Star Wars Jedi Fallen Order: nuova demo in vista della recensione

Siamo volati in America per intraprendere il cammino della forza in Star Wars: Jedi Fallen Order. Ecco le nostre impressioni in attesa della recensione.

Star Wars Jedi Fallen Order
Anteprima: Multi
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Il periodo che intercorre tra gli eventi di La Vendetta dei Sith e quelli di Una Nuova Speranza è decisamente denso di fascino: una galassia vergine ed inesplorata, che la serie cinematografica non ha (ancora!) sviscerato fin nel minimo dettaglio, in grado dunque di lasciare ampio margine di manovra per tutti quegli autori decisi a raccontare il consolidamento dell'Impero e la figura di Anakin Skywalker nelle nere vesti del Signore dei Sith. Ne sono un esempio sia la collana a fumetti dedicata proprio a Vader, sia un progetto videoludico per Oculus Quest suddiviso in tre episodi ed intitolato Vader Immortal, scritto nientemeno che dallo sceneggiatore David S. Goyer e intenzionato ad inserirsi canonicamente nella lore della saga.

    Le medesime ambizioni appartengono anche a Star Wars Jedi: Fallen Order, l'action adventure di Respawn Entertainment che, posizionandosi negli anni di buio tra Episodio III ed Episodio IV, sceglie di narrare le conseguenze scatenate dal terribile Ordine 66: la cosiddetta Purga Jedi perpetrata con l'obiettivo di annichilire anche gli ultimi focolai del Lato Chiaro. Grazie all'opera realizzata sotto l'ala protettrice di Electronic Arts, l'universo espanso di Guerre Stellari si arricchisce quindi con un altro importante tassello narrativo. Dopo aver testato l'avventura di Cal Kestis per ben tre ore di gioco, possiamo inoltre confermarvi di aver avvertito un rassicurante tremito nella Forza!

    L'Inquisizione colpisce ancora

    Le basi della storia di Jedi Fallen Order sono ormai ben note: il titolo di Respawn metterà in scena il cammino di formazione di Cal Kestis, un padawan miracolosamente sopravvissuto al massacro, che non ha mai completato l'addestramento ed ha scelto di vivere sotto mentite spoglie su Bracca, come operaio in una discarica di rottami. La sua copertura non è destinata a restare intatta troppo a lungo, dal momento che il ragazzo decide di usare la Forza per salvare un amico dall'abbraccio della morte.

    Braccato dalle autorità dell'Inquisizione, un corpo scelto di ex-Jedi e addestrato da Vader in persona, Cal si unisce ad un gruppo di ribelli, ossia la scintilla che appiccherà il fuoco che brucerà l'Impero. Ma prima che l'Ordine del Lato Chiaro torni a splendere, è necessario sfuggire dalle grinfie della Seconda Sorella, un'inquisitrice tanto potente quanto apparentemente inarrestabile, la quale incarna il villain principale di questa nuova avventura.

    Una figura che la scrittrice Megan Faust ha definito "molto affascinante", non presente all'interno dei film di Lucas ed introdotta nella serie a fumetti su Star Wars Darth Vader: Il Signore Oscuro dei Sith, nata dalla penna di Charles Soule e dalla matita di Giuseppe Camuncoli. In virtù del carisma di questa implacabile cacciatrice, il team creativo di Respawn ha ben pensato di espandere il suo background, donandoci un'antagonista che, a quanto traspare dalle dichiarazioni degli scrittori, dovrebbe essere caratterizzata con una certa accortezza. In ogni caso, la vicenda di Fallen Order non è stata concepita in collaborazione con gli autori dei suddetti comics: benché lo studio conosca la serie di Soule e Camuncoli, e ne abbia tratto palese ispirazione, l'intera trama è frutto della mente degli sceneggiatori di Respawn. Un compito molto delicato che il team sembra aver portato a termine con competenza, costruendo un tessuto narrativo canonico e, quantomeno dalle prime ore di gioco, inscenato con un buon piglio cinematografico.

    Al di là delle scene d'intermezzo, che ci sono parse ben dirette ed interpretate, a colpirci è stato un sapiente utilizzo della narrativa ambientale: i vari pianeti che visiteremo presentano infatti alcune iscrizioni e reperti da scansionare, nonché frammenti di eventi passati sotto forma di eco che, una volta rinvenuti, contribuiranno ad ampliare l'universo del gioco e della saga in generale, fornendoci ulteriori dettagli sui luoghi da esplorare e sulle popolazioni che li abitano.

    Kestis l'esploratore

    Ed è proprio l'esplorazione che, un po' a sorpresa, riveste un ruolo predominante nell'economia ludica di Fallen Order. In tal senso, il gioco di Respawn segue la scia di produzioni come Tomb Raider, alternando fasi in cui cimentarsi in scatti acrobatici, arrampicate dinamiche e balzi al cardiopalma ad altri frangenti orientati verso il puzzle solving. Partendo dalla navicella Mantis, che funge da hub centrale, il protagonista può compiere un salto nell'iperspazio per giungere su diversi pianeti, ciascuno dei quali possiede un'estensione davvero sorprendente, che si dirama anche in verticale, sia all'esterno - tra montagne e roccaforti - sia nell'entroterra, negli edifici e nelle caverne.

