Styx Shards of Darkness: provato il nuovo stealth game di Cyanide Studio

Il goblin Styx è pronto ad uscire dall'ombra con Shards of Darkness, stealth game che prova a migliorare l'efficace formula del predecessore.

Styx Shards of Darkness: provato il nuovo stealth game di Cyanide Studio
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Styx sta per tornare: dopo il valido Masters of Shadows, nato da una costola di Of Orcs and Men, il nostro amichevole goblin di quartiere sembra intenzionato a uscire di nuovo dall'ombra per dimostrare a Solid Snake, Sam Fisher e a tutti gli altri sciocchi omuncoli che è lui il vero "maestro" dello stealth. E il team francese Cyanide, che gli ha dato i natali, non ha alcuna voglia di contraddirlo: con Shards of Darkness, infatti, lo studio tenta di migliorare in tutto e per tutto le meccaniche ludiche del precedente episodio, proponendo all'utenza un gioco in cui contano solo inventiva, pazienza e capacità di adattamento. Abbiamo avuto un assaggio delle nuove abilità di Styx nel corso dell'evento What's Next de Focus? tentutosi in quel di Parigi: prima che il goblin sbuchi definitivamente fuori dalle tenebre, però, dovremo attendere l'ormai imminente mese di marzo.

    Hello darkness, my old friend...

    La presentazione del nuovo capitolo di Styx si è svolta in due fasi ben distinte. Nella prima ci è stata data l'opportunità di testare con mano le rinnovate dinamiche stealth, in una sezione di gameplay estrapolata dalle sequenze iniziali dell'avventura, mentre nella seconda ci è stato mostrato un livello molto più avanzato, nel quale gli sviluppatori ci hanno illustrato tutti i nuovi poteri del nostro goblin preferito.

    Durante il breve hands-on il senso di déjà-vu, in tutta onestà, non ha tardato a mostrarsi: Styx doveva intrufolarsi in un arzigogolato complesso di palafitte e raccogliere alcune reliquie, stando sempre bene attento a non lasciar traccia del suo passaggio. Se si esclude una maggiore verticalità degli ambienti rispetto al passato e una più marcata agilità del protagonista nel corso delle arrampicate lungo i costoni rocciosi, però, sulle prime il gioco dà l'impressione di non essersi distanziato a sufficienza dalla formula del predecessore. In fondo, Styx deve ancora sgattaiolare quatto quatto di copertura in copertura, estinguere le fonti di luce in lontananza, nascondersi in armadi o sotto i tavoli, sbloccare serrature e aggredire gli avversari rigorosamente di spalle: tutto ci è sembrato molto simile a quanto sperimentato in Master of Shadows, soprattutto a causa di una direzione artistica non proprio appariscente, di un'intelligenza artificiale non sempre reattiva e di un sistema di combattimento ancora troppo limitato. Se scoperti, infatti, a poco servirà fronteggiare di petto le minacce: Styx non è un guerriero, e un paio di fendenti ben assestati basteranno per spedirlo immediatamente al creatore. L'unica soluzione è (e resta) dunque la fuga, o meglio, l'astuzia: la necessità di sfruttare il setting a proprio vantaggio per farsi beffe delle guardie e lasciarle sul posto con una buffa espressione interrogativa, diviene un'impellenza da apprendere in fretta, per evitare di farsi sottomettere dalla frustrazione.

    Superati i primi minuti di perplessità, tuttavia, ci siamo poco a poco resi conto di come questo secondo capitolo abbia in serbo ben più di una sorpresa per gli appassionati della serie, oltre che per tutti coloro che masticano pane e stealth a colazione. Anzitutto, a variare un po' l'andamento dell'infiltrazione sopraggiunge un valido sistema di crafting: dopo aver raccolto un quantitativo sufficiente di risorse, infatti, potremo creare - in un apposito banco da lavoro posto nei livelli - alcuni gadget utili che ci faciliteranno il compito, come dardi o trappole acide. Non mancano all'appuntamento neanche le canoniche abilità del buon Styx, tra cui l'invisibilità temporanea e la capacità di creare un Cocoon, ossia un clone rugoso e brutto come la peste, con cui distrarre le guardie e avanzare indisturbati. L'insieme di queste strategie offre un ventaglio di azioni alquanto variegato, lasciando, nei limiti del possibile, grande libertà alla fantasia del giocatore. Se nell'esplorare le prime ambientazioni abbiamo avuto il sentore che le tattiche utilizzabili non fossero chissà quanto diverse le une dalle altre, non appena il team ci ha mostrato una sessione di gioco ambientata alcune ore dopo, i nostri dubbi hanno però ceduto il passo alla curiosità. Nelle mani di chi il titolo lo conosce alla perfezione, Shards of Darkness assomiglia ad un invitante parco giochi di morte: l'area era estremamente estesa, piena zeppa di passaggi segreti, cunicoli e finestre da cui analizzare la situazione. Come gli sviluppatori ci hanno fatto notare con una punta d'orgoglio, esistono numerose strade alternative per adempiere il medesimo obiettivo. La prima regola da rispettare, in ogni caso, consiste nell'agire assolutamente nell'ombra, nel più totale silenzio. Il motore fisico, non a caso, prevede una risposta abbastanza realistica degli oggetti alle sollecitazioni del giocatore: urtando contro una sedia o muovendoci su travi di legno scricchiolanti, ad esempio, emetteremo dei rumori che potrebbero allertare (o anche svegliare) le guardie, finalmente pronte ad aguzzare l'ingegno: in questi momenti l'IA ci ha dato l'impressione di aver affinato parte delle sue spigolature, presentandosi più vispa e coriacea. Grazie ai nuovi poteri di Styx, inoltre, man mano che proseguiremo nell'avventura, il crafting si renderà disponibile anche in tempo reale, senza il bisogno di scovare specifici hotspot sparsi per i livelli: in questo modo l'evoluzione dei talenti del protagonista si muove di pari passo con lo stimolo a ricercare approcci sempre nuovi ed efficaci.

