Sniper Elite 5: si torna a sparare con il fucile da cecchino

Abbiamo giocato un'intera missione di Sniper Elite 5, il nuovo episodio della serie a base di nazisti e fucili di precisione.

Sniper Elite 5
Anteprima: PC
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Sebbene non abbia mai avuto un successo esplosivo, Sniper Elite è riuscito nell'intento di appassionare una nicchia consistente di giocatori che, capitolo dopo capitolo, si divertono sia a completare gli episodi classici della serie che i folli spin-off a base di nazisti mangiacervelli. Col passare degli anni, Rebellion non si è limitata a proporre nuove iterazioni dell'IP prive di innovazione e Sniper Elite 5 è il perfetto esempio di come la serie si sia evoluta negli anni (a tal proposito, ecco la recensione di Sniper Elite 4, precedente incarnazione della saga) ed offra un'esperienza in cui l'uso di un fucile di precisione continua sì ad essere centrale, ma non totalizzante.

    Abbiamo infatti avuto l'opportunità di trascorrere poco più di un'ora in compagnia del gioco, il quale ci ha piacevolmente sorpreso per via di alcuni elementi che lo distinguono da tutti i suoi predecessori. Scopriamo insieme perché Sniper Elite 5 è uno dei titoli di prossima uscita da tenere d'occhio.

    L'incubo dei nazisti è tornato

    Al centro della nuova avventura, ambientata nel 1944, troviamo ancora lui, il tiratore scelto e peggior incubo dei nazisti che prende il nome di Karl Fairburne. Questa volta il nostro protagonista andrà a caccia dei seguaci di Hitler in territorio francese, poiché il suo obiettivo sarà quello di sventare l'Operazione Kraken al fianco della Resistenza francese.

    Purtroppo non sappiamo dirvi molto di più sulla trama del gioco, poiché il team di sviluppo ci ha concesso la possibilità di giocare un'intera missione di questo sparatutto in terza persona che non corrisponde però a quella iniziale.

    L'incarico, introdotto con un breve dialogo con i membri della resistenza, ci ha messo di fronte ad un enorme chateau all'interno di un'ambientazione bucolica. Ed è qui che inizia a manifestarsi uno dei più grandi pregi della produzione Rebellion: la totale libertà d'approccio. Una volta preso il controllo di Karl, sappiamo che il nostro compito sarà quello di introdurci all'interno della villa per sottrarre documenti di fondamentale importanza, ma la mappa è enorme e sta a noi decidere quale percorso intraprendere.

    L'area che precede l'edificio principale della missione è davvero generosa in termini di dimensioni e possiamo scegliere se procedere immediatamente verso l'obiettivo oppure se esplorare gli avamposti e le piccole case che incontriamo lungo il cammino. Abbiamo visto in lontananza un complesso di edifici pattugliato dai nazisti e non abbiamo resistito alla voglia di provare per la prima volta il nostro SREM-1, con il quale abbiamo concatenato una serie di colpi alla testa accompagnati dall'immancabile sequenza al rallentatore che mostra il proiettile mentre dilania gli organi, i muscoli e le ossa del malcapitato di turno. Grazie alla possibilità di trattenere il respiro, il gioco ci semplifica il compito e permette di sapere esattamente dove andrà a finire il proiettile in quelle condizioni, così da poter eseguire il colpo con precisione chirurgica anche nei momenti più concitati. Una volta ripulita l'area dalla distanza, ci siamo introdotti negli edifici e abbiamo raccolto un collezionabile che ha sbloccato un obiettivo secondario: l'intel segnalava infatti la presenza di un VIP nella struttura, concedendoci la possibilità di decidere se procedere o meno con l'eliminazione del bersaglio.

    Seguendo un iter molto simile, abbiamo fatto piazza pulita in un altro piccolo avamposto, ma in questo caso abbiamo allertato le guardie e con l'ausilio di una mitraglietta abbiamo falciato quei pochi superstiti della squadra che erano sfuggiti al nostro fucile di precisione.

    Siamo così arrivati in un piccolo accampamento in cui abbiamo scoperto un'altra interessante funzionalità di Sniper Elite 5, ovvero le vie di accesso secondarie. In ogni missione si possono sbloccare infatti checkpoint dai quali sarà possibile in futuro entrare in missione, così da intervenire in un luogo più vicino all'obiettivo o strategicamente più utile.

