Bucanieri delle galassie, avventurieri delle stelle ed esploratori dello spazio virtuale, a raccolta! Ubisoft ha allestito per voi un'arena di combattimento direttamente nelle profondità abissali dell'universo, permettendovi di darvi battaglia a gravità zero, fluttuando tra frammenti di asteroidi e residui di qualche stazione spaziale ancorata ai confini del cosmo: Space Junkies, come suggerisce il titolo, è il luogo perfetto per tutti i "drogati" degli scontri spaziali, per chiunque viva a pane e sci-fi sin dalla tenera età. Indossando Oculus Rift e HTC Vive come fossero un caschetto isolante per respirare oltre la stratosfera, inizierete quindi a galleggiare in un panorama di planetoidi, nebulose e scintille stellari: ma l'unico dettaglio dal quale sarete catturati è la sagoma del vostro rivale ed i saettanti proiettili laser della vostra pistola. Sì perché - come avrete già intuito - Space Junkies non è un gioco d'esplorazione, né un simulatore di vita intergalattica, bensì uno shooter multiplayer in terza persona terribilmente competitivo, in cui l'unico scopo sarà quello di affrontare i nemici fino all'ultimo colpo di blaster. Alla fiera tedesca, siamo stati accolti in un ambiente contenuto ed asettico, dalle pareti completamente bianche ed asettiche, quasi a voler dare l'impressione di trovarsi all'interno di una tela vuota, che avrebbe preso vita solo dopo aver avviato il visore.
Con Oculus Rift accuratamente posizionato sulla nostra testa, siamo stati quindi trasportati in una dimensione alternativa, un futuristico terreno di guerra in cui due squadre composte da due giocatori sono chiamate ad eliminarsi vicendevolmente. Armati di Oculus Touch, grazie ai quali simulare il movimento delle nostre mani, abbiamo subito notato un grado di immersività davvero impressionante. Il nostro corpo era interamente digitalizzato, ed il setting circostante fortemente avvolgente. Allo stesso modo, le figure del nostro compagno e quelle degli sfidanti beneficiavano di animazioni piuttosto credibili e fluide, soprattutto nella riproduzione dei movimenti delle braccia e nella goffaggine (perfettamente contestualizzata) degli spostamenti senza gravità. La qualità visiva è merito non tanto di una direzione artistica abbastanza basilare e anonima, quanto della potenza dei visori di Oculus e HTC, gli unici due sistemi per cui Space Junkies si renderà disponibile. Superato l'impatto iniziale, decisamente vibrante e vigoroso, abbiamo seguito le indicazioni del team di sviluppo, che ci ha "addestrati" sul campo di battaglia, introducendoci le meccaniche di gameplay della produzione.
Le dinamiche ludiche, in verità, non richiedono chissà quale curva d'apprendimento: tutto è infatti piuttosto immediato, e si basa principalmente sull'uso preciso ed attento degli Oculus Touch. Mimando il gesto di estrarre la pistola dalla fondina con la mano destra e tenendo premuto il trigger laterale, equipaggeremo l'arma in dotazione, con la quale mirare ai nostri bersagli mobili. Nell'ampio ring spaziale, inoltre, potremo rinvenire altre bocche da fuoco opportunamente conservate in campi energetici che le mantengono in perfetta stasi. Quando afferreremo il nuovo strumento, quello precedente andrà immediatamente perduto: tra i gadget a disposizione abbiamo acciuffato uno shotgun, uno scudo protettivo per chi desidera giocare in difesa e persino una fionda da attivare con il supporto della mano sinistra. Nel bel mezzo dello scontro dovremo rimanere quasi sempre sull'attenti non solo per centrare in pieno i nostri contendenti, ma anche per schivare i colpi in arrivo: a tal proposito potremo adoperare un comodo boost che si attiva alla pressione prolungata dello stick, da ricaricare passando attraverso degli appositi anelli galattici che puntellano le mappe. La direzione del movimento è legata all'inclinazione della testa: ci basterà semplicemente coordinare la traiettoria verso cui vorremo orientarci e l'inclinazione del pad per avanzare in modo indubbiamente intuitivo, evitando eccessivo disorientamento e motion sickness. È anche vero che, quando la battaglia si fa più intensa, la velocità e la precisione delle schivate e dei rush potrebbe causare qualche problema a chi non è molto avvezzo ai piaceri della realtà virtuale. Nelle fasi più adrenaliniche, quando evitiamo fortunosamente un proiettile nascondendoci dietro un asteroide, oppure quando riusciamo a sorprendere alle spalle un nemico particolarmente abile, Space Junkies sa regalare minuti di grande adrenalina, in cui l'immediatezza si sposa adeguatamente alla necessità di cooperare con il proprio partner per attuare una strategia vincente, magari approfittando di qualche elemento di supporto all'interno della mappa, tra cui barili esplosivi o masse rocciose che deflettono le nostre scariche al plasma. Ma il culmine più elevato del coinvolgimento, dal gusto un po' nostalgico, viene raggiunto nell'istante in cui scopriamo di poter sguainare dalla nostra schiena una vera spada laser: Space Junkies ci dà infatti l'opportunità di duellare come veri Jedi (o Sith, se preferite), cimentandoci sia nel close combat (con tanto di effetti sonori simili a quelli di Star Wars), sia nelle battaglie a lungo raggio, data la capacità delle lame di creare una potentissima onda d'urto se sferzate con la giusta aggressività.