    L'orientamento del giocatore è messo a dura prova da un level design piacevolmente contorto ed intrecciato, che - al pari della serie Souls - propone una mappa interconnessa tramite apposite scorciatoie da scovare ed attivare, allo scopo di facilitare il più possibile l'avanzamento e l'inevitabile backtracking. La struttura di Jedi: Fallen Order è pensata per favorire un'esplorazione cadenzata, dettata un po' dalla curiosità dell'utente ed un po' dai ritmi della progressione: man mano che sbloccheremo nuovi talenti, infatti, potremo tornare sui nostri passi ed imboccare strade prima ostruite, magari rinvenendo inediti segreti e altri forzieri dai quali raccogliere oggetti utili alla personalizzazione estetica della spada laser, del droide BD-1, di Cal e della navicella.

    Al fine di orientarci lungo la superficie dei pianeti potremo richiamare a schermo una mappa olografica, la quale ci segnalerà anche la percentuale di completamento di ciascuna zona: ci siamo resi conto così che, nonostante un'apparente linearità, le aree di Fallen Order sono dense di segreti e sentieri opzionali, alcuni dei quali potranno essere percorsi con l'ottenimento di specifiche abilità o previa risoluzione dei puzzle che ci bloccheranno la strada. Mai eccessivamente complessi, né troppo elementari, i rompicapo presenti nelle prime ore di gioco hanno il pregio di guidarci poco alla volta all'apprendimento delle nuove capacità Jedi. Occorrerà comprendere sul lungo andare quanto il backtracking si rivelerà invasivo, e quanto la composizione dei livelli si dimostrerà calibrata al millimetro come nelle fasi iniziali dell'avventura, ma allo stato attuale la struttura da platform-adventure di Fallen Order ha saputo trasmetterci stuzzicanti sensazioni. Le uniche riserve sono legate ad una gestione non impeccabile dei salti e delle animazioni, con tempi di risposta un po' diluiti e movenze lievemente ruvide e pesanti, che risultano quasi dissonanti con l'agilità di cui Cal dovrebbe dar prova durante i salti dai burroni o nelle corse sui muri. Pur con la consapevolezza che non si tratta certo di limiti invalidanti ma solo di sessioni meno fluide di quello che ci sarebbe piaciuto vedere, ci auguriamo che in tempo per la release (fissata il 15 novembre) lo studio rifinisca attentamente le sequenze platform per avvicinarle il più possibile al dinamismo con il quale ha coreografato le fasi di combattimento.

    Kestis lo Jedi

    Cal Kestis è un padawan che, per ragioni di "forza maggiore", non ha portato a termine l'addestramento Jedi e si sente inizialmente schiacciato dai suoi poteri. È questo un semplice pretesto narrativo per giustificare la progressiva crescita del protagonista, sia nella gestione dei duelli con la spada laser, sia in quelli dalla distanza.

    Lo sviluppo di Cal è ramificato in tre segmenti differenti dello skill tree, connessi alla maestria con la Lightsaber, al controllo della Forza ed alle sue capacità di sopravvivenza. Il guadagno dei punti esperienza è ovviamente dipeso dal trionfo in battaglia, ossia in quelle occasioni in cui Fallen Order dà sicuramente il meglio di sé: brandendo la Spada Laser, Cal dà vita a duelli intensi e dinamici, in un continuo balletto fatto di capriole, doppi salti, schivate laterali parate al fulmicotone, il tutto accompagnato dall'iconico suono delle lame che entrano in contatto. Il combat system di questo nuovo Star Wars è tanto intuitivo quanto spettacolare, ma non per questo merita di essere preso sottogamba.

    Eccezion fatta per gli Stormtrooper di basso rango, gli avversari sapranno darci del filo da torcere, e nella gestione degli scontri dovremo tenere in considerazione l'ampiezza dell'area, il moveset dei nemici ed i frame di manovra per attuare correttamente il parry, una tecnica utilissima con cui destabilizzare la postura del bersaglio e mettere a segno un'uccisione istantanea. È una formula che ricalca in maniera molto più gentile le dinamiche ludiche di Sekiro, senza raggiungerne né la complessità, né il tecnicismo estremo. Pur nella sua semplicità d'approccio, per renderci conto del livello di stratificazione raggiungibile dal combat system potremo affrontare il cammino di Cal al massimo grado di difficoltà, selezionabile tra le quattro opzioni presenti nel menù. Se escludiamo la voce Story Mode, che chiaramente rappresenta quella pensata per chi vuole seguire soltanto la narrazione, le altre modalità si basano sulla variazione di tre caratteristiche: il tempismo del parry, i danni subiti e l'aggressività dei nemici. Ad alti livelli di sfida, Jedi: Fallen Order richiede tempismo e prontezza, e ci impone di bilanciare l'utilizzo della spada laser - capace anche di deflettere i proiettili nemici - con lo sfruttamento dei poteri della Forza.