    Terminata la fase di esplorazione, siamo giunti di fronte al giardino dell'enorme villa, anche in questo caso piena zeppa di punti d'accesso. Potevamo decidere se aggrapparci alle rampicanti cresciute sotto alcune finestre, entrare dalla porta principale oppure infiltrarci nei sotterranei per poi risalire. Vi diremo la verità, abbiamo giocato due volte la missione e le abbiamo provate tutte, sebbene non vi sia stato tempo a sufficienza per esplorare alcune opzioni extra davvero allettanti.

    Nei sotterranei, ad esempio, ci siamo imbattuti in un ricco deposito di armi, tra le quali vi era anche una carica satchel, gadget che avremmo potuto utilizzare su una cassaforte al secondo piano della villa per accedere ad un segreto. Arrampicandoci dall'esterno, invece, siamo subito giunti alle stanze private del comandante, le quali nascondevano un'area segreta con all'interno i documenti che stavamo cercando. Dopo aver rubato tutto ciò di cui avevamo bisogno, ci siamo diretti verso il punto d'estrazione, ma vi assicuriamo che non è stato semplice. I piccoli errori compiuti in precedenza hanno allertato le guardie e l'incantevole giardino della villa si è trasformato in un incubo ad occhi aperti, con cecchini e soldati sparsi ovunque. Dopo aver eliminato furtivamente un paio di nemici (possiamo decidere se ucciderli o stordirli) e cecchinato quelli nelle posizioni più scomode, siamo riusciti a fuggire con alle spalle una discreta scia di cadaveri e una certa voglia di esplorare ulteriormente l'area della missione.

    Rigiocabilità e incertezze tecniche

    L'esperienza vissuta giocando più di una volta la missione di Sniper Elite 5 è stata sorprendentemente piacevole e ha messo in risalto l'elevata rigiocabilità dello sparatutto, il quale per certi versi ci ha ricordato gli ultimi Hitman con la sua struttura di gioco libera. Certo, imbracciare i fucili di precisione e agire dalla distanza continua ad essere l'approccio consigliato per via della cura con cui è realizzato il loro gunplay, ma nel titolo Rebellion è possibile persino raggiungere l'obiettivo senza fare morti.

    Ad aumentare ulteriormente la voglia di rivivere la stessa missione in salsa diversa non è solo la presenza di attività secondarie e punti d'accesso extra, ma anche il generoso ventaglio di opzioni per la personalizzazione delle armi. Dai proiettili ai mirini, ogni strumento di morte presente nel loadout del protagonista può essere modificato con un impatto più o meno sensibile sullo stile di gioco, vista anche la presenza di munizioni stordenti e silenziatori.

    Il titolo include anche un semplice sistema di progressione del personaggio, il quale può essere potenziato spendendo i punti abilità accumulati sul campo per migliorarne alcuni aspetti. È chiaro che la tenuta di un sistema simile andrà valutata considerando il prodotto finale, visto che occorrerà analizzare tutte le aree di gioco per comprendere se la cura con cui sono state realizzate sia la medesima di quella provata. In ogni caso abbiamo avuto la sensazione di essere di fronte ad un gioco con del potenziale, soprattutto per chi ama i titoli stealth in stile Hitman ed è affamato di produzioni che possano ricordarlo in qualche modo.

    Gli unici difetti evidenti che abbiamo riscontrato risiedono principalmente nell'intelligenza artificiale, non sempre reattiva e tendente a stare ferma persino quando nota la presenza di un uomo in lontananza. Va precisato però che la difficoltà alla quale abbiamo giocato è quella standard e, considerando che il livello di sfida sarà completamente personalizzabile, andranno fatti dei test anche in questo caso per valutare quanto sia deficitaria l'IA in relazione alla difficoltà selezionata. Altro elemento che ci ha fatto storcere il naso riguarda le animazioni dei personaggi durante le scene d'intermezzo, le quali mostrano modelli rigidi e poco naturali nei movimenti. Non faremo invece alcun commento sul comparto grafico per via della natura dei test effettuati, avvenuti in streaming e quindi senza la possibilità di godersi il titolo privo di artefatti e difetti dovuti alla compressione.

    Insomma, seppur con qualche incertezza, Sniper Elite 5 è un prodotto che potrebbe riservarci qualche sorpresa e siamo molto curiosi di provare la versione definitiva con tanto di modalità PvP e cooperativa quando arriverà sugli scaffali il prossimo 27 maggio 2022.

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