Anche se ancora non sappiamo quante armi saranno presenti nella versione finale, né il numero esatto delle arene, il titolo di Ubisoft ci sembra già da ora una giostra virtuale spassosa ed intrigante quanto basta per farci tornare, nei pochi minuti di durata dei match, di nuovo allegri come bambini. Se poi consideriamo che nelle modalità multigiocatore sono previsti anche scontri asimmetrici o sparatorie 1vs1, l'offerta complessiva potrebbe rivelarsi ben più di un semplice passatempo. Assuefatti dal semplice e genuino concept del titolo, insomma, restiamo curiosi di scoprire i futuri sviluppi di Space Junkies, uno shooter che sembra già da ora capace di regalare momenti di divertimento davvero "spaziale".
Space Junkies: provato il nuovo sparatutto VR di Ubisoft
Ubisoft ha portato alla Gamescom Space Junkies, sparatutto in prima persona per dispositivi VR ambientato nello spazio profondo.
Bucanieri delle galassie, avventurieri delle stelle ed esploratori dello spazio virtuale, a raccolta! Ubisoft ha allestito per voi un'arena di combattimento direttamente nelle profondità abissali dell'universo, permettendovi di darvi battaglia a gravità zero, fluttuando tra frammenti di asteroidi e residui di qualche stazione spaziale ancorata ai confini del cosmo: Space Junkies, come suggerisce il titolo, è il luogo perfetto per tutti i "drogati" degli scontri spaziali, per chiunque viva a pane e sci-fi sin dalla tenera età. Indossando Oculus Rift e HTC Vive come fossero un caschetto isolante per respirare oltre la stratosfera, inizierete quindi a galleggiare in un panorama di planetoidi, nebulose e scintille stellari: ma l'unico dettaglio dal quale sarete catturati è la sagoma del vostro rivale ed i saettanti proiettili laser della vostra pistola.
Sì perché - come avrete già intuito - Space Junkies non è un gioco d'esplorazione, né un simulatore di vita intergalattica, bensì uno shooter multiplayer in terza persona terribilmente competitivo, in cui l'unico scopo sarà quello di affrontare i nemici fino all'ultimo colpo di blaster. Alla fiera tedesca, siamo stati accolti in un ambiente contenuto ed asettico, dalle pareti completamente bianche ed asettiche, quasi a voler dare l'impressione di trovarsi all'interno di una tela vuota, che avrebbe preso vita solo dopo aver avviato il visore.
