Sniper Elite 3: abbiamo provato la versione Alpha

Cecchini in Afrika! Provata una missione della versione Alpha

Sniper Elite 3
Anteprima: Multi
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • La vita sorride al cecchino silenzioso se fa amicizia con gli arbusti, non fa troppo casino quando respira ed ha sempre un piano B. Se tiene a mente queste regole d'oro ad ogni appostamento e prima di sparare ogni singolo colpo, dovrebbe farla sempre franca e portare a termine ciascun compito con merito.
    Vale sia se sguscia per i vicoli di una Stalingrado assediata, nel sottotetto di un casolare in Normandia o tra le brulle rocce del Nord Africa. A maggior ragione nell'ambiente desertico, devono aver pensato i ragazzi di Rebellion che tra tutti gli scenari della Seconda Guerra Mondiale hanno scelto proprio la Campagna d'Africa per Sniper Elite 3, terzo episodio della fortunata serie di cecchinaggio in uscita il 27 Giugno su Playstation 4, Xbox One, Playstation 3, Xbox 360 e naturalmente PC in versione solo digitale.
    Dopo aver visto visto una prima demo giocata dal vivo negli uffici di 505 Games ad Oxford, abbiamo avuto l'opportunità di calarci in prima persona nei panni del cecchino nordamericano per saggiare la medesima missione con le nostre stesse mani.

    Halfaya Pass

    Ora che i Battlefield ed i Call of Duty hanno salutato gli scenari bellici della Seconda Guerra Mondiale (ma prima o poi ci torneranno...), sono videogiochi dai budget più contenuti a calarci nelle battaglie che per violenza e numero di morti hanno marchiato a fuoco la contemporanea storia mondiale. Ma spesso anche quest'ultimi si rifugiano nei clichè dell'Italia distrutta, della Francia occupata o della Germania stremata; lo ha fatto anche Rebellion (piuttosto egregiamente peraltro), prima di attraversare il Mediterraneo e scegliere il Nord Africa come principale location del nuovo episodio.
    Le battaglie combattute tra il 1940 e il 1942 nel Nord Africa tra italiani, inglesi, tedeschi ed americani rappresentano forse il risvolto più pittoresco ed esotico del secondo conflitto mondiale. Scontri tra carri armati nel deserto di El Alamein, pantaloni corti alla zuava e soprannomi esotici come la "volpe del deserto" dato al generale nazista Rommel contribuiscono a rendere quella campagna militare particolarmente evocativa. Mussolini progettava di disperdere i 200 mila italiani di stanza in Libia tra l'Egitto e il Sudan inglesi fino a ricongiungersi con i loro compatrioti in Etiopia; una ambizioso piano geopolitico che franò di fronte all'inesperienza dei soldati fascisti ed i loro scarsi armamenti. Hitler volle sostenere l'imbranato alleato anche in questa spedizione, prestandogli un plotone assemblato per l'occasione e denominato Afrikakorps.
    L'esercizio storico non è puro nozionismo, ma aiuta a calarci appieno nella principale novità di Sniper Elite 3: l'ambientazione africana. Il protagonista non è altro che un cecchino statunitense, un soldato scelto che da solo si infiltra nelle ben presidiate basi dell'Asse con il compito di sabotare gli avanzati armamenti nazisti. Nella missione da noi giocata (la terza ad essere precisi) avevamo come obiettivo la distruzione di tre cannoni a lunga gittata, foraggiati da proiettili di 88mm.
    Ma sono le rinnovate specificità dell'ambientazione a rendere il gameplay divertente e sempre stimolante. Gli scenari sono vasti, ogni vallata o gola è ben presidiata da 10-15 soldati nemici che al primo rumore verranno a cercarvi. Gli obiettivi talvolta distano tra di loro anche mezzo chilometro, costringendo il giocatore ad una continua avanzata anzichè agli interminabili appostamenti che il mestiere del cecchinaggio ci ha spesso abituati.

    Hold your breath

    La strategia che il gioco ci invita a perseguire consiste nella valutazione dell'area e delle sue minacce mediante binocolo, quindi il tag fino a 9 nemici così da avere sempre ben chiara la loro posizione; segue il momento di imbracciare il fucile, regolare lo zoom e fare fuoco anzitutto sui bersagli più lontani e più isolati, poi via via restringendo il cerchio, costringere i singoli soldati ad allontanarsi dalla loro posizione creando un diversivo ed eliminarli uno dopo l'altro.
    Nelle aree dove risiedono gli obiettivi di missione difficilmente potrete aggirare le minacce, mentre nelle zone di passaggio è più conveniente lasciar perdere qualche nazi. Se non altro per risparmiare tempo, perchè ciascuna missione di gioco rischia seriamente di andare oltre i 60 minuti, qualunque difficoltà voi scegliate.
    Dalla nostra prova è emerso un gameplay ben bilanciato tra la simulazione ed il disimpegno: laddove prima di ogni colpo è buona cosa stabilizzare il respiro, assicurarsi che nessun soldato stia circolando attorno al vostro bersaglio e cercare una fonte di rumore (ad esempio lo sparo di un cannone o il bzzz di una ricetrasmittente) onde silenziare lo sparo, l'hitbox dei nemici non è mai troppo piccolo e la Kill Cam sarà ben felice di sottolineare in slow motion la perforazione delle ossa del braccio, lo spappolamento dello stomaco, l'esplosione dei testicoli. Particolari anatomici riprodotti da manuale di medicina...
    Se proprio dobbiamo trovare dei difetti al codice Alpha di Sniper Elite 3, oltre alla forse eccessiva vastità degli ambienti (lo scotto da pagare per eliminare alla radice la linearità dei precedenti episodi), questi vanno ricercati nell'Intelligenza Artificiale non proprio realistica. Nazisti e fascisti hanno orecchi bionici, odono ogni colpo sparato e calcolano al millimetro la posizione da cui è partito, ma difficilmente si allontanano dal percorso scriptato loro assegnato od avvertono la nostra presenza se gli passiamo praticamente accanto. Una serie di problematiche che speriamo siano corrette nei mesi a venire, così da incrementare il divertimento del gioco, esaltare l'ottimo level design ed eliminare quasi totalmente qualsiasi sensazione di costrizione nel percorso da seguire o negli spot dietro cui nascondersi.

    Sniper Elite 3 Sniper Elite accantona la fredda Stalingrado per avventurarsi nel Nord Africa. Non è per indossare i pantaloncini corti od avere un filo di abbronzatura, bensì per rinnovare il level design proponendo scenari vasti ed un gran numero di approcci differenti. Nei panni di un cecchino nordamericano avremo il nostro bel daffare tra sabotaggi di armamenti ed uccisioni di nazi-fascisti, sempre (o quasi) imbracciando il fucile da cecchino vivendo in prima persona un gameplay fatto di appostamenti, avanzate silenziose e catene di nemici abbattuti. Addio linearità dunque? Non proprio perchè complice una IA non così prodigiosa ed ambienti non sempre sviluppate in altezza, le possibilità di adattamento non sono sempre infinite come gli sviluppatori vorrebbero farci credere. Ma è un giudizio forse affrettato, rispetto alla prova di un singolo livello appartenente ad un codice ancora preliminare. Da qui alla data di uscita (27 Giugno) avremo modo di tornare più volte tra gli scenari della Campagna d'Africa, un'ambientazione quasi mai battuta dagli sviluppatori, se si accettua il discreto Far Cry 2.

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