Stray Blade: un action adventure coloratissimo ispirato a Dark Souls

L'opera di Studio Plank ha diversi spunti originali e interessanti, ma occorre lavorare meglio sul comparto tecnico: vi raccontiamo Stray Blade.

Stray Blade: un action adventure coloratissimo ispirato a Dark Souls
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  • Pc
  • Xbox One
  • Xbox Series X
  • Stray Blade ha tutta l'aria di voler essere un action adventure piuttosto ambizioso, quanto meno nel suo assetto ludico. È quanto emerso dalla nostra prova di una demo del gioco di Point Blank messa a disposizione da 505 Games. Grazie a questa build preliminare del progetto che vedrà la luce solo l'anno venturo (Stray Blade è stato infatti rinviato al 2023), abbiamo potuto farci un'idea su cosa aspettarci da un titolo che - nelle intenzioni dichiarate dal team di sviluppo - cerca di percorrere lo stesso filone di Dark Souls e affini, pur ammantandosi di una cornice narrativa più definita e di un'impalcatura estetica del tutto diversa da quella di From Software (a proposito, qui trovate il nostro giudizio sulla loro ultima opera, la recensione di Elder Ring).

    Alla scoperta della Valle di Acrea

    In Stray Blade impersoneremo un archeologo che, risvegliatosi nei panni di un guerriero caduto, si ritrova catapultato nella regione perduta della Valle di Acrea, un luogo traboccante di culture misteriose e creature di ogni tipo. Scopo del protagonista sarà studiare a fondo la storia, l'architettura, la fauna e la flora del posto, ma al tempo stesso dovrà combattere per sopravvivere in una terra profondamente ostile. Nei panni del guerriero, comunque, non saremo soli in questo viaggio: al nostro fianco c'è Boji, un animaletto antropomorfo che stando alle prime battute dell'avventura deciderà di accompagnarci pur non instaurando un rapporto particolarmente felice con il nostro alter ego.

    Per adesso il ruolo di Boji ci è parso squisitamente narrativo: il suo apporto sarà principalmente di guida e volto a illustrarci le regole di base per affrontare le minacce di Acrea. Nel corso della demo, durata all'incirca trenta minuti, non ci è stato concesso di scoprire ulteriori dettagli sul racconto o sull'avanzamento della trama: abbiamo potuto semplicemente esplorare la prima porzione di mappa, aggirandoci all'interno di un enorme tempio e avventurandoci nei suoi dintorni, districandoci tra animali feroci e piante ostili.

    La progressione all'interno del mondo di gioco sembra effettivamente ispirata alle dinamiche di un soulslike: le mappe sembrano avere, almeno di primo acchito, una composizione e un avanzamento circolare, che permettono al giocatore di addentrarsi nei luoghi più profondi della Valle per affrontarne i principali ostacoli. A disposizione del guerriero, inoltre, è presente una mappa che durante la nostra build era perlopiù oscurata, ma che in ogni caso ci ha fornito una panoramica generale sulla componente esplorativa: il mondo di Stray Blade dovrebbe essere infatti suddiviso in macro-aree, al termine delle quali saremo probabilmente chiamati ad affrontare un temibile boss.

    Un action promettente, ma...

    Abbiamo invece potuto saggiare in maniera più approfondita il combattimento. Anche su questo fronte l'opera di Point Blank sembra voler seguire la lezione dei suols, imbastendo un combat system incentrato prevalentemente su sequenze di attacchi inferte al momento giusto e preziose schivate, il tutto al prezzo di un piccolo quantitativo di energia posta all'interno di una barra della stamina. Il nostro alter ego era munito di due diversi assetti di equipaggiamento: spada e scudo o spadone.

    La scelta dell'arma condizionerà non poco lo stile con cui scatenarsi in battaglia: con una pesante lama a due mani, ovviamente, il danno inflitto sale esponenzialmente al costo di una velocità estremamente ridotta e dell'assenza di una parata - a cui sopperisce il più classico dei Parry - mentre imbracciare uno scudo al braccio presuppone un approccio più difensivo e apre alla possibilità di bloccare gli attacchi nemici. Insomma, al primo impatto Stray Blade vuole essere davvero un Dark Souls più "umile" nella sua intelaiatura ludica, sicuramente più colorato e vivace sul versante artistico, ma comunque non meno complesso per quanto concerne l'apparato ruolistico. Al di là delle diverse tipologie di equipaggiamento, di cui dobbiamo tuttavia saggiare varietà ed efficacia in battaglia, abbiamo scorto un nutrito skill tree nella panoramica di potenziamento del personaggio. La progressione del nostro guerriero non sembra particolarmente intricata, ma il numero di abilità assegnabili e potenziabili ci è parso notevole.

    Con la giusta pressione dei comandi appositi, e previo l'acquisto delle suddette skill, è infatti possibile arricchire il combat system di svariate mosse speciali: ora fendenti caricati in corsa con lo spadone, ora spazzate ad ampio raggio con lo scudo. Ad impreziosire l'apparato ludico di Stray Blade ci sono per l'appunto i nemici, divisi tra bestie di vario tipo e dimensione e soldati umanoidi. Anche in questo aspetto il gioco di 505 Games ha studiato a fondo i lavori di From Software: dalla ricchezza del Bestiario ai pattern dei nemici, sopravvivere nella Valle Perduta di Acrea non sarà affatto facile. Prendere sotto gamba le creature o gli avversari che ci ostacoleranno senza studiarne accuratamente i movimenti significherà morte certa.

    Questo, unito al fatto che la mappa è caratterizzata anche da una flora non proprio amichevole, rende l'avanzamento tutt'altro che agevole. Il ciclo morte-rinascita e la conseguente perdita del bottino accumulato nel corso della run, a sua volta memore della lezione miyazakiana, abbandona la classica dinamica dei falò in favore di una meccanica piuttosto originale. Ad ogni nostra dipartita, l'aspetto e alcuni elementi della mappa in cui ci trovavamo in precedenza cambiano, talvolta passando persino alla fase notturna, con un conseguente riassetto di mostri e nemici posizionati lungo un percorso. Anche in questo caso, comunque, ci sarà da valutare l'efficacia di questa componente all'interno del prodotto finale. Sulla carta, tuttavia, l'idea sembra intrigante e originale.

    Ciò che per il momento lascia perplessi di Stray Blade è l'attuale stato dei lavori. La suddetta demo ci ha consegnato un prodotto tecnicamente non troppo entusiasmante. Se alcuni piccoli bug vanno giustamente perdonati per la natura acerba della build in questione, il team di sviluppo dovrà lavorare meglio sulla resa dell'impasto action, davvero troppo ingessato e poco brillante sul piano delle animazioni. Un aspetto, quest'ultimo, che andrà limato assolutamente affinché l'esperienza complessiva non risulti eccessivamente frustrante nella sua già discreta difficoltà.

    C'è comunque da confidare che questo ulteriore anno di lavoro possa concedere a Point Blank il tempo sufficiente a imbastire un prodotto degno di questo nome. Sul fronte artistico, d'altro canto, il valore dell'opera sembra di tutto rispetto: la cornice cartoonesca di Stray Blade fa eco alla sua palette cromatica stracolma di colori accesi, e nonostante la moderazione poligonale non faccia gridare al miracolo, c'è da ammettere che il colpo d'occhio generale lascia piuttosto soddisfatti.

    Insomma, se pad alla mano il team riuscirà a risolvere un po' di magagne tecniche, la sensazione è che il 2023 potrà arricchirsi di un nuovo e intrigante emulo di Dark Souls.

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