Saints Row: l'abbiamo provato, che divertimento!

Abbiamo giocato le prime tre ore del nuovo capitolo di Saints Row, che ci è parso un reboot molto incentrato sulla componente narrativa.

Saints Row
Anteprima: Multi
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • In attesa di mettere le mani sul prodotto finale abbiamo trascorso qualche ora in anteprima con Saints Row (recuperate la nostra intervista agli sviluppatori di Saints Row), il nuovo capitolo reboot della celebre saga open world di Volition. Armati fino ai denti, con le peggiori intenzioni criminali e con quella buona dose di follia che da sempre caratterizza il franchise, abbiamo dunque vissuto le primissime ore del gioco nei panni di questi "nuovi" Saints, e siamo pronti a raccontarvi com'è andata la nostra prova di un titolo che, dal prossimo 23 agosto, promette di regalare a tutti gli appassionati un'avventura densa di adrenalinico divertimento.

    Benvenuti a Santo Ileso

    Come già accennato in apertura, il nostro hands-on ci ha portato a scoprire le prime 3 ore circa della Campagna. Non abbiamo dunque potuto saggiare le questline più spettacolari né le fasi più avanzate di gameplay - come in occasione del nostro approfondimento su quell'open world tutto matto di Saints Row a seguito di un recente hands-off.

    Pertanto, quelle che vi raccontiamo oggi sono a tutti gli effetti le nostre prime impressioni sul titolo, poiché l'incipit dell'avventura ci ha permesso di muovere soltanto i primi passi nel nuovo mondo di Saints Row. Ciò non significa, comunque, che il nostro approccio pad alla mano con il gioco non sia stato spettacolare o divertente. In questo nuovo capitolo, che come suggerisce il titolo vuole essere un vero e proprio rilancio per la saga, ci porterà a vivere una storia di ascesa nel sostrato criminale di Santo Ileso: dopo una breve cutscene, che introduce il protagonista in un punto della storia più avanzato (in cui probabilmente si trova al culmine del suo impero malavitoso), siamo stati chiamati a modellare le fattezze, la personalità e la voce del nostro avatar. Come già anticipato sulle nostre pagine e sui nostri canali, l'editor di creazione di Saints Row si rivelerà piuttosto ricco ed esuberante. Oltre agli assett più canonici, come il sesso, la forma del viso, il tono della corporatura, la muscolatura o e il look tra capelli, barba, tatuaggi e cicatrici, potrete sbizzarrirvi con diverse opzioni del tutto sopra le righe. Senza tradire, dunque, lo spirito irriverente della serie, potrete modulare il volume del vostro petto, la grandezza dei genitali e l'ampiezza dei capezzoli. Allo stesso modo potrete decidere se portare la biancheria o - qualora scegliate di mostrarvi al mondo con le grazie al vento - selezionare bizzarri elementi di censura in prossimità delle parti basse, ad esempio uno smile o... l'emoji di una melanzana.

    Dopo un prologo abbastanza sconvolgente il racconto ci porta indietro di qualche tempo, e ci catapulta nella doppia vita del nostro avatar: quella di soldato per conto dell'Agenzia di Difesa Marshall, il cui obiettivo è assicurare alla giustizia i criminali più efferati e micidiali di Santo Ileso, e quella di canaglia.

    Per sbarcare il lunario e fare fortuna tra le roventi sabbie della città, il nostro personaggio è in combutta con altri tre compagni di malefatte, con i quali si lancia in rapine e raggiri per accumulare ingenti somme di denaro. L'obiettivo è ovviamente quello di scalare i vertici malavitosi del posto e farsi un nome nell'ambiente, e visto ciò che accade nel prologo possiamo dedurre che ci riuscirà. Nelle due ore successive abbiamo alternato questo tipo di incarichi, dall'anima decisamente più urbana e scanzonata, con le missioni per conto della Marshall, che invece si sono rivelate più articolate e spettacolari, ma comunque non meno estrose.

    Stando a quanto già scritto in passato, il team di Volition ha garantito poco più di 30 missioni (tra principali, perlopiù, e secondarie) che comporranno la Campagna di Saints Row, per un approccio che a quanto pare tende a prediligere la qualità alla quantità. Per il momento, in attesa di poter valutare l'intero comparto narrativo e la varietà di tutti i contenuti proposti dal gioco, ci sentiamo di confermare in via preliminare questa dichiarazione: i pochi capitoli dedicati alla Storia che abbiamo giocato ci hanno intrattenuto a dovere, e in alcuni casi sono stati accompagnati da una buona messinscena.

    Rispetto alle marachelle del nostro avatar e dei suoi compagni, però, sono le attività per conto della Marshall ad averci messo di fronte alle sequenze più coinvolgenti: tra sortite nei covi nemici e rocambolesche sparatorie, fino ad inseguimenti automobilistici nel deserto degni di Mad Max, la nostra sensazione è che la componente narrativa avrà un peso davvero importante ai fini dell'esperienza complessiva, complice anche un open world che nelle sue fasi più classiche non si discosta di una virgola dai crismi delle passate generazioni.

    Vita da canaglia

    Il mondo di Saints Row rimane comunque molto affascinante. La Santo Ileso messa in piedi dal team di sviluppo è uno scenario di sabbia, ruggine e sangue, un moderno Far West dalle tinte squisitamente retrofuturiste che ci ha regalato paesaggi piuttosto gradevoli a vedersi, pur ricordandoci (a tratti anche troppo) la Los Santos di Grand Theft Auto V.

