Super Lucky's Tale Provato

Uscito su Oculus Rift al lancio del visore, Lucky's Tale si prepara a fare la sua comparsa su PC, Xbox One e Xbox One X con un sequel.

Super Lucky's Tale Provato
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  • Pc
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • L'annuncio di Super Lucky's Tale, avvenuto durante la conferenza Microsoft dell'E3 2017, ci ha colti abbastanza di sorpresa. O meglio, ci ha stupito il fatto che la piccola volpe di Playful Corp abbia deciso di abbandonare così presto l'ambiente in cui è nata: quello della realtà virtuale.
    Il primo Lucky's Tale, del resto, si era fatto vessillo del gaming in VR, venduto in bundle con i preordini di Oculus Rift e (convincente) titolo di lancio per il visore di Facebook. Al di là di un immaginario sgargiante e colorato, e di una serie di meccaniche ludiche estratte direttamente dai grandi platform 3D degli anni '90, buona parte del fascino della produzione risiedeva proprio nella possibilità di giocare con la prospettiva, sfruttando il linguaggio e le interazioni caratteristiche della nuova tecnologia per riscoprire un inedito rapporto fra utente e mondo di gioco.

    Decidendo con questo sequel di abbandonare il settore della VR, su cui Microsoft non è ancora pronta per puntare, il team di sviluppo deve insomma affrontare una grande sfida: quella di presentarci un prodotto che punti anche e soprattutto su altri valori produttivi, distinguendosi in fatto di level design e varietà di situazioni.
    Da quello che abbiamo avuto modo di vedere sullo showfloor della convention losangelina, per "fortuna", Super Lucky's Tale sembra esserci riuscito. Il titolo non mira certo ad essere rivoluzionario, né sul fronte dell'immaginario né su quello del gameplay, ma si dimostra comunque vivace e ben sviluppato. Il canone a cui si rifà è quello dei giochi di piattaforme targati Rare, ed in questa sua aderenza alle soluzioni stilistiche e ludiche di Banjo&Kazooie sembra persino più riuscito del recente Yooka-Laylee.
    I mondi di gioco sono piccoli diorami pieni di aree segrete, zone sotterranee, piattaforme semoventi, nemici e meccanismi di ogni genere. Il giocatore non ha il controllo integrale della telecamera, e può spostarla solo marginalmente: più spesso è l'inquadratura che segue il protagonista, ora posizionandosi alle sue spalle, ora invece soffermandosi su prospettive laterali. Oltre a saltare, compiere un attacco facendo roteare le coda e prodigarsi nell'immancabile "spanciata", la volpe protagonista può scavare per interrarsi e procedere sotto la superficie, raccogliendo così scie di monete sepolte, oppure superando degli ostacoli rimasti in superficie.
    Il team di sviluppo sembra aver lavorato al meglio per rendere gli stage pieni di oggetti da recuperare, scrigni nascosti, enormi diamanti posizionati negli angoli più remoti. Oltre ad affrontare i nemici che affollano le aree di gioco, tra conigli impazziti, api aggressive e piante carnivore, il gioco incentiva insomma un'esplorazione attenta e curiosa. La demo giocata sullo showfloor ci ha fatto complessivamente una buona impressione, mettendo in mostra anche un livello di difficoltà accessibile ma tutt'altro che rinunciatario. C'è da dire che qualche vita l'abbiamo persa a causa di lievi problemi nella valutazione delle distanze e del posizionamento spaziale degli oggetti: alcune inquadrature sembrano infatti arrivare direttamente dal primo Lucky's Tale, pensate quindi per funzionare in sinergia con un caschetto VR e troppo "appiattite" quando si perde la percezione della spazialità garantita da Oculus Rift. Si tratta però di rare occasioni: più spesso tutto funziona alla grande, e le prove di abilità, tempismo e riflessi a cui il gioco ci sottopone sono piacevoli e funzionali.
    Anche la boss fight che abbiamo dovuto affrontare ci è sembrata divertente e impegnativa al punto giusto: un'ottima chiusura per lo stage disponibile in fiera, anche se non movimentata e dinamica come quelle dei migliori capitoli 3D di Super Mario.

    A livello tecnico, il titolo si distingue per girare, su Xbox One X, in 4K nativi a 60fps: un risultato raggiunto anche grazie alla leggerezza del motore grafico, che di certo non mette in campo una mole poligonale soverchiante. I modelli dei personaggi e degli elementi dello scenario sono molto semplici, ma ovviamente non è questo che conta: compiace infatti un immaginario colorato e leggero, in linea con quello del già citato Yooka-Laylee, anche se privo della verve citazionista dell'ultima fatica targata Playtonic. Nel trailer presentato in conferenza, in ogni caso, si possono adocchiare anche scenari meno radiosi rispetto a quello che abbiamo provato, tra zone palustri infestate da buffi fantasmi e scheletri danzanti. Siamo quindi molto curiosi di scoprire quello che il gioco ci riserverà, quanti saranno i mondi a disposizione e quale la struttura complessiva del gioco. Il primo Lucky's Tale era un po' troppo condensato, speriamo che questo seguito "Super" possa deliziarci anche sul fronte della quantità di contenuti.

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