Project CARS 2 Provato

Slightly Mad Studio presenta Project CARS 2, sequel di uno dei più acclamati racing game degli ultimi anni: lo abbiamo provato.

Project CARS 2
Anteprima: PC
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Qualche anno fa se la sono vista brutta, i ragazzi di Slightly Mad Studio. Dopo aver provato "contaminare" con un po' del loro DNA simulativo persino la saga di Need for Speed (con due capitoli lodevoli nei risultati, ma probabilmente lontani dagli obiettivi del publisher), il team inglese sembrava aver imboccato una strada senza uscita. Con il settore delle simulazioni in forte contrizione, il mediocre Test Drive: Ferrari Legends avrebbe potuto rappresentare il commiato non proprio degno di una software house in cui erano confluiti i talenti a cui si dovevano capolavori del calibro di GTR 2 e GT Legends.
    E invece no: il team ha rialzato la testa, messo in piedi un progetto solido e chiesto l'aiuto della sua community. Il primo Project Cars è stato presentato sulla piattaforma World of Mass Development, abbracciando un'idea di Crowdfunding molto diversa rispetto a quella del classico Kickstarter. Il coinvolgimento del pubblico è stato infatti integrale: i giocatori che avevano investito cifre più alte entravano a far parte del team di sviluppo, fornendo feedback su base regolare e addirittura ricevendo una parte dei ricavi a pubblicazione avvenuta. La combinazione di questo approccio con il know-how del team ha dato la luce ad un prodotto di spicco: Project Cars è stato un successo di pubblico e critica, approdando anche su console, dove resta a tutt'oggi uno dei racing simulator più apprezzabili.
    Capirete quindi perché il team di sviluppo non abbia voluto cambiare strategia con Project Cars 2, attualmente in sviluppo e pronto a debuttare su PC, PS4 e Xbox One nell'ultima parte del 2017. Oltre al sostegno dei propri "backer", stavolta, c'è però anche il coinvolgimento più massiccio di un publisher, lo stesso che ha seguito la pubblicazione e la distribuzione del primo capitolo su console: Bandai-Namco. Volati in Lapponia per dare un'occhiata alla Line-Up dell'azienda, abbiamo quindi avuto modo di provare con mano il titolo, per renderci conto dello stato dei lavori e dei solidi miglioramenti alla struttura di gioco.
    Scambiando quattro chiacchiere sia con gli sviluppatori che con i consulenti (dallo "Stig" Ben Collins al pilota Nicolas Hamilton), siamo entrati in contatto con una produzione che punta a sorpassare tutti i suoi concorrenti. Nel frattempo, non ci siamo fatti mancare l'emozione di sfrecciare dal vivo su un lago ghiacciato, derapando alla guida di una Mercedes sportiva, al fine di soppesare la differenza fra le sensazioni di guida reali e quelle minuziosamente digitalizzare da Slightly Mad.

    The Pinnacle of Authenticity

    "Project Cars 2 non è un semplice upgrade del precedente episodio", ci racconta il Game Director Stephen Viljoen. "I miglioramenti e le innovazioni sono così tanti che il sapore dell'esperienza è integralmente diverso rispetto a quello che i fan ricorderanno".

