Rayman Origins: provato il nuovo platform di Michel Ancel

Rayman ritorna in 2d per i 25 anni di Ubisoft

Rayman Origins: provato il nuovo platform di Michel Ancel
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • 3DS
  • PSVita
  • Pc
  • Come hanno potuto fare a meno della loro mascotte per così tanto tempo? L'ultima volta lo avevamo visto nel capitolo d'esordio di Rayman Raving Rabbids, ma poi la scena fu sottratta dai malefici conigli e di Rayman, l'icona cool di Ubisoft da vent'anni a questa parte, non se ne seppe più nulla.
    Lo scorso anno fu annunciato un inedito platform bidimensionale con protagonista l'essere antromorfo privo di arti dal titolo Rayman Origins. Idealmente il titolo sarebbe già dovuto essere disponibile sulle piattaforme di digital delivery, ma un mesetto fa la case d'oltralpe sentenziò la necessità di avere un prodotto capace di celebrare il venticinquesimo anniversario della compagnia.
    Rayman Origins ritarda a Settembre, ma sarà distribuito su disco. Playstation 3, Xbox 360, Wii. Ha aperto la conferenza pre-E3 di Ubisoft con una demo giocata dal paparuccio della mascotte, Michael Ancel.

    Incastrati a folle velocità

    La serie di quattro livelli mostrata alla platea mondiale possiede un ritmo assolutamente indiavolato. La prima fase ambientato nel ventre di una caverna impone una corsa a perdifiato prima che questa crolli miseramente. I salti di Rayman e del suo amico Globox (più due eventuali Teensies nel caso di una coop a quattro giocatori) sono coordinati tramite la croce del Dualshock, ma non sono salti precisi come si penserebbe: tenendo premuto si può beneficiare di un secondo extra in aria, mentre il medesimo tasto permette di scalare le pareti delle piattaforme, in una maniera a dire il vero piuttosto imprecisa mancando un qualsiasi feedback che riconosca le calzature del personaggio incollate alla roccia. Rayman Origins non è un canonico platform, crede notevolmente nella vena cool del personaggio nato quindici anni fa, quello che, per la cronaca, faceva volteggiare le proprie orecchie come fossero pale di un elicottero. Succede così che la sezione successiva veda i tetramini di Tetris piovere dal soffitto e diventare molto pericolosi. Ma è pur sempre un gioco e c'è pure il tipico motivetto...
    L'azione diventa senza sosta e passa dalle profondità subacquee allo spazio sterminato all'interno di uno sparatutto a scrolling orizzontale. La varietà che Rayman Origins porta con sé è incredibile, tant'è che i quattro livelli presenti sullo showfloor spartiscono ben poco con quanto giocato durante la conferenza. Qui è tempo di concentrarsi sulla cooperazione tra quattro giocatori: la saggiamo durante una sorta di boss fight. Cioè, una fuga da una sorta di mostro preistorico color carminio.
    Ci insegue e non sembra mollarci, difatti la prima volta i quattro trascorrono più tempo a far fuori insignificanti scagnozzi quando non impegnati a scazzottarsi tra di loro. Riproviamo: questa volta si fa più strada e si comincia a trovare familiare il veloce ritmo di gioco,
    ivi la doverosa propensione a staccarsi il prima possibile da piattaforme che collassano appena ci si appoggia sopra o liane penzoloni che ci scaraventano in giro. Comunque sia anche il secondo va a vuoto ed i quattro cominciano a perdere la pazienza. Si prova a dare la colpa al level design poco spazioso, che va stretto alla ciccia dei personaggi comandati.

    Pura bidimensionalità

    Rayman ha il compito di salvare il giorno dalle malefiche mire della notte, alias Darktoons. Se l'originalità narrativa non è una particolarità dell'esperienza di Rayman Origins, ci pensa la varietà di situazioni proposte a titillare il palato videoludico. Caverne, giungle, mari, montagne: è davvero incredibile con quale perizia i grafici di Ubisoft Montpellier hanno colorato un modno totalmente nuovo. Totalmente in due dimensioni: nessun effetto tridimensionale, nessuno sfizio poligonale, soltanto una spessa colorazione di tonalità confortanti. Grigio e verde non appaiono tristi, si animano in rapporto alla carica gioiosa che i protagonisti recano con sé. Le sciocche melodie si attivano d'improvviso e certi urlettini strillati non possono non suscitare un sorrisetto.
    Dal punto di vista tecnico, Rayman Origins con il suo full 2d prende le distanze dagli ultimi ritrovati piattaformici che vedono gli elementi 3d inserirsi all'interno di una struttura a scorrimento. Nossignore, sembra fare Ancel: il suo ultimo Rayman ha dalla sua uno stile grafico molto simile a quello delle origini, ma al tempo stesso ricolorato con tonalità più grezze, ma senza incappare nella saturazione dei colori.

    Rayman Origins Rayman Origins sarà la portata principale durante i festeggiamenti per i 25 anni di Ubisoft. La compagnia franco-canadese sembra fare ammenda di un certo abbandono negli ultimi anni (causa impertinenti Rabbids che gli hanno rubato la scena), rispolverando le piattaforme bidimensionali delle origini. Condito con accattivanti varianti al classico gameplay a base di salti (vedi i blocchi del Tetris che piovono dall'alto), la nuova creatura di Michel Ancel vuole proporre folli corse lungo folli livelli. Un principio coerente che si alterna ad una rara precisione dei comandi, nonché ad un level design colmo di elementi e prossimo alla confusione appena il numero di giocatori sale da due a quattro.

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