Pathfinder Kingmaker: la via del Trono, provato all'E3 di Los Angeles

Allo stand di Deep Silver abbiamo potuto mettere le mani su Pathfinder Kingmaker, nuovo CRPG scritto (tra gli altri) da Chris Avellone...

Pathfinder Kingmaker: la via del Trono, provato all'E3 di Los Angeles
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • In mezzo alla lunga lista di titoli provati all'E3 2018, ve ne è uno a cui teniamo particolarmente, e questo è proprio Pathfinder: Kingmaker, ovvero il CRPG su licenza nato dall'omonimo pen & paper, finanziato orgogliosamente grazie alla campagna su Kickstarter. L'operazione è partita quasi due anni fa, e neanche a dirlo è stata un grande successo, raccogliendo ben 900.000$ in pochissimo tempo, volete il motivo? Facile: il Pathfinder originale di Paizo Publishing (nel caso non lo conosceste) è uno dei giochi di ruolo più famosi al mondo, ma a parte quello, se alla scrittura ci metti Chris Avellone, vinci facile. L'acclamatissimo autore Statunitense è infatti stato scelto da Owlcat Games come Narrative Director, ma oltre a lui ci sono altri nomi non da poco nel roster, come Viktor Surkov (Art Director) e Alexey Drobyshevsky (Technical Director). Noi di Everyeye.it abbiamo avuto modo di provarlo nel booth di Deep Silver per circa un'ora, testando il sistema di combattimento e dando una sbirciata alle meccaniche più importanti che titolo si propone di offrire. Abbiamo anche scambiato quattro chiacchiere con il simpaticissimo Alexander Mishulin, il Creative Director, nonché uno degli ideatori del progetto. Preparati le matite e i D20: è giunto il momento di diventare Re...

    In viaggio verso le Stolen Lands

    La parola d'ordine in questo caso è "fedeltà", del resto: quando hai decine di manuali dettagliatissimi e avventure super-complesse a disposizione, come avrebbe potuto essere altrimenti? L'RPG isometrico di Owlcat Games si ambienta in una parte specifica dello sconfinato mondo di Golerian, nella fattispecie le Stolen Lands nascoste all'interno delle regioni dei fiumi.

    La mappa è la prima cosa che vediamo, e per essere chiari sin da subito sembra davvero enorme, con tutta probabilità una delle più grandi mai realizzate per un CRPG. Poi è il turno dell'editor del personaggio, molto in linea con quello dei ultimi titoli Obsidian, con una valanga di statistiche classiche mutate direttamente dal cartaceo, e con un buon numero di ritratti (tutti magnifici e dettagliatissimi), più qualche dettaglio personalizzabile e una ventina di modelli 3D pre-made a nostra disposizione. Il protagonista non avrà background, e potrà essere costruito da zero sulla base di sette razze (compresi Halflings, Half-Elfs e half-Orcs), più un'ottava che verrà aggiunta a breve grazie al traguardo raggiunto di 1.000.000$ su Kickstarter.
    Ci sono in totale quattordici classi, ognuna delle quali ha almeno due sub-specializzazioni caratterizzanti, e poi letteralmente un'infinità di abilità: le skills totali ad esempio sono più di 400, le magie più di 300, e sono tutte spiegate alla maniera del manuale di regole originale. Interessante e davvero ben fatto è il sistema dell'allineamento, rappresentato con uno schema circolare con alle estremità i famosi archetipi. Potremmo cominciare con legale-buono, e mano a mano virare verso il caotico, ma in ogni caso avremo sempre ben chiaro il peso e la direzione delle nostre azioni. L'interfaccia è, se vogliamo, leggermente diversa da quello a cui siamo abituati; il concept è quello tradizionale, ma al posto di menu con testi super-compressi qui troviamo una disposizione molto più ampia, distesa, azzarderemmo addirittura "minimale", dove ogni informazione trova il suo spazio ed è facilmente leggibile.
    Questa impostazione stilistica è assai piacevole, e la ritroviamo anche nei menu di battaglia e nei testi, sempre rappresentati su di uno sfondo cartaceo, mentre gli artwork dei pg alleati seguono espressamente lo stile originale, e per la cronaca sono fra i migliori in circolazione. A proposito: i personaggi sono al momento una decina, e sono tutti potenzialmente opzionali.

