Tales of Arise: una nuova speranza, la prova del JRPG di Bandai Namco

Abbiamo potuto provare Tales of Arise, il nuovo episodio della celebre serie di Bandai Namco in arrivo a settembre.

Tales of Arise
Anteprima: Xbox Series X
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • L'attesa è stata molto più lunga e snervante del previsto, ma Tales of Arise è ormai dietro l'angolo e il prossimo 10 settembre potremo infine accogliere nei nostri salotti il titolo che negli ultimi quattordici mesi ha puntualmente guidato la classifica dei giochi più ambiti dai lettori di Famitsu, battendo tra gli altri dei mostri sacri come Cyberpunk 2077, Final Fantasy XVI e il sequel di The Legend of Zelda: Breath of the Wild. Dal momento che il prodotto verrà lanciato tra un mese esatto, Bandai Namco Entertainment ne ha messo a nostra disposizione una seconda versione di prova, consentendoci a questo giro di affrontare le prime tre ore della campagna e conoscere meglio i due assoluti protagonisti della vicenda.

    Ricordandovi che sulle pagine di Evereye trovate anche una ricca disamina sul sistema di combattimento di Tales of Arise, vi invitiamo dunque a tornare assieme a noi in quel di Dahna per capire cosa aspettarvi dal promettente e sofferto intreccio narrativo dell'action RPG targato Bandai Namco e in dirittura di arrivo su PC, PS4, PS5 e tutte le varie piattaforme della famiglia Xbox.

    Una vita di tribolazioni

    Da sempre ricco di risorse, diversi secoli fa il pianeta Dahna era rigoglioso e traboccante di vita. Tuttavia, quando il vicino pianeta Rena decise di attaccarlo per impadronirsi delle sue materie prime, Madre Dahna, che fino a quel momento era considerata quasi eterna e indistruttibile, capitolò nell'arco di una sola notte. Davanti alla soverchiante potenza delle macchine, dei soldati corazzati e delle feroci belve utilizzate in guerra dalle milizie di Rena, la prosperità e le ricchezze del corpo celeste divennero un lontano ricordo e i suoi abitanti finirono per essere schiavizzati fino all'ultimo.

    Da quel nefasto giorno sono ormai trascorsi ben trecento anni, durante i quali gli abitanti di Dahna hanno dovuto sopportare in rigoroso silenzio i soprusi e il pugno duro dei loro vicini, abituandosi addirittura a considerarli alla stregua di esseri giusti, superiori e quasi divini. Non solo i dahnani messi ai lavori forzati subiscono ogni giorno la spietata oppressione dei soldati renani e vedono nella morte l'unica possibile via di fuga, ma ignorano persino i veri motivi per cui vengano regolarmente sottoposti a una simile agonia. In seguito alla sua caduta, il pianeta Dahna è stato infatti suddiviso in cinque diversi regni, ognuno governato da un proprio signore intenzionato a raccogliere quanto più potere astrale possibile, ossia la forma di energia alla base di tutti gli esseri viventi e persino degli oggetti inanimati, come rocce, pietre preziose, e così via. Quello che i dahnani non sanno è che questo scellerato comportamento sia in realtà dovuto alla "Disfida Reale", una sorta di competizione che nell'arco di un secolo si ripete diverse volte e che permette al lord con più energia astrale di ottenere il titolo di assoluto sovrano della madrepatria renana: intenzionati a vincere la disfida con ogni mezzo possibile, i signorotti più subdoli hanno quindi incastonato dei cosiddetti "nuclei spiritici" nei corpi dei loro poveri schiavi e ne stanno progressivamente assorbendo l'energia vitale, infischiandosene delle conseguenze.

    La storia di Tales of Arise ha inizio in una miniera di Orbus Calaglia, dove un giovane uomo affetto da amnesia e del tutto incapace di provare dolore fisico si impegna ogni giorno per scavare e aiutare ove possibile gli altri dahnani costretti ai lavori forzati. Detto "Maschera di Ferro" a causa dello strano elmetto sul suo capo, che per qualche ragione non può essere in alcun modo rimosso (e che dunque gli provoca non poche difficoltà al momento di nutrirsi), il ragazzo è molto generoso, tant'è che non esita nemmeno per un istante a far da scudo col proprio corpo agli schiavi frustati dai soldati renani.

