Redfall: vampiri, open world e coop! Una formula vincente per il Game Pass?

Abbiamo giocato a Redfall per circa un'ora e mezza: il nuovo gioco di Arkane Studios sembra viaggiare tra luci e ombre.

Redfall
Anteprima: Xbox Series X
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Disponibile per
  • Pc
  • Xbox Series X
  • Siamo finalmente entrati in contatto con Redfall, il nuovo videogioco di Arkane Studios. Ci siamo tuffati nel suo mondo a tinte fosche per 90 minuti, negli studi italiani di Microsoft, curiosi di saggiare le potenzialità di quella che promette di essere una delle opere più ambiziose dai creatori di Dishonored e Prey. Un'ora e mezza non è di certo sufficiente per produrci in un giudizio definitivo ma se non altro ci ha permesso di testare la formula ludica confezionata dal team per il suo open world a tema vampiri, che farà il suo debutto a maggio su Xbox e PC.

    Benvenuti a Redfall

    Nella cornice di un tipico sobborgo americano alla Twin Peaks, la cittadina di Redfall ci ha accolto in un'atmosfera decadente e sanguinolenta. Un luogo ormai perduto, intriso di mitologia vampiresca e oscuri segreti sepolti sotto la marcescenza di una terribile epidemia che ha visto il paesino popolarsi di fameliche creature della notte e spietati mercenari. Il sostrato narrativo della nuova opera di Arkane Studios, nel pieno stile creativo che da sempre caratterizza la compagnia, promette di essere stratificato e centrale ai fini dell'esperienza ludica.

    Gli sviluppatori, presenti durante il nostro recente hands-on, ci hanno infatti tenuto a specificare che Redfall è anzitutto un titolo story-driven in prima persona, giocabile interamente in singleplayer, che si presta a trasformarsi in un adrenalinico shooter cooperativo fino a quattro cacciatori. La dimensione multiplayer in sostanza è stata inserita per garantire un certo tasso di libertà e giustificare la cooperativa, ma non ricopre il ruolo predominante nell'economia dell'opera. La nostra prova, infatti, era dedicata esclusivamente ad alcune missioni principali e secondarie vissute in singolo, a testimonianza di quanto l'assetto narrativo fosse in ogni caso un focus importante nelle intenzioni del team di sviluppo. Una filosofia che però andrà valutata sul lungo termine quando metteremo le mani sul titolo finale, poiché l'impressione preliminare è che l'esperienza possa rivelarsi comunque molto più appagante se affrontata in gruppo. Le abilità dei personaggi selezionabili, per intenderci, innescano combinazioni interessanti soprattutto grazie al gioco di squadra. Che la storia sia molto importante in Redfall comunque lo si evince anche dalla caratterizzazione dei protagonisti, dal loro background e dalla forte impronta narrativa percepibile in gran parte delle missioni.

    Partendo dagli eroi, abbiamo notato per esempio che ciascun di essi presenta uno stile di combattimento abbastanza unico e sopra le righe, in linea con le rispettive origini descritteci dal team. Abbiamo quindi Layla, un medico specializzato nella formazione di scudi protettivi e in possesso di interessanti super abilità, come la pittoresca evocazione di un "ex fidanzato" vampiresco che risponde esclusivamente ai suoi comandi; c'è poi Devinder, un eclettico influencer che può innescare situazioni stravaganti grazie ai suoi folli gadget, che gli permettono ad esempio di teletrasportarsi da un punto a un altro o di evocare dei potenti fari ultravioletti che pietrificano i vampiri, rendendoli vulnerabili ad attacchi successivi.

    Jakob è invece il classico cecchino, a dir poco letale dalla distanza grazie ad alcune skill che gli permettono di avvantaggiarsi a lungo raggio, tra cui una temporanea invisibilità, un corvo che può marcare l'ambiente circostante e una super abilità che acuisce all'estremo le sue doti da tiratore; infine c'è Remi LaRosa, un'esperta di robotica in grado di evocare alcuni companion artificiali per aumentare la potenza di fuoco della squadra. È possibile selezionare il proprio eroe preferito prima di cominciare la partita, così da poterli utilizzare tutti durante la run in corso e scegliere lo stile più congeniale a seconda della tipologia di missione da affrontare.

    L'hands-on a cui abbiamo partecipato ci ha catapultato in una fase abbastanza avanzata del racconto, dandoci l'obiettivo di indagare all'interno di un laboratorio abbandonato e scoprire le losche macchinazioni di un dottore che sembra collegato alla diffusione del morbo che ha trasformato i cittadini in vampiri.

    Come già detto in apertura, abbiamo potuto apprezzare parti di una lore piuttosto efficace, grazie a una narrativa emergente legata ai tanti documenti sparsi per il mondo di gioco, indubbiamente centrali per approfondire i reali antefatti della storia. Un filo conduttore che sembra abbracciare anche gran parte degli incarichi secondari, distribuiti tra missioni più articolate e qualche canonica fetch quest, consistente nel raccogliere determinati oggetti o liberare covi occupati dai nemici per donare avamposti alla resistenza di cui facciamo parte. L'intera vicenda infatti si svolge in due differenti mappe aperte, di cui la prima ha fatto da sfondo alla nostra prova. Il team ci ha poi svelato che lo scenario in cui abbiamo giocato era la più piccola di due macro-aree. Detto questo, pur non essendo particolarmente estesa, quella in cui ci siamo mossi si è rivelata densa di contenuti e attività. Solo in una fase successiva della Campagna, a quanto pare, sarà possibile accedere a una zona più grande di cui tuttavia ignoriamo l'ampiezza. Ad ogni modo la mappa che abbiamo esplorato presenta un hub centrale, la Stazione dei Pompieri, in cui possiamo interagire con svariati comprimari, effettuare i briefing di una missione e rifornire l'equipaggiamento per sopravvivere nel mondo esterno.

