Star Wars Battlefront provato alla Gamescom 2015

In occasione della Gamescom 2015, siamo di nuovo stati ospiti di Electronic Arts e DICE per una seconda prova diretta del nuovo gioco di Star Wars, questa volta tutta dedicata alla modalità Fighter Squadron.

Star Wars Battlefront
Anteprima: PC
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • L'avevamo già provato alla scorsa E3 di Los Angeles, e Star Wars: Battlefront ci aveva lasciato ottime impressioni. Quella riproduzione massiva della battaglia di Hoth racchiudeva non solo un gameplay in grado di distanziarsi in maniera molto interessante da quello della saga di Battlefield, ma anche una notevole cura per tutti i dettagli, più o meno grandi e importanti, legati alla saga di George Lucas. Dalle animazioni dedicate ai Stormtrooper sino all'effettistica sonora, tutto contribuiva a far sentire il giocatore davvero parte di una delle tante battaglie viste e riviste nell'esalogia cinematografica. In occasione della Gamescom 2015, siamo di nuovo stati ospiti di Electronic Arts e DICE per una seconda prova diretta, questa volta tutta dedicata alla modalità Fighter Squadron. Annunciata da poco, quest'ultima si concentra esclusivamente sui combattimenti PVP tra astronavi, una sorta di reminiscenza (molto) arcade da X-Wing vs Tie Fighter.

    Dogfight galattico

    Dieci caccia della ribellione, dieci caccia imperiali, e altrettante unità guidate dall'intelligenza artificiale. Un modulo venti più venti studiato per arricchire al massimo le battaglie tra i cieli di alcuni dei pianeti più famosi della galassia di George Lucas, che trovano in Star Wars: Battlefront una modalità dedicata perfetta per alternare i più classici scontri di fanteria. In fiera abbiamo potuto provare due rapidi match della durata di qualche minuto, rendendoci subito conto di come i ragazzi di DICE abbiano cercato di semplificare il più possibile i controlli di volo, così da renderli accessibili a chiunque. Tramite l'analogico sinistro si controlla il beccheggio della nave, con la possibilità di effettuare manovre evasive semplificate tramite i tasti direzionali del D-Pad. Al grilletto destro è deputato il fuoco primario (il quale va dosato adeguatamente, dato che le armi tendono a surriscaldarsi dopo poco tempo), i due dorsali sono dedicati alle funzioni speciali (lancio di missili, attivazione di uno scudo temporaneo o di un boost alla velocità), mentre l'analogico destro permette di gestire l'energia, inviandola al propulsore della nave oppure agli armamenti. Soprattutto quest'ultima funzione, ispirata ai simulatori di volo spaziale classici, permette di affrontare i combattimenti spaziali con un approccio più tattico, ridistribuendo costantemente l'energia in base alle situazioni. Occorre qualche minuto per abituarcisi, ma in breve tempo ci si trova a spostare costantemente l'energia tra i sistemi, sfruttando l'espediente per ottenere quello spunto in più durante una fuga disperata o il vantaggio energetico necessario per abbattere un nemico al momento giusto. Curiosamente, per quanto la giocabilità rimanga assolutamente semplificata rispetto a qualunque simulatore di volo spaziale, le sensazioni restituite da Fighter Squadron sono più vicine a quelle di giochi che hanno riprodotto i combattimenti della Seconda Guerra Mondiale, dove il puro dogfighting rappresentava l'unica risorsa nelle mani degli assi della cloche. Un concetto che si adatta molto bene alla tradizione della "vecchia trilogia", dove la tecnologia c'è ma è in qualche modo consumata dal decadentismo causato dal giogo imperiale. Quanto alle meccaniche che regolano l'andamento dei match, non ci sono grandi complicazioni: si guadagna un punto per l'abbattimento degli avversari guidati dall'intelligenza artificiale, tre per i giocatori in carne ed ossa e venti per gli obbiettivi speciali. Questi ultimi, perlomeno nella mappa da noi provata, prendevano la forma di navi da trasporto che decollavano regolarmente dalla base ribelle sottostante. Chiaramente, l'impero doveva cercare di distruggerli prima che lasciassero l'area, mentre il compito degli squadroni di X-Wing era proteggerli il più a lungo possibile. Il primo team che arriva alla soglia dei 200 punti si porta a casa la vittoria, contribuendo alla crescita del proprio livello giocatore, proprio come accade con le partite sparatutto tradizionali.

    Non mancano i classici power up, da raccogliere scendendo in picchiata sino al livello del suolo: tra questi, ne abbiamo notati alcuni in grado di riparare completamente la nave, e altri capaci di azzerare immediatamente il cooldown di missili, boost e scudi. Ben più interessante (e più raro) è invece il power up a disposizione dei Ribelli, che permette ad un giocatore di utilizzare nientemeno che il Millennium Falcon, dotato di armi più potenti e di una manovrabilità senza paragoni. Complessivamente, i due brevi match ci hanno divertito e sono riusciti a regalarci qualche momento esaltante, sebbene la natura molto caotica degli scontri e la grande semplificazione che caratterizza i controlli di volo tenda a configurare Fighter Squadron più come una modalità accessoria, lasciando agli scontri di fanteria su larga scala il compito di mantenere a lungo la presa sui giocatori. Quanto al comparto tecnico, la versione PS4 da noi provata ha rivelato un rendering complessivamente soddisfacente, sebbene il grandissimo numero di unità a schermo abbia evidentemente richiesto qualche rinuncia dal punto di vista dell'effettistica particellare. Il frame rate si mantiene peraltro su ottimi livelli, e il design delle ambientazioni e delle navi da battaglia rivela un grande rispetto per il materiale di origine.

    Star Wars Battlefront Fighter Squadron non è certo una delle modalità principali di Star Wars: Battlefront, ma più che altro una variazione sul tema, perfetta per "spezzare" tra un classico match PVP e l'altro. Ciononostante, i ragazzi di DICE ci hanno messo dell'impegno, e grazie ad alcune trovate piacevoli (come la gestione in tempo reale dell'energia della nave) sono riusciti a conferirle una profondità perlomeno discreta. Il dogfighting è sicuramente semplificato, caotico e a volte dispersivo, ma i momenti divertenti non mancano, e la riproduzione dei caccia tipici della saga si rivela caratterizzata da una cura notevole per i dettagli. Complessivamente, il lavoro degli sviluppatori svedesi appare sempre più solido e svela un grande amore per la licenza cinematografica di George Lucas: i fan di Star Wars potrebbero trovarsi molto vicini al grande ritorno di una delle saghe videoludiche da loro più apprezzate.

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