Persona 3 Moonlight e Persona 5 Starlight: scatenati in pista a ritmo di J-Pop

Dopo il successo di Persona 4 Dancing All Night, SEGA prova a venderci non uno ma ben due seguiti in una volta sola...

Persona 3 Moonlight e Persona 5 Starlight: scatenati in pista a ritmo di J-Pop
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  • PS4
  • PS4 Pro
  • Ultimo giorno ed ultime ore di E3, quel momento in cui anche i PR più robusti hanno la palpebra calante e si trascinano da un appuntamento all'altro come soldati in trincea. Ma non lei, no cari amici, lei è diversa: l'addetta alle pubbliche relazioni di SEGA, notevolmente inglese dentro e fuori, una volta raggiunta la stanzetta sul retro dello stand inizierà infatti a cantare e a sbracciarsi al ritmo della colonna sonora di Persona. Come forse avrete già intuito, davanti a quste pazzie improvvisate non ci tiriamo mai indietro e ci uniamo alla festa stringendo in mano il pad di una PlayStation 4 al cui interno c'è praticamente l'intera line-up SEGA. Anche se alla fine un'occhiata agli altri giochi gliela daremo, il motivo del nostro appuntamento resta la doppia razione di rythm game che il publisher nipponico sta cercando di piazzare sul mercato. Persona 3: Dancing in the Moonlight e Persona 5: Dancing in the Starlight sono giochi ben distinti, venduti separatamente ma identici in tutto tranne che nel cast di personaggi e nelle canzoni incluse. Una mossa commerciale alquanto azzardata, già punita in Giappone con vendite al di sotto delle attese nonostante le ottime performance del prequel del 2015, e destinata a un destino peggiore qui in occidente dove i fan dei giochi di ruolo Atlus sono ancora una nicchia. La scelta di dividere in due quello che sarebbe stato un fantastico pacchetto di contenuti è insomma bocciata, ma questo non ha nulla a che vedere con la qualità di entrambi i prodotti.

    Social Dance

    La prima cosa che ci è stata specificata una volta iniziato a giocare è che questi due Persona non sono "canon", quindi tutto ciò che vedrete su schermo non riscrive in nessun modo la trama dei due giochi di ruolo.

    Pochi secondi e appare chiaro che questi due nuovi titoli musicali sono praticamente identici a quel bel rhytm game uscito nel 2015 su PlayStation 4 e PlayStation Vita chiamato Persona 4: Dancing All Night, solo leggermente più rifiniti, oltre che naturalmente adattati ai rispetti "universi". Con il gameplay ci troviamo quindi davanti allo stesso meccanismo del gioco precedente: i comandi compaiono al centro dello schermo per spostarsi verso l'esterno fino a sovrapporsi al cerchio colorato che incornicia l'immagine, ossia il momento esatto in cui dovremo premere i rispettivi pulsanti.
    Si agisce ben presto su tutti i diversi input presenti sul pad PlayStation, tranne che sulla porzione touch, per una valanga di elementi da tenere d'occhio contemporaneamente anche ai livelli di difficoltà più bassi. Era da un po' che non ci divertivamo con dei giochi musicali, quindi pagavamo una certa ruggine sulle dita, e di certo la temperatura polare che avvolgeva il Los Angeles Convention Center l'ultimo giorno non aiutava: pertanto abbiamo trovato questi due "Dancing Persona" davvero molto impegnativi, oltre che dannatamente divertenti. Il sistema infatti continua a funziona piuttosto bene, oltre a ricordare l'originale Samba de Amigo. I protagonisti dei Persona trasformati in rhytm game, poi, fanno sempre la loro bella figura quando si mettono a ballare in Tv, per non parlare delle musiche. La migliore colonna sonora di Shoji Meguro è quella del quarto Persona, che è stato infatti il primo ad aver generato uno spin-off musicale, ma quelle del terzo e del quinto capitolo non sono certo da sottovalutare. La soundtrack di Persona 3 forse è quella che ha meno da offrire in quanto a varietà, ma giocando a Dancing in the Moonlight si prova sempre un delizioso brivido nel riascoltare quei brani che ci hanno accompagno per così tanto tempo.

    Tecnicamente non sono stati compiuti miracoli, per non rischiare di sfigurare dei personaggi e delle ambientazioni oramai impressi indelebilmente nella testa degli appassionati. La cura maggiore è stata posta nelle coreografie che il cast sarà chiamato ad eseguire per animare e colorare le nostre partite, a cui non mancheranno anche passi segreti con un secondo personaggio che subentrerà per coinvolgenti duetti ogni qualvolta inanelleremo combo abbastanza lunghe.

    Persona 5: Dancing Star Night I giochi sono solidi e ben confezionati, e i brani presenti sono già dei classici che in molti sanno cantare a memoria: tuttavia la decisione di dividere in due quello che poteva essere tranquillamente un unico prodotto è fin troppo bizzarra. Non è detto nemmeno che davanti alla scelta di acquistare Moonlight o Starlight, non si finisca tra le braccia di Persona 4: Dancing all Night, di certo il migliore della serie anche in virtù dell sua strepitosa colonna sonora. Del prezzo di vendita ancora non sappiamo nulla, e non esiste una data di uscita che non sia un vago 2019. Voi avete già deciso quale dei due titoli vi interessa di più?

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