Sea of Thieves: provata la closed beta della nuova esclusiva Microsoft

Abbiamo testato con mano la closed beta di Sea of Thieves, nuova esclusiva multiplayer di Microsoft: pronti per un'avventura piratesca?

Sea of Thieves: provata la closed beta della nuova esclusiva Microsoft
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Disponibile per
  • Pc
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS5
  • "Scoprii quanto ero uomo di mare, nel cuore, nella mente e, per così dire, nel corpo: un uomo esclusivamente di mare e di navi; il mare, l'unico mondo che contasse, e le navi, un banco di prova di virilità, di carattere, di coraggio, di fedeltà e d'amore."
    Joseph Conrad, "La Linea D'Ombra", 1917.

    Sono un tipo impressionabile, e voglio che le cose mi impressionino. In più, mi piace il mare. Per la precisione mi spaventa e allo stesso tempo mi affascina, come accade per tutte le cose grandi di questo mondo. Così, quando per la prima volta ho visto il maestoso movimento delle onde di Sea of Thieves, in cuor mio avevo già deciso che -in qualche modo- ne avrei parlato. Me lo sono trovato davanti più volte negli ultimi due anni, alle fiere: tuttavia, piuttosto che giocarlo in prima persona, ho sempre preferito guardare gli altri farlo, e come un voyeur rimanevo sullo showfloor, ad osservare comitive e comitive di giocatori che si susseguivano una dopo l'altra. Potevo rimanere lì immobile per ore, tanto era autentico il loro divertimento. Ma arriva un momento in cui ogni marinaio deve prendere il mare e intraprendere il suo personale viaggio.
    Dunque, con la recente uscita della closed beta, nella tranquillità isolata del mio studiolo ottocentesco, ho deciso anch'io di salpare alla volta dei caraibi. Ho dovuto prima affrontare le bizze del Microsoft Store, che è ben più capriccioso del Pacifico in tempesta, ma alla fine l'ho avuta vinta, e tutto d'un tratto mi sono ritrovato in un mondo incredibile: la ciurma, il vento, le stelle e soprattutto la bellezza stupefacente dell'oceano. L'impatto è stato fortissimo, e nelle prime sessioni sono rimasto letteralmente folgorato dal lavoro svolto da Rare e Microsoft Studios, e questo perché, oltre al mistero del mare e alla mia impressionabilità, in fondo sentivo anche la mancanza di un setting originale come questo. Per carità, il Cyberpunk non stanca mai, il fantasy tutto sommato pure, ma il genere piratesco, con un'art direction così fresca ed ispirata era veramente qualcosa di cui sentivo il bisogno. E metteteci anche tutte le dinamiche MMO (o light-MMO se preferite) che, per quanto abusate in questi ultimi anni, hanno sempre un appeal ed un potenziale enorme se ben sfruttate.
    Ho avuto infiniti vascelli, numerosi capitani e tanti compagni: americani, francesi, olandesi sciovinisti, spagnoli filo-monarchici e perfino una masnada di Inglesi che si credeva la Compagnia delle Indie Orientali, e con tutti loro ho vissuto avventure incredibili, autentiche (come quella volta indimenticabile assieme a quel filibustiere del buon Serino). Ora che la beta è finita, tutto ciò mi manca. Eppure sono tornato a riva anche con un discreto numero di dubbi, ergo: l'idea di base e l'infrastruttura sono più che buone, il comparto tecnico/artistico è encomiabile, su PC di fascia media gira da dio anche con le impostazioni al massimo, ma quello che mi preoccupa sono i contenuti, che al momento sembrano purtroppo latitare. Mi spiego meglio: per tenere in piedi un'impalcatura imponente come questa, per non farla sfiorire in un paio di settimane dal lancio, serve una casistica di eventi sconfinata, innumerabile, perché la community di giocatori, specialmente oggigiorno, non si accontenta di qualche fetch-quest e di un po' di PvP. Va detto che il codice sembrava decisamente vecchiotto, e che di certo si trattava di una beta mutilata, eppure, comunicativamente parlando, non è che Microsoft sia stata particolarmente "rassicurante" su questo fronte...

    Il Grog come stile di vita

    Prima di saltare alle conclusioni, però, è bene passare in rassegna tutta la "componentistica" di questa beta, perché in fondo non si giudica una nave dal solo timone. A parte il colpo d'occhio, inequivocabilmente imparentato con il celebre Monkey Island 3, è chiaro a tutti si tratti di un MMO open world col vestito da pirata: Sea of Thieves è un'esperienza principalmente votata al multiplayer cooperativo, eppure, volendo, è fruibile anche in single player. Per la precisione, in questa fase, nella lobby di partenza erano disponibili tre modalità, che permettevano di giocare in quattro, in due e in solitaria: ognuna di queste prevedeva la fornitura di una nave dalle dimensioni appropriate (rispettivamente dal vascello a tre alberi alla bagnarola monovela). Non so per certo cosa si prova a solcare i mari in stile "one man band", dato che per ovvi motivi i server di questa tipologia erano abbastanza vuoti, ma posso assicurarvi che assieme ad altri tre amici ci si diverte eccome. Il titolo mischia con apparente semplicità, ed in maniera piuttosto fluida, sia il PvE cooperativo che il PvP. Ciò significa che un certo numero di ciurme coesisterà nella stessa istanza, e che i gruppi potranno affrontarsi in qualsiasi momento. Di base la faccenda è interessante, ed anche divertente, perché è possibile interferire con le quest dei nostri concorrenti, sabotandole in ogni modo, dalla semplice battaglia navale all'assalto su terra, fino al trafugamento in stile stealth dei loro tesori (magari appena recuperati).
    Questo ci porta alle attività principali che, come già anticipato, al momento sono abbastanza limitate. In pratica, l'intera struttura ludica si basa sulla ricerca dei tesori sepolti (treasure chest), che si traduce in vere e proprie missioni/viaggio, acquistabili presso gli avamposti (ovvero gli unici insediamenti disponibili al momento, che comprendono gli shop e una taverna). Si attivano da un apposito banco presente nella cabina di ogni imbarcazione, e poi si fa rotta insieme all'equipaggio verso l'isola del tesoro. In alcuni casi si ottiene una mappa dove ovviamente "la X è il punto dove scavare", in altri, per capire dove si trova la cassa bisogna risolvere degli indovinelli, peraltro divertenti, scritti in un linguaggio piratesco un po' strampalato e talvolta sibillino. Bella trovata.