    Nelle prime tre ore, Cal apprende sia la facoltà di rallentare le movenze degli ostili, sia di spingerli in lontananza per incrinare il loro equilibrio: non sappiamo ancora quali altri talenti ci attendono, e se l'intero sistema si manterrà così appagante e soddisfacente come nelle fasi iniziali. Il bilanciamento del combat system ci è parso per ora discretamente ponderato, in grado di inscenare uno spettacolo impegnativo e dinamico, senza mai sfociare nell'inutile frustrazione. Anche la varietà degli avversari e la loro abilità nell'adattarsi all'andamento del confronto ci fanno ben sperare per la riuscita di un'esperienza adeguatamente equilibrata, nella quale potremo persino dare sfogo alla nostra fantasia, combinando i diversi poteri per imbastire uccisioni più creative.

    Meno efficaci, invece, si sono sembrate le battaglie con gli animali che abitano l'ecosistema di un pianeta: mentre nelle schermaglie con i Trooper o con i membri dell'Inquisizione è possibile leggere a dovere le movenze ed i tempi di risposta, contro bestie di varia natura (da rapidi ragnetti a lenti colossi) diventa più arduo valutare le conseguenze dell'impatto dei nostri colpi e le ripercussioni sulle azioni delle creature, le quali alle volte attaccano anche mentre vengono duramente ferite dalla nostra lama. In caso di morte poi si innesca una meccanica molto simile a quella tipica della serie Souls: lungo le ambientazioni troveremo dei punti di salvataggio con la medesima funzione dei falò, in cui meditare per risanare le ferite, l'energia della Forza e le riserve di fiale curative. Ogni qual volta riposeremo, i nemici sconfitti torneranno magicamente in vita per ripopolare le zone prima ripulite: una scelta di game design che - come abbiamo già sottolineato nella nostra precedente prova di Star Wars Jedi: Fallen Order all'E3 2019 - non è giustificabile in maniera credibile in termini logici e narrativi con l'universo di riferimento, ma non rompe comunque in modo significativo l'immersività dell'avventura.

    Sempre ispirata a Dark Souls è infine la dinamica che permette di recuperare gli XP perduti dopo ogni decesso: dovremo dunque soltanto colpire una sola volta - e non necessariamente uccidere - il nemico che ci ha inflitto il colpo finale, così da ripristinare l'intera barra della salute e delle scorte. Anche in questo caso parliamo di una soluzione in bilico tra l'esperienza hardcore e quella più snella e scorrevole: l'esatta via di mezzo in cui Jedi: Fallen Order intende situarsi, in modo da attrarre a sé le attenzioni di un pubblico di appassionati, e quelle di una platea di giocatori alla ricerca di un prodotto corposo e stimolante.

    La Forza dell'Unreal Engine

    L'immaginario di Star Wars merita senza dubbio un contorno visivo degno della sua fama. Già Battlefront 2 ha messo in mostra un appariscente impatto grafico, e su Oculus Quest Vader Immortal ha toccato vette elevatissime di coinvolgimento sensoriale. Jedi: Fallen Order non vuole essere da meno, e con l'aiuto dell'Unreal Engine, modella un comparto tecnico vigoroso e sostanzioso, pieno di dettagli e avvolto da una nebulosa di particellari alquanto suggestiva. Basta osservare le ciocche dei capelli di Cal mentre vengono smosse dal vento per rendersi conto dell'ampio livello di dettaglio a cui ambisce l'opera di Respawn.

    E se le animazioni hanno ancora bisogno di un lavoro di rifinitura, l'art design ci è parso già da ora studiato con una buona meticolosità: oltre alla rielaborazione di pianeti già noti della mitologia di Star Wars, come Dathomir e Kashyyyk, si fanno largo anche ambienti del tutto inediti e dotati delle loro proprie specificità, sia sul piano della direzione artistica, sia su quello della fauna e della flora. In più, come rivelatoci dallo studio, alcuni ecosistemi sono stati creati anche in funzione del gameplay. Ad esempio il pianeta Zaffo, immerso nella neve, è contraddistinto da forti folate di vento all'interno delle grotte: flussi d'aria che daranno a Cal uno slancio ulteriore per permettergli di aggrapparsi a superfici più alte e proseguire nella sua avanscoperta.

    Star Wars Jedi: Fallen Order Era da tempo che sulle galassie di PC e console non atterrava un gioco di Star Wars così promettente. Jedi: Fallen Order sembra un titolo in cui ogni elemento concorre a comporre un mosaico omogeneo, intrigante nel level design, vibrante nel combat sytem ed accattivante sul versante visivo. Molti aspetti sono ancora avvolti dal Lato Oscuro, tra cui la tenuta sul lungo termine della progressione e del bilanciamento, oppure la qualità della sceneggiatura, che si prende l'impegno di ampliare la già vastissima mitologia della serie. Fallen Order è insomma una nuova speranza per quei videogiocatori innamorati dell'universo ideato da Lucas: le aspettative, al momento, sono sufficientemente positive da farci credere che questa volta la forza scorra potente in Respawn ed Electronic Arts.

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