    Certo, il modello di guida è sempre riconoscibile: il punto di partenza è rappresentato dall'esperienza accumulata con i già citati capitoli di Shift, ma il gioco propone una simulazione molto più rigorosa del comportamento dei mezzi. Senza ovviamente dimenticare la necessità di adattarsi a un gran numero di differenti categorie di veicoli, diversi livelli di difficoltà e cambiamenti in tempo reale delle condizioni della pista.
    Project Cars 2, insomma, è un gioco che punta sul realismo, anche se non può vantare la precisione di un Assetto Corsa o del mai troppo lodato iRacing. Siamo nel territorio di Gran Turismo e Forza, ma qui c'è una maggiore attenzione al modello fisico. È proprio grazie a questa autenticità che l'esperienza strizza comunque l'occhio agli appassionati più puri, allontanando senza scrupoli chi cerca un prodotto più semplice, più immediato. Più arcade.
    Questo secondo capitolo può vantare per altro una più accurata simulazione dei pneumatici e - stando alle dichiarazioni del team - notevoli passi in avanti per quel che riguarda l'Intelligenza Artificiale, evidente tallone d'Achille del primo episodio. A dire il vero quando siamo scesi in pista non abbiano notato i piloti avversari impegnati in chissà quali finezze, e ancora poco attenti alle collisioni in curva. Ma per valutare un aspetto delicato come quello dell'IA c'è bisogno di una prova molto più circostanziata.
    Le sensazioni alla guida, invece, sono ottime, sia quando si guida sull'asfalto, sia quando invece scivoliamo sul ghiaccio, in un circuito che replica le Driving Experience targate Mercedes organizzate in inverno sul lago ghiacciato di Sorsele. Si nota senza fatica che il team ha lavorato moltissimo sulla simulazione delle aderenze, studiando i vari materiali, e ritoccando la fisica della vettura per replicare al meglio la perdita di trazione e lo spostamento dei carichi.
    Come abbiamo accennato poco sopra, "autenticità" è davvero una parola chiave per i ragazzi di Slightly Mad. E non solo per quel che riguarda il feeling al volante: il team si vanta anche di avere a disposizione oltre 170 vetture fedelissime alle controparti reali, grazie ai modelli forniti direttamente dai produttori e riportati in-game, e un set di circuiti e piste che è il più vasto mai assemblato per un titolo console. Consapevoli che non sempre sono i freddi numeri a fare la differenza, sarà bene comunque passare ad una delle feature più interessanti di questo sequel: il LiveTrack 3.0.

    The Power of Conditions

    Uno dei punti di forza del primo Project CARS era la perfetta replica del ciclo giorno notte e le condizioni atmosferiche completamente dinamiche. Consapevole di quanto i giocatori abbiano apprezzato questo aspetti, il team ha cercato di elevarli all'ennesima potenza.

    Su ogni tracciato, quindi, si potrà correre a qualsiasi ora del giorno, osservando la caduta della luce, i raggi obliqui che si infrangono sul parabrezza, oppure i coni dei fari che illuminano le curve. Ma non solo: ciascun tracciato sarà presente in quattro varianti stagionali, che si differenzieranno in maniera molto netta per quel che riguarda atmosfere e cromatismi. Immaginate di correre in Giappone, con l'iconica sagoma del monte Fuji all'orizzonte: e di farlo adesso in primavera, fra gli alberi pronti a fiorire, ora in autunno, quando le foglie ingialliscono e gli alberi si colorano di un rosso bruciato. O ancora in inverno, con la neve che imbianca i bordi della pista. Il lavoro di caratterizzazione operato dal team di sviluppo è letteralmente incredibile, e non fatichiamo a credere che questa trovata diventerà in futuro uno standard per tanti altri giochi di guida. Quello che più conta, però, sono le condizioni atmosferiche variabili, che possono cambiare all'improvviso anche durante una gara. Immaginate una fitta nebbia che si alza di colpo, riducendo la visibilità e costringendovi ad usare maggiore prudenza nei rettilinei.

    Oppure ancora la pioggia, scrosciante e intensa: il sistema LiveTrack 3.0 farà in modo che il processo di formazione delle pozzanghere sia integralmente dinamico, calcolato al volo grazie alle proprietà dei materiali che compongono il tracciato e il bordopista. Grado di assorbimento, pendenze e permeabilità determineranno insomma il posizionamento degli accumuli di acqua. Il nuovo sistema calcolerà dinamicamente anche le gommature, e l'eventuale presenza di fango o ghiaia sull'asfalto. Basterà ad esempio un fuoripista imprevisto per trascinare un po' di sporcizia sulla carreggiata, cambiando di conseguenza la tenuta delle vetture su quello specifico tratto di strada.
    Per quanto prometta di essere una feature potenzialmente rivoluzionaria, per il momento tutte le implicazioni pratiche del LiveTrack 3.0 sono da testare approfonditamente. Nella demo che abbiamo provato era comunque possibile osservare la transizione da asciutto a bagnato, non solo credibile ma anche percepibile volante (o pad) alla mano. L'allungamento dei tempi di frenata in caso di pioggia e la difficoltà nel tenere a bada le trazioni anteriori nelle curve più strette ribadiscono una volta di più la malleabilità del driving system. Siamo curiosi quindi di mettere alla frusta tutto il sistema, testandolo anche negli offroad, che all'evento Svedese erano rappresentati soltanto dall'insolito circuito "glaciale" che abbiamo già citato.

