Skully: un teschio per amico in un originale action platform

Il team indie Finish Line Games presenta Skully, originale action-platform improntato sul moto di un teschio rotolante.

Skully: un teschio per amico in un originale action platform
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Scovare dei platformer capaci di proporre qualche concept originale, al giorno d'oggi, è un'impresa davvero faticosa. Si tratta infatti del tipico genere che, dopo aver vissuto la propria personale golden age, si è in larga parte adagiato su quanto costruito dai suoi pionieri, perdendo quella spinta al rinnovamento indispensabile a tener saldi i favori del grande pubblico. La speranza di scorgere progetti meno assoggettati ai canoni del passato è un po' più viva principalmente nel caso in cui ci si voglia avventurare nel sottobosco indipendente, luogo dove, è risaputo, la creatività trova spesso e volentieri libero sfogo.

    È qui, tra gli anfratti dell'universo indie, che abbiamo avuto il piacere di conoscere Skully, piccola opera sviluppata dal team canadese Finish Line Games in arrivo il prossimo 4 agosto su tutti i sistemi di gioco di corrente generazione. Un prodotto per l'appunto atipico, strano mix che unisce un platforming "inerziale" à la Super Monkey Ball - anche qui bisogna governare il moto ruzzolante di un oggetto di forma rotonda - a una progressione di più ampio respiro, fra l'azione skill-based e l'esplorazione curiosa. Qualcosa che, dopo meno di un'ora di test, non siamo sicuramente in grado di decifrare appieno, nonostante la prima impressione, pad alla mano, sia quella di una produzione quantomeno da tenere d'occhio.

    Faccia d'ossa

    Da qualche parte, fra le sabbie cocenti di un'isola caraibica, sta accadendo qualcosa di davvero prodigioso. Un simpatico dio barbuto, tale Terry, ha deciso di resuscitare un comune mortale affinché possa fare da paciere tra i suoi divini familiari, i cui attriti stanno seriamente mettendo in pericolo il meraviglioso paradiso naturale che sta loro intorno.

    Piccolo dettaglio: dell'ex uomo è rimasto integro soltanto il cranio (da qui il nomignolo che subito gli viene appioppato: Skully, giustappunto), il quale all'inizio di questa vicenda, appena tornato dal regno dei morti, non può fare altro che rotolare a terra e saltellare per conto proprio, effetto della magica argilla che ne riempie le ossute cavità. La premessa fantasticheggiante alla base di Skully è senz'altro peculiare, ai limiti del bislacco, pertanto è assai difficile capire cosa ci si debba aspettare, narrativamente parlando, lungo i diciotto livelli che comporranno lo Story Mode. Al contrario l'oretta di prologo a nostra disposizione ci è parsa abbastanza rappresentativa di ciò che, in sostanza, sarà il core gameplay del titolo. Il giocatore viene per l'appunto posto alla guida di un teschio semovente che è in grado di spostarsi solo se sufficientemente impregnato di quella creta miracolosa di cui scrivevamo poc'anzi. Basta però che il protagonista si soffermi per troppo tempo sopra una qualsiasi superficie liquida, oppure che venga attaccato da un nemico acquoso (il mondo di gioco ne è invaso), perché sopraggiunga all'istante il tanto temuto game over. In compenso, la spiaggia è cosparsa di pozze argillose - che fungono anche da check point - immergendosi nelle quali l'eroe scheletrico può subito tornare in piena salute, così da proseguire nel suo viaggio senza indugi.

    Level design e abilità

    Avanzare lungo gli stage significa innanzitutto dominare il moto di Skully, nient'altro che una macabra palla da sospingere oltre gli ostacoli di una serie di ambientazioni raffiguranti i principali biomi della nostra amata Madre Terra. Per adesso abbiamo avuto modo di attraversare solamente l'introduttivo setting marittimo, ove man mano ci è stato chiesto di rimbalzare sopra superfici pietrose emerse dal mare, di sfrecciare velocemente su rocce curvate a mo' di tornante, di arrampicarci lungo alcune pareti ricoperte d'erba (un altro fondamentale talento del nostro amico "craniforme").

    Qui il level design ci è sembrato ben congegnato, anche se non ancora così audace da stressare chi impugna il controller dal punto di vista del saper gestire la turbinante fisicità del piccolo Skully, senza dubbio uno degli elementi cardine della sfida ludica.

    Le probabilità che il gioco cominci a farsi duro con l'avvento dei successivi scenari sono comunque piuttosto alte. Azzardiamo questa ipotesi anche perché l'esperienza non s'impernierà unicamente sul movimento sferico del personaggio. Infatti, dal secondo capitolo in poi, Skully acquisisce il potere di costruire attorno a sé degli speciali involucri antropomorfi. In altre parole, basta inzupparlo nella suddetta creta incantata affinché si trasformi, a comando, in una grossa creatura bipede.

    Dal video di presentazione abbiamo appreso che, nella versione finale del progetto, il nostro paladino roteante potrà assumere tre diverse fattezze: quelle di un energumeno simil-Clayface di Batman, di una creatura con due rametti piantati in testa nonché di uno sgorbio giallo e grassoccio.

    Va da sé che ogni mutazione permetterà al protagonista di sfruttare un'abilità speciale, congenita in ciascuna delle tre bizzarre "armature". Una di esse sembrerebbe permettere all'avatar di correre come una scheggia, un'altra di spostare delle piattaforme terrose a mezz'aria, usando la telecinesi.

    L'ultima trasformazione -l'unica che abbiamo potuto provare con mano- è invece volta a conferirgli una forza erculea, utile ad abbattere grosse barriere con un pugno frontale o a colpire il suolo per eleminare tutti gli avversari antistanti. Per altro, dal trailer è interessante notare come le capacità dei tre mostruosi alter ego possano essere combinate per dar modo a Skully di procedere nella sua ardua missione: un'altra feature che, per essere valutata a dovere, necessiterebbe di un'esperienza diretta meno condensata, che purtroppo ad oggi non possiamo vantare.

    Skully È raro, di questi tempi, ritrovarsi di fronte a un’esperienza di gioco che non sia troppo simile ad altre già note alla maggioranza dei videogiocatori. A un primo, parzialissimo sguardo, Skully sfoggia invece un’originalità inattesa, effetto di una formula action-platform che promette freschezza, ritmo e una buona varietà di situazioni ludiche. È certo che il tutto richieda ulteriori sessioni d’approfondimento; avremo modo di raccontarvele molto presto, considerando l’imminenza di questa piccola ma sfiziosa release.

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