Sine Requie Snake Eyes: una nuova avventura con elementi GDR, la nostra prova

Dall'apprezzato GDR cartaceo Sine Requie nasce un'avventura tutta italiana, attualmente alla ricerca di fondi su Kickstarter fino a fine novembre.

Sine Requie Snake Eyes: una nuova avventura con elementi GDR, la nostra prova
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  • Anno 1944: i morti si risvegliano improvvisamente dal sonno eterno. Anno 1954: il genere umano è ormai dilaniato dal male e l'Italia, ora Sanctum Imperium, vive sotto il giogo di una rigida teocrazia governata dalla Chiesa Romana. Mentre l'invasione non-morta e gli intrighi politici imperversano, il frate Rossano Mazzoni inizia il suo viaggio alla ricerca di un misterioso culto eretico, gli Occhi del Serpente. Sono queste, in estrema sintesi, le premesse di Sine Requie: Snake Eyes, trasposizione videoludica di Sine Requie, gioco di ruolo cartaceo ben noto agli appassionati di queste divertenti attività condivise. Il videogioco, realizzato dal team italiano We Were UV, da ora in poi WWUV, ha appena iniziato la sua ascesa in quel di Kickstarter, speranzoso di raggiungere quota 20.000 euro per il finanziamento dei lavori così da debuttare su PC e dispositivi mobile entro la fine del 2018. Dal canto nostro, dopo aver messo le mani su una breve demo giocabile, possiamo iniziare a raccontarvi qualcosa in più su quello che è un progetto senza dubbio promettente.

    Professione inquisitore

    La build che gli sviluppatori hanno deciso di consegnarci riguarda un estratto della seconda metà dell'avventura di Mazzoni, intento a guidare la sua compagine inquisitoriale verso Ravenna. In base a quanto visto fino ad ora, potremmo suddividere l'in-game di Snake Eyes idealmente in tre parti. La prima raffigura il pellegrinaggio del party all'interno di una classica mappa di gioco inquadrata a volo d'uccello, come se ci si trovasse di fronte a un vero e proprio board game. Lo scenario può essere navigato tramite "click and drag" del mouse e ospita una serie di caselle d'interazione, nient'altro che le mete verso cui i personaggi sono in grado di muoversi. Selezionando una tappa è d'uopo indicare la velocità di camminata dei viaggiatori, che ne definisce la maggiore o minor perdita di vigore, ed è inoltre possibile, in certe occasioni, dividere il gruppo verso locazioni differenti. Il titolo prevede infatti una progressione a bivi che si palesano man mano per mezzo delle scelte operate dal videogiocatore. Scelte di transito e di "direzione", come si diceva, ma anche di dialogo fra i membri della squadra.

    Sine Requie: Snake Eyes è un gioco di ruolo nel senso più puro della definizione: giunti a destinazione, Rossano e i suoi compagni - splendidamente illustrati in uno stile pittorico a metà tra futurismo, divisionismo e art decò - si alternano infatti in un costante botta e risposta di testi scritti. Anche in questo caso l'utente, spesso e volentieri, viene chiamato a esprimere una preferenza su una specifica linea di dialogo fra quelle dei character attivi nel dato momento, così da definire ulteriormente l'andamento della storia.
    Tuttavia, l'aspetto più singolare dell'opera WWUV è di sicuro legato al sistema di combattimento, che entra in gioco ogniqualvolta il nostro manipolo di coraggiosi dovesse imbattersi in un gruppetto di morti viventi o di altri seccatori assortiti. Da questo punto di vista siamo nel pieno della tradizione degli scontri a turni, per cui chi gioca può far compiere a ciascun PG un'azione tra tipologie differenti: attacco ravvicinato o dalla distanza, difesa, incitamento del party e scambio di posizione con l'alleato più vicino. Ogni mossa è più o meno difficile da eseguire a seconda di quanto indicato sulla testa dell'avversario preso di mira, ove appare ogni volta un simbolo grafico raffigurante delle carte e dei teschi. Nel caso in cui spuntasse un bis di carte, il giocatore ha la possibilità di pescare due tarocchi da un deck virtuale, ciascuno con un effetto positivo o negativo molto specifico, e poi di decidere quale dei due impiegare per terminare il turno. Apparisse invece l'icona di una sola carta, l'utente potrà attingere a un unico tarocco; l'abbinata carta-teschio, invece, lo obbliga a prendere dal mazzo due tarocchi "di svantaggio", per altro subendo l'azione peggiore senza possibilità d'appello. Il sistema risulta già parecchio articolato, capace di generare azioni molto efficaci così come, viceversa, decisamente controproducenti.

    Bisognerà capire quanto la casualità di questo impianto ludico possa eventualmente gravare sul senso di gratificazione di chi gioca, benché, circoscritta al nostro hands-on, la meccanica ci sia parsa adeguata allo spirito dell'esperienza, capace di dare quel tocco di adrenalina in più ad ogni battaglia. Anche perché i personaggi sotto la nostra egida, eccezion fatta per Rossano, possono morire in qualsiasi momento, trasformandosi in zombie che non ci penseranno due volte a banchettare con le carni dei loro ex compari.
    C'è sicuramente molto altro di Sine Requie: Snake Eyes che andrà esaminato quando avremo a disposizione la sua versione finale. In quanto RPG testuale, per esempio, non mancano un sistema di gestione delle risorse per il benessere degli eroi nonché dei menù per monitorare le statistiche dei singoli. Il titolo prevede anche un classico ciclo giorno e notte, ovviamente legato a doppio filo agli eventi che i Nostri dovranno affrontare lungo il percorso. Tutti elementi che sembrano presagire una produzione testual-ruolistica completa, che gli appassionati di prodotti fortemente romanzati non dovrebbero per nulla prendere sottogamba.

    Sine Requie: Snake Eyes È certamente presto per sbilanciarsi su Sine Requie: Snake Eyes, ma è indubbio che la produzione degli italianissimi We Were UV abbia tutte le carte in regola - è il caso di dirlo - per accontentare la nicchia di videogiocatori a cui intende rivolgersi. Da buona avventura testuale a sfondo investigativo, l’effettivo valore del racconto avrà certamente un ruolo cruciale nel definire la bontà del prodotto, sebbene i dialoghi sfogliati in questa demo ci abbiano già rincuorato a sufficienza grazie a una qualità di scrittura davvero pregevole. Si tratterà anche di saggiare il combat system “a tarocchi” sulla distanza, senz’altro originale a un primo sguardo, ma chissà quanto funzionale nel lungo periodo. Al prossimo anno ogni risposta.

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