PES 2015 provato alla Gamescom 2014

E se dovesse tornare il re?

PES 2015 provato alla Gamescom 2014
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Corridoi pieni di videogiochi, piazze piene di videogiocatori e poi scale, aree relax e ancora giochi, di qua e di là, fino allo stand Konami, dove fatichiamo ad entrare, ma che poi finalmente spalanca le sue porte per inghiottirci definitivamente. Due strette di mano, un sorriso di circostanza e poi risate vere. Due bicchieri d'acqua e dieci minuti dopo ci ritroviamo sprofondati in una comoda, morbidissima poltrona. Davanti a noi uno schermo da svariati pollici, due pad e una PlayStation 4 accesa, calda, strautilizzata, su cui gira senza sosta l'ultima versione di Pro Evolution Soccer 2015.

    Riscaldamento

    E così premiamo il pulsante start (oh no, ora si chiama il pulsante Option!), per scoprire che le squadre presenti sono solo una manciata. Si tratta delle nazionali più blasonate, tra cui l'Italia, l'Olanda e naturalmente la Germania (ci troviamo qui d'altronde, e sono pure i campioni del mondo in carica). Anche gli stadi presenti sono pochissimi, talmente pochi che sì, effettivamente ce n'è soltanto uno, ma si tratta di una demo e ad essere sinceri al momento importa poco, davvero poco, dove verrà disputata la nostra prima partita con questo attesissimo primo PES next (ormai current) gen. Un minuto di caricamento e dalla fretta ce ne sbattiamo anche di formazioni e schemi: vogliamo scendere in campo e vogliamo farlo il prima possibile, per vedere se davvero questo è l'anno buono, come in Konami promettono oramai da troppi anni per essere ancora credibili.

    Questa volta però le cose sono davvero diverse: non a caso il gioco è stato fermo un giro, evitando danni irreparabili a un brand che appunto, come abbiamo già detto, scricchiola da troppo tempo. E con un anno in più a disposizione, PES ora sembra davvero in procinto di ripartire, verso una crescita che chissà, potrebbe davvero riportarlo su quel trono da troppo tempo occupato dall'unico grande sfidante (dobbiamo davvero dirvi quale?).

    Winning Eleven

    I giocatori scendono finalmente in campo, scaldano i muscoli e occupano le loro posizioni. L'arbitro fischia, iniziano le danze. Le nostre mani si avviluppano sul pad alla ricerca di sensazioni mai realmente sopite. PES è PES, come potrebbe essere altrimenti? Ma le novità sono tantissime e fatichiamo con gli occhi e i polpastrelli ad afferrarle tutte. Ecco la prima cosa che ci preme dirvi: PES 2015 ha finalmente smesso di provare a essere un'alternativa, sembra piuttosto intenzionato a sfidare a testa bassa proprio quel FIFA che per diventare migliore gli ha rubato tutto, aggiungendo alla ricetta la montagna di soldi a disposizione di EA. Niente colpi segreti e follie nipponiche che richiedono tempismi cyborg, PES 2015 è tornato ad essere semplicemente quel gioco di calcio di cui ci innamorammo un milione di anni fa... con le dovute differenze, naturalmente. I giocatori hanno riguadagnato una fisicità concreta, che si percepisce così bene durante i contrasti, e ancora meglio quando si è chiamati a combattere per un possesso di palla tutt'altro che scontato. Perché anche i più grandi appassionati devono darci ragione: negli ultimi brutti capitoli, con un minimo di esperienza era possibile intuire addirittura dove sarebbe schizzata la palla dopo ogni uno contro uno.

    Ma qui il Fox Engine fa la differenza (insieme al motore Havoc di cui ancora fa largo uso, ma che si appresta lentamente ad abbandonare): e che differenza! Basta soffermarsi su un qualsiasi replay, per essere rapiti dai fantastici movimenti della sfera sul campo, che gira, rotola, reagisce toccando il terreno, decelerando con gustoso e inedito realismo. La partita finisce, diventano due, ora tre e abbiamo ancora voglia di giocare. Ci piace come i giocatori coprono le fasce e si allungano alla ricerca di un nostro cross in aria, e ci piace anche come si comportano in difesa, anche se i portieri si accasciano troppo presto, lasciando entrare palle su cui le loro controparti reali non avrebbero avuto problemi.

    Commissari tecnici

    PES 2015 potrà contare anche su una rinnovata modalità gestionale, a cui potremo partecipare anche in veste di semplici allenatori, quindi senza mai scendere in campo in prima persona. Con un livello di profondità del tutto rivisto e che ci darà modo di affidarci a inedite figure tecniche come manager e procuratori, quest'ultimi indispensabili per chiudere i contratti con i giocatori migliori. Ma sul resto, su tutto quello che non avviene in campo, preferiamo non sbilanciarci, almeno fino a quando non avremo l'opportunità di provare le restanti modalità in prima persona.

    Pro Evolution Soccer 2015 Senza ombra di dubbio, la storica serie Konami ha finalmente imboccato la strada per un nuovo sorprendente scatto evolutivo. Forse per PES 2015 è troppo presto per puntare davvero in alto, probabilmente ci vorrà ancora qualche anno per riprendersi del tutto, per definire al meglio quello che si è finalmente ricominciato a costruire in casa Konami. Ma grazie al nuovo motore grafico di Kojima, grazie anche a un team di sviluppo che si è ingrandito fino ad occupare un nuovo ufficio in quel d'Inghilterra, il futuro appare più roseo che mai.

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