Portal Knights per PlayStation 4 Provato

Abbiamo provato in anteprima la versione PlayStation 4 del nuovo crafting ruolistico di 505 e Keen Games, presso gli uffici milanesi di Digital Bros.

Portal Knights per PlayStation 4 Provato
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Chi di voi è particolarmente immerso nel viavai di articoli qui su Everyeye.it potrebbe in qualche misura ricordarsi di Portal Knights. Il peculiare sandbox RPG sviluppato da Keen Games e pubblicato da 505 Games, divisione editoriale del gruppo Digital Bros, è infatti disponibile su Steam da poco meno di un anno in formula Early Access ed è stato da noi adocchiato proprio agli esordi, quando era ancora un pargoletto pronto a farsi prendere per mano dai genitori nel successivo, importante percorso di crescita. Genitori naturali quali sono i membri del team, e in più una marea di parenti acquisiti, dato che la fanbase non ha tardato a consolidarsi nel corso dei dodici mesi appena trascorsi, adoperandosi attivamente per dispensare i consigli necessari a rendere il prodotto il più consono possibile alle proprie esigenze. Cosa è successo, dunque, in questo lungo lasso di tempo? In attesa di lasciarsi definitivamente alle spalle l'Accesso Anticipato, il gioco si è arricchito di tante nuove feature, di piccole ma sensibili migliorie tecniche, della compatibilità con i controller, di una modalità multigiocatore. Invitati al preview event di Milano, poi, non è mancata qualche sorpresa. La più grande ha riguardato la conferma di ben due versioni console già in piena lavorazione, nella fattispecie per PlayStation 4 e Xbox One, entrambe previste in contemporanea alla release PC per il prossimo 28 aprile. Ancor più a sorpresa, oltre ad avere intravisto dalla distanza l'originale per computer, abbiamo potuto mettere le mani proprio sull'attuale build PS4. Una versione abbondantemente giocabile, sebbene ancora da sgrezzare, di cui vi anticipiamo volentieri qualcosa nelle prossime righe.

    Fantasie a blocchetti

    Partendo dai fondamentali, Portal Knights mette a disposizione del giocatore un editor - magari non ancora ricolmo, ma molto intuitivo - per modellare il proprio avatar secondo parametri tipici quali sesso, nome, fisionomia e voce. Soprattutto, gli istanti pre-partita richiedono di assegnare al personaggio una fra tre classi certamente note ai cultori dei giochi di ruolo, nello specifico Guerriero, Arciere e Mago. È questo un primo indizio di come la produzione, rispetto a Minecraft e compagnia craftante, guardi a una parziale svolta action in maniera decisamente più convinta. Prima di gettarsi nel gameplay duro e puro, però, il software chiede di impostare le dimensioni delle quarantaquattro isole che, generate proceduralmente, andranno a formare la mappa di gioco da qui alla fine dell'avventura. Conseguenza di uno stato di sviluppo su console ancora trattenuto, abbiamo optato per una catena di ambienti di medie dimensioni, quindi abbiamo scaraventato il nostro PG, uno strambo omino caucasico con baffoni blu e ciuffo ribelle, nel primo dei livelli visibili sulla world map, naturalmente l'unico sbloccato dapprincipio. Siamo entrati poi nel vivo dell'azione, immersi nell'erba alta di una superficie verdeggiante con un tutorial scritto ai lati dello schermo che ci indirizzava verso i primi compiti semplici da portare a termine. Molti dei quali non si discostavano dalle abitudini di un genere che, non a caso, l'utenza è ormai solita identificare con il termine "crafting" tout court: in sostanza, nel gioco è d'uopo raccogliere risorse distruggendo elementi del setting e raccogliendone i relativi blocchi da terra, edificare il proprio casolare da zero o allargare e abbellire le architetture abbandonate dei rifugi già in loco, irrobustire il tavolo da lavoro per il futuro montaggio o potenziamento di oggetti non maneggiabili direttamente dall'inventario. Nonostante i dev ci abbiano parlato di un futuro fatto di più di cento ricette legate alla creazione degli item, un numero invero niente male, la ricetta crafting/building di Portal Knights ci è parsa attestarsi sugli standard di genere, seppur innegabilmente valida e ricca di potenzialità ricreative per il pubblico di riferimento. Quel che invece rinfresca l'esperienza molto più che in altri contesti sandbox riguarda più specificatamente la vena ruolistica che pulsa nelle profondità della produzione fin dai primi istanti dell'in-game.

