbe, nel bene o nel male, avere un effetto dirompente. Andiamo quindi alla scoperta di tutte le novità che abbiamo potuto provare nella versione di test del titolo Blizzard.

    Il ritorno degli eroi

    Basta avviare la Beta di Overwatch 2 per sentirsi subito a casa, visto che l'apertura della schermata degli eroi ci mostra i personaggi proprio come li avevamo lasciati nella versione completa del primo capitolo, con tutte le skin sbloccate nel corso degli eventi e con qualche grosso colpo di fortuna nell'apertura dei forzieri.

    Dopo un breve ripasso dei personaggi, abbiamo provato immediatamente a gettarci nella mischia, notando già un possibile problema, connesso alla selezione del ruolo. Prima di avviare il matchmaking, occorre scegliere infatti il ruolo da giocare, in maniera tale che il ventaglio di eroi selezionabili sia limitato a una cerchia ristretta. Se sulla carta tale sistema sembra funzionale, in concreto si traduce in tempi d'attesa che oscillano da pochi secondi a interi minuti. Come potete facilmente immaginare, la maggior parte dei giocatori scalcia per vestire i panni di un attaccante e sono, almeno in proporzione, pochi gli utenti che decidono di contribuire in qualità di tank o supporto (e spesso lo fanno solo per ridurre i tempi di ricerca). Chi vi scrive è da sempre un fan sfegatato di quel pazzo furioso di Junkrat e, in quanto tale, non poteva certo esimersi dall'inaugurare la Beta con qualche coreografica esplosione della Rotobomba. Proprio per questo motivo, abbiamo dovuto attendere circa otto minuti per poterci finalmente catapultare in gioco. Per fortuna, esiste la possibilità di ingannare l'attesa nel campo d'addestramento o in un deathmatch contro gli altri utenti nella lobby.

    Una volta avviata l'azione, il primo approccio con Overwatch 2 ha scatenato in noi sentimenti contrastanti. Da una parte abbiamo i nostri eroi, gli stessi che abbiamo già imparato a conoscere e a usare; mentre dall'altra ci troviamo di fronte a una serie di cambiamenti, talvolta così piccoli da non essere immediatamente percettibili, ma che sono riusciti comunque a spiazzarci per via del loro impatto sul gameplay. Come ben saprete, la più grande modifica apportata da Blizzard alle meccaniche di gioco di Overwatch 2 consiste nella riduzione degli utenti in partita, dato che i match si disputano ora fra due squadre composte da cinque giocatori ciascuna.

    Il taglio in questione coinvolge il tank, il quale è ora l'unico eroe nel match a far parte di questa categoria. L'impatto del tank mancante nell'economia ludica è notevole, più di quanto potessimo immaginare. Scendere in campo con un solo personaggio di questo tipo, magari privo di uno scudo come quello di Reinhardt, rende tanto gli attaccanti quanto i curatori vulnerabili a qualsiasi minaccia vi sia dall'altra parte dell'arena. Ciò influisce pesantemente sul gameplay, che vira in maniera più che mai decisiva sulle eliminazioni.

    Sia chiaro, anche nel primo Overwatch le uccisioni erano un elemento chiave per giungere alla vittoria, ma in questo caso la frequenza con cui si elimina un avversario e si finisce K.O è decisamente maggiore. Ciò è dovuto tanto al maggior potenziale d'attacco dei vari personaggi, quanto alla mancanza di un secondo tank che possa frapporsi tra il nemico e gli alleati più fragili.

    Basta far fuori i tank per trasformare il match, a prescindere dalla modalità, in una sorta di FPS arena in cui tutti si uccidono con un ritmo assai frenetico. Spesso la componente strategica viene meno e tutto verte sulle eliminazioni: un esempio lampante di questo focus evidente sul danno a tutti i costi è Ana, eroe di supporto che con il suo fucile di precisione può fare talmente male da non avere nulla da invidiare a molti attaccanti.

    Abbiamo notato questa tendenza persino in Scorta, la nuova modalità che si disputa in arene simmetriche e in cui, in maniera molto simile a quanto già visto con il carico nel primo capitolo, occorre avvicinarsi ad enormi robot per fare in modo che si muovano verso l'obiettivo. A differenza dello spostamento del carico, però, qui non vi sono attaccanti e difensori: le due squadre devono lottare per guadagnare quanti più metri possibili all'interno della metà mappa nemica.

    Sojourn si unisce alla partita

    La Beta di Overwatch 2 è stata anche il terreno di prova perfetto per il nuovo eroe, nonché per i rework che hanno modificato il modo in cui funzionano alcuni personaggi di vecchia data. Ovviamente non possiamo che iniziare parlando di Sojourn, l'attaccante proveniente dal Canada che incarna perfettamente la nuova filosofia di gioco, la quale - come già sottolineato - prevede una pesante deviazione sul danno. Questa guerriera è incredibilmente divertente da giocare e trasmette sensazioni molto simili a quelle che abbiamo provato nei primi tempi di Overwatch con il Soldato-76.