    Il creative director ci ha assicurato che ognuno di loro sarà legato ad una lunga e articolatissima quest, e che il loro profilo psicologico sarà talmente ben definito e complesso, che se non faremo attenzione ai rapporti potrebbero nascere aspri conflitti, con la possibilità di ucciderli o di vederli abbandonare il party (e pare proprio che alcuni di loro ci daranno del filo da torcere).

    Il Trono

    Pathfinder: Kingmaker è per la maggior parte un gioco di ruolo tradizionale, e per tradizionale intendiamo molto simile ai vecchi Baldur's Gate: scelte multiple e dialoghi a fiumi (+ di 1.000.000 di versi di cui il 10% doppiato), alternati da dungeon giganteschi e combattimenti complessi. Il fulcro delle battaglie è sempre il momento della pausa, con la quale si potrà impartire ordini e allineamenti del party, oppure gestire le risorse e gli oggetti. Non c'è molto da dire in questo caso, se non che funziona tutto come dovrebbe, piuttosto ci teniamo a segnalare la difficoltà "importante" che caratterizza l'esperienza di gioco. Sono presenti quattro livelli, fra cui segnaliamo anche la modalità con le regole autentiche del manuale, ed una ancora più difficile per gli amanti delle avventure hardcore. Se invece non siete in vena di faticare, nessun problema: Owlcat ha pensato bene di inserire una "story mode", pensata appositamente per tutti coloro che vogliono dedicarsi alla trama, senza scervellarsi troppo con gli scontri.

    Purtroppo della trama principale non sappiamo nulla tranne forse che, da qualche parte in giro per il primo atto, verremo incoronati Baroni di un certo pezzo di terra, ma a quanto pare il nostro titolo non sembra andare a genio a tutti, perciò verremo ostacolati da una lunga lista di contendenti, e ci scommetteremmo la testa anche qualche forza oscura. Detto questo, bisogna necessariamente parlare del fiore all'occhiello di questo Pathfinder, ovvero l'aspetto "Kingmaker". Riprendendo ancora una volta l'ispirazione dalla originale espansione Paizo, il team di sviluppo ha pensato bene di aggiungere una modalità "gestionale", che crescerà di pari passo con la campagna e che avrà il suo peso sugli eventi della storia. In pratica, dopo essere stati nominati Baroni, potremo cominciare ad espanderci con la nostra casata, conquistando e annettendo le terre limitrofe. Ovviamente tutto ciò avrà delle conseguenze, e anche dei costi, perciò l'economia rivestirà un ruolo centrale, ma non solo: oltre a costruire la nostra città con quello che sembra un "Village-builder" piuttosto semplice, dovremo anche tenere a mente le fortificazioni e le varie guarnigioni sparse in giro per il regno, perché pare proprio che verremo attaccati spesso.

    Pathfinder Kingmaker Pathfinder: Kingmaker è un sogno che diventa realtà per tutti gli amanti dello storico gioco di ruolo originale, e anche per appassionati di CRPG moderni. Nella nostra prima prova abbiamo potuto soltanto sfiorare alcune delle particolarità del titolo prodotto da Owlcat Games, eppure, già siamo già rimasti positivamente impressionati da quello che si prospetta uno dei giochi di ruolo più grandi di sempre. La vastità del mondo di gioco è da record, e le regole originali del pen & paper promettono di restituire un’esperienza complessa e profonda. La dinamica “Kingmaker”, inoltre, potrebbe dimostrarsi la carta vincente di quest’opera, poiché se ben curata potrebbe aggiungere quella particolarità che manca alla concorrenza. Un ottimo esordio per Owlcat e una grande occasione per Deep Silver; adesso dobbiamo soltanto scoprire qualcosa di più sulla storia e i personaggi, ma insomma, con Chris al timone io non mi preoccuperei troppo...

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