The Elder Scrolls Blades: provato il nuovo gioco mobile di Bethesda

The Elder Scrolls Blades è una nuova esperienza mobile ambientata nel mondo di TES: le nostre impressioni dal QuakeCon.

The Elder Scrolls Blades: provato il nuovo gioco mobile di Bethesda
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  • iPhone
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  • Mobile Gaming
  • Switch
  • Considerando il tempo riservato a The Elder Scrolls: Blades sul palco della conferenza di Bethesda allo scorso E3, era prevedibile che il titolo mobile avesse un suo spazio anche nella lineup dei titolo mostrati in occasione del QuakeCon. Uno spazio che, purtroppo per noi, era occupato dalla medesima build già mostrata nel corso della manifestazione losangina, che mostrava una sezione di gioco piuttosto risicata, ma comunque utile a delineare le colonne portanti dell'esperienza offerta dal prodotto. Un'esperienza forse meno eclatante rispetto a quella dipinta da Todd Howard lo scorso giugno ma che, con tutte le cautele del caso, ha comunque titillato le corde del nostro interesse.

    Tamriel tascabile

    Prima di procedere all'analisi dei diversi elementi che compongono l'esordio di The Elder Scrolls nell'affollato territorio dei titoli mobile, vale la pena di precisare un punto solo all'apparenza scontato. Per quanto l'alta definizione dei suoi antri digitali possa facilmente trarre in inganno, per cogliere pienamente l'essenza di The Elder Scrolls: Blades non bisogna considerare l'applicazione mobile di Bethesda alla stregua di uno qualsiasi dei titoli della serie numerata. Malgrado la presentazione in pompa magna - e decisamente prolissa - sul palco della conferenza E3 del publisher statunitense, infatti, la demo provata in quel di Dallas conferma la natura di un titolo che funziona alla stragrande, ma solo a piccole dosi. La versione di prova portata sullo showfloor della kermesse texana metteva a disposizione dei giocatori due diversi dungeon, ognuno caratterizzato da una specifica impronta stilistica: una rigogliosa foresta popolata da goblin e ragni giganti, e la segreta di un castello invasa dai non morti. Due istanze separate legate alla modalità principale del gioco, che dovrebbe essere sostenuta da una progressione del quale non abbiamo potuto saggiare gli aspetti squisitamente narrativi.

    Allo stesso modo, non siamo riusciti a dare un'occhiata più approfondita all'hub cittadino che rappresenterà il nodo principale delle avventure del giocatore, che tra le strade del villaggio potrà accettare incarichi di vario genere, acquistare e vendere pezzi d'equipaggiamento, e perfino gestire la propria magione personale.
    La demo si concentrava infatti sugli aspetti più genuinamente pratici del gameplay, ovvero esplorazione e combattimento. Per quanto riguarda il primo aspetto, The Elder Scrolls: Blades fa un buon lavoro nell'offrire ai giocatori la sensazione di trovarsi all'interno di ambientazioni ampie e articolate, sebbene questa illusione sia presto spezzata da un avanzamento estremamente lineare, raramente rinvigorito dalla presenza di aree nascoste e percorsi secondari. Un difetto che nasconde una logica di convenienza funzionale, specialmente considerando la natura mobile del prodotto: scenari più ampi avrebbero probabilmente reso l'esplorazione più erratica e confusionaria, senza considerare l'impatto sul profilo tecnico del titolo, poco meno che eccezionale.
    Su dispositivi di fascia alta (il gioco girava su di un iPhone X), il titolo di Bethesda è in grado di offrire un tripudio di dettagli inedito per la scena mobile, valorizzato da una gestione dell'illuminazione che pare quasi fuori posto su uno schermo da una manciata di pollici, il tutto a fronte di una stabilità senza evidenti cedimenti. In modalità orizzontale, i movimenti possono essere gestiti sia trascinando leggermente le dita sullo schermo (genere stick virtuali), sia toccando nel punto dello scenario che si desidera raggiungere, mentre la telecamera può essere manipolata scorrendo orizzontalmente con il pollice destro.
    Si tratta di un sistema di controllo intuitivo ed efficace che, di nuovo, evidenzia la linearità del gameplay offrendo la sensazione di muoversi su binari piuttosto rigidi. Una sensazione che risulta ancora più accentuata in modalità verticale, sebbene il team di sviluppo abbia lavorato in maniera eccellente per rendere la transizione assolutamente indolore dal punto di vista ludico. Giocando a The Elder Scrolls: Blades con una singola mano, non si percepiscono grosse défaillance né per quanto riguarda la disposizione dell'interfaccia utente, né sul fronte della gestione dei comandi: in questa modalità il movimento viene gestito esclusivamente con il tocco, mentre l'inquadratura si muove assecondando lo scorrere del dito sullo schermo. In questi frangenti, il titolo di Bethesda diventa quasi un gioco di ruolo grid-based alla Legend of Grimrock, anche grazie a un'automazione più accentuata - e funzionale - della telecamera.

