Star Trek Resurgence: un'avventura ambientata dopo The Next Generation

Nel corso dei Play Days del Summer Game Fest 2022 abbiamo potuto provare una demo di Star Trek Resurgence. Eccovi le nostre impressioni.

Star Trek Resurgence: un'avventura ambientata dopo The Next Generation
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • SteamDeck
  • Diario del capitano, 12 giugno 2022.
    È l'ultimo giorno dei Play Days. Il crepuscolo californiano sta per lasciar spazio alla notte, e l'equipaggio di Everyeye.it sul suolo di Los Angeles si accinge a rientrare, certo di aver esplorato ogni angolo di quel luogo pieno di forme di vita biologica e digitale. La prova di Street Fighter 6 e di Sonic Frontiers sono solo due degli obiettivi raggiunti dalla spedizione. Mentre ci prepariamo al rientro, captiamo un nuovo segnale non distante dalla nostra posizione. C'è ancora un angolo di Summer Game Fest da analizzare. La fonte proviene dalla postazione di Dramatic Labs, una colonia di più di venti sviluppatori, tra scrittori, ingegneri e artisti un tempo appartenenti alla civiltà di Telltale, lo stesso popolo che ha dato vita alla trasposizione videoludica di The Walking Dead (ecco il collegamento alla recensione di The Walking Dead The Final Season).

    Ci avviciniamo pacificamente e i pochi rappresentati della popolazione ci accolgono con fare molto accorato, ci invitano a sederci e, come si confà alle buone maniere del posto, ci pongono un pad tra le mani. C'è Star Trek Resurgence da provare. Il brusio del caos fieristico ci impedisce di concentrarci come vorremmo e la demo non presenta nemmeno la possibilità di attivare i sottotitoli. Di conseguenza indossiamo le cuffie e proviamo a isolarci per quei 30 minuti che occorrono al completamento della sessione di test. Ci riusciamo. Eccovi il nostro resoconto di ciò cui abbiamo assistito durante la missione.

    Un'avventura grafica interstellare

    Il primo contatto con Star Trek Resurgence ci pone subito dinanzi alla natura della produzione. Considerando che gli autori di Dramatic Labs provengono dalle fucine di Telltale, è quasi inevitabile che la loro prima creazione recuperi tutti i crismi delle moderne avventure grafiche, dove l'interattività si sottomette agli ordini della narrazione.

    A sorreggere l'impianto di un racconto che sarà di certo preminente ci pensa l'Unreal Engine: benché l'origine indipendente del gioco sia palese, il colpo d'occhio non appare rinunciatario. Non siamo di fronte a modelli poligonali particolarmente definiti, né ad animazioni molto elaborate (e anzi nelle movenze è facile notare un discreto quantitativo di ruvidezza), tuttavia ad averci convinto sono stati sia la cura per la direzione artistica, che di primo acchito sembra recuperare a dovere le atmosfere e lo stile del franchise originale, sia la discreta espressività facciale dei personaggi sulla scena e il loro doppiaggio. Un dettaglio, quest'ultimo, che in un'esperienza così fortemente basata sulla recitazione digitale e sull'andamento della storia non va affatto sottovalutato. Dato l'alto numero di comprimari presenti a schermo, non tutti riceveranno sicuramente la stessa dose di attenzione, ma da quanto abbiamo potuto osservare i protagonisti ci sono parsi piuttosto comunicativi.

    Sotto questo punto di vista, per quanto - com'è ovvio - non si raggiungano vette d'eccellenza tecnica delle opere a più alto budget, possiamo dirci adeguatamente speranzosi di trovarci dinanzi a un gioco che veicoli il proprio racconto nel modo giusto, con un buon equilibrio tra forma e contenuto, senza che i pochi mezzi a disposizione siano eccessivamente d'intralcio.