    L'incapacità di provare dolore, tuttavia, non significa affatto che questi sia immortale o indistruttibile, ma semplicemente quand'anche riporti una grave ferita, il dahnano si comporta come se niente fosse, arrivando nei casi più gravi a rischiare la vita senza nemmeno rendersene conto. Incredibilmente emotivo e sorretto da uno spiccato senso di giustizia, il suo più grande desiderio è quello di scacciare gli invasori e restituire l'agognata libertà alla propria gente, che per ben trecento anni ha dovuto vivere nel terrore.

    Un barlume di speranza

    La tanto attesa occasione per ribellarsi al giogo di Rena giunge quando le forze della Resistenza locale capeggiate dal burbero Zephyr sottraggono una misteriosa prigioniera ai propri aguzzini, ignorando che questa nasconda un potere incontenibile. Distaccata e a prima vista altezzosa, l'affascinante Shionne è una fanciulla renana che sin dalla tenera età convive con la terribile "Maledizione della Rosa": chiunque provi anche solo a sfiorarla è subito colpito da un potente scarica elettrica che la ragazza genera involontariamente e che negli anni l'ha spinta a isolarsi per il bene del prossimo.

    Sebbene ne ignoriamo ancora le ragioni, quella che sin dall'annuncio di Tales of Arise ci ha dato l'impressione di essere una principessa o comunque una nobildonna, è intenzionata a eliminare tutti e cinque i sovrani di Dahna e porre fine una volta per tutte alla Disfida Reale. Non solo la fanciulla ha tradito i propri compatrioti (probabilmente a causa di una vendetta personale), ma in qualche modo è persino riuscita a trafugare il nucleo primario del fuoco, ossia l'oggetto in cui il malvagio Balseph ha infuso per anni l'energia astrale estratta nel regno di Orbus Calaglia. Come dicevamo, l'incontro tra Shionne e Maschera di Ferro è l'evento scatenante della ribellione di Dahna, in quanto il giovane schiavo è l'unico individuo al mondo che possa estrarre e brandire la spada fiammeggiante nascosta nel nucleo primario custodito dalla fanciulla: un'arma talmente potente da sottomettere e assorbire le forze della natura, e a che a ragion veduta diverrà ben presto un simbolo di speranza per tutti gli oppressi.

    Struggente e persino più profonda di quella propostaci qualche anno fa dall'indimenticabile Tales of Berseria (qualora vi siate persi il precedente episodio della serie fiondatevi sulla recensione di Tales of Berseria), la trama di Tales of Arise affronta tematiche disgraziatamente attuali e mature, spingendo il giocatore a riflettere su problematiche reali e tipiche persino del nostro tempo, come appunto la disuguaglianza tra i popoli, l'oppressione dei deboli e le indicibili angherie perpetrate dai detentori di un potere grande abbastanza da far tremare il mondo.

    Visibilmente agli antipodi e provenienti da due realtà troppo diverse, Alphen e Shionne sono in realtà complementari e tra loro vi è un'alchimia che promette faville, anche perché i due disgraziati si direbbero l'uno la risposta alle lunghe sofferenze patite dall'altra. Tenendo presente che da questo potrebbero dipendere le sorti di due pianeti, sarà dunque interessante assistere all'evoluzione del loro strambo e inizialmente burrascoso rapporto, che sin dalle prime battute non esiterà a sollazzare il giocatore coi soliti teatrini cui la saga nipponica ha abituato i propri affezionati.