    Passando al sistema di combattimento, sostanzialmente invariato tra le due modalità di visualizzazione, gli attacchi corpo a corpo vengono messi a segno con una pressione prolungata dello schermo, e raggiungono la massima efficacia se il dito viene sollevato nel momento esatto in cui i due cerchi visualizzati sul bersaglio arrivano a sovrapporsi assumendo un colore dorato. Colpendo il vostro avversario con la spada (l'unica arma presente nella demo) caricherete anche la barra della Magicka, che potrete utilizzare per eseguire diversi incantesimi, cliccando sulle apposite icone disposte nella parte inferiore dell'hub. Sul lato opposto, sopra la barra della Stamina dalla quale dipende, trova spazio l'icona per la respinta con lo scudo, in grado di stordire brevemente i nemici, mentre al centro della parte bassa dello schermo è collocato il tasto della parata "semplice", attivabile in qualsiasi momento. Le meccaniche in questione lasciano intravedere un sistema di progressione delle abilità sicuramente molto diverso da quello che siamo soliti associare alla saga, sebbene questo nodo del gameplay rimanga ancora avvolto dal mistero. Complessivamente il combattimento risulta fluido e naturale, sebbene alcuni dei comandi (quello della parata, in particolare) mostrino ancora qualche piccolo problema di reattività. Più in generale, però, abbiano notato una certa mancanza di varietà sul fronte degli scontri, accentuata anche dall'estrema staticità delle battaglie, che si avvicendano senza lasciare nel giocatore particolari strascichi di appagamento. Considerazioni da prendere con le molle nel quadro del mercato mobile, teatro di sessioni di gioco tendenzialmente brevi e frammentate, in buona sintonia con le caratteristiche della produzione.

    A maggior ragione visto che Bethesda prevede di arricchire l'offerta di Blades con una modalità PvP e una procedurale chiamata Abyss, che dovrebbe calare i giocatori all'interno di dungeon randomizzati di difficoltà crescente. In questa fase, ovviamente, risulta difficile capire se la qualità e il volume delle ricompense offerte dal gameplay saranno tali da mantenere alto l'interesse dell'utenza, specialmente in rapporto alle microtransazioni che The Elder Scrolss: Blades includerà in quanto titolo free-to-play. Durante la nostra prova su strada, ad esempio, l'uccisione di ogni nemico offriva ricompense in oro e smeraldi, ma al momento non siamo in grado di inquadrare chiaramente il valore delle diverse valute. Complessivamente parlando, però, il titolo di Bethesda ci è sembrato un prodotto mobile valido e promettente, che merita senza dubbio l'attenzione dei fan della saga.

    The Elder Scrolls: Blades Inquadrato nel suo specifico ambito, quello di titolo mobile ambizioso ma non certo rivoluzionario, The Elder Scrolls: Blades appare come un prodotto decisamente promettente. Accanto a un profilo tecnico che punta a rivaleggiare le esperienze casalinghe, il gioco di Bethesda mostra meccaniche solide e ben strutturate, che conservano la propria efficacia a prescindere dalla disposizione orizzontale o verticale del dispositivo. Di contro, però, è probabile che l’apparente linearità del gameplay, unita a una varietà complessiva che ancora non convince, contribuiscano ad allontanare il prodotto dalle aspettative dei fan di The Elder Scrolls, alimentate dalla promessa di un’esperienza sostanzialmente in linea con i capitoli numerati della serie. Sul titolo si allunga inoltre la lunga ombra di microtransazioni ancora avvolte dal mistero, che speriamo si rivelino tutt’altro che invasive. Il gioco mobile di Bethesda ha sicuramente un gran potenziale, ma per capire se il team sarà in grado di esprimerlo al meglio dovremo purtroppo aspettare il prossimo autunno.

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