    Giocare nei panni di Sojourn rende l'esperienza più vicina ai classici sparatutto, in virtù del particolare fucile in dotazione, ossia il cannone a rotaia. I colpi più semplici consentono all'eroina di accumulare energia da sprigionare con l'attacco secondario dell'arma: a controbilanciare la discreta precisione richiesta nell'uso di questi proiettili vi è un notevole danno, il quale rende Sojourn letale nelle mani di quei giocatori con una mira invidiabile. Ad amplificare il divertimento è poi la potente scivolata, tecnica che le consente di eseguire un balzo tutt'altro che trascurabile. Oltre a poter usare questo talento per infastidire il nemico, Sojourn può scivolare e saltare anche per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili. Nel corso della nostra prova abbiamo proprio sfruttato tale possibilità per acciuffare i cecchini nascosti negli edifici, ai piani più alti.

    Gli altri eroi

    Molto interessante è anche il drastico cambio di rotta di Doomfist, la montagna di muscoli con un braccio cibernetico che non ricopre più il ruolo di attaccante ed è ora uno dei tank. Le modifiche apportate all'eroe sono tutto sommato piacevoli, e faranno la gioia sia di chi desidererà avere un ruolo più attivo in battaglia mentre protegge i compagni, sia di coloro che vorranno sfruttare il dirompente attacco in salto con un maggior controllo sullo spostamento, che ora segue il posizionamento del puntatore. Ad aver subito il lifting più decisivo è però Orisa, che continua sì a essere un tank ma con abilità e armi completamente rivisitate.

    Ve lo anticipiamo senza mezzi termini: nella sua nuova versione, il nostro centauro-robot è una furia. A renderla tale è proprio il cambio di natura delle sue abilità, ora più orientate all'attacco che alla difesa statica del team. Orisa può ora sparare all'impazzata con la sua arma, che è soggetta al surriscaldamento ed è quindi priva di caricatore, così da permettere ai giocatori di sfruttare i fiumi di proiettili sia come copertura per i compagni sia come strumento di morte altamente efficace.

    In attesa che la mitraglietta si raffreddi, inoltre, potrebbe essere utile lanciare il giavellotto, un grosso proiettile energetico che si ricarica piuttosto in fretta e che è in grado tanto di respingere il bersaglio quanto di infliggergli un duro colpo. Altra modifica impattante riguarda la seconda abilità, tramite la quale Orisa fa roteare il giavellotto per qualche secondo, con l'opportunità di rimanere ferma, respingendo i proiettili, e anche di aggredire il nemico, facendolo balzare via all'impatto con l'arma.

    Anche altri personaggi hanno subito qualche ritocchino, ma nulla che abbia conseguenze così impattanti, ad eccezione forse di quanto fatto con Bastion, che ora può camminare anche in assetto offensivo. In ogni caso abbiamo avuto l'impressione che il team di sviluppo stia ponendo una grande attenzione al feedback dell'utenza e già dopo poco tempo dall'apertura dei server è arrivata una prima patch con ulteriori cambiamenti ai membri del roster (vedi il nerf del Soldato-76, una macchina da guerra nei primi giorni di Beta). Non c‘è invece molto da dire sulle mappe di Overwatch 2, presenti davvero in gran numero. Da una parte troviamo tutte quelle del primo capitolo, dall'altra nuove aggiunte come le arene di New York City, Toronto (patria di Sojourn) e Roma. Gli inediti campi di battaglia conservano, dal punto di vista estetico e funzionale, la qualità alla quale Blizzard ci ha abituati negli anni: basta infatti anche solo una manciata di secondi per sentirsi subito a proprio agio nelle ambientazioni, che probabilmente rivestiranno un ruolo importante anche sul versante narrativo. Dal punto di vista grafico, Overwatch 2 non vanta cambiamenti sostanziali ed è molto (fin troppo?) simile al suo predecessore, eccezion fatta per una serie di migliorie relative agli effetti particellari e alla gestione dell'illuminazione.

    Overwatch 2 Insomma, giocare alla Beta di Overwatch 2 è stato come rincontrare un amico d'infanzia: all'apparenza tutto sembra immutato, ma sotto sotto qualcosa è cambiato ed è impossibile non notarlo. L'opera è comunque ancora in divenire, e non escludiamo che nei prossimi mesi Blizzard possa stravolgere nuovamente il gioco con interventi atti a modificarne il bilanciamento. Allo stato attuale, infatti, l'hero shooter è troppo focalizzato sul danno, ed è improbabile che il gameplay non venga riequilibrato alla chiusura dei server della Beta, magari grazie ai suggerimenti della community.

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