RIME: Provato il nuovo gioco di Tequila Works

Abbiamo provato RIME all'evento ID@Xbox di Milano: il misterioso adventure game di Tequila Works ha cominciato finalmente a svelarsi.

RIME: Provato il nuovo gioco di Tequila Works
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Dei molti titoli in uscita quest'anno, RiME è probabilmente quello che meglio si presta alla definizione di "gioco del mistero". L'imminente adventure game a firma di Tequila Works, di recente co-sviluppatore anche per The Sexy Brutale, è difatti il classico prodotto che tende ad essere protetto da chi l'ha realizzato praticamente fino alla fine del suo percorso di crescita. Nel caso specifico, non solo per questioni legate alla riservatezza dei propri contenuti. Chi legge ricorderà senz'altro l'intrigante trailer che, nel 2013, ha rivelato alla platea mondiale di videogiocatori l'esistenza del progetto, e poi il vuoto assoluto d'informazioni durato per ben tre anni, e infine, a sorpresa, la risurrezione dello scorso gennaio, quando un nuovo video ha saputo riaccendere la curiosità di molti.
    Un iter di comunicazione quantomeno bizzarro, sfociato proprio recentemente negli eventi a tema ID@Xbox che Microsoft ha organizzato per il suo pubblico e per la stampa specializzata, dove RiME è stato accolto a mo' di vera e propria guest star. Ospitati in quel di Milano, abbiamo per la prima volta messo mano all'incipit dell'opera, malgrado un mix di condizioni tutt'altro che favorevoli al lavoro di analisi, dall'assenza di sonoro a una collocazione del TV per il test altrettanto sciagurata.
    Ciononostante, abbiamo avuto il piacere di essere accompagnati dalle parole di José Herraéz, International PR Manager dello studio madrileno, il quale ha infarcito il nostro hands-on di qualche curiosità relativa a cosa faremmo bene ad aspettarci quando potremo finalmente far girare il prodotto completo all'interno dei nostri hardware.

    Poi la strada la trovi da te...

    Quando il protagonista di RiME si sveglia sulle sabbie dorate di un'isola sconosciuta d'afflato mediterraneo, sballottato dalle onde di un mare in tempesta, si ritrova frastornato e con stretta al collo una misteriosa mantella rossa, che la cut scene introduttiva ci ha mostrato esser stata sospinta dal vento con un portamento quasi incantato. Provando a muovere lo stick analogico, egli dapprima fatica quasi a muoversi, poi pian piano, tremolante, riprende confidenza con l'uso delle gambe e infine torna a correre normalmente, con quel fare un po' scoordinato di chi, molto giovane, non ha ancora il possesso assoluto delle proprie capacità motorie. Mentre muoviamo i primi passi nei panni del fanciullo senza nome, Herraéz ci tiene a sottolineare come le animazioni del personaggio sono state realizzate in maniera per lo più tradizionale, lavorando sui disegni keyframe dopo keyframe, studiando come rendere realisticamente le espressioni e le movenze del ragazzo senza il benché minimo ausilio delle tecniche di motion capture. Apprezzato il buon lavoro fatto su questo frangente, ci siamo subito resi conto di non avere idea di dove dirigerci, sprovvisti di qualsivoglia mappa od obiettivo puntualmente indicato a schermo. Viene quindi spontaneo spostarsi su un grosso masso conficcato a bordo acqua e ruotare la telecamere in cerca di indizi sul da farsi, scrutando infine una torre che si staglia in lontananza, dietro a una grossa scogliera. Una nuotata sotto le arcate rocciose, un breve sentiero in salita, e insomma eccoci di fronte al primo luogo d'interesse di questa terra misteriosa, una piazzola dove composizioni di bianco celeste s'inseriscono con garbo nella natura incontaminata e al cui centro, attorniate da sottili rivoli d'acqua, spiccano cinque statue di volpi, una delle quali, scopriremo di lì a poco, diventerà il nostro "spirito guida". Potremmo proseguire nel descrivere le nostre gesta, benché appaiano evidenti fin da qui alcuni dei cardini attorno cui RiME intende costruire la propria offerta. Anzitutto emerge con decisione il suo piglio spiccatamente esperienziale. Da questo punto di vista, il gioco non fornisce mai tutorial di sorta, lasciando l'apprendimento di tutte le meccaniche d'interazione con l'ambiente alla pratica diretta del videogiocatore, da quelle semplici - aggrapparsi alle sporgenze, immergersi nell'acqua - a quelle più propriamente connesse alla risoluzione degli enigmi successivi.

    Non è un caso che il game over non sia mai previsto, e che all'atto di un qualsiasi tentativo fallito, quale può essere la caduta da una sporgenza, il personaggio respawni esattamente nei pressi dell'ostacolo, così da ridurre al minimo ogni possibile sentimento di frustrazione. Anche il racconto, in perfetta tendenza con altri adventure recenti, non verrà quasi mai spiegato con minuzia di particolari, ma anzi vivrà primariamente di una narrazione a frammenti, per lo più di tipo ambientale. L'idea, secondo Herraéz, è che il cammino del protagonista possa fungere parallelamente da viaggio di scoperta personale anche per chi si troverà al di là dello schermo; un concept à la Journey, insomma, a cui il titolo pare ispirarsi anche per la totale assenza di dialoghi, e in più per la presenza di un misterioso figuro incappucciato, che ricorda molto il pellegrino senza volto del capolavoro di thatgamecompany.

    Detto questo, RiME punta con decisione anche a trasmettere un'identità visiva che, attingendo dalle fonti più svariate, possa farsi forza di un'impronta artigianale netta e coerente. Ecco quindi come nelle varie strutture si intravedano tocchi di architettura ellenistica, nei profili di certi portali paia echeggiare quel po' di cultura egizia, e nella generale verticalità del level design s'insinui flebile il ricordo dell'immortale ICO. La grafica simil-cartoon è poi un evidente retaggio di The Wind Waker - affine altresì in termini di scorci -, mentre l'uso dei colori, ci viene detto, vive delle influenze luministe del pittore spagnolo Joaquín Sorolla, dell'arte di Dalí e delle fascinazioni metafisiche di De Chirico. Ne risulta un colpo d'occhio grazioso nel proprio minimalismo sostanziale, sebbene, effettivamente, anche ai limiti del derivativo. Di certo l'atmosfera giova dei giochi cromatici avvolgenti di un incessante ciclo giorno/notte - un'alternanza di circa dieci minuti in-game -, che tuttavia non sembra riservare cambiamenti concreti in materia di gameplay duro e puro. Chiudiamo proprio sul gameplay di RiME, che, al di là della suddetta spinta esplorativa, farà leva sulla quantità e qualità dei rompicapi con cui il nostro naufrago dalla pelle bruna dovrà via via mettersi a confronto. Nel corso della prova abbiamo avuto a che fare con una manciata di puzzle ambientali: dei fasci di luce da scovare tra gli ammassi di roccia, dei cinghiali da spostare dal sentiero con l'astuzia, degli enigmi da risolvere ragionando di prospettiva. Tutti compiti ovviamente blandi, essendo parte delle primissime fasi dell'avventura. La diversità delle sfide, comunque, sarà senz'altro un fattore determinante affinché la progressione non risulti troppo lineare e, dunque, poco capace di accattivarsi l'interesse dell'utente nel lungo periodo.

    RIME Con una proposta puzzle-adventure dai ritmi compassati e a prima vista molto classica, RiME corre il rischio di non avere vita facile in un contesto mai come di recente affollato di esponenti illustri che hanno alzato di molto l’asticella di genere. La sensazione che il titolo di Tequila Works possa soffocare sotto il peso di una personalità ludica e artistica meno incisiva di quanto sarebbe lecito aspettarsi dopo una gestazione così lunga è invero tangibile. C’è comunque tanto che, di questa produzione dai tratti eterei, merita sicuramente ulteriore approfondimento: dai fatti narrativi che ne rappresenteranno lo sfondo, sui quali ancora tutto tace, fino all’effettiva ricchezza della componente enigmistica, senza cui l'esperienza difficilmente potrà distinguersi. RiME giungerà ufficialmente sugli scaffali il prossimo 26 maggio, ma non dimenticate di passare su Everyeye qualche giorno prima per consultare il nostro, personalissimo diario di viaggio.

    Che voto dai a: RIME

    Media Voto Utenti
    Voti: 62
    8
    nd