    Accennavamo alle classi, che a loro volta sottendono alberi dei talenti individuali - legati al personaggio, ma anche alle armi - gestibili in base alle priorità dell'utente, il quale potrà quindi dispensare gi EXP accumulati in combattimento come meglio riterrà opportuno all'atto di ogni level up. A proposito di combattimenti, le isole pullulano di mostriciattoli più o meno mansueti di cui sembra essere buona abitudine sbarazzarsi, vuoi per guadagnare punti, vuoi per racimolare particolari sostanze dopo averli messi a tappeto. A differenza del capostipite di Mojang e consimili, dove le dinamiche di lotta con le creature selvatiche risultavano decisamente sciatte, qui il combat system, derivato in modo manifesto dagli Zelda post-Ocarina of Time, dimostra invece un certo carattere. Ecco allora che al Nostro viene dato il beneficio del targeting sull'oppositore, della schivata in rotolata, e in più di un moveset personale e migliorabile in base a ciascuna classe d'appartenenza. Oltre al fatto che anche le armi, ci è stato detto, godranno di svariate possibilità di upgrade, indispensabili a lungo andare anche per evitarne l'usura. Per altro, pad alla mano, abbiamo saggiato il sistema di lotta direttamente in una delle tante boss fight che costelleranno la progressione, un faccia a faccia con un lombrico gigante coadiuvato da tanti piccoli vermiciattoli difensori. Uno scontro un po' prevedibile e ripetitivo, a dirla tutta; parliamo, tuttavia, di quello che sarà verosimilmente uno dei primissimi antagonisti, poiché gli sviluppatori (da noi intervistati) ce ne hanno poi mostrato un secondo in hands-off, un dragone alato che, per quanto approcciabile, ci è parso caratterizzato da pattern ben più diversificati, il che lascia ben sperare per la generale qualità delle sfide successive.

    I boss, come anche le side-quest che si palesano saltuariamente sulla mappa - i cosiddetti Eventi -, sono insomma l'altro lato della medaglia di Portal Knights, complementare alla spinta esplorativa che per natura contraddistingue questo genere di produzioni. Nonostante il focus rimanga sulla ricerca di speciali cubi colorati fosforescenti che, se raggruppati, sbloccano i portali di teletrasporto da un'isola alla seguente - da cui il nome del gioco -, l'effettiva varietà di attività da svolgere sarà una variabile fondamentale per il coinvolgimento del videogiocatore a lungo termine. Dalla nostra prova emerge comunque una netta propensione al libero avanzamento, scelta consapevole che i developer hanno ribadito senza titubanze di sorta. Sarà poi cruciale definire in che modi il software consentirà di esperire l'avventura in compagnia, come in effetti su PC già succede tramite co-op per un massimo di quattro utenti connessi in rete. Pur senza aver provato nessuna di queste modalità direttamente, siamo a conoscenza che i programmatori sono anche all'opera sul multiplayer cooperativo in split screen per usufruire in due persone del prodotto in locale, che sia sul monitor del computer o sul TV del salotto. Un modo, ci viene detto, per auspicare una condivisione dell'esperienza tra genitori e figli, oltre che tra amici. Soluzione per certi versi comprensibile, visto il target primario di questa tipologia di videogiochi, benché, viceversa, qualche dubbio sorga dal fatto che non si potrà spartire il viaggio online all'infuori della propria lista di contatti. "Non vogliamo fare di Portal Knights un MMO", dicono con fermezza gli addetti ai lavori: ne prendiamo atto, sperando che il voler troppo circoscrivere le chance di compartecipazione non si riveli un'arma a doppio taglio. Chiudiamo le nostre impressioni preliminari accennando a come, sull'hardware di Sony, il gioco appaia fin da ora come piuttosto solido dal punto di vista tecnico. Eccezion fatta per qualche - giustificato - singhiozzo di framerate, il nostro test si è svolto in sostanziale scorrevolezza per tutta la sua durata, permettendoci di godere di una maglia grafica in stile cartoon dettagliata e dai colori splendenti, a colpo d'occhio davvero squisita.

    Portal Knights Al netto di qualche ragionevole dubbio su alcuni aspetti periferici al cuore della formula di gioco, il crafting game a tinte ruolistiche di 505 e Keen Games ha saputo offrirci diversi minuti di preziosa spensieratezza già da questa sua forma ancora incompleta. Portal Knights sembra riproporre con una certa perizia tutti i tratti salienti che hanno permesso al genere in questione di stregare le nuove leve del gaming, ma non rinuncia, nel contempo, a donare agli amanti dell’action-adventure quel po’ di meccaniche vagamente più articolate in grado di rendere l’insieme più stratificato e coinvolgente. Una mossa sicuramente astuta al fine di trovare un proprio spazio riconoscibile in quello che è un mare di pochi ma inscalfibili colossi - Minecraft e Terraria in primis, ma occhio anche a LEGO Worlds - e di tanti, troppi cloni di qualità opinabile. Gran parte della fortuna del prodotto si giocherà sul campo dell’effettiva varietà dei contenuti: in questo senso, pad in mano, ci sentiamo di essere sufficientemente speranzosi sul risultato finale. Molto farà anche la gestione del multiplayer, sulla quale invece preferiamo rimandare ogni considerazione a prove più approfondite. Certo è che i presupposti per far bene ci sono tutti, per cui chi è solito apprezzare queste produzioni non ha davvero motivo per non mantenere le antenne dritte in direzione delle nostre pagine, in attesa di ulteriori sviluppi.

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