    Sopravvivere a Redfall

    Una volta in strada, lo scenario circostante mette a nudo la propria anima open world, poiché tra noi e l'obiettivo primario ci sono una serie di attività riempitive. Per dirne una, ci è stato chiesto di liberare alcuni rifugi da sfruttare come basi secondarie per il viaggio rapido, e al cui interno si possono talvolta prendere in carico ulteriori missioni secondarie. L'area circostante è anche disseminata di Nidi popolati da creature assetate di sangue: potrete scegliere di ignorare tali zone e di dirigervi altrove, ma così facendo lascerete che il focolaio di vampiri cresca a dismisura rendendo le vostre esplorazioni molto più pericolose.

    Ricordando, a tal proposito, le opportunità offerte dal gameplay di Dishonored, il mondo di Redfall propone vari approcci per introdursi in una specifica zona, ora sfruttando le abilità esclusive dei quattro eroi, ora perlustrando a fondo il terreno di caccia, così da scovare diversi punti di accesso. Qui, però, emerge un primo e importante limite rispetto alle precedenti produzioni targate Arkane: un level design in apparenza piatto e poco stimolante, affascinante da un punto di vista artistico ma al momento privo della verve creativa di Dunwall e dintorni o delle connessioni architettoniche di Talos I.

    La scarsa varietà di questa dimensione urbana implica anche un po' di monotonia nelle possibilità offerte dal gameplay: giocando in singleplayer, ad esempio, non siamo stati particolarmente stimolati nel ricercare un approccio specifico alle missioni, individuando anzi un certo squilibrio nell'utilizzo di talenti chiaramente più vantaggiosi di altri.

    Pur essendo incredibilmente letale per quanto concerne i danni inflitti, ad esempio, il cecchino Jakob non risulta troppo efficace se non supportato adeguatamente dal fuoco amico, inoltre non tutti i protagonisti posseggono abilità che permettono di sfruttare la verticalità di certe situazioni. La sensazione, insomma, è che gli spettacolari poteri dei personaggi principali possano dare il meglio di sé solo se combinati in cooperativa, una feature che per questo motivo non vediamo l'ora di mettere alla prova.

    Pad alla mano, comunque, ci è sembrato che Redfall metta in campo un gunplay dinamico e appagante, caratterizzato da un buon grado di personalizzazione dell'armamentario. Come già detto, infatti, ogni Eroe è specializzato in uno specifico stile offensivo, coi rispettivi alberi delle abilità che permettono di potenziare le build ampliando l'effetto o la portata dei talenti. La dotazione dei nostri sgangherati sopravvissuti può essere arricchita con una vasta selezione di oggetti e armi differenti, tra cui pistole, fucili di ogni tipo e spara-dardi.

    In questo frangente emerge anche un pizzico di anima ruolistica, poiché ciascuna bocca da fuoco possiede delle statistiche ben definite che ne riflettono la natura, e il personaggio di turno può portare con sé fino ad un totale di tre armi primarie. Nonostante ciò, abbiamo notato che l'avventura non spinge troppo sulle solite dinamiche da "loot compulsivo", limitandosi a fornirci nuovi strumenti presso gli appositi negozi o talvolta facendoceli raccogliere dai cadaveri dei nemici.

    Così facendo, pur prediligendo l'approccio caratteristico di ogni lottatore, è possibile creare una build vagamente personalizzata per adattarsi ad ogni situazione di scontro. A tal proposito Redfall offre tre diverse difficoltà: Luce del giorno, Crepuscolo e Mezzanotte, con un tasso di sfida crescente per chi desidera un'esperienza quanto più impegnativa possibile. Anche nei combattimenti abbiamo riscontrato luci e ombre: se le battaglie con le varie tipologie di vampiri risultano soddisfacenti e talvolta persino punitive (merito di un "bestiario" quanto mai variegato), ben meno convincenti si sono rivelate le sparatorie con avversari umani, controllati da un'intelligenza artificiale fin troppo prevedibile. C'è da sottolineare che abbiamo provato una versione assolutamente non definitiva di Redfall, ma lo scarto tra le due situazioni appena descritte ci è parso comunque notevole. Una considerazione, quest'ultima, che investe anche il comparto tecnico, afflitto da qualche sporadico glitch e soprattutto da un frame rate non sempre solido. Elementi che ci auguriamo vengano sistemati in vista della release di maggio e che completano un'intelaiatura grafica apparentemente non eccelsa e priva di particolari guizzi estetici, ma non distante dagli attuali standard generazionali.

    Redfall Dopo un'ora e mezza passata a sgominare vampiri possiamo dire che Redfall tiene fede alla filosofia creativa di Arkane Studios, tra lo sfondo narrativo solido, i personaggi carismatici e una buona dose di divertimento. La formula open world e l'anima cooperativa della produzione, però, rischiano di appiattire alcuni dei punti di forza che da sempre fanno parte del DNA della compagnia, pensiamo a un level design rivelatosi non particolarmente stimolante e una gestione dell'IA non sempre efficace. Consapevoli, tuttavia, di aver provato una build preliminare, e in attesa di testare la modalità muliplayer, non ci resta che attendere il debutto dell'esclusiva Microsoft per esprimere un giudizio definitivo.

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