Pro Evolution Soccer 2019 alla prova: buona la prima

Abbiamo provato PES 2019 in una versione vicina a quella in arrivo con la demo, per un primo sguardo positivo al rivale di FIFA.

Pro Evolution Soccer 2019
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • L'estate è un momento speciale per ogni appassionato di calcio. Da un lato, nel mondo reale, è tempo di rinnovamento, con il calciomercato a far sognare i tifosi di tutte le età. Dall'altro, in quello virtuale, ritorna come ogni anno la sfida tra FIFA e PES, divenuta ormai un classico del periodo estivo. Alle volte, mondo reale e virtuale sembrano più simili di quanto si possa pensare, e la conferma arriva da quanto avvenuto nel corso delle ultime settimane, con due notizie che hanno dato una scossa importante ai rispettivi ambienti: nella realtà, lo sbarco di Cristiano Ronaldo alla Juventus ha riportato la Serie A sotto i riflettori mondiali; in campo videoludico invece, la perdita della Champions League ha tolto un altro tassello al rooster di licenze nel borsino Konami.
    Il gap con il rivale, sotto questo aspetto, è divenuto assai significativo: come fare allora a bloccare l'avanzata di FIFA? Puntando tutto sul gameplay, sull'attenzione ai dettagli e su un comparto tecnico all'avanguardia, con il Fox Engine tirato a lucido per portare sugli schermi tutta la magia del gioco più bello del mondo.

    PES guarda al futuro

    Prima di prendere in mano il pad e di fiondarci sull'erba del Camp Nou, Lennart Bobzien, European Brand Manager del gioco, ha fornito una panoramica delle novità che vedremo in PES 2019, a cominciare dalle diverse versioni in arrivo. Oltre a quella tradizionale, in Italia sarà possibile acquistare un'edizione speciale dedicata all'Inter e una a David Beckham. Il campione inglese fa parte delle leggende del calcio presenti nel titolo ed è stato riprodotto con la massima accuratezza, grazie alla scansione 3D, che va a riprendere anche le movenze tipiche dell'ex capitano del Manchester United. Ma l'asso inglese non è l'unica stella del passato: da Pavel Nedved a Romario, passando per Vieira e Maldini, sono diversi i nomi di peso nella squadra di leggende pensata da Konami.
    Il livello di dettaglio raggiunto da simili superstar, sia nelle animazioni sia per quanto riguarda la riproduzione del viso, è elevatissimo, con una cura per i dettagli che si nota anche per i campioni attuali, che godono degli stessi benefici. Non solo giocatori di primo piano però, perché Konami ci ha mostrato anche un piccolo scampolo del lavoro svolto sulle squadre minori: sebbene non tutte avranno le stesse attenzioni, è lecito attendersi un miglioramento nella raffigurazione dei calciatori meno celebri, contribuendo in modo marcato al realismo e alla resa grafica del titolo.
    A tal proposito, il Fox Engine è stato indubbiamente perfezionato e include un nuovo sistema di illuminazione, un passo in avanti notevole rispetto al passato, che riesce a generare immagini assai realistiche.

    Del resto, l'abbandono della vecchia generazione di console (PES 2019 uscirà solo per PS4, Xbox One e PC) ha permesso un campo di manovra maggiore dal punto di vista estetico. Per ora non sono state diffuse informazioni su eventuali ottimizzazioni per PS4 Pro e Xbox One X, ma avendo visto i benefici della risoluzione 4K applicata al Fox Engine nell'edizione 2018 di PES per PC, speriamo che Konami permetta anche agli utenti console di godere della pulizia grafica garantita dall'UHD.

    Evoluzione, non rivoluzione

    La demo che abbiamo provato offre solo un piccolo assaggio di quello che vedremo nella versione definitiva, e include esclusivamente la modalità esibizione. A disposizione anche una manciata di squadre, tutte con licenza completa, e due stadi, il Camp Nou di Barcellona e la Veltis Arena, casa dello Schalke 04. Il test è stato utile per provare diversi livelli di difficoltà, così come i miglioramenti alla IA, un po' traballante nelle prime build, e le novità alla fisica e alle animazioni dei giocatori. A livello di difficoltà medio, l'avversario ha offerto una resistenza piuttosto blanda, finendo sempre sconfitto con una scarto abbastanza consistente, nonostante le buone abilità dei portieri, che spesso e volentieri riescono a respingere anche tiri a distanza ravvicinata. Decisamente migliore l'esperienza con il livello di sfida massimo. A cambiare in modo marcato è l'aggressività dei rivali, che tendono a pressare intensamente i difensori in fase di costruzione del gioco. Questo costringe ad affrettare spesso il passaggio, portando ad errori che possono costare cari. Interessante notare come il pressing si affievolisca con il passare dei minuti, come se fosse in qualche modo legato alla resistenza fisica degli avversari. A tal proposito, durante la presentazione è stato messo in evidenza che i giocatori mostreranno la stanchezza attraverso nuovi set di animazioni, che non abbiamo però notato nel corso della prova, del resto durante le partite ci si concentra sulla palla più che sul contorno.
    Anche al livello di difficoltà massimo, siamo comunque riusciti ad avere la meglio sugli avversari guidati dalla IA, nonostante la sfida decisamente più ardua. Qualche sbavatura l'abbiamo comunque notata, segno di uno sviluppo ancora da migliorare. In un paio di occasioni abbiamo assistito ad esilaranti scontri fortuiti tra giocatori avversari; o ancora, alla IA che guida il portatore di palla avversario verso il fallo laterale, senza alcun motivo. Non si tratta della norma, ma di casi isolati, che speriamo vengano eliminati dagli sviluppatori da qui all'uscita del titolo.

    Per quanto riguarda le nuove animazioni e il rinnovato sistema First Touch Control, non possiamo che accogliere positivamente la loro introduzione. Le prime si notano soprattutto durante i dribbling: l'utilizzo del grilletto inferiore destro permette una gestione del pallone molto precisa con i giocatori più tecnici, e una volta sbilanciato l'avversario, lasciarselo alle spalle con uno scatto fulmineo è un vero piacere.
    Il "peso" degli atleti sul campo si sente, merito di una resa della fisica ben realizzata, che permette un approccio al dribbling completamente diverso da quello visto in FIFA, basato più sulla velocità del singolo calciatore. L'effettiva influenza del rinnovato First Touch Control invece andrà approfondita in fase di recensione, perché le differenze rispetto a PES 2018, nelle poche partite che abbiamo fatto e in questa build non ancora definitiva, non ci sono parse così nette.

    Pro Evolution Soccer 2019 PES 2019 ha mostrato buoni spunti in queste sue prime apparizioni. Dal punto di vista tecnico e della fisica, l’evoluzione rispetto alla scorsa edizione è palpabile, non rivoluzionaria ma comunque avvertibile. Il lavoro operato sui volti e sul sistema di illuminazione riesce ad offrire una grafica a tratti fotorealistica durante le cutscene e i replay, seppur meno appariscente nelle fasi di gioco, che siamo certi beneficerebbero non poco della risoluzione 4K, soprattutto a livello di pulizia dell’immagine. Da limare ancora qualche imperfezione della IA, nettamente migliorata in confronto alle prime build ma ancora da affinare, mentre tutte da scoprire saranno le novità previste per Master League e myClub. Ad ogni modo, PES 2019 sembra avere tutte le carte in regola per segnare un ulteriore passo evolutivo del brand, al netto dell’annoso problema delle licenze di campionati e club, il cui peso, a livello di vendite, andrà verificato sul campo.

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