    A supportarci nella nostra ricerca del "furto perfetto", giunge anche un level design pensato per suggerire non solo azioni diversive, ma anche squisitamente mortali: più che in passato, in sostanza, ora l'ambiente può trasformarsi in una vera e propria arma nelle grinfie degli utenti più fantasiosi. Tra lampadari che oscillano pericolosamente sulle teste dei malcapitati, cibi da avvelenare col nostro fetido alito e pozzanghere acide in cui sciogliere i nemici, insomma, ci sarà da sbizzarrirsi: se a ciò aggiungete che alcuni avversari saranno vulnerabili solo a determinati attacchi, ne consegue chiaramente come questo nuovo Styx rappresenti una costante sfida all'intelletto del giocatore. Ovviamente, nel caso in cui foste dei goblin pacifici, nulla vi vieterà di serpeggiare tra i livelli senza uccidere nessuno sporco umano: molto utile si rivelerà, in questo caso, un apposito potenziamento del Cocoon, grazie al quale potremo usare quei corpicini flaccidi e mollicci come punto di teletrasporto per raggiungere aree troppo lontane (o anche tornare sui nostri passi) senza correre il rischio di rimetterci la vita. Ora, immaginate tutte le numerose tattiche sfruttabili all'interno di un singolo setting e moltiplicatele per due: Shards of Darkness, infatti, aggiunge all'offerta anche una succosa modalità cooperativa (esclusivamente online), con la quale invitare un amico nella vostra sessione e superare in simbiosi le insidie dei livelli. Siamo certi che, nelle zampe di un duo affiatato, questo secondo episodio potrebbe incrementare di gran lunga il divertimento che garantisce in solitaria. Si badi, tuttavia, che la capacità di condividere l'esperienza ed il nutrito ventaglio di approcci disponibili non diminuiscono affatto la difficoltà dell'opera: Styx è un titolo hardcore, sviluppato con in mente un preciso target di riferimento. Talmente complesso e articolato che Cyanide ha addirittura provato - con tutte le proprie forze - a ridurre al minimo i tempi di caricamento, in modo tale che le meccaniche "trial&error" non inficino più di tanto la godibilità della produzione. Non crediamo sia stato comunque troppo faticoso dimezzare i tempi del loading screen, in particolare per merito di un motore versatile e scalabile come l'Unreal Engine 4: abbiamo avuto modo di ammirare Shards of Darkness sia su PlayStation 4 che su PC e le differenze lasciano indubbiamente il segno.

    Su console, nonostante si difenda con le unghie, il titolo presenta comunque numerosi margini di miglioramento, soprattutto a causa di un tappeto di texture non proprio all'avanguardia. In azione su piattaforma Windows, invece, Styx mostra davvero i muscoli, riempie di dettagli gli enormi ambienti visitabili e li incornicia con eccellenti giochi di luce ed ombra. Tant'è che, in un paio di occasioni, ci è dispiaciuto dover spegnere le fiaccole e rintanarci nel buio.

    Styx Shards of Darkness Styx: Shards of Darkness è la naturale evoluzione del primo capitolo: un prodotto più grande, più coraggioso, più bello da vedere e più appagante da giocare. Dopo pochi minuti di gameplay ci siamo trovati dinanzi ad un titolo che non si limita a recuperare pigramente la struttura del predecessore, ma ne lima le mancanze più evidenti, cercando al contempo di introdurre nuovi elementi che potrebbero donare all’opera una marcia in più rispetto a tanti altri stealth game. Affianco a un inedito sistema di crafting, allora, è stata introdotta persino la gradita possibilità di affrontare l’avventura in cooperativa, un dettaglio che amplifica esponenzialmente il grado di coinvolgimento. Quando agiscono in coppia - si sa - i goblin sono ancora più letali.

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