    The Heat of Competition

    Slightly Mad si vanta che il suo Project Cars sia attualmente il racing game più in vista nel panorama dell'eSport. Forse i ragazzi di iRacing sarebbero interessati a replicare, ma è indubbio che il titolo del team inglese abbia guadagnato un posto di spicco nel panorama competitivo.

    Project Cars 2 cercherà quindi di migliorare ulteriormente la situazione, lavorando sul fronte dell'infrastruttura. Grazie alla nuova interfaccia sarà possibile costruire in un lampo leghe, tornei e campionati, e di conseguenza tenere traccia dei risultati. Ogni lega potrà essere privata, aperta a tutti, oppure avere uno specifico requisito di accesso: tutti i piloti verranno infatti "schedati", avranno un grado che indicherà la loro categoria ma anche un punteggio che di contro identificherà la loro capacità di rispettare le regole (e gli altri piloti). Per incrementare questo valore sarà necessario osservare il galateo della strada, riducendo le collisioni impreviste ed evitando di tagliare brutalmente le curve. Questi due valori influiranno anche sul processo di matchmaking, che dovrebbe migliorare gli accoppiamenti durante le sfide online e rendere quindi il tutto più stimolante.
    Project CARS 2 avrà anche un sistema di ladder che permetterà ai migliori piloti virtuali di accedere a competizioni ufficiali. Ogni gara, inoltre, potrà essere trasmessa sulle maggiori piattaforme di streaming, con la possibilità di assegnare a due utenti i ruoli del regista e del commentatore.
    Un impegno sicuramente lodevole, che speriamo possa portare i propri frutti, e rendere un po' più dinamiche e divertenti le dirette Twitch dedicate ai racing game.

    Project CARS 2 Project Cars 2 è un titolo ambizioso, che aspira senza mezzi termini a diventare uno dei migliori racign game del panorama contemporaneo. Il titolo dimostra una passione per il mondo dell'automotive che non è certo inferiore a quella di un qualsiasi Gran Turismo, e propone un modello di guida credibile, realistico, malleabile. Il colpo d'occhio, nonostante la demo da noi provata avesse ancora qualche opzione disattivata (i danni erano disabilitati, così come alcune feature del LiveTrack 3.0), sorpassa agilmente quello del predecessore, esibendo la stessa qualità nella resa delle superfici, effetti particellari ancora più convincenti, shader di prima qualità. E ovviamente un'ottima fluidità, indispensabile anche per trasmettere un inebriante senso di velocità. Controllo, precisione, autenticità: sono i fattori che determineranno senza ombra di dubbio il grande successo di un prodotto che vuole distinguersi anche sul fronte dei contenuti. Dentro Project Cars 2 ci saranno 170 vetture, una solida serie di competizioni e categorie, ed il pool di tracciati più vasto del panorama console. Non manca ovviamente il supporto alla Realtà Virtuale, ed una modalità carriera che rappresenterà con tutta probabilità uno dei pilastri della produzione. A tal proposito, siamo davvero curiosi di conoscere le novità di questo game mode, che non abbiamo toccato con mano durante l'evento svedese. Vista l'uscita prevista nell'ultima parte dell'anno, ci sarà sicuramente modo di tornare a mettere le mani sul simulatore targato Slightly Mad, per verificare anche l'efficacia dei miglioramenti promessi sul fronte dell'IA. Restate su queste pagine!

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