    Le missioni più complesse hanno più step e prevedono anche un mix di questi due elementi sopracitati, ed ovviamente ci sono dei mostri (per ora solo semplici scheletri) disseminati in ogni isola e pronti ad attaccarvi: in ogni caso si tratta sempre di andare da un punto A ad un punto B, trovare e recuperare la cassa, per poi rivenderla all'avamposto. Non manca un sistema di reputazione, equipaggiamenti da comprare e varie tipologie di casse che una volta dissotterrate vi daranno del buon filo da torcere con i loro malus, però ecco: per il momento non c'è molto altro. Nessuna personalizzazione per la crew o la nave, nessuna città da visitare, niente campagna, niente ladder o eventi pubblici. Ho sentito parlare di un Kraken, ma anche di quello ancora nessuna traccia...
    Vi sembra troppo poco? Lo è. Ma il punto è che gran parte del divertimento di Sea Of Thieves non sta soltanto nella meta, ma anche nel viaggio. La nave e la sua gestione durante le traversate, ad esempio, sono una componente fondamentale e divertentissima. Immaginatevi un vascello a tre piani, armato di due file di cannoni e tre vele. Ora immaginatevi che per guidarlo come si deve servono tutti e quattro i componenti dell'equipaggio: uno al timone, uno addetto alla carta di navigazione, uno alle vele ed uno di vedetta. Bisogna essere affiatati, svelti e attenti, altrimenti si rischia di lasciarsi sfuggire quella nave all'orizzonte, o di non accorgersi di quell'altra falla nello scafo che ti fa colare a picco. Il lato migliore di tutto ciò è che si impara in un attimo: anche se in un primo momento può sembrare il contrario, in realtà il team di sviluppo è riuscito a rendere i comandi super-immediati, e in meno di un paio d'ore si riesce a manovrare con dignità anche la più scorbutica delle imbarcazioni (ho detto "con dignità": la destrezza acrobatica è un'altra faccenda). Le battaglie in mare aperto risultano sempre spassose, a volte comiche, certo, ma pur sempre complesse e dotate del giusto quantitativo di tattica, eppure non escludono l'immancabile colpo di genio dell'artista, capace di rendere ogni scontro epico e irripetibile.

    Sfruttare il vento, calcolare la traiettoria delle palle di cannone, effettuare manovre evasive, sono tutte componenti bilanciate e perfettamente riuscite, e nel caso cominciaste ad imbarcare acqua, niente paura: si passa alla difensiva, e nel furore della battaglia anche svuotare la stiva a colpi di secchio risulta divertente. Quanto appena descritto rappresenta sicuramente il fiore all'occhiello della produzione Rare, che è riuscita a creare e a rendere accessibile la sua personale idea di gameplay, cogliendo in pieno lo spirito piratesco, e soprattutto fondendo le ovvie necessità di stilizzazione ad una fisicità dei gesti davvero unica. Ecco, in termini di multiplayer coop, quanto detto rappresenta un'esperienza da provare assolutamente, e se saprete abbandonarvi in modo sincero allo stile dell'avventura di Rare, allora quel bicchiere di Grog a fine giornata avrà un sapore diverso. Perché sappiate che c'è sempre un bicchiere di grog che vi aspetta, ed anche una sbronza altrettanto appropriata.

    Sea of Thieves Con la recente closed beta di Sea of Thieves, Rare e Microsoft Studios ci hanno confermato la bontà della loro eccentrica formula MMO: semplice, divertente, eppure capace di mettere in campo una coop eccezionale e ben strutturata. L’idea di base è parecchio intrigante, così come il setting piratesco e la sua realizzazione tecnico/artistica, magnifica da vedere ed anche incredibilmente ispirata. Ovviamente si tratta di un codice tutt’altro che completo, ed oltre ai vari minor bug ci sono numerosi altri aspetti mi hanno lasciato alquanto perplesso, come ad esempio l’inesistente varietà dei nemici, la loro aggressività ridotta e persino i loro hitbox, che a dirla tutta spesso sembrano fin troppo generosi ed approssimativi. A questi e a tanti altri piccoli difetti preferisco per ora concedere il beneficio del dubbio, ma c’è qualcos’altro che tuttavia mi preoccupa non poco: l’attuale carenza di contenuti e un’eventuale ripetitività, se confermate, potrebbero facilmente decretare la sconfitta di un titolo che fa della quantità il suo punto di forza. L’uscita è fissata per il prossimo 20 marzo: speriamo che Microsoft non lasci nulla al caso, che tutti i suddetti problemi spariscano al lancio e che i giocatori vengano letteralmente sommersi da una marea di attività sempre nuove ogni giorno, perché, se così non fosse, Sea of Thieves rischia di affondare fin troppo presto. E questa sarebbe davvero una grandissima (e forse imperdonabile) occasione sprecata.

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