Provato The Black Death

Ci siamo buttati in un'epoca oscura per combattere fame e peste. The Black Death, attualmente in Early Access su Steam, ci ha accolto a braccia aperte ma la nostra esperienza si è rivelata tutt'altro che piacevole...

Provato The Black Death
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  • Pc
  • Raccapezzarsi nel mondo degli Early Access è sempre più difficile e, anche per le testate specializzate come la nostra, riuscire a dare un'informazione completa sui titoli validi sta diventando enormemente complicato. Si cercano dunque i giochi dal concept originale, con grandi nomi alle spalle, oppure le produzioni solide che, visto lo stato dei lavori già avanzato, hanno una buona probabilità di uscire sul mercato in forma davvero completa. Ma anche così, purtroppo, capita talvolta di trovarsi per le mani giochi enormemente distanti dall'essere davvero giocabili. È quello che è capitato con The Black Death, un survival medievale sulla falsa riga di H1Z1, che si presenta in accesso anticipato su Steam, ma che di strada da fare ne ha ancora davvero tantissima.

    Peste e corna

    The Black Death ci catapulta nell'epoca più oscura dell'uomo, in un regno medioevale dove la peste, la violenza e i crimini sono all'ordine del giorno. Nei panni di un semplice cittadino dovremo quindi cercare di sopravvivere il più a lungo possibile in questa landa inospitale, tentando di non morire di stenti o peggio ancora di venire contagiati dall'infezione.

    Il gioco è strutturato come un classico open world e non appena creato il nostro personaggio non avremo alcuna indicazione su dove andare o cosa fare. Tutti gli elementi del gameplay sono criptici, come da tradizione per il genere, e starà al giocatore, lentamente, scoprire le combinazioni adatte per costruire oggetti e diventare progressivamente autosufficiente. Si inizia quindi raccogliendo qualche bacca per i boschi e degli arbusti, così da sopperire alla mancanza di armi e provviste; un piccolo passo dovrebbe introdurci poi a meccaniche ben più profonde, almeno sulla carta. Il sistema di crafting di The Black Death è invece molto semplicistico e tutto ciò che dovrete fare, una volta ottenuti gli ingredienti necessari, sarà recarvi all'interno dello scomodo menù e avviare la creazione dell'oggetto desiderato. Nel giro di qualche secondo, senza alcuna possibilità di fallimento, avrete costruito l'arnese che vi serviva o cucinato un piatto prelibato, tutto nell'ottica della mera sopravvivenza. Le prime ore di gioco passano lentamente, cercando di accatastare nelle proprie scorte tutte le materie prime possibili, magari costruendo un'ascia o un falcetto per velocizzarne il processo. Teoricamente la progressione dovrebbe essere regolata dall'esplorazione di diverse zone, con quelle più lontane dalla città in grado di offrire materiali rari e preziosi, ma al momento l'early access non offre nulla di tutto questo e potrete vedere tutto ciò che il gioco ha da offrire semplicemente stazionando vicino alle sicure mura di Capitol City, la cittadella principale della regione. All'interno della roccaforte troverete mercanti disposti a barattare le vostre creazioni con armi e armature, e potrete persino acquistare una casa e decorarla come meglio credete. Al di là della semplificazione abbastanza evidente del crafting e di una mole contenutistica ancora molto esigua, si intravede quindi un buon potenziale, per un titolo che proponga tutti gli elementi tipici del genere. Tuttavia, è la componente tecnica a rendere The Black Death un titolo da cui stare al momento molto lontani.

    Too Early Access

    Il motore di gioco è l'Unreal Engine 4, e il titolo fatica comunque ad offrire un'esperienza stabile e soddisfacente. Oltre ai piccoli ed ininfluenti bug, indubbiamente giustificabili in questa fase estremamente preliminare, mancano completamente molte delle animazioni che dovrebbero caratterizzare il nostro personaggio, così come quelle del combattimento.

    Utilizzare le diverse stance e affondare i colpi con attacchi direzionali è una delle cose più complesse in assoluto, per i demeriti di una realizzazione da mani nei capelli. Non c'è fisica dei colpi, la hit detection è disastrosa e come se non bastasse a chiudere il cerchio ci pensa un'intelligenza artificiale estremamente grezza, sia per gli animali che per i soldati e mercenari che dovremo affrontare. L'idea di fondo, lo ripetiamo, è intrigante, anche quando si pensa ad un combattimento più "fisico" e in qualche maniera realistico. Ma per raggiungere una forma perlomeno decente l'impegno che dovranno metterci i ragazzi del team indipendente Syrin Studios ci sembra davvero eccessivo, soprattutto in previsione di un'uscita prevista per il 2016. Ci sono troppi elementi in ballo, ed è letteralmente impossibile che tutti vengano implementate come promesso. Quest, linee di dialogo con gli npc, cavalcature, combattimento a cavallo, una fauna viva e credibile e dodici professioni sono quello che il gioco promette, ma nulla di tutto questo è al momento presente sui server. Persino l'interfaccia è estremamente grezza, segno che anche gli asset grafici sono ancora tutti da ideare. L'unico elemento peculiare presente, di cui si può avere un assaggio, è la crescita del proprio personaggio, attraverso un semplicistico sistema di abilità in grado di renderci più resistenti alla fame o alla malattia, o che ci permettono di costruire oggetti migliori o diventare più abili nel combattimento. Allo stato attuale dei fatti, tuttavia, nessuna skill impatta davvero sul gameplay. Tutte le idee, una volta messe in atto, dovranno poi venir trasportate su server online capaci di ospitare fino a 50 giocatori contemporaneamente. Ed anche in questo caso i rischi sono elevati: senza una gestione attenta della community, c'è il rischio che, come in tanti altri survival, il solito branco di psicopatici trasformi tutto in un deathmatch, facendo perdere al gioco il suo vero spirito.

    The Black Death The Black Death è un prodotto su cui è molto difficile puntare al momento. La sua vera e unica forza è quella di portare il genere survival in un setting medioevale ispirato e originale: un po’ poco per giustificare l’esborso di venti euro per accede anticipatamente ai server. Mancano ancora davvero troppe cose allo stato attuale dello sviluppo, e abbiamo forti dubbi sulla riuscita del progetto, vista soprattutto la forte inesperienza del team che si cela alle sue spalle. Terremo comunque gli occhi aperti e seguiremo l’evolversi della produzione da vicino; per ora tenetevi alla larga, o che peste vi colga.

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