The Beast Inside, una nuova avventura horror ispirata ad Amnesia e P.T.

Abbiamo provato una demo pre-alpha di The Beast Inside, nuova avventura horror con elementi survival in arrivo su PC nel 2019.

The Beast Inside, una nuova avventura horror ispirata ad Amnesia e P.T.
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  • Una misteriosa magione, un omicidio rimasto irrisolto da un secolo e presenze sovrannaturali infuse di sadica follia. Sono questi gli ingredienti principali di The Beast Inside, una promettente avventura horror approdata di recente su Kickstarter e prevista in uscita nel 2019. Gli autori sono intenzionati a dar vita ad un progetto con forti ispirazioni al cinema di genere e ad alcuni dei più illustri esponenti dell'orrore digitale, come Amnesia, P.T. e Silent Hill. Incuriositi da premesse così allettanti, abbiamo messo le mani su una breve demo pre-alpha: siamo rimasti piacevolmente colpiti.

    Quella casa nel bosco

    Adam è un talentuoso crittoanalista della CIA impegnato a decriptare dei codici sovietici (l'avventura inizia del 1979, durante la Guerra Fredda). Per la sua sicurezza e quella di sua moglie Emma, Adam si trasferisce in una antica dimora isolata ed immersa nei boschi: quello che non sa, però, è che quel luogo apparentemente tranquillo cela un passato torbido. Molti anni prima, infatti, in quelle stanze si consumò un efferato omicidio ancora irrisolto, e presenze non certo benevole continuano ad infestare la casa.

    Una premessa del genere non è certo un concentrato di originalità, ma non bisogna escludere che la narrazione, piuttosto scontata nella prima ora e mezza di demo, imbocchi più avanti delle strade alternative e maggiormente intriganti. La soluzione più interessante pensata dai polacchi di Movie Games è quella di ambientare l'intera avventura in due timeline differenti: una nel 1979 ed un'altra nel 1864. Anche questa, è vero, non è una scelta originalissima, abbiamo tuttavia trovato gradevole esplorare due versioni della stessa ambientazione e sperimentare soluzioni ludiche differenti e dipendenti dal contesto storico. Nel 1979 e nei panni di Adam abbiamo dovuto esplorare la casa e risolvere qualche semplice enigma, siamo quindi incappati in un indovinello un po' più complesso che ci chiedeva di decifrare un messaggio in codice. La parte dedicata ad un tale Nicolas, ambientata nel 1864, ci ha invece catapultato in un contesto più inquietante. Dovevamo infatti muoverci nell'oscurità, tra suppellettili un po' kitsch ed un arredamento che sembrava uscito da uno dei tanti romanzi orrorifici di fine ‘800. Per illuminare gli ambienti potevamo solo utilizzare dei fiammiferi (che si esaurivano piuttosto in fretta) o sfruttare una lampada ad olio che andava costantemente rifornita. Tutto ciò ci ha subito ricordato Amnesia: The Dark Descent, solo che in questo caso non sembra esserci nessun "problema" nel circolare a luci spente (ricordiamo che nel gioco di Frictional il buio faceva impazzire il personaggio). Anche senza nessuna imposizione ludica, tuttavia, l'atmosfera da brividi imbastita del team di sviluppo ci ha spinto costantemente alla ricerca di nuovi oggetti per illuminare il cammino, creando una sensazione d'urgenza dal vago retrogusto "outlastiano".
    Grazie ad un sound design ottimo, The Beast Inside instilla inquietudine scomodando un coro di scricchiolii, mugugni e rumori vari. Quando l'orrore è palpabile ma invisibile, insomma, il titolo di Movie Studio dà il meglio di sé, merito anche di un comparto visivo che fa largo uso della fotogrammetria (sfruttata anche da The Vanishing of Ethan Carter e dal nostrano The Land of Pain), grazie alla quale gli ambienti sembrano quasi raggiungere il fotorealismo. È nel momento in cui gioco ci mostra il nostro avversario che quel terrore sottocutaneo ed insistente svanisce pian piano. La gestione degli spaventi più "diretti", si appoggia infatti su una serie di scelte troppo abusata e su jumpscare inefficaci e quasi comici per la loro banalità. In aggiunta a ciò, abbiamo trovato il minigioco dello scassinamento troppo macchinoso e lento, non esattamente ideale se calato in un contesto in cui i ritmi sono importantissimi.
    Tenendo conto dello stato molto arretrato della build messa a disposizione, The Beast Inside sembra avere buone basi, ma delle caratteristiche fin troppo derivative ed abusate. La narrativa non ci ha incuriosito più di tanto - abbiamo trovato molto più avvincenti le descrizioni su Kickstarter - e l'impianto ludico non si appropria di soluzioni degne di nota, se non quella di dividere la progressione in due periodi storici differenti. Qualche buona idea ed un'atmosfera degna di nota dovrebbero comunque bastare per consegnarci un horror virtuale valido. L'appuntamento è per il 2019, ma sicuramente ci saranno novità di peso anche nell'anno in corso.

    The Beast Inside È troppo presto per inquadrare The Beast Inside senza paura di sbagliare, eppure il gioco del team polacco Movie Studio è uno di quei progetti che vale la pena tenere d’occhio. Stilisticamente, narrativamente e ludicamente si sente moltissimo l’influenza di altre produzioni, tanto che a tratti la sua personalità fatica persino ad emergere. Ma quando l’individualità del titolo balza fuori, fortificata dall’ottimo lavoro nell’estetica e nell’atmosfera, The Beast Inside riesce a catturare l’attenzione. Siamo curiosi di provare una versione più avanzata e più inquadrata della demo, e magari scoprire di che pasta è fatta quella “bestia” così reticente.

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