Con Oculus Rift accuratamente posizionato sulla nostra testa, siamo stati quindi trasportati in una dimensione alternativa, un futuristico terreno di guerra in cui due squadre composte da due giocatori sono chiamate ad eliminarsi vicendevolmente. Armati di Oculus Touch, grazie ai quali simulare il movimento delle nostre mani, abbiamo subito notato un grado di immersività davvero impressionante. Il nostro corpo era interamente digitalizzato, ed il setting circostante fortemente avvolgente. Allo stesso modo, le figure del nostro compagno e quelle degli sfidanti beneficiavano di animazioni piuttosto credibili e fluide, soprattutto nella riproduzione dei movimenti delle braccia e nella goffaggine (perfettamente contestualizzata) degli spostamenti senza gravità. La qualità visiva è merito non tanto di una direzione artistica abbastanza basilare e anonima, quanto della potenza dei visori di Oculus e HTC, gli unici due sistemi per cui Space Junkies si renderà disponibile. Superato l'impatto iniziale, decisamente vibrante e vigoroso, abbiamo seguito le indicazioni del team di sviluppo, che ci ha "addestrati" sul campo di battaglia, introducendoci le meccaniche di gameplay della produzione.
Le dinamiche ludiche, in verità, non richiedono chissà quale curva d'apprendimento: tutto è infatti piuttosto immediato, e si basa principalmente sull'uso preciso ed attento degli Oculus Touch. Mimando il gesto di estrarre la pistola dalla fondina con la mano destra e tenendo premuto il trigger laterale, equipaggeremo l'arma in dotazione, con la quale mirare ai nostri bersagli mobili. Nell'ampio ring spaziale, inoltre, potremo rinvenire altre bocche da fuoco opportunamente conservate in campi energetici che le mantengono in perfetta stasi.
Quando afferreremo il nuovo strumento, quello precedente andrà immediatamente perduto: tra i gadget a disposizione abbiamo acciuffato uno shotgun, uno scudo protettivo per chi desidera giocare in difesa e persino una fionda da attivare con il supporto della mano sinistra.
Nel bel mezzo dello scontro dovremo rimanere quasi sempre sull'attenti non solo per centrare in pieno i nostri contendenti, ma anche per schivare i colpi in arrivo: a tal proposito potremo adoperare un comodo boost che si attiva alla pressione prolungata dello stick, da ricaricare passando attraverso degli appositi anelli galattici che puntellano le mappe.
La direzione del movimento è legata all'inclinazione della testa: ci basterà semplicemente coordinare la traiettoria verso cui vorremo orientarci e l'inclinazione del pad per avanzare in modo indubbiamente intuitivo, evitando eccessivo disorientamento e motion sickness. È anche vero che, quando la battaglia si fa più intensa, la velocità e la precisione delle schivate e dei rush potrebbe causare qualche problema a chi non è molto avvezzo ai piaceri della realtà virtuale.
Nelle fasi più adrenaliniche, quando evitiamo fortunosamente un proiettile nascondendoci dietro un asteroide, oppure quando riusciamo a sorprendere alle spalle un nemico particolarmente abile, Space Junkies sa regalare minuti di grande adrenalina, in cui l'immediatezza si sposa adeguatamente alla necessità di cooperare con il proprio partner per attuare una strategia vincente, magari approfittando di qualche elemento di supporto all'interno della mappa, tra cui barili esplosivi o masse rocciose che deflettono le nostre scariche al plasma. Ma il culmine più elevato del coinvolgimento, dal gusto un po' nostalgico, viene raggiunto nell'istante in cui scopriamo di poter sguainare dalla nostra schiena una vera spada laser: Space Junkies ci dà infatti l'opportunità di duellare come veri Jedi (o Sith, se preferite), cimentandoci sia nel close combat (con tanto di effetti sonori simili a quelli di Star Wars), sia nelle battaglie a lungo raggio, data la capacità delle lame di creare una potentissima onda d'urto se sferzate con la giusta aggressività.
Anche se ancora non sappiamo quante armi saranno presenti nella versione finale, né il numero esatto delle arene, il titolo di Ubisoft ci sembra già da ora una giostra virtuale spassosa ed intrigante quanto basta per farci tornare, nei pochi minuti di durata dei match, di nuovo allegri come bambini. Se poi consideriamo che nelle modalità multigiocatore sono previsti anche scontri asimmetrici o sparatorie 1vs1, l'offerta complessiva potrebbe rivelarsi ben più di un semplice passatempo. Assuefatti dal semplice e genuino concept del titolo, insomma, restiamo curiosi di scoprire i futuri sviluppi di Space Junkies, uno shooter che sembra già da ora capace di regalare momenti di divertimento davvero "spaziale".
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