    I personaggi e i dialoghi

    La nostra prova si è articolata attraverso tre atti ben distinti, che ci hanno anche introdotto i due protagonisti dell'avventura. Da una parte troviamo l'ingegnere Carter Diaz, mentre dall'altra l'ufficiale

    Jara Rydek

    Carter Diaz

    Jara Rydek, nelle cui vene scorre parte del sangue della razza Kobliad; entrambi prestano servizio sulla nave U.S.S Resolute, che -almeno stando a quanto rivelato dal team - sarà visitabile con sufficiente libertà. Cronologicamente, Resurgence si ambienta nell'anno 2380, e pertanto si posiziona nell'era successiva a quella narrata in Star Trek The Next Generation. Questa nuova generazione di eroi composta da Carter e Jara sarà accompagnata da personaggi inediti e vecchie conoscenze: nella versione di prova abbiamo ad esempio già incontrato uno Spock con qualche annetto sulle spalle, e Dramatic Labs ha lasciato intuire che il vulcaniano non sarà l'unico membro del cast storico a fare capolino durante l'avventura.

    Tornando alla demo, la breve durata dei segmenti testati non ci ha dato modo di farci un'idea più concreta sulla solidità del comparto narrativo, ma ci ha concesso quantomeno di conoscere i protagonisti e saggiare il sistema che regola i dialoghi del gioco. Il primo atto ci ha posto nei panni di Carter Diaz, con il quale abbiamo sommariamente esplorato qualche sezione della U.S.S Resolute, mentre la seconda parte - ben più estesa - ci ha chiesto di interpretare l'ufficiale Jara intenta a mediare un concilio di guerra tra due specie aliene, gli Hotari e gli Alydian, intente a condendersi il possesso del prezioso minerale dilithium. Il lungo dialogo ci ha imposto di compiere scelte indubbiamente significative, pensate per favoreggiare o l'uno o l'altro popolo, oppure per tentare una mediazione tra gli estremi. Le opzioni di conversazione erano suddivise in tre punti, e le conseguenze delle decisioni non erano segnalate a schermo con un messaggio volto a indicare le reazioni degli altri comprimari alle parole di Jara.

    Per comprendere allora in che modo i vari interlocutori accoglieranno le nostre scelte, in vista di potenziali diramazioni future, dovremo dunque osservare la loro mimica facciale e le espressioni d'assenso o dissenso dei loro visi. La regia non ha perso occasione per indugiare su questi particolari e per cogliere le sfumature più utili ai fini delle nostre decisioni abbiamo anche potuto muovere la telecamera nel corso di una conversazione con più personaggi, così da focalizzarci - a nostra discrezione - su specifici comprimari.

    Forte di una sceneggiatura convincente, capace di delineare in poche linee di dialogo le personalità degli attori coinvolti, il segmento con Jara è stato di certo il più interessante della demo. Il terzo atto ci ha visto invece impegnati nel controllo di uno shuttle in mezzo a detriti e meteoriti: nessuna battaglia spaziale né azione al cardiopalma tra le stelle, bensì una semplice (e alquanto flemmatica) manovra di movimento per raggiungere un obiettivo nello spazio aperto, seguendo però un percorso lineare scandito dal ritmo dei dialoghi tra i personaggi.

    Che l'andamento del gameplay e i meccanismi dell'interazione siano quelli figli delle avventure grafiche marchio Talltale è cosa ben nota, ma Dramatic Labs promette anche la presenza di fasi stealth, di combattimenti con i phaser e altri mini-game ancora da scoprire. Siamo certi, in ogni caso, che simili azioni risulteranno comunque altamente secondarie all'interno di un'economia ludica sempre soggetta alle esigenze dalla narrazione.

    Star Trek Resurgence L’opera prima di Dramatic Labs, formato da veterani del settore ed esperti di avventure grafiche, non merita - perlomeno ad un primo e fugace sguardo - di passare sottotraccia. Resurgence atterrerà su PC, PS5/PS4 e Xbox One/Series S/Series X nel corso dell’anno in un’unica soluzione, senza la suddivisione a episodi a cui ci hanno spesso abituato le serie Telltale. A questo punto, dopo una prova sì limitata, ma capace di inquadrare i punti di forza della produzione, siamo sinceramente curiosi di scoprire cosa il team ha in serbo per tutti gli appassionati di Star Trek.

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