    Complice anche una sceneggiatura che pare voler mantenere un tono più realistico rispetto alle ultime iterazioni, questo Saints Row si ispira più che mai proprio al più recente capitolo di GTA e in generale a tutto il franchise Rockstar, ora nelle svolte di trama, ora nell'infrastruttura del suo mondo aperto, e talvolta nella gestione della progressione e degli elementi opzionali. Parliamo quindi di un sandbox piuttosto scontato nello svolgimento del free roaming, durante il quale è possibile inframmezzare la main quest con i cosiddetti Lavoretti. Si tratta di una manciata di missioni secondarie, disseminate in tutta Santo Ileso, che consistono nel rimettere in pratica quanto fatto durante la Campagna per conto di altri committenti. Sparsi per l'assolata cittadina e per i suoi ampi canyon, inoltre, ci sono svariati punti di interesse in cui accumulare collezionabili o informazioni sul paesaggio circostante, elementi che comunque si attestano come meri riempitivi durante le fasi esplorative. Altra meccanica recuperata dai congeneri di Saints Row è l'utilizzo del telefono per aprire un menù contestuale, dal quale è possibile accedere a svariate feature di gioco. Attraverso lo smartphone si possono selezionare gli incarichi della Campagna o fissare i Lavoretti da portare a termine, come pure monitorare le Sfide e soprattutto gestire un accenno di componente ruolistica legata alle capacità del nostro personaggio.

    Visto il poco tempo a disposizione in questo hands-on non abbiamo avuto modo di scoprire per bene tutte le abilità sbloccabili, né abbiamo potuto saggiarne l'utilizzo in battaglia. Basti sapere, però, che aggiungerli alla ruota delle skill arricchisce non poco il combat system: durante la nostra run, ad esempio, abbiamo ottenuto un attacco che permette di afferrare l'avversario, infilargli una granata nei pantaloni e lanciarlo in avanti, così da innescare violente esplosioni che possono colpire anche altri nemici.

    Questo tipo di irriverenza si riflette su tutto il gameplay di Saints Row: durante i combattimenti, ad esempio, è possibile cimentarsi in scontri corpo a corpo qualora abbiate esaurito le munizioni. Scontrarsi fisicamente con le orde nemiche, inoltre, garantisce due vantaggi sostanziali: eliminare l'opponente di turno con una sola mossa e ricaricare la propria salute. Proprio per questo le fase melee non costituiscono il fulcro dell'impasto ludico: perché si possa ingaggiare questa sequenza corpo a corpo è necessario che i nemici stiano per colpirvi, illuminandosi di viola. Così facendo, dopo aver premuto il pulsante apposito, si attivano uccisioni particolarmente fantasiose, fatte di coreografie esuberanti e animazioni gradevoli.

    Nella sua anima action, Saints Row ci è parso uno sparatutto in terza persona piuttosto classico. Il gunplay non sembra particolarmente rifinito, ma è funzionale e garantisce una buona varietà di bocche da fuoco. C'è comunque da specificare che il feeling con le armi a nostra disposizione non è stato memorabile, così come le dinamiche legate alla mira e agli headshot (fin troppo facili, per i nostri gusti). Nel complesso, però, sparatorie e combattimenti hanno saputo divertirci a sufficienza incarnando appieno l'anima profondamente goliardica e "tamarra" del franchise.

    Un'atmosfera che si respira pienamente anche (e forse soprattutto) nelle fasi al volante: in tal senso, l'impressione è che Volition abbia lavorato per rifinire al meglio i segmenti dedicati alla guida, e dobbiamo ammettere che il feeling con i veicoli sembra più soddisfacente che mai. Pur avendo migliorato la tenuta delle ruote su strada, comunque, aspettatevi dalle traversate in auto e moto un approccio tutti'altro che simulativo. L'anima arcade e confusionaria della produzione emerge tutta durante gli inseguimenti con la polizia o i criminali: il comando adibito alle derapate permette di abbracciare le curve con tutta l'irruenza possibile, e innescando l'apposito pulsante mentre ci si avvicina in corsa a un mezzo nemico produce dei violentissimi colpi di fiancata. Insomma, che sia a piedi o a bordo di un veicolo, i toni sfrenati e totalmente sopra le righe di Saints Row sapranno garantirvi ore di divertimento e adrenalina sfrenati, trasformando spesso l'avventura in un coacervo di esplosioni, macchine volanti e uccisioni creative.

    In ultima analisi menzioniamo l'intelligenza artificiale, che com'è lecito aspettarsi rimane profondamente ancorata ai crismi di un open world di vecchia generazione. Pur consapevoli di non trovarci di fronte alla versione definitiva del gioco, il comportamento dell'IA legata ai nemici ci ha lasciati a tratti interdetti.

    Nelle fasi più concitate della Campagna, infatti, gli schemi di movimento degli avversari si sono rivelati abbastanza prevedibili e lineari; nei segmenti di combattimento all'interno dell'open world, invece, in un paio di occasioni gli NPC hanno deviato fin troppo dal terreno di scontro, posizionandosi in aree per noi inaccessibili ai fini del completamento della missione. Magagne che speriamo non tendano a ripetersi troppo spesso nel prodotto finale, dal quale - in tal senso - ci auguriamo una maggiore rifinitura.

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