    Tra una battaglia e l'altra

    Avendoci proposto soltanto le prime tre ore della vicenda e mettendo a nostra disposizione solo due combattenti su sei, durante questo secondo contatto con Tales of Arise abbiamo avuto pochissime occasioni per metterne alla prova il combat system. Anche perché, essendo il party incompleto, le tante meccaniche con cui abbiamo fatto i conti al tempo del primo hands-on ci erano purtroppo precluse. Ciononostante, questa seconda prova ha confermato le impressioni positive maturate durante il test precedente, quando ci lasciammo letteralmente stregare dal rinnovato gameplay dell'action RPG.

    Diversamente dai propri predecessori, Tales of Arise è del tutto privo della difesa, che in questo caso è stata rimpiazzata da uno scatto fulmineo con cui evitare i colpi in entrata e portarsi in fretta e furia alle spalle del nemico, al fine di dar via ad un violento contrattacco: un sistema appagante che premia la tempestività e i riflessi, il cui totale padroneggiamento richiede però tante ore di pratica, soprattutto in presenza dei molteplici nemici inediti e dunque in possesso di pattern finora sconosciuti. In Tales of Arise, del resto, torneranno tante bestie storiche e già presenti nelle altre incarnazioni del brand, ma il titolo proporrà una vasta selezione di avversari mai visti prima, come ad esempio gli agghiaccianti "zeugle" che i soldati di Rena hanno sguinzagliato e disseminato per tutta la superficie di Dahna. Anche i fan storici della saga, di conseguenza, avranno l'occasione per mettere alla prova la propria abilità e cimentarsi in sfide sempre nuove.

    Poiché gli sviluppatori hanno preferito rimuovere i PM (Punti Magia), al momento di dover lanciare un incantesimo elementale o di guarigione, Shionne e gli altri componenti del party andranno a consumare una porzione di PC, ossia la barra circolare posta nel lato destro dello schermo: un valore, come dicevamo, condiviso da tutti e quattro i lottatori in campo, che una volta esaurito metterà il gruppo dinanzi all'impossibilità di ricorrere ancora alla magia.

    Sarà quindi imperativo munirsi di oggetti in grado di ricaricarli e al tempo stesso evitare gli sprechi, ritoccando a dovere le strategie adottate dai compagni controllati dall'intelligenza artificiale. In alternativa, durante l'esplorazione e le inevitabili sessioni di grinding, i giocatori potranno approfittare di veri e propri falò per far riposare l'intera squadra e addirittura preparare dei deliziosi manicaretti coi materiali raccolti qua e là.

    Ogni piatto preparato donerà al team dei bonus diversi, rafforzando ad esempio i parametri di base o incrementando per un certo lasso di tempo l'esperienza ottenuta. A tal proposito, non solo Alphen e gli altri potranno raccogliere le cibarie trovate nei campi, come frutta e verdura, ma avranno la facoltà di allevare le bestie presso le fattorie visitate e cimentarsi con la pesca, ampliando a dismisura le scorte di ingredienti.

    Ad ogni modo, l'utilizzo della suddetta meccanica consentirà tra le altre cose di accedere a scenette aventi per protagonisti due o tre membri della banda, le quali esploreranno pian piano la caratterizzazione dei vari eroi e il legame coi compagni di viaggio. Una ragione più che valida per campeggiare ovunque sia possibile e lasciarsi intrattenere dai siparietti messi in piedi da Law e compagni.

    Tales of Arise Ad un passo dal lancio in contemporanea mondiale, Tales of Arise è tornato a infiammare il nostro desiderio di atterrare sul pianeta Dahna e riconquistare con le unghie e con i denti la libertà che i suoi sventurati abitanti hanno perduto da tempo immemore. Sebbene siano così diversi, i due assoluti protagonisti della vicenda hanno sfoggiato un delizioso legame sinergico che siamo convinti ci regalerà una storia tormentata e traboccante di colpi di scena memorabili. I presupposti per raggiungere vette finora impensabili per il franchise ci sono tutti, non resta dunque che attendere il prossimo 10 settembre per scoprire se Bandai Namco abbia effettivamente centrato il bersaglio o meno.

    Che voto dai a: Tales of Arise

    Media Voto Utenti
    Voti